Corsi di recupero

Tra le amenità che un professore può scegliere per passare i suoi pomeriggi oggi ci sono i corsi di recupero. Due ore di latino o greco per risvegliare i cervelli assopiti di alcuni ragazzi che non arrivano alla sufficienza. Mi ritrovo con i miei 15 alunni assetati di sapere alle ore 15. Hanno finito le loro sei ore di lezioni alle 14. Hanno ingurgitato qualche schifezza da McDonald e adesso eccoli qua, con gli occhi sbarrati in preda alla digestione ciclopica tipica di McDonald e un “abbiocco” di proporzioni colossali, alle prese con la traduzione dal greco o dal latino. Io che sono più “abbioccato” di loro cerco di aiutarli a destreggiarsi nei meandri di quella strana attività che è la traduzione da una lingua morta. Ne combinano di tutti i colori. Altrimenti non avrebbero bisogno del recupero. La traduzione dal greco o dal latino è una specie di laboratorio per la vita reale. La soluzione di un problema difficile, che richiede competenze varie e complesse, come quasi nessun altro esercizio scolastico. La primavera fuori impazza, gli ormoni dei miei ragazzi si agitano come in un frullatore. A fatica conquistiamo una riga dopo l’altra. Il sudore scorre sulla fronte. Sguardi truci di vendetta sui loro volti. E tutti, tutti, vorremo fuggire nell’azzurra primavera che fuori grida…

Così è e sarà nella vita. Fuggire dal problema o mettersi sotto e cercare la soluzione con tutte le risorse a disposizione?

9 commenti

  1. Pubblicato il 13 marzo 2009 at 18:50 | Permalink

    fuggire, fuggire! oppure rimanere a tirare quella corda…? dilemma.
    io vivo la stessa cosa per le certificazioni di inglese, collega: esercizi di grammatica e pronuncia misto ai panini che si agitano ancora impazziti dentro lo stomaco :)

    *anna*

  2. Pubblicato il 13 marzo 2009 at 20:38 | Permalink

    Subito mi verrebbe da dire :”Fuggire!”
    Solo per le cose importanti lottare e impegnarsi!
    Ad ognuno l’arduo compito di stabilire quali sono le cose importani! ; )

  3. Pubblicato il 13 marzo 2009 at 23:13 | Permalink

    E’ banale dirlo, ma fuggire è arrendersi. Anche se a volte nella vita capita, credo che si debba sempre affrontare quello che s’incontra nel proprio cammino.
    Oggi è una versione di latino o greco, domani sarà un’altra prova che la vita ci pone.
    Ma la molla di tutto, per me, è cercare sempre nuove soluzioni…prima o poi, il nostro “non ci riesco” cambierà forma.
    Carmen

  4. Pubblicato il 14 marzo 2009 at 00:05 | Permalink

    Fuggire o cercare soluzioni?
    Bel dilemma.
    Si puo fuggire dai McDonald per rinunciare al colesterolo della patatine fritte, oppure scoprire che ci sono anche sane insalate superbe e panini con ingredienti di qualità ben più elevata di moltissimi ristoranti rinomati.

    Fuggire o cercare soluzioni.
    Si fugge per l’apparenza superficiale.
    La soluzione è da ricercare sotto l’apparenza.
    Sul retro delle tovagliette dei vassoi di McDonald ci sono le tabelle nutrizionali.

    Non pensavo che si potesse trovare una filosofia fast-food! :-)

    Ma l’abbiocco… non è forse dovuto al fatto che finiscono scuola alle ore 14, dopo 6 ore di lezioni?

    Bye,
    Charles

  5. Pubblicato il 15 marzo 2009 at 09:52 | Permalink

    Bisogna cercare la soluzione!

    Anche perchè non credo che la vita presenti qualcosa di più complicato di una versione di greco! Se si risolvono quelle, si può risolvere tutto!

    p.s. Non so fino a che punto sono ironico… 😀

  6. Pubblicato il 15 marzo 2009 at 10:21 | Permalink

    anna: come ti capisco…

    vanda: sono d’accordo!

    carmen: il nostro non ci riesco cambierà forma. Bellissimo!

    charles: assolutamente sì. A volte ci dimentichiamo che i ragazzi e i prof hanno un corpo, non solo menti…

    francesco: quelli sono i primi grandi drammi della vita…

  7. Pubblicato il 16 marzo 2009 at 14:38 | Permalink

    Risolvere.
    Le cose facili sono per tutti…

  8. Pubblicato il 16 marzo 2009 at 17:59 | Permalink

    Credo che alle volte sia importante affrontare ostinatamente qualcosa,con tutte le proprie forze.
    Mi sono imbattuta in un nodo simile da districare qualche mese fa,rispondeva al nome “economia politica”;ho faticato,mi sono adirata,ho affrontato l’ esame e sono stata bocciata.Ho preso visione del mio compito,corretto,e solo in quel momento ho veramente capito-di-aver-capito.
    E non mi è dispiaciuto affatto ricevere lo schiaffo di una bocciatura,visto che adesso,sfogliando il libro, so riconoscere un grafico a distanza,e anche spiegarlo a qualche paziente astante.
    Non mi resta che dire: arrivederci a Maggio,questa volta speriamo davvero bene.
    Ciao,Claire.

  9. Pubblicato il 17 marzo 2009 at 11:18 | Permalink

    Francesco: “le cose belle sono difficili” (Platone)

    Claire: in bocca al lupo e grazie della sincerità!

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Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

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