I cigni neri

Quando questi volatili, dopo migliaia di chilometri di migrazioni transmarine, sorvolando la terraferma, trovano uno stagno d’acqua dolce e possono finalmente esausti, scendere ad abbeverarsi, ecco che inscenano una straordinaria danza rituale attorno allo specchio d’acqua, quasi ad esprimere qualcosa che solo l’uomo potrebbe interpretare come manifestazione di gioia. Solo dopo questa magnifica danza rituale, finalmente, i cigni neri vanno ad abbeverarsi.

Sembra che anche in natura la conservazione della specie non sia l’unica legge a dettare i comportamenti e che persino gli animali siano capaci di azioni non esclusivamente funzionali, ma di azioni che dicono solo sè stesse nella loro bellezza (i riti).Questa gratuità ed inutile (non funzionale ad ottenere nulla) bellezza dei riti è l’unica strada capace di trasformare la grigia e anonima ripetitività della azioni di chi vive a Shit City in luminosa e unica novità.

Se solo imparassimo a danzare anche quando siamo esausti…

5 commenti

  1. Pubblicato il 5 maggio 2008 at 19:06 | Permalink

    Centri sempre il cuore dei problemi
    Complimenti!!!
    Già da molto tempo provo a danzare nonostante momentaneamente non riesca più a sentire la musica e le gambe sembrino non reggere più.

    TLS

  2. Pubblicato il 5 maggio 2008 at 21:33 | Permalink

    Se solo capissimo che la vita è una danza, che i movimenti che facciamo, i balzi, i salti e i tuffi accidentali, non sono altro che la coreografia personale che noi componiamo, accompagnati dalla colonna sonora preferita, che segna il tempo, che segna gli intervalli, ci accorgeremmo del capolavoro che stiamo realizzando.

  3. Pubblicato il 6 maggio 2008 at 21:31 | Permalink

    Per rendere tutto una danza io uso un trucco: fare quell’azione come fosse la prima volta o l’ultima che la compio… che ne dite?

  4. Pubblicato il 7 maggio 2008 at 19:03 | Permalink

    Per Prof 2.0:
    Potrebbe essere un’ottima soluzione…Ma a volte a S.H.I.T city sembra tutto così abitudinario che quando manca una passione forte che ti dà la forza e l’energia per danzare, è davvero difficile continuare a farlo..Ma non impossibile…Spero

    Per serenella:
    se non ci fossi tu cosa farei?

    TLS

  5. Pubblicato il 8 maggio 2008 at 18:10 | Permalink

    Ma l’abitudine mi sembra che stia nel cuore e non nelle cose, anche se le cose contribuiscono notevolemnte a stancare il cuore.

Scrivi un commento

Devi fare login per scrivere un commento.

libro

Bianca come il latte, rossa come il sangue

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

Cosí, quando arriva un nuovo supplente di Storia e Filosofia, il protagonista si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva.

Leggi la trama »