Ieri prof 2.0 parlava con un ragazzo di 16 anni.
Come va? – chiedo.
Benissimo.
Come mai?
Ieri mio padre mi ha chiamato a ora di pranzo, senza nessun motivo. Solo per chiedermi: “Come stai?”. Sai lui la sera è molto stanco e non sempre si riesce a parlare, così ogni tanto mi fa queste chiamate durante la giornata, dal lavoro… Bello…Lo dice con il cuore che gli sorride, e di conseguenza occhi e bocca.
A volte pensiamo di dover fare grandi cose per amare.
Ma per amare spesso bastano… queste piccole grandi cose.
4 commenti
Spesso, la vita frenetica di ogni giorno fa dimenticare ciò che davvero è importante…si tende a non parlare più e ad essere sempre più chiusi in se stessi. In effetti sono sufficienti piccole cose, una parola, un semplice gesto, un sorriso spontaneo, un“come stai” (nel caso del ragazzo), per ridare serenità e gioia a coloro che abbiamo dinanzi…
Solo attraverso gli occhi, scopriremo se un cuore è ricolmo di gioia…essi sono lo specchio dell’anima…
Ciao prof
Caro anonimo siamo massacrati da questa cultura del “fare”, dell’ottenere risultati, corriamo corriamo ma non si sa verso dove… Gli occhi sono un buon termometro, come dici tu!
Si corre verso dove o cosa non si sa, forse verso niente e quando si corre, non si osserva ciò che ci sta intorno…Ma prima o poi ci si fermerà e accorgendoci della nostra inutile corsa, sentiremo di essere arrivati…Questa cosa mi mette tristezza!!!
Ciao prof
Togli il Paradiso agli uomini e se ne ricreeranno uno sulla terra, a misura loro, e ci si imprigioneranno dentro…