Lettera a mio nipote

Caro Giulio, stai dormendo. Allora ti scrivo, per non svegliarti. Sei nato l’altro ieri. Grazie a te sono diventato zio: zio 2.0. Sì perché il mio nome è Prof 2.0. Te lo spiego. Prof significa prendersi cura di bimbi un po’ più grandi di te. 2.0 significa prendersi cura della vita prima ancora che lei si prenda cura di te, mettendo in gioco tutte le risorse che hai ricevuto. Sono anche scrittore Giulio. Cosa significa? Significa che in questo mondo sul quale hai aperto gli occhi da poco c’è una quantità di cose meravigliose e a volte invisibili, che io, con le parole (quelle che tu pronunci in modo confuso adesso) cerco di raccontare.
Vedi Giulio, le parole sono proprio quel miracolo che mi consente oggi di scriverti che sei parte di questo mondo pieno di splendore (ci sono anche le ombre, ma avrai tempo di conoscerle) e ne hai aumentato la meraviglia. E un giorno, quando sarai un bimbo più grande, come quelli di cui ti parlavo prima, leggerai queste righe e capirai il segreto delle parole. Come scrigni ti consegneranno intatto quel tesoro tanto invisibile quanto meraviglioso che agisce sempre, nel silenzio e a distanza, e che si chiama amore. E’ la prima parola che hai ascoltato e imparato Giulio, la prima che altri hanno pronunciato pensando a te: Dio dall’eternità; papà e mamma, qualche mese fa; tutti gli altri, quando ti abbiamo visto per la prima volta.
Lo so che sono già il tuo zio preferito, anche se la concorrenza è molto forte, ma non lo diciamo in giro, altrimenti poi tutti gli altri (soprattutto le zie) si ingelosiscono…
Sai Giulio, mi piace legare gli eventi importanti (significa le cose che vale la pena ricordare, quelle su cui si basa la tua esistenza, un po’ come il seno di mamma per te adesso) a parole belle. Così a te e al tuo arrivo dedico queste, che da poco ho letto:

“Perchè Cristo gioca in diecimila luoghi,
bello d’aspetto, e bello non nello sguardo suo,
ma attraverso le fattezze degli umani volti, per il Padre”.

Dormi bene. E quando ci vedremo, raccontami i tuoi sogni.

10 commenti

  1. Pubblicato il 11 settembre 2008 at 23:36 | Permalink

    Mai sentite parole più belle… non so che altro dire.

  2. Pubblicato il 12 settembre 2008 at 05:54 | Permalink

    Alex….sono davvero commosso….

  3. Pubblicato il 12 settembre 2008 at 08:53 | Permalink

    Poesia pura…

  4. Pubblicato il 12 settembre 2008 at 09:10 | Permalink

    Benvenuto Giulio, benvenuto davvero!!!! Qualcuno ha scritto:
    “Del Paradiso ci sono rimaste tre cose: i fiori, le stelle e i bambini!” E’ proprio vero i bambini sono la nostra gioia e la Speranza del mondo!
    Tanti tanti auguri piccolino!!!
    Alessandra

  5. Pubblicato il 12 settembre 2008 at 12:03 | Permalink

    Caro Prof le tue parole danno sempre un senso più nuovo e più
    bello alla mia vita,
    Baffo

  6. Pubblicato il 13 settembre 2008 at 11:33 | Permalink

    Lettera ai genitori di Giulio: Cari genitori di Giulio, affrettatevi a provvedere a un altro figlio/figlia perchè con tutti questi zii che si contendono il ruolo esclusivo di ziopreferito la vedo brutta per il piccolino; dategli almeno una possibilità di scampo. Auguri.

  7. Pubblicato il 13 settembre 2008 at 12:06 | Permalink

    Il soggetto è particolarmente fotogenico ma l’occhio e la mano della fotografa non sono da meno
    …non potrò che essere io la zia preferita…sono la zia più giovane, gli altri potrà chiamarli nonni!!!!

    B6

  8. Pubblicato il 14 settembre 2008 at 14:42 | Permalink

    Anonimo: la moltiplicazione dei figli non muta la lotto per essere lo zio/zia preferiti… anzi credo che la complichi…

    B6: la vedremo…

  9. Pubblicato il 14 settembre 2008 at 22:52 | Permalink

    caro Ale,
    il tuo nipotino “preferito” parla già con gli occhi… dovresti “ascoltarli”!

    Fabripapà

    P.S. inutile dire che per essere lo zio preferito dovresti farti conoscere.

  10. Pubblicato il 16 settembre 2008 at 17:57 | Permalink

    Non vedo l’ora…

Scrivi un commento

Devi fare login per scrivere un commento.

libro

Bianca come il latte, rossa come il sangue

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

Cosí, quando arriva un nuovo supplente di Storia e Filosofia, il protagonista si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva.

Leggi la trama »