Dispacci

Editoriale a caldo del curatore Giuseppe Lippi

luglio 9th, 2010

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Il titolo non si riferisce alla chiusura di “Epix”, notizia che ho avuto più tempo di digerire dei lettori di queste colonne. Allude invece al caldo atmosferico, all’umidità di luglio: tirare avanti è dura, per fortuna che l’uditorio è simpatetico e parlare un poco tra noi potrebbe addirittura darci refrigerio. Per quanto riguarda l’affaire del giorno, c’era poco da fare: “Epix” vendeva molto meno del previsto ed è stata cancellata non in seguito a una brutale decisione dall’alto, ma per evitare un dissanguamento insostenibile. Con rese al 70% e oltre non è possibile andare avanti per nessun periodico; del resto, i problemi non erano mancati fin dall’inizio di questa sfortunata iniziativa. Un anno fa la collana era nata come un esperimento congiunto degli Oscar e dei nostri libri di genere, poi l’iniziativa è rimasta nelle mani della redazione edicola, senza altri agganci. E senza un curatore ben definito (visto che al principio avrebbe dovuto essere un affare tra editor). In sostanza, “Epix” è andata avanti sotto la guida del direttore editoriale con un “weirdtalesman” che lo affiancava per quanto poteva, cioè poco, vista la partenza in un certo senso preordinata.

Nonostante questo, si  è presto distinta per la sua vocazione verso l’horror e la dark fantasy contemporanea, con la presenza di autori italiani anche non famosi. Il carattere sperimentale dell’iniziativa ha conquistato molti, ma evidentemente ha tenuto lontani altri lettori, poco desiderosi di misurarsi con l’incognita dei testi meno familiari. Gli amanti del classico, dal canto loro, hanno lamentato i criteri di edizione di alcune antologie date in versione parziale – vedi quella dei Miti di Lovecraft –, cosa su cui ci siamo già cosparsi il capo di cenere. Così, alla fine, l’avventura si è chiusa lasciando in molti un retrogusto amaro. Ma, attenzione: questo non è un editoriale triste! Ricordo sempre la fiducia dell’editor di qualche anno fa, Stefano Magagnoli, il quale diceva: “Ricordati che per una collana che chiude un’altra se ne apre. Finché noi saremo qui ci saranno sempre fantascienza e fantasy da pubblicare, e horror e gialli. Cambieranno le etichette, i settori di mercato, i prezzi, ma la sostanza non cambierà”. Dedico questo pensiero a tutti i nostri lettori, grazie ai quali andiamo avanti.

Alcuni titoli previsti per la collana morta verranno recuperati: stiamo pensando alla seconda metà dell’antologia lovecraftiana per “Urania collezione”, ai due bei romanzi di Michael Swanwick per “Millemondi”, a uno speciale per Robert E. Howard. Vedremo: il punto è non intasare collane ben definite come quelle che già possediamo con titoli spuri; evitare di alienare il pubblico che cerca in noi proposte ben definite con ibridi o “contaminazioni”. Una soluzione una tantum la troveremo; in altri casi, dovremo lasciar cadere senza rimpianti.

A parte eventuali recuperi, quella che ci si prospetta è una seconda metà dell’anno ricca di titoli affascinanti. In luglio il tradizionale “Millemondi” estivo con l’antologia dello Year’s Best di Hartwell e Cramer; in autunno un altro “Millemondi”, stavolta con il meglio della science fiction europea. A novembre un’antologia d’eccezione sulla fantascienza cinese, la seconda che proponiamo in pochi anni (unici in Italia!). Il volume accompagnerà una rassegna del festival di Trieste Science + Fiction ed è stata curata e tradotta appositamente per noi dall’espertissimo Lorenzo Andolfatto. Dunque, a differenza della precedente Onda misteriosa (“Urania” n. 1511, una ritraduzione dall’inglese), questa è un’antologia lavorata direttamente dai testi cinesi e sposterà il focus ad anni più vicini a noi.

