Il mio buonismo è fin troppo pessimista…

Hope streetD’Avenia è buonista, D’Avenia ha scritto un romanzo buonista…

D’Avenia pubblica una sola delle lettere che ha ricevuto in questi giorni, perchè il bene c’è e solo i buonisti lo fanno vedere…

E che sia chiaro una volta per tutte: io non porto i ragazzi a me, sarebbe una beffa triste: per loro e per me. Non sono nessuno, la mia vita non è un modello di niente.

Io cerco solo di portarli a loro stessi. E non avete idea quanto questo renda un uomo felice!

Caro Professore

  mi chiamo XYZ, ho sedici anni e frequento il liceo. Sabato ero presente all’incontro, ero in mezzo a quella folla scomposta di ragazzi che l’hanno amata dal primo momento che ha iniziato a parlare. Sono stata anche l’ultima ad andarmene, a dire il vero. Sto leggendo il suo libro, lentamente, assaporando ogni singola parola, perchè so che tutto ciò che ci ha detto sta lì, e anche molto di più. Ciò che ha detto due giorni fa mi ha cambiata completamente, e ancora mi commuove.
Anch’io non mi sono mai fatta una canna, (non ho mai fumato a dire il vero), non passo le mie giornate su facebook, amo leggere, amo guardare film, e soprattutto amo sognare. Credo nei sogni con tutti il mio cuore, credo nella bellezza del mondo e in questo trovo la mia libertà.
Però non ho molta fiducia nella mia generazione: vedo sempre più cinismo, scetticismo, menefreghismo e capisco che tutto questo viene dal fatto che non abbiamo più il coraggio di ascoltarci, lei me l’ha fatto capire. Siamo la generazione di “quelli che chiamano”, la generazione di facebook, di Maria De Filippi, la generazione di quelli che hanno tempo di parlare, ma non di ascoltare. E più tento di essere me stessa, di credere nei sogni e non omologarmi, e più mi prendo le bastonate. Questo non mi scalfisce nei miei valori, ma spesso mi fa sentire molto sola.
Grazie a lei, però, ho capito che non lo sono, che ci sono persone come lei che sanno colorare ogni giornata, che sanno restituire i sogni a tante persone. In quella folla c’erano ragazzi che erano chiusi, impauriti dal loro futuro, e so, che grazie a lei hanno iniziato a porsi le domande giuste. Perfino oggi a scuola li sentivo parlare di questo. Il suo libro sta girando, (e mi occuperò io stessa di farne la migliore recensione possibile per il giornalino di scuola), e… tutto questo mi commuove lo ammetto. Perchè vedo una luce diversa negli occhi dei miei compagni ed è una sensazione così nuova e bella che quasi non ci credo. Lei mi ha convinto che una persona e le giuste parole possono fare la differenza, che il professor Keating non è solo una bella favola, ma esiste davvero e che c’e n’è un pò in ognuno di noi nel momento in cui iniziamo a vivere veramente, ad aprire gli occhi e sognare. Lei mi ha restituito e regalato una nuova speranza e tutto ciò che posso dirle in cambio è GRAZIE, dal più profondo del cuore.

21 commenti

  1. Pubblicato il 8 febbraio 2010 at 20:33 | Permalink

    “E più tento di essere me stessa, di credere nei sogni e non omologarmi, e più mi prendo le bastonate. Questo non mi scalfisce nei miei valori, ma spesso mi fa sentire molto sola.
    Grazie a lei, però, ho capito che non lo sono…”

    D’Avenia non è buonista e non plagia nessuno.
    Ha solo regalato a tutti coloro che credono nei loro sogni la certezza di non essere soli, e a chi ancora non conosce il proprio sogno la fiducia di poterlo scoprire.

  2. Pubblicato il 8 febbraio 2010 at 21:58 | Permalink

    Ciao Prof.,
    come si fa a sapere date e luoghi delle presentazioni del tuo libro?

  3. Pubblicato il 8 febbraio 2010 at 22:02 | Permalink

    Carissimo Prof, ti seguo da un po’ di tempo e sono tra quelli che volentieri hanno accettato con te di traslocare su questo blog e partecipare in qualche modo alle novità della tua vita.
    La cosa che più mi appassiona è restituire alle persone la fede nella vita, magari smontando quegli stereotipi che incastrano i giovani dentro paludi sociologiche che suonano come sentenze.

