Roberta Ciuffi presenta: UNA RONDINE NELLA TEMPESTA

ROMANZI_1115Salve, care amiche! È passato più di un anno dall’ultima volta che ci siamo sentite per presentarvi un mio romanzo, che era il terzo della trilogia dei ‘Buatère’. Dopo tanto medioevo, avevo intenzione di tornare al buon vecchio 1800. Crinoline, giovanotti eleganti, chaperon e ricevimenti mondani… Qualche personaggio l’avevo, e anche l’abbozzo di una storia. E poi un giorno, mentre cercavo di organizzare una scaletta in maniera razionale ‒ qualcosa che ho molta difficoltà a fare! ‒ la mia mente si è aperta a una scena. Una lunga fila di persone guidate da un cavaliere cammina in una tormenta di neve, a cavallo, a piedi, su dei carri. Sono esauste, mezzo morte dal freddo. Reduci da una sconfitta. E in lontananza si erge un castello, forse la loro sola speranza di salvezza. In cima alla torre di guardia una figura femminile, i capelli neri battuti dal vento che le solleva il mantello. Lei apre le braccia per riafferrarlo e al cavaliere sembra una rondine sul punto di volare nella tempesta.

E adesso, che avrei fatto di quei personaggi? E quale poteva essere la loro storia? (E perché le storie con la neve mi vengono in mente sempre d’estate?) La curiosità mi ha spinto a cercarla. Che dramma, avere dei personaggi e non sapere chi siano, quale sia il loro passato, quale sarà il loro futuro. Come tirare su dal fondo di un lago uno scrigno ben saldato, quando si sta solo cercando di pescare una trota…
Accantonato il buon vecchio 1800 mi sono messa al lavoro sul misterioso ritrovamento. Sapete, per persone disorganizzate e poco razionali come me a volte scrivere è un po’ come compiere una quest. E non cercherò di fingere che non sia divertente, né mi cospargerò il capo di cenere. Al di là di tutte le scuole e le regole, scrivere è una faccenda personale, come pensare, e ognuno lo fa a modo suo.

Ma torniamo ai miei personaggi. Il periodo? Qualche tempo nel 1500. Ed ecco i nomi, che mi lampeggiano nel cervello come se ci siano sempre stati, solo in attesa di essere disseppelliti: il cavaliere è Conrad de la Garde, capo di una banda di soldati svizzeri in fuga dopo la sconfitta nella battaglia di Marignano. La ragazza… ma naturalmente è la contessa Maria Paleologa, signora di Novoro! E adesso non andate a cercare il castello con questo nome, perché non esiste, me lo sono inventato. Però è idealmente situato in Trentino, o lo era al tempo della mia ‘visione’. Sotto il dominio dei vescovi principi appoggiati dall’imperatore. Una situazione per niente ideale per un signore che voglia mantenere il controllo sulla sua contea, figurarsi per una ragazza di vent’anni, vedova da un mese. Fino a quel momento solo il maltempo ha impedito agli emissari del vescovo, o dell’imperatore, o della sua famiglia, di arrivare a stabilire le loro regole e strapparle la terra che considera sua di diritto, ma la situazione non può durare. La contessa Maria ha bisogno di tutto l’aiuto possibile, anche di quello di un’armata di straccioni. Guidata però da un uomo che ha lasciato un segno nella sua mente: il comandante de la Garde, il bel cavaliere che ha incontrato da bambina, e che non ha mai dimenticato. Naturalmente lui non si ricorda di lei, ma un mercenario sa quando è il momento di lanciarsi per afferrare la sua fortuna. E se questa veste i panni di una meravigliosa rondine, dotata in più di terre e castello, che importa se bisogna correre qualche rischio?

Ecco, in abbozzo, la storia dei miei protagonisti. Ancora una volta un mercenario, direte. Ma quale sarà il fascino di questi uomini che abitano tanto spesso i nostri romanzi preferiti? Forse nella nostra mente rappresentano l’uomo forte ma libero, che non deve rispondere a nessun altro che a se stesso. E ancora una volta una donna risoluta. In genere le protagoniste mi piacciono così. La mia fantasia non è un ‘paese’ per mammolette. Stavolta però, in confronto alla serie dei ‘Buatère’, il contorno è un po’ meno affollato di personaggi: anche se la storia è movimentata, verte decisamente su Maria e Conrad, e il loro difficile e burrascoso viaggio per amarsi e comprendersi e accettarsi.

Che altro posso aggiungere? Spero che il romanzo vi piaccia. Io l’ho scritto con la mente piena di un vento di tempesta, forse per spazzare via le ombre di un periodo difficile. E mi auguro che anche a voi faccia trascorrere qualche ora piacevole. A presto, amiche mie. E copritevi bene: fa freddo, nella contea di Novoro!
P.S.: magari dopo accendete l’aria condizionata!

Roberta Ciuffi

 

Il primo capitolo de “Una rondine nella tempesta” è scaricabile gratuitamente dal link qui accanto: Una rondine nella tempesta

Commenti
  • Matesi

    Mamma mia, che bella presentazione! E che bella l’idea di un romanzo ambientato nel Cinquecento!
    Adesso vado a leggere l’anteprima.

  • Matesi

    Il primo capitolo è avvincente, Roberta. Non so come farò ad aspettare il 4 luglio!

  • GIUSY73

    Copertina bellissima. Sono in fervente attesa di leggere la storia di Conrad e Maria. :)

  • Lauretta

    La presentazione è molto affascinante:
    mi piace il fatto a Maria sia rimasto impresso il ricordo di Conrad per così tanti anni, e trovo accattivante la figura del mercenario.
    La lettura del primo capitolo mi ha resa impaziente di leggere il resto del libro!

  • Libera

    Bellissima presentazione, ma non voglio leggere il primo capitolo con tanto anticipo… aspetterò il libro, è meglio.
    In bocca al lupo Roberta!

  • Irene Pecikar

    Grazie, Roberta, per aver condiviso la genesi del tuo nuovo romanzo. In questi giorni sono in conflitto con la mia parte creativa, ma dopo averti letta qualcosa si sta smuovendo. Essere gli artefici di storie così avvincenti come le tue è un dono. Un grosso in bocca al lupo per questo tuo nuovo romance, cara!
    Irene

  • Matesi

    Mi spiace molto che questo romanzo, da me lungamente atteso, come tutti quelli della Ciuffi, esca in un momento così infelice durante la “guerra” in corso fra lettrici e casa editrice.

  • Roberta Ciuffi

    Care amiche, grazie dell’affetto e della fiducia. Sì, siamo in un periodo di cambiamenti e si sa che agli inizi c’è sempre qualche turbolenza, qualche necessità di assestamenti. Superiamoli con la speranza nel lieto fine, che è d’obbligo nelle nostre belle storie! E che la mia, in particolare, sia valsa l’attesa. Un bacio a tutte.
    Roberta

  • stella67

    Grazie Roberta complimenti per la copertina non vedo l’ora di leggere il libro
    Un abbraccio
    Mariastella

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