Antologie a parte, gli autori in serbo per i prossimi mesi di “Urania” sono calibri come Greg Egan (Incandescence, settembre), Robert J. Sawyer (Rollback, ottobre), Alberto Cola premio Urania 2009 (Lazarus, dicembre), Allen Steele (Galaxy Blues, gennaio 2011), Mike Resnick (Starship: Mutiny, febbraio), Jack McDevitt (Cauldron, marzo), Paolo Aresi (Korolev, aprile: con un numero speciale sui cinquant’anni dal volo di Yuri Gagarin, primo uomo nello spazio). Molti altri testi nei mesi a seguire, tra cui il monumentale secondo volume della Trilogia del Vuoto di Peter F. Hamilton.

Per ora mi fermo qui, ma entro pochi giorni seguirà una nuova puntata dedicata a riflessioni su… “Urania collezione”. Sintonizzatevi, come si dice in gergo. Ricche sorprese anche per i classici.

Buona settimana a tutti,
Giuseppe Lippi
Curatore Urania Mondadori

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La sorte di Epix: il comunicato del Direttore Editoriale Sergio Altieri

luglio 5th, 2010

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Gentili Lettrici, Cari Lettori:

Come avrete notato, nelle anteprime relative alle uscite del mese di luglio apparse su Urania Blog non è presente l’uscita Epix. A tutti effetti, Lupo nelle Tenebre di Nicholas Pekearo, uscita Epix di giugno, chiude la collana Epix medesima.

La decisione di rinunciare a questo marchio è di natura prettamente editoriale. In futuro, la storica collana Urania curata dal grande Giuseppe Lippi non rinuncerà affatto a pubblicare testi horror e fantasy. Essi verranno integrati nelle uscite di Urania e opportunamente indicati in copertina.

Un affettuoso saluto a tutti voi che continuate a seguirci,
Sergio Altieri
Editor Urania Mondadori

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Epix 15: Lupo nelle Tenebre

maggio 31st, 2010

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Da un autore già entrato nel culto, un duello di furore destinato a fare epoca.

Marlowe Higgins è un uomo maledetto. Dentro di lui, nelle notti di plenilunio, la belva è pronta a scatenarsi. Una belva assetata di sangue, destinata alla strage. Eppure, Marlowe Higgins ha trovato il modo di “guidare” la propria furia: uccidendo solo la feccia dell’umanità. Sua ultima speranza per un’esistenza “normale” potrebbe essere la piccola città di Evelyn. Ma Evelyn è terreno di caccia di un assassino forse addirittura più diabolico di lui. E quando Marlowe Higgins decide di fare piazza pulita, il male assoluto è in agguato.

A soli ventotto anni, con tre romanzi all’attivo, eppure già considerato una promessa della narrativa gotica, Nicholas Pekearo, agente ausiliario della polizia di New York, muore tragicamente nell’adempimento del dovere. Lupo nelle Tenebre (The Wolfman) è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.

All’interno del volume, il racconto “Gates of Hell” di Umberto Bertani.

Urania Epix n. 15 – Giugno 2010
Titolo originale: The Wolfman
Nicholas Pekearo, 2008
Traduzione di Pietro Formenton
299 pagine, € 4,90

Indice

pag. 5        Nota dell’editor di Eric Raab
pag. 9        Lupo nelle tenebre di Nicholas Pekearo
pag. 283    Gates of Hell di Umberto Bertani 

[Visualizza la copertina integrale.]

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Epix 14: Carni (e)strane(e)

aprile 29th, 2010

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L’esplosivo esordio antologico di una delle promesse dell’Italian New Weird.

Bimbi microscopici arrivati dal nulla che invadono le strade delle nostre città. Un regista fallito che incontra un’enigmatica creatura nel parcheggio di un cimitero. Un cadavere “senziente” che soffre di disperante solitudine. Un traghettatore mostruoso in bilico tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Un’inquietante carrellata negli universi del surreale e del visionario, popolati di corpi talmente alieni da risultare estranei a loro stessi, in una realtà allucinata.

Le sue storie brevi a fumetti sono apparse su “Strike”, “Horror Show Monstars” e sulla storica rivista “Heavy Metal”. Adriano Barone ha inoltre pubblicato i volumi a fumetti “L’Era dei Titani” e “Tipologie di un amore fantasma”. Oltre che di fumetti, è sceneggiatore di cortometraggi.

[Visualizza la quarta di copertina.]