    Non ho ancora tra le mani il tuo libro, ma è questione di ore. Tra tutti i talenti che ti contraddistinguono come insegnante e scrittore ne sottolineo uno, meno ovvio per la critica letteraria. Quando scrivi si sente che…AMI. Nelle cose che fai si percepisce amore.
    Grazie.
    Stasera pregherò per te.

  4. Pubblicato il 8 febbraio 2010 at 23:10 | Permalink

    LA VITA E’ UNA GRANDE CANNA! Che perla di saggezza! Dovrebbe farsela stampare e attaccarla sui muri delle case come uno slogan pubblicitario. Come avrà già capito anche io sabato ero presente all’incontro e le sue parole hanno ispirato anche me, complimenti professore! È riuscito a prevalere sull’intangibile sacralità dell’aurea luminosa che avvolge la sfera dei cantanti, o meglio dire, della notorietà! Parlare degli adolescenti non è facile, soprattutto quando quasi nessuno prende sul serio l’argomento, parlare agli adolescenti è ancora più difficile, bisogna essere diretti e più vicini a loro possibile, ma soprattutto bisogna saperli ascoltare, è questo che manca e questo manca anche tra i ragazzi stessi, non c’è dialogo. A parlare così sembra che mi stia escludendo dalla “categoria”, io ho sedici anni, ciò che lei dice è giustissimo, tutti noi abbiamo sogni, speranze e infinite capacità, (la mia professoressa di italiano ci dice sempre che noi siamo “intellettualmente molto svegli”), purtroppo però c’è anche molto menefreghismo, ma soprattutto come dicevo prima, non c’è dialogo, siamo tutti quanti MOLTO soli: io non fumo, io non mi drogo, io non mi ubriaco … io sono sola (relativamente); fortunatamente però ho imparato a sorridere lo stesso, ma mi creda non è stato facile, ci sono tante persone deboli al mondo (la debolezza è terribile, ti assale violentemente, è come il “bianco” del suo libro) ed è per questo che si perdono in sciocchezze, perché non sono abbastanza forti da affrontare la DURA realtà. Oggi ho cominciato a leggere il suo libro, le confesso che inizialmente non mi aveva preso più di tanto, adesso però sta cominciando a piacermi: non ci avevo mai fatto caso, il bianco è davvero così terribile? Da come lo descrive mi fa pensare al “nulla” (come quello della “Storia infinita”), dal quale bisogna sfuggire per non morire! (ho appena cominciato a leggerlo, quindi non voglio esprimermi ulteriormente..). Concludo dicendole GRAZIE, un “grazie” sincero, non vorrei che questa parola perdesse valore a ripeterla troppe volte, ma nessun’altra la può sostituire.
    Ps: Se mi permette vorrei contraddirla su un punto, sbaglia a dire che lei non è nessuno, tutti noi siamo qualcuno e sabato è stato lei stesso a dimostrarcelo…

    Aria.

    (Mi perdoni se le ho scritto qua, non sapevo dove contattarla.)

  5. Pubblicato il 9 febbraio 2010 at 12:13 | Permalink

    Caro prof., solo per dirle: continui così!!!
    Fosse anche solo per UNO/UNA persona vale la pena!!!=)
    Grazie perchè nonostante le critiche (dovute, a mio avviso, molto per ignoranza) sta continuando questo cammino!
    Quando passerà a Roma??

  6. Pubblicato il 9 febbraio 2010 at 13:31 | Permalink

    Ale: continua così. Se si diventa “famosi” ci sarà sempre qualcuno che avrà da ridire.. ma tu sai come fare a restare te stesso, e lettere tipo questa pubblicata aiutano a capire che si è nella direzione giusta. Avanti, e buona ispirazione per un secondo libro bello come questo :)

