Tags: Alastair Reynolds, Aliette de Bodard, Bill Johnson, Burt Courtier, Carter Scholz, Franco Forte, Gardner Dozois, Indrapramit Das, Jack Skillingstead, James S.A. Corey, Kelly Robson, Linda Nagata, Michael Swanwick, Nancy Kress, Naomi Kritzer, R.S. Benedict, Ray Nayler, Rich Larson, The Year's Best SF

AA.VV., “Infiniti Universi. Parte I”, Millemondi n. 86, marzo 2020

AA.VV., “Infiniti Universi. Parte I”, Millemondi n. 86, marzo 2020

A grande richiesta, torna su Urania la Year’s Best Science Fiction, la raccolta antologica più premiata, a cura dello stimatissimo e compianto Gardner Dozois, nella sua trentacinquesima e ultima edizione.

Preparatevi a toccare con mano gli infiniti universi immaginati dalle più abili penne della fantascienza anglosassone, sotto forma dei migliori racconti del 2017, racchiusi nell’ultimo capitolo della fortunata serie inaugurata nel 1984.

La raccolta uscirà come sempre in tre volumi, previsti fra la primavera 2020 e quella del 2021.

In questo prima parte vi attendono trentotto racconti, insieme alla prefazione di Franco Forte.

Ecco la lista degli autori:

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In una galassia singolarmente sterile e vuota, dove non esistono i variopinti “alieni” della fantascienza (tranne per una trascurabile razza di secondo piano), commerciare in reperti archeologici significa alimentare, con quel poco che si può, l’inguaribile tendenza a immaginare che un tempo i nostri dissimili ci furono davvero. Così, quando Alex Benedict e la sua più fidata collaboratrice, Chase Kolpath, trovano una tavoletta di pietra che sembra parlare il linguaggio di una civiltà sconosciuta, rinascono le speranze di un incontro sempre possibile, forse auspicabile, con una forma di vita diversa dall’uomo.

 JACK McDEVITT Americano, è nato nel 1935. Su “Urania” ha già pