Il mio primo libro

In un commento mi si chiedeva di fare un elenco di libri da consigliare. Non amo molto stilare liste, preferisco piuttosto, come già in precedenza, commentare ogni tanto qualche titolo, ma vedremo di trovare un compromesso. Intanto posso trasmettere, per quel che vale, tre regole a cui mi attengo prima di consigliare (non leggere, consigliare) un libro:

1) che io lo abbia letto

2) che il libro abbia superato la prova del tempo e, se recente, chiedermi se la supererà (qualcuno ha dubbi su quanti leggeranno Moccia tra 100 anni?)

3) che il libro porti alla realtà con rinnovato stupore: per l’uomo e per la creazione

***

«Caro mio, ci sono persone che non potranno mai arrivare in Fantàsia», disse il signor Coriandoli, «e ci sono invece persone che possono farlo, ma che poi restano là per sempre. E infine ci sono quei pochi che vanno in Fantàsia e tornano anche indietro. Come hai fatto tu.
E questi risanano entrambi i mondi»

M. Ende – La storia infinitaIl mio amore per la lettura comincia in quinta elementare con questo libro. Il primo che ho comprato per scelta, insieme a mio papà. Il primo almeno di cui abbia memoria (quindi il primo) e il primo che abbia riempito il mio mondo di bambino di un desiderio infinito di scoprire i segreti del mondo e raccontarli.Quale è il primo libro di cui avete memoria?

ps. ho sostituito il video del post di venerdì di cui non si sentiva l’audio (grazie a Baffo per la segnalazione e grazie a P. per la citazione della Storia Infinita: ottimi alunni della classe 2.0).

12 commenti

  1. Pubblicato il 23 novembre 2008 at 16:02 | Permalink

    Il libro grazie a cui ho iniziato ad amare la lettura l’ho letto in prima elementare. Era uno di quei libri pieni di figure scritto con caratteri grandissimi, un libro per bimbi che iniziano a leggere. L’autore credo di non averlo mai saputo, probabilmente è un libro che non supererà mai la prova del tempo, forse non si trova già più nelle librerie, ma avrà sempre un posto in camera mia. Il libro è “Macchietta”: è la storia di una macchia di inchiostro uscita dalla penna stilografica di un bambino… ^^

  2. Pubblicato il 23 novembre 2008 at 21:12 | Permalink

    “Le avventure di Pinocchio”

    Letto da bambino come poteva leggerlo un bambino e riletto poco tempo fa…emozioni e prospettive diverse…cmq decisamente grandioso!
    E poi sono riaffiorati i ricordi della visita fatta, da un bambino emozionato, al parco di Collodi!

    Da rileggere almeno una volta ogni 10 anni!

    Marcello

  3. Pubblicato il 24 novembre 2008 at 10:54 | Permalink

    a proposito di lettura:

    La speranza è alla prossima pagina, non chiudere il libro. Ho girato tutte le pagine senza trovare la speranza.
    La speranza,forse, è il libro.

    (su un qualsiasi diario di una qualsiasi liceale)
    E. Jabes Le livres des questions I,

  4. Pubblicato il 24 novembre 2008 at 12:57 | Permalink

    Dal fumo dei miei ricordi emergono, non so bene in che ordine, “Piccole donne” della Alcott e “L’amico ritrovato” di Fred Uhlmann…Quest’ultimo in particolare mi piacque molto infatti lo lessi due volte :)

  5. Pubblicato il 24 novembre 2008 at 16:12 | Permalink

    Lù: sarebbe bello scrivere un libro di primi libri. Chissà in che modo hanno influito sulla nostra vita. Macchietta è veramente interessante! E la prova del tempo la supera con la tua vita.

    m@rcy: confermo. Anche io l’ho riletto da grande e me lo sono goduto come non mai. Ti consiglio al riguardo: “Contro mastro ciliegia”, di Biffi.

    mamma e.r.: suggestivo e spiazzante! Grazie!

    laquintafiglia: il fumo dei ricordi quando si dirada lascia sempre scoperte interessanti!

  6. Pubblicato il 24 novembre 2008 at 18:31 | Permalink

    Non ricordo esattamente quale sia stato il primo libro che ho letto.
    Forse “La Freccia Azzurra” di Gianni Rodari.

    Devo dire che però imparai il mio amore per la lettura e, in qualche modo, a diventare “bravino” nei fare i temi alle elementari, grazie al “Corriere dei Piccoli”.
    Conservo ancora oggi in uno scatolone tutti i numeri.

    Mi piacevano molto la storie di “Stefi” e della “Pimpa”.
    Ogni giovedì, quando usciva in edicola, era per me una festa.

    In ogni caso è molto bello anche la “Storia infinita”. Un romanzo cui penso anche e soprattutto, nei momenti più tristi, quando hai bisogno di evadere da una realtà troppo dura.

    Bye,
    Charles

  7. Gio
    Pubblicato il 25 novembre 2008 at 21:54 | Permalink

    lo hobbit credo.
    1 abbraccio (aspetto ancora la dispensa XD)

    Gio

  8. Pubblicato il 26 novembre 2008 at 15:48 | Permalink

    Charles: un giorno quando sarai famoso tirerò fuori questo commento su Pimpa…

    Gio: trovata, quando vuoi è pronta!

  9. Pubblicato il 30 novembre 2008 at 23:01 | Permalink

    Come dici tu, è impossibile ricordarsi il primo libro letto in assoluto. Sicuramente era un libro pieno di figure. E, in seguito, molti altri, come quelli della serie Battello a Vapore.
    Ma la mia prima vera “emozione” letteraria, il libro, insomma, che aprì davvero i miei orizzonti fu I fratelli Cuordileone di Astrid Lindgren. Sarò stata in terza elementare. Qualcuno lo conosce?
    Ora mi è venuta voglia di rileggere questi primi libri…

    P.S. Sono la figlia di Pokankuni, sono giunta qui esasperata dalle continue e incessanti menzioni(a cui poi si sono aggiunte quelle di mio fratello) al blog del Prof 2.0. In effetti non è così deludente. :)

  10. Pubblicato il 1 dicembre 2008 at 11:15 | Permalink

    Terry: mi spiace che io ti abbia perseguitato a mia insaputa… Perdonami… Grazie del commento. Ma sei insegnante anche tu?

  11. Pubblicato il 1 dicembre 2008 at 17:51 | Permalink

    Non ti preoccupare, non intendevo incolpare te. :)
    No, no, io sono studentessa della Monforte. Non mi dispiacerebbe diventare insegnante, anche se per ora il sogno nel cassetto è quello di diventare giornalista.

  12. Pubblicato il 2 dicembre 2008 at 14:46 | Permalink

    Terry: i sogni bisogna tenerli fuori dal cassetto! Comunque anche fare l’insegnante non è malaccio. 😉

Scrivi un commento

Devi fare login per scrivere un commento.

libro

Bianca come il latte, rossa come il sangue

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

Cosí, quando arriva un nuovo supplente di Storia e Filosofia, il protagonista si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva.

Leggi la trama »