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Epix 13: Il ritorno di Beowulf

marzo 31st, 2010

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Non solo la prima, leggendaria avventura ma anche l’intera epopea del guerriero che ha ispirato J.R.R. Tolkien.

Navigatore e mercenario. Spezza le brutali tempeste del Grande Nord e sfida i draghi nel loro dominio abissale. Esploratore e guerriero. Scava un solco con la spada in pugno tra orde barbariche e affronta gli intrighi del potere assoluto. Il suo nome è Beowulf, figlio di Etcheow, eroe della Terra di Mezzo. E adesso è niente meno che re Hrothgar, sovrano di Scylyd, a chiedere il suo coraggio contro Grendel, entità mostruosa e imbattibile, che sta devastando il suo regno. Solamente Beowulf può affrontarlo, scoprendo che esistono legami di sangue perfino nella voragine più profonda degl’inferi. Ma per recidere quei legami, il prezzo potrebbe essere alto, troppo alto.

Brian M. Thomsen ha scritto una trentina di racconti, due romanzi fantasy e diversi saggi. E’ scomparso prematuramente a New York nel 2008, dopo una intensa attività come editor e consulente editoriale.

[Per la copertina integrale, clicca qui.]

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I miti di Lovecraft: E le stelle stanno a guatare

marzo 13th, 2010

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Per i lettori di Urania Blog, ecco la presentazione del nostro curatore Giuseppe Lippi per il volume di Epix dedicato ai miti di Cthulhu realizzati dai colleghi di H.P. Lovecraft.

Mentre il racconto fantastico del ‘900 andava speditamente verso altre direzioni, con Kafka che sognava scarafoni, i futuristi che sguinzagliavano aerei e locomotive dappertutto e i teloni dei cinematografi che pullulavano di pellirosse o seleniti, nelle roboanti città d’America qualcuno pensò di rispolverare il filone sempre popolare delle storie di spiriti, aggiornandolo alla formula del giornalismo sensazionale. L’intenzione non fu quella di innovare consapevolmente uno stile (raramente un editore punta su un cavallo imprevedibile); ma quando il fantastico alla Poe scese nelle edicole metropolitane, il cambiamento fu inevitabile. Nacque  “Weird Tales”, the unique magazine, una specie di dispensa venduta a 25 centesimi e riempita di racconti macabri, di fantascienza e outré che vantavano un’ascendenza almeno simbolica dal bostoniano. Per trent’anni quel periodico mensile, redatto prima a Indianapolis, poi a Chicago e a New York, sfornò in quantità storie terribili… sotto tutti i punti di vista, anche se ben presto tre scrittori primeggiarono sul resto della scuderia e imposero, a loro modo, nuovi standard qualitativi al racconto dei capelli dritti. I tre epigoni di Poe, se così vogliamo considerarli, furono H.P. Lovecraft, Robert E. Howard e Clark Ashton Smith. Insieme diedero vita a quelli che qualcuno ha battezzato miti di Cthulhu, qualcun altro miti di Lovecraft – come fa Robert M. Price, curatore originale del presente volume – ma che si potrebbero chiamare in molti altri modi, ad esempio miti dell’Angst, un’angoscia proiettata sulle brulicanti città degli uomini e rifratta verso lo spazio intergalattico che la rivoluzione einsteniana non aveva finito di svelare.

Il primato spetta a Lovecraft (di qui il tributo all’orrenda creazione di Cthulhu) in senso cronologico e forse inventivo, ma Howard e Smith non furono meno abili nell’ideare inferni terreni, abissi iperspaziali e delizie necrofile impastate di febbrile visionarietà. Né la maledizione delle stelle si limitò ai tre capiscuola. Gli astri erano propizi, dalle dimensioni contigue al reale filtravano orrori non-euclidei e i prodigi astronomici avrebbero scalzato i vecchi ectoplasmi anche dai racconti di numerosi coevi o discepoli. A costoro sono già state dedicate, nel passato, celebri antologie: I miti di Cthulhu per la cura di August Derleth, Sebastiano Fusco e Gianfranco de Turris (1975);  Nelle spire di Medusa (1976) e Sfida dall’infinito (1977), sempre ad opera degli stessi curatori e dedicate ai racconti che Lovecraft redasse per meglio instradare i suoi epigoni (una sorta di corso di orrori creativi); più varie antologie tratte dalle pagine di “Weird Tales”. Oggi traduciamo in italiano, non al cento per cento per ragioni di mole, ma con molto del materiale che conta, questa Tales of the Lovecraft Mythos messa insieme dal predicatore Robert M. Price, un bizzarro studioso dell’opera lovecraftiana che è al tempo stesso scrittore di pamphlet religiosi e teorizzatore della Christian Weird Fiction.

