Ci siamo addentrati in questo territorio misterioso che è il cuore. I commenti ricevuti qui e su facebook mi hanno fatto riflettere. Le persone percepiscono il cuore come un baratro che provoca vertigine: paura e attrazione allo stesso tempo. Diceva Chesterton che “la gente è inondata, accecata, resa sorda e mentalmente paralizzata da un’alluvione di volgare e insipida esteriorità, che non lascia tempo per lo svago, il pensiero o la creazione dall’interno di sé”. Creare dall’interno. Questa è la strada per coltivare questo terreno a volte arido, a volte allagato, che è il cuore, per renderlo terreno fertile. Qualcuno parlò del cuore paragonandolo a vari tipi di terreno, più o meno capaci o incapaci di accogliere il seme che lo renderà uno splendido campo. Forse per questo non riusciamo a fare a meno della metafora dello spazio parlando del cuore. Ma che vuol dire creare dall’interno? Ogni artista lo sa: o crea dall’interno o ripete luoghi comuni. Creare significa fare dal nulla. Ma l’uomo, artista della sua vita, non crea dal nulla. L’uomo crea a partire da qualcosa, o meglio, da qualcuno. In questo caso si tratta di scendere al centro di questo luogo e chiedersi cosa c’è e cosa vorremmo che ci fosse. Solo a partire da questo si potrà cominciare a costruire qualcosa. La prima domanda rimane: cosa c’è qua dentro, cosa vorrei che ci fosse? Cosa mi sta a cuore? Per cosa vivo o per cosa vorrei vivere?
Questa ricerca richiede silenzio e dialogo. Non è una contraddizione. Silenzio esteriore, dialogo interiore. Solo nel proprio intimo si scopre sè stessi, e se poi si ha la fortuna di scoprire che Dio è più intimo a me di me stesso (come diceva S.Agostino: intimior intimo meo), allora, oltre a prendere un bel respiro di sollievo (perchè la solitudine vera è piena di compagnia), non solo creeremo qualcosa di umano, ma si avrà la possibilità di creare qualcosa di divino…
8 commenti
Anche ricostruire è divino
Consigli pratici?
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Per qualcuno è facile creare dall’interno ma per altri…a volte sembra che l’interiorità sia nascosta sotto una spessa coltre di indifferenza o di routine e non basta rimanere in silenzio. A volte occorre proprio una bella spinta dall’esterno per entrare dentro sè…! a volte si può avere la fortuna di scoprire un mondo nuovo, invisibile eppure reale
paola: in fondo il creare dell’uomo è ricostruire…
giuseppe: pregare (cioè parlare con Dio). solo la preghiera aiuta a vivere davvero. Sembra un paradosso, ma è così. e poi agire come suggerisce l’anonimo che ti ha risposto.
anonimo: di cui sopra.
anonimo: l’esterno è necessario per scoprire quell’interno. non propongo nessun nirvana, ma una solitudine piena di compagnia…
uhm… non ci avevo mai pensato, credo tu abbia ragione
come si fa a pregare nel silenzio x una che si distrae facilmente?? consiglio! grazie
anonimo: e chi sono io per consigliarti??? L’unica cosa che mi viene da dirti è: parti dalle distrazioni. Se il tuo cuore e la tua testa vanno lì qualcosa significherà. Parti da lì e fanne oggetto di dialogo.