“Prohibita imago”, il giallo erotico di una bibliotecaria italiana a Oxford
«Del Codice da Vinci mi è interessato soprattutto il meccanismo che ha innescato, le ricerche, la gente in pellegrinaggio nei luoghi menzionati, una specie di continuazione del racconto.» dice Valentina Olivastri, autrice all’esordio con Prohibita imago. «Non sono un’esperta di Leonardo, ma amici studiosi sostengono che i media siano stati forse troppo severi con Dan Brown e le sue ricerche basate su documenti contraffatti». FONTE: La Stampa
Il genere del giallo storico sta riscuotendo negli ultimi anni sempre più successo di pubblico, a partire proprio dal caso editoriale Dan Brown. Un successo che Valentina Olivastri spiega così: «Il passato custodito da musei e biblioteche può essere estremamente avvincente se raccontato con ironia, mescolando cultura alta e narrazione popolare».
Il passato al centro di Prohibita imago riguarda “I Modi” di Giulio Romano: sedici scandalosi dipinti che il pittore rinascimentale realizzò nel 1520 su commissione di Federico II per adornare il Palazzo del Tè di Mantova e che ritraggono alcuni personaggi dell’antichità in posizioni erotiche, due delle quali forse dipinte dal maestro di Giulio Romano, Raffaello. Sedici tavole mandate al rogo da Papa Clemente VII, infuriato per l’oscenità delle immagini, di cui oggi rimangono solo pochi brandelli conservati al British Museum.
«E’ una storia unica che nei secoli ha generato nuove narrazioni e ogni volta creato indignazione». Una storia che Valentina Olivastri mette al centro del suo primo romanzo Prohibita imago, un giallo storico insolito, erotico e profano insieme. Nata 45 anni fa ad Arezzo e trasferitasi nel 1989 per studio e lavoro in Inghilterra, la Olivastri è una bibliotecaria della Bodleian Library di Oxford, esperta di codici antichi. Un romanzo scritto in inglese e tradotto in italiano a cura di Annamaria Raffo.