Price compie un’operazione apprezzabile perché racchiude nel volume tutti i più importanti contemporanei di H.P. Lovecraft. In Italia si risentirà parlare dopo eoni di scrittori come Duane W. Rimel, Henry Hasse, Carl Jacobi e Richard F. Searight, mentre torneranno alla ribalta beniamini come E. Hoffmann Price, Clark Ashton Smith, il bardo Howard ed Henry Kuttner. Quanto ai più moderni Fritz Leiber e Don A. Wollheim non hanno bisogno di troppe presentazioni fra i lettori, poiché appartengono alla scuola che ha permesso alla fantascienza nera americana di sopravvivere dopo la Seconda guerra mondiale e alla sospensione della rivista “Weird Tales”. Quelli che mancano dalla presente traduzione (un vecchissimo racconto di Robert Bloch, un pastiche di E. Hoffmann Price, i racconti di Mearle Prout, C. Hall Thompson e Bertram Russell, più un paio di contributi di August Derleth) potranno uscire in un secondo volume, se la presente raccolta incontrerà il favore dei lettori di “Epix”.

Crediamo che il materiale qui ospitato sia sufficiente per mostrare i legami tra l’età d’oro del weird tale novecentesco e i tempi attuali, il cui clima è all’apparenza così disincantato. Eppure i cadaveri vezzeggiati dall’horror contemporaneo, le piccole sessioni di necrofilia, gli assassini maniaci che infestano l’ambiente “quotidiano” di tanta scadente produzione seriale, a ben guardare sono i discendenti diretti degli scrittori di “Weird Tales”. Le differenze sono secondarie e non certo di stile: anche oggi siamo abituati agli aggettivi ridondanti e alla frase “secca-che-più-secca-non-si-può” (la quale è un artificio barocco non meno del paragrafo svolazzante alla Love-Poe). Anche oggi ciò che spinge l’appassionato all’acquisto è il lividore della morte, l’occhiaia incavata in cui passeggia il verme; e perfino adesso il gran cadavere gonfio che troneggia in cantina, o fra le candele steariche, o sotto la botola della fattoria è quello del reale, imputridito a causa della mancanza di fede. Non certo la fede cristiana, che nella buona letteratura dell’orrore è ormai superata, ma un ideale, una causa, una ragione di vita. La civiltà americana in cui scriveva Poe era già scarnificata e disossata quanto basta per indurre il poeta al forsennato tentativo di riempirla con arabeschi e grotteschi. L’America degli anni Trenta testimoniata da questi racconti si è spinta oltre, è già America as science fiction, macabra babele, fallito melting pot. Ecco perché tra le ruote degli ingranaggi, nelle città lunari, sotto le viscere delle metropoli il festino degli antichi dei stellari riprende, carnascialescamente, il suo vigore. Si tenta di riempire gli anfratti, colmare il vuoto di senso e di essere che è ciò che veramente atterrisce, nella narrativa del terrore.

Giuseppe Lippi 

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Epix 12: I miti di Lovecraft

marzo 1st, 2010

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Dali scrittori del “Circolo Lovecraft”, un classico della weird fiction. A marzo in tutte le edicole.

Prima della notte dei tempi, prima dell’uomo e dei più antichi pianeti, Essi regnavano nel caos: i Grandi Antichi. Divinità mostruose e blasfeme crearono i mondi dall’oscurità e la vita dal sangue, e quando comparve l’uomo lo asservirono ai loro mostruosi progetti… Questo è il Libro delle storie nere per eccellenza, il Libro di sangue: è la rivelazione di Yog-Sothoth, Azathoth e il messaggero Nyarlathotep. Questo è l’incontro con il terrore dell’eternità.

