Scrittura è avventura

Per un anno ho “massacrato” i miei alunni con la scrittura. Sarà perché più della metà delle cose che so su di me, le ho scoperte scrivendo e quindi credo nella scrittura come avventura e non come compito. Sarà perché correggere i temi è l’operazione più lunga e noiosa che la storia ricordi e quindi volevo leggere testi che mi colpissero, interessassero, stupissero. Comunque sia, vale ciò che diceva la scrittrice americana Flannery O’Connor: se non ti stupisci nel rileggere quello che hai scritto, non stupirai mai nessuno con quello che scrivi. Così forse i miei ragazzi di V ginnasio si sono abituati a lasciarsi stupire dalla loro scrittura e quindi da loro stessi. E io partecipo al loro stupore in questo piovoso pomeriggio di temi da correggere:

“L’infinito esiste e c’è in ogni parola di questa poesia: cercata, smussata, rifinita, sofferta, poi pronta per essere oggetto. Il poeta è questo un artigiano di lettere e versi e respiri: Ungaretti lascia sospesa nell’aria la prima strofa, come un grido perso nel vento a cui dà risposta nei versi successivi, dopo averlo lasciato attendere, per vedere se resterà in ascolto”

“Ho le lacrime che scendono dal viso e cadono su quei fogli riguardanti una vita (una raccolta di poesie ndr). Per paura di rovinarli li ho chiusi e appoggiati a terra. Sul retro vi è una scritta: A te Edda, che tu possa vivere con me questi momenti, perché questi sono quelli veri, quelli che vengono dal cuore del cuore”

“Molto spesso questa rubrica si è occupata di grandi poeti italiani; più recentemente di poeti stranieri. Vorrei ora sottoporre ai signori lettori una poesia del primo novecento americano, scritta dal poeta L.F.”

“I Promessi Sposi sono così, nascondono una melodia che ti entra in testa e ti trascina con dolcezza sino alla fine del romanzo”

“Per me il desiderio di Manzoni è capire il mistero del cuore umano, come mai un uomo agisce in un certo modo e da cosa vengano influenzate le sue scelte, poiché è molto affascinato da questo e vuole saperne di più. Tutti ci chiediamo ciò, ma Manzoni arriva al cuore del mistero”

“Forse sarà perchè ci sono stato più di una volta in quella zona, però quando la descrive mi sembra di essere veramente dentro il racconto: mi sembra di vedere il lago e i riflessi delle montagne e delle nuvole nelle sue acque, mi sembra di camminare per la stradicciola insieme a don Abbondio e di provare le sue stesse sensazioni quando incontra i bravi”

“Nonostante il fatto che questo libro sia ‘vecchio’, tratta di argomenti e personaggi che non hanno tempo. Anche oggi abbiamo sempre un fifone che tiene solo a salvare la propria vita come don Abbondio, o qualcuno che cerca di sembrare potente, quando in verità non vale nulla, come don Rodrigo”

5 commenti

  1. Pubblicato il 9 ottobre 2009 at 17:30 | Permalink

    è vero che qualsiasi cosa la facciamo per noi stessi e non per essere gratificati,ci mancherebbe;però,allo stesso modo,fa piacere sapere che quanto abbiamo scritto,studiato o prodotto venga caricato di valore da chi ci legge o ci ascolta.
    E' per questo che vorrei essere uno degli alunni che hai citato,per provare l' emozione di sentire che quanto ho elaborato e scritto su di un foglio venga apprezzato tanto da essere riportato (perchè,si sa,si cita solo ciò che riesca a far vibrare qualcosa in noi).
    Si studia,si scrive,si legge per noi stessi,ma se dovessimo essere soltanto noi i depositari di tutto ciò,sarebbe come fare un viaggio senza destinazione.
    Ciao,Claire.

  2. Pubblicato il 9 ottobre 2009 at 18:25 | Permalink

    sono brani dei temi???
    ecco della scuola mi manca il fatto di non dover più scrivere temi, almeno era un modo per esercitarsi costantemente… ora non è così facile!!
    maria

  3. Pubblicato il 10 ottobre 2009 at 08:21 | Permalink

    Piccoli estratti di cuore… da sapiente amore avvolti…
    come Goccie di rugiada su foglie appena nate…
    appaiono.
    Stupore….per parole non perse… ma ritrovate…che,con un colpo di luce, dall'oscurita' s' illuminano.

    Fonte di un sapere… che ad anima e cuore arriva…

    ale

  4. Pubblicato il 11 ottobre 2009 at 16:53 | Permalink

    Claire: validation!

    Maria: proprio ora che sei libera di farlo non devi smettere.

    Ale: grazie.

  5. Pubblicato il 11 ottobre 2009 at 17:58 | Permalink

    Grazie per i testi "non banali". Rimpiango di non aver avuto chi mi insegnasse a scrivere come fai tu, e mi consolo (ora che sono "libero", come dici tu) cimentandomi con i blog. Peccato che i lettori di blog raramente ti correggono: se non piaci, semplicemente, se ne vanno.

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