Scienza dell’incertezza

Oggi a pranzo un amico mi racconta che sta leggendo un difficile, pesante, ma interessante libro (Il cigno nero: come l’improbabile governa la nostra vita) di un professore universitario di “scienza dell’incertezza”. Non è uno scherzo. Si tratta di un ramo della statistica atto a dimostrare quanto, soprattutto in ambito economico, i modelli atti a prevedere le tendenze, gli andamenti dei mercati… si dimostrano sempre insufficienti e inadeguati rispetto alle scelte o alle azioni imprevedibili dell’uomo. Molto interessante!

Ma anche paradossale. In epoca di tecnocrazia c’è una scienza che ci ricorda che proprio la scienza è molto limitata e non riesce neanche a spiegare il suo ambito: i “come” delle cose. E oggi con la scienza si pretende di spiegare anche il mistero, i perché delle cose… L’ultima sui giornali di oggi: hanno scoperto il gene del sorriso! Siamo ad un passo dallo scoprire il gene della felicità.

Allora sì che la felicità sarà una certezza…

***Lei trova strano che io consideri la comprensibilità della natura (per quanto siamo autorizzati a parlare di comprensibilità), come un miracolo (Wunder) o un eterno mistero (ewiges Geheimnis)… È qui che si trova il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, felici solo perché hanno la coscienza di avere, con pieno successo, spogliato il mondo non solo degli dèi (entgöttert), ma anche dei miracoli (entwundert). Il fatto curioso è che noi dobbiamo accontentarci di riconoscere “il miracolo” senza che ci sia una via legittima per andare oltre. Dico questo perché Lei non creda che io – fiaccato dall’età – sia ormai facile preda dei preti.A.Einstein, Lettera a M.Solovine (1952)

3 commenti

  1. Pubblicato il 24 febbraio 2009 at 22:54 | Permalink

    ogni studente economista degno di questo nome ha letto e studiato quel libro! bellissimo!

  2. Pubblicato il 25 febbraio 2009 at 02:00 | Permalink

    L’economia non è una scienza perfetta.
    Per questo le teorie (molto, molto teoriche) si basano su modelli.
    I modelli sono degli ambiti semplificati, uno spaccato di ambiente semplificato.
    Con l’andar del tempo sono sempre più affinati. Ciò grazie all’insegnamento degli erorri.
    Perchè i modelli non sono perfetti?
    Perchè non riescono a comprendere l’infinità delle variabili esogene che esistono nella realtà.
    Ogni crisi che manda in tilt una teoria economica è per cause ogni volta diverse.
    Resta il fatto che i c.d. esperti economisti c’azzeccano 1 volta su 3.
    Come mai? I mercati non possono che avere tre comportamenti: salire, scendere o rimanere stabili.
    Avessero azzeccato almeno 2 su 3…
    Diffidate dai guru dell’economia.

    Bye,
    Charles

  3. Pubblicato il 25 febbraio 2009 at 09:04 | Permalink

    giovanni: quante cose si imparano dagli amici, se si ha la pazienza di ascoltarli…

    charles: tu ne sai qualcosa…

Scrivi un commento

Devi fare login per scrivere un commento.

libro

Bianca come il latte, rossa come il sangue

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

Cosí, quando arriva un nuovo supplente di Storia e Filosofia, il protagonista si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva.

Leggi la trama »