Robert M. Price, nato nel 1954, ha riunito in questa antologia i racconti dei più celebri colleghi e contemporanei di Lovecraft. Da Clark Ashton Smith a Henry Kuttner, da Robert E. Howard a Richard Searight, testi inediti o poco conosciuti per offrire una carrellata completa sul mondo ribollente dei Cthulhu/Lovecraft Mythos.

All’interno, il racconto “ALT+CANC” di Marzio Biancolino.

[Clicca qui per visualizzare la copertina integrale.]

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Epix 11: Bad Visions

gennaio 29th, 2010

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Due storie del delirio oscuro dal maestro italiano dell’horror: La stazione del Dio del Suono e Blue Siren.

Piano Orizzontale. Luogo dove l’Oscura Energia tramuta la realtà immaginata in realtà vera, dove un demoniaco spaventapasseri prende vita, dove il mostruoso dee-jay Mix-Master Soul celebra un rave immondo e morale. E oltre il Piano Orizzontale, tra realtà e incubo, quale tetro legame intercorre fra il racconto “Giro di vite” e una micidiale droga chiamata Blue Siren?

Vero Reinassance Man dell’occulto, Danilo Arona spazia dalla saggistica alla narrativa, al giornalismo investigativo, alla critica cinematografica. Nella sua produzione più recente: L’ombra del Dio Alato, La stazione del Dio del Suono, Palo Mayombe e Cronache di Bassavilla, L’estate di Montebuio. Suoi racconti appaiono in diverse antologie quali Anime Nere (“Supergiallo”, Mondadori) e Bad Prisma (“Epix”, Mondadori).

[Visualizza la copertina integrale oppure clicca qui per leggere l’intervista di Giuseppe Lippi ad Arona.]

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Epix 10: Anharra /2 Il santuario delle tenebre

dicembre 30th, 2009

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A gennaio su Epix, in veste rinnovata, arriva il volume centrale della trilogia fantasy di J.P. Rylan.

Nel cuore di Anharra, la città maledetta, Vargo e Amnor hanno assistito al risveglio di Vemerin. Il Re è tornato dal suo sonno vegliato da potenze infernali, e adesso la follia dilaga nelle terre dell’Impero, spietata come le sue legioni composte di vivi e di morti. Nulla sembra poter più arrestare l’inizio del regno delle Tenebre. In una terra sconvolta, dove nemmeno il corso degli astri è più lo stesso, Vargo, Amnor, il sergente Kon e le due Sgualdrine cercano le tracce del Popolo Ribelle: il solo che a suo tempo si oppose al Re pazzo. L’ultima, terribile sfida ha inizio.

J.P. Rylan è lo pseudonimo di uno scrittore di thriller di fama internazionale. Con Il trono della follia ha aperto la trilogia di Anharra.

[Visualizza la quarta di copertina.]

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Epix 9: Abel

novembre 27th, 2009

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Da Claudia Salvatori, la massima autrice italiana dell’intrigo e del soprannaturale, il viaggio allucinante in un brave new dark world.

Il luogo: un’Europa un po’ America, un po’ museo e un po’ Terzo Mondo. Il tempo: un futuro che è già cominciato. E che è popolato di mostri. O forse no? Dopo un’intera storia di stragi di innocenti, l’umanità sembra aver finalmente superato la paura della diversità, ogni tipo di diversità. I mostri, da sempre nel sottosuolo, ora sono fra noi, allo scoperto, parte integrante del quotidiano. In questo gigantesco hinterland metaurbano di nebbie inquinanti e personalità borderline, tra possibile e impossibile, tra umani e non umani, si muove Abel, re degli zombi. Al suo fianco, una piccola zombi adottata da una coppia di umani. Nessuno è mai ritornato dalla grande tenebra in così tenera età. Indagando l’enigma, Abel viene risucchiato in un intrigo mostruoso (o forse fin troppo umano). Tra omicidi nell’ombra e rivelazioni crudeli, nel vortice dei paradossi di una società multi-tutto, Abel sarà costretto ad affrontare il cuore di tenebra che cela le sue stesse origini. Tutta la strada fino all’enigma terminale: umano, mostruoso… o entrambi?

All’interno il racconto “Il Re dei Topi” di Cristiana Astori.

[Visualizza la quarta di copertina.]

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