  7. Pubblicato il 10 febbraio 2010 at 18:47 | Permalink

    (Bianca come il latte, rossa come il sangue.)
    Caro professore, le chiedo nuovamente scusa per aver postato qua delle mie considerazioni che, mi rendo conto, non sono affatto pertinenti al suo intervento, ma ci tenevo troppo a ringraziarla per aver scritto questo libro e come le ho già detto non sapevo dove poterla contattare altrimenti, ieri sera ho finito di leggere il suo romanzo e l’unica cosa che posso fare è pregarla di continuare a predicare l’Amore come sa fare, perché non c’è cosa più bella.
    Leo è capace di continuare a ballare nonostante la dissonanza che lega gli eventi della sua vita. Perché Leo sa amare.
    Quando si è innamorati si ricerca principalmente solo una cosa: l’unione, ma non una normale “unione”, si vuole entrare letteralmente dentro il cuore della persona amata e quale miglior modo se non concedersi completamente ad essa? Dante nella “Vita nova” sogna Beatrice che si nutre del suo stesso cuore, trovando così una perfetta fusione e in questo libro anche Leo la ricerca, facendo in modo che il suo sangue scorra nelle vene di Beatrice: tutto questo è molto realistico, pesante, sintomo di esistenza, ma non avrebbe molto valore se non fosse accompagnato da quel lato di spiritualità che permette una visione di trascendenza, di un mondo ancora inesplorato che aspetta le platoniche creature androgine per manifestarsi ad esse in tutto il suo splendore. Questo libro racconta l’Amore, un Amore raggiunto anche attraverso il dolore e quindi puro e vero, un amore che non si stanca mai di inebriare con la sua completezza e con il suo immenso bagliore chiunque si imbatte in esso, anche quando ogni speranza sembra perduta…
    La ringrazio infinitamente per aver regalato al mondo un altro sorriso attraverso queste pagine…

    Aria.

  8. Pubblicato il 12 febbraio 2010 at 09:58 | Permalink

    Ciao Ale, io l’ho ordinato in libreria il tuo libro, perché non si trova…segno che è un libro che interessa a qualcuno, no?
    quando scrivi storie intense ti tacciano di buonista, se scrivi storie nichiliste ti tacciano di pessimista. Ma che vadano tutti a farsi un giro. Comunque…aspetto che arrivi il libro, così lo leggerò. Non vedo l’ora..

    claudia ’78

  9. Pubblicato il 12 febbraio 2010 at 11:58 | Permalink

    “E non avete idea quanto questo renda un uomo felice!”

    Questo no, prof! Grazie a Dio “ne abbiamo idea”. Ci sono genitori, insegnanti, sacerdoti che condividono la tua stessa passione. Anche per questo ci piaci e seguiamo il tuo blog e ora il tuo romanzo.

  10. Pubblicato il 12 febbraio 2010 at 15:03 | Permalink

    Alessadro, ho letto il tuo intevento sul “Corriere della Sera” di oggi venerdì 12 febbraio. Credo che quelle righe siano più che esaustive riguardo le tue oneste intenzioni.

  11. Pubblicato il 12 febbraio 2010 at 20:42 | Permalink

    Continua come stai facendo, con la stessa passione, lo stesso amore…

  12. Pubblicato il 13 febbraio 2010 at 13:05 | Permalink

    Illumina il cuore leggere queste riflessioni di adolescenti: soffia come un vento forte sulle nebbie che una osservazione stanca e superficiale della vita vi addensa sopra.
    E’ proprio vero che più pensiamo bene degli altri più la risposta arriva rapida e intensa.
    Vorrei ringraziare tutti per questa luce e speranza che regalate a noi “vecchi” e ringraziare Alessandro per avere tratteggiato delle figure adulte che ci credono, che non svaccano la vita scivolandoci sopra annoiati e disinteressati, quasi infastiditi dai figli, che considerano ormai un dono avariato, scaduto.
    Grazie

  13. Pubblicato il 13 febbraio 2010 at 15:33 | Permalink

    Caro Ale,
    ce ne fosse più buonismo come il tuo!!!
    Ho 24 anni ma spesso mi trovo a ferquentare persone molto più grandi di me. Il messaggio che da loro mi è arrivato è stato per lo più di disillusione, cinismo e disfattismo… Senza contare lo sguardo di commiserazione della serie “sei troppo giovane, tra un po’ di anni capirai che che i bei sogni sono solo un illusione…”
    Non mi stupisce che venga tacciata di buonismo una persona che ha saputo non solo a dare ai ragazzi, ma soprattutto a ricevere (che forse è la cosa più difficile!!)
    Sei una voce che dà speranza ai giovani, perchè magari non sarai un modello di vita, ma di felicità sì! E come tu giustamente dici, sono solo gli adulti felici che dovrebbero parlare ai ragazzi!
    So che non è sempre così, ma troppe volte ho constatato che persone come te sono sempre più rare, fra i tuoi coetanei e anche di qualche anno di più. E soprattuto fra i tuoi colleghi purtroppo… Non voglio essere io la disfattista ma questa è l’esperienza che ho.
    Forse è per questo che questo blog mi dà l’idea di una bocceta d’aria…

