Gelato e alunni

Ore 15.30. Squilla il cellulare. Un alunno. Ho dimenticato che avevo appuntamento per prendere un gelato con alcuni ragazzi conosciuti durante una supplenza. Ed eccomi là dopo pochi minuti grazie al passaggio di una persona cara con cui stavo chiacchierando talmente bene che mi ero dimenticato di tutto il resto.
Erano in 7. Con i loro visi luminosi e divertiti. Anche i professori mangiano il gelato. Sì i professori fanno tutto quello che fanno gli altri uomini. I ragazzi pensano che noi siamo professori prima che uomini e vederci con il viso sporco di cioccolato li proietta in un mondo meraviglioso in cui i professori sono persone normali come loro: mangiano gelato, vanno al cinema, giocano a calcio, suonano la chitarra…
Bisbigliano, sorridono, chiedono, rispondono. E la loro vita passa dentro la tua. E la tua dentro la loro. E non sai come, ma percepisci cosa è diventare padre. O madre. Ed è il motivo per cui insegnare è un mestiere impagabile (oltre al fatto che realmente non viene pagato…).

4 commenti

  1. Pubblicato il 29 marzo 2008 at 11:03 | Permalink

    eih!!!ma…tu birra, gelato..sono invidioso!Preferisco la birra, come dicevo la volta scorsa e…apprezzo il tuo invito.Ci sarò.
    Si prof,lei è uno di noi…come tutti in questa vita.Siamo tutti dalla stessa parte.

  2. Pubblicato il 29 marzo 2008 at 13:05 | Permalink

    Ci sarai… Fammi sapere anche dove e quando… Non vorrei mi aspettassi inutilmente…

  3. Pubblicato il 29 marzo 2008 at 17:47 | Permalink

    Molto belli questi blog.
    Teneramente profondi.
    Fa veramente piacere poter condividdere queste vostre emozioni.

    Charles

    P.S.
    E’ proprio vero che gli insegnanti sono sottopagati :-( Sich!

  4. Pubblicato il 30 marzo 2008 at 16:18 | Permalink

    Caro Charles,
    piccola precisazione tecnica: blog è tutto il contenitore, i singoli interventi si chiamano post. Grazie del sostegno costante!

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libro

Bianca come il latte, rossa come il sangue

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

Cosí, quando arriva un nuovo supplente di Storia e Filosofia, il protagonista si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva.

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