Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.
Cosí, quando arriva un nuovo supplente di Storia e Filosofia, il protagonista si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva.
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8 commenti
Cadiamo perchè proviamo a volare…
ma è meglio provare a volare
che rimanere a terra no?
Magari prima o poi ci riusciamo,
a spiccare il volo…
P.
Credo ci sia di più.
Ma voglio ragionarci un po’ su prima dire qualcosa.
Ho messo questo video perché riflettevo sulle reazioni dei mie alunni a voti negativi. Reagiscono come fossero tragedie personali. Invece si tratta solo di cadute che insegnano a rialzarsi per migliorarsi e farsi meno male la volta dopo… Ma i vostri commenti vanno oltre e questo mi piace. Grazie!
Certo ,la caduta dovrebbe servire a rialzarsi..il punto è, come ciascuno di noi ne elabora il senso.. molti non si sono rialzati.
Perchè ti meravigli?
La tragedia (ad esempio il pianto) può essere per orgoglio e/o per frustazione… “tanto lavoro per poi prendere un 5″?
Io arrivavo a piangere anche per un 7.5 (e non è che nella mia classe andavano tanto più in là con i voti), ma soprattutto negli anni in cui la scuola “era tutto il mio mondo” l’unico feedback di qualità sull’esistenza eran i voti.
Poi magari qualcuno si dispera perchè sa che a casa gli piantano grane anche per un 6 accidentale (a me per fortuna non capitava ma ho conosciuto genitori che se non era il massimo non andava bene)… e il giudizio di uno di loro o di entrambi può essere fondamentale per un figlio.
Nonchè l’atteggiamento dei prof… su cui non mi soffermo o non si finisce più :).
Insomma non puoi pensare che tutti la vedono come una semplice caduta perchè per molti è quello il loro unico universo :)… ciò non toglie che ci vuole chi gli spiega che c’è un futuro, che non finisce tutto là, che si sbagliano a pensare di aver veramente dato fondo a tutte le loro risorse e che non ha senso fermarsi ma bisogna andare avanti.
O comuqnue, qualcuno che capisce per quale motivo la vivono in quel modo (ognuno hai suoi motivi) e gli fa vedere “guarda che non è così, vai per questa strada e ce la farai di nuovo”.
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Circa “l’andare oltre” sul senso del post… Io pensavo ti riferissi al qualcosa del tipo: “chi conta solo su se stesso prima o poi cade…” ma ovviamente mi sbagliavo.
franca maenza: forse perché è mancato qualcuno che aiutasse a rialzarsi e a comprendere il senso di quella caduta? o forse perché a volte non abbiamo pietà di noi stessi e dei nostri limiti? o forse ancora perché abbiamo dimenticato Dio?
Nightowl: è vero a 15 anni la scuola sembra l’universo e viceversa. E la scoperta di quello che vali si gioca sui voti. Ma è come quando scrivi. Se scrivi una cosa brutta non sei tu che fai schifo, ma quello che hai scritto. Semplicemente devi provare a farlo meglio…
inoltre non ti sbagliavi affatto sull’andare oltre. Quello lo do per scontato… 😉
Sicuramente l’una e l’altra cosa, ma non solo.
Quanto a Dio, non me la sento di esprimere un giudizio in questo ambito.E taccio.
franca: perché non solo? Se ti va di dire qualcosa è gradito.