  14. Pubblicato il 14 febbraio 2010 at 15:21 | Permalink

    Sono Emma, frequento un liceo classico in provincia di Bari e sono un’alunna della prof. Chiara d.A. che vi ha lasciato recentemente un commento su facebook.
    Io non ho facebook, quindi vi lascio qui un mio commento..
    Sa, è proprio merito della mia prof. se ho letto il suo libro:è stata lei a parlarcene, a invogliarci nella lettura..quindi..grazie prof!
    Ma soprattutto grazie a lei, professore, ha scritto un libro che non riuscivo a smettere di leggere, che non riuscivo a lasciare nemmeno per un break.Ho passato due ore su una piccola nuvoletta variopinta e multiforme, che si chiama verità:la verità dei nostri stati d’animo, delle nostre emozioni, delle nostre riflessioni che solo lei nel suo libro ha voluto scrivere.Penso che lei sia l’unico adulto che io conosca che, finora, abbia capito noi adolescenti.I mass-media generalizzano ciò che la maggior parte di noi non è:emo, dark, punk..la gente ti addita come “scansafatiche”, “maleducato”, “allo sbando”, e alla fine è difficile pensare che non lo si è solo perchè lo si è sentito troppe volte pesare sulla propria coscienza.
    In fondo tutti voi adulti ci potreste maggiormente capire anche solo guardandoci:ma ormai chi di voi sa “leggerci negli occhi”?
    ma soprattutto:chi di voi vuole “leggerci negli occhi”?
    è facile capire come ci sentiamo, almeno questo è ciò che io penso..
    In conclusione, se lo merita:si merita questo successo oltre al suo modo di scrivere, oltre a tutti i meriti che lei già sa di avere. Per me se lo merita soprattutto perchè ha avuto voglia di leggere negli occhi dei suoi alunni adolescenti come me, alunni che hanno certamente i miei stessi dubbi, le mie stesse aspirazioni, i miei stessi problemi.
    Quindi ancora complimenti, sappia che attendo con ansia un suo nuovo libro…

  15. Pubblicato il 15 febbraio 2010 at 13:48 | Permalink

    Ciao Prof, sono una sognante scrittrice che ha appena letto l’intenso libro di un suo coetaneo, ricco di emozioni e mai scontato….in altre parole complimenti!
    E pensare che io non avevo nemmeno letto l’intervista su Vanity, perchè “quella bella faccia li cosa vuoi che abbia da dire di sensato?!?” ma per fortuna l’altra metà della sfera, lo ha letto e mi ha regalato il libro(e lui non legge i giornali e nemmeno certi libri) …… vedi che uno non si sposa a caso! 😉
    Tornando al libro, all’inizio lo trovavo scritto in modo troppo semplice, ma in poche pagine ero con Leo, anzi ero Leo e come si fa solo con i libri più intensi mi sono imposta di non divorarlo (per una volta che avevo tempo, visto che ero ammalata…è stato mooolto faticoso) perchè se non lo mastichi ti perdi i pezzi e non volevo perdermi nemmeno una virgola.
    Non so dove mi porterà il mio sogno, ma se mi porterà da qualche parte sarà anche un po’ merito tuo.
    UN ABBRACCIO Claudia

  16. Pubblicato il 15 febbraio 2010 at 18:20 | Permalink

    Prof ci ha abbandonato! Noi di shitcity siamo rimasti senza sindaco! =( Non si fa ascoltare più. Ormai la vediamo solamente.

