In mare aperto

Li vedi lì seduti per sei ore. E ti ricordano una nave di cui hai il privilegio di essere il capitano. Il timone è spesso pesante e duro nei burrascosi della settimana, ma anche loro, seduti agli scalmi, fanno la loro bella fatica, per permettere alla “Liceo” di solcare il mare dell’età tempestosa per eccellenza…E così si naviga tra le secche della Grammatica, in cui scegliere la rotta giusta tra un “che” dichiarativo, uno relativo, uno soggettivo, uno oggettivo, uno consecutivo e uno (accentato) persino causale…

Si naviga tra gli arcipelaghi meravigliosi dell’Epica, con momenti di ilarità e meraviglia sul ponte della nave, quando all’orizzonte appaiono improvvise balene: Qual ‘è la differenza fra l’Odissea e Moby Dick? Chiedo, ammiccando al tema oralità – scrittura e ricevo la risposta più coerente: la balena…

Si naviga nei venti incerti della Scrittura, tra Coesione, Coerenza, Argomentazione, Lessico, che sono mostri simili a Scilla e Cariddi…

Si levano grida di meraviglia e trepidazione: Voto! Voto! Come fosse: Terra! Terra!

Si sentono lamenti stanchi, qualche principio di ammutinamento, subito sedati nel sangue o nella comicità di una pausa…

Si naviga nel silenzio meraviglioso di un mare senza sponde, uno a fianco all’altro, a caccia della Balena, alla ricerca di Itaca, verso l’infinito e oltre…

Una mano si alza:
O capitano mio capitano!
Sì?
Posso andare in bagno?

2 commenti

  1. Pubblicato il 24 settembre 2008 at 22:13 | Permalink

    Ah, quelle mani alzate e tu che ti illudi di aver aperto brecce come quella di porta Pia nelle loro menti svagate! E chiedi gentilmente di attendere la fine del tuo discorso. “Un attimo..” Poi, la delusione. Il bagno!!!
    A me, una vita fa, la più distratta della classe aveva chiesto, dopo aver atteso paziente con la sua brava manina alzata che finissi di spiegare qualcosa sul Brasile: “Prof, ma ce l’ha la tavola rotonda e la vetrina col cantone?”. Perché aveva saputo che mi sarei sposata di lì a qualche giorno e la preoccupazione per il mio arredamento era palpabile. Più interessante di qualsiasi argomento scolastico.
    Ciao e buon lavoro.
    CautelosAa, oramai ex insegnante
    http://www.cautelosa.splinder.com

  2. Pubblicato il 25 settembre 2008 at 08:13 | Permalink

    Cautelosa: che piacere il tuo commento. Ecco una collega rimasta giovane (non che tu non lo sia realmente), ma intuisco che i tuoi pargoli ti hanno costretta a rimanere giovane di là da ogni conteggio di anni anagrafico… Grazie! Ai nostri alunni interessano le nostre vite (non sto parlando di trasformare le lezioni in confessioni autobiografiche, per carità per carità!), come dimostra la tua ex-alunna. Credo sia importante trovare il giusto mix tra il Brasile e il matrimonio in arrivo. Ma questo è un segreto che si impara col tempo. O no?

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Bianca come il latte, rossa come il sangue

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

Cosí, quando arriva un nuovo supplente di Storia e Filosofia, il protagonista si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva.

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