  17. Pubblicato il 22 febbraio 2010 at 16:47 | Permalink

    Caro Alessandro,
    il libro è stupendo e mi ha fatto rivivere (a 43 anni suonati) i miei sedici anni, il liceo, il microcosmo dei ragazzi che nasconde sotto corpi e visi provvisori profondità e aneliti grandi. Sono molto contenta del tuo meritatissimo successo, ma penso tu sappia che, insieme ad esso, potrebbero arrivare incomprensioni, fraintendimenti e persino pugnalate alle spalle. Il successo è una prova che non tutti riescono a superare: mi raccomando, non mollare, non cambiare, se non in meglio! Faccio il tifo per te!
    Rita e Lorenzo di Cogoleto

  18. Pubblicato il 11 marzo 2010 at 21:11 | Permalink

    alessandro ho letto il tuo libro, e’ davvero troppo bello.
    Pieno di amore, sincerita’, di verita’ che e’ proprio quella che cerchiamo tutti noi giovani.
    Grazie di venirci incontro e di cercare di farci capire uqanto i sogni sono important inella vita..ti ho appena scrito un email e spero di avere una risposta!! ciao ale

  19. Pubblicato il 7 maggio 2010 at 05:34 | Permalink

    Grazie prof, per aver scritto questo libro che dona alle persone il coraggio di sognare.
    L’adolescenza è un periodo che spesso si smarrisce dinanzi alla diretta strada, troppe tentazioni, e non si sa che cosa scegliere, forse per la paura di sbagliare perché tante volte le prediche sono così: ”non fare questo, non fare quello, stai attenta a questo, stai attenta a quello”… Poi viene la voglia di ribellarsi. Se non si prova, come si fa a sapere che quello non fa per me? Il buonismo ci vuole e ci serve per superare gli ostacoli e crescere.
    A Leo il bianco fa paura, ma riesce a superarla scrivendoci sopra, nel silenzio riesce a riempirlo di pensieri e non è più vuoto. Sa ricevere amore e amare. Le persone a lui vicino come Silvia, suo padre, Sognatore, Beatrice, Nico…lo aiutano ad avere una visione più completa dell’amore, della morte, della fede e dell’amicizia. Così riscoprendo se stesso riesce anche a trovare il suo sogno. Conoscersi e seguire i propri sogni con determinazione, pur sapendo che non è del tutto facile e si può anche fallire ma non importa, perché noi cresciamo vivendo le nostre scelte. Leo è un esemplare. Anche Silvia e il padre mi hanno affascinato tantissimo, responsabili e hanno una grande abilità di ascoltare a aiutare gli altri con amore. Quando si da qualcosa si riceve ancora di più. Vorrei tanto essere persone come loro. Grazie ancora.

  20. Pubblicato il 5 luglio 2010 at 09:19 | Permalink

    La lettera di quella ragazza mi ha tolto le parole di bocca. Anch’io come lei credo nei miei sogni e ho una totale sfiducia nella mia generazione. Leggendo il suo libro anch’io ho capito tante cose, e mi sembra giusto ringraziarla.

  21. Pubblicato il 23 settembre 2010 at 20:21 | Permalink

    Caro professore,
    grazie!
    Grazie per aver scritto un libro così emozionante, che letteralmente mi ha catturato gli occhi e il cuore. Ho 17 anni, e mi sono completamente ritrovata nelle dinamiche di amicizia che descrivi con la voce di Leo. Anche io, come la ragazza di cui hai pubblicato la lettera, spesso vengo esclusa, emarginata, perchè non mi omologo: è bello però avere sempre prove tangibili che non si è da soli. E’ triste constatare che noi adolescenti siamo spesso considerati per ciò che non siamo, e il libro che hai scritto è così pieno di comprensione, affetto (anzi Amore) per noi ragazzi, che mi sono commossa più di una volta.
    Purtroppo ho la sfortuna di non avere mai incontrato un Insegnante che mi trasmettesse davvero passione per la sua materia e spinta alla bellezza e alla verità. In particolare la mia prof. di italiano non ci trasmette nulla durante le sue lezioni.
    Grazie per il Sognatore, per avermi ridato un po’ di speranza: ho trovato il coraggio di sperare di diventare un’Insegnate di italiano che ami i propri alunni, perchè “a colui che attende giunge ciò che attendeva, ma a chi spera capita ciò che non sperava”.
    Grazie! (spero tu scriva ancora articoli così belli su Avvenire)

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libro

Bianca come il latte, rossa come il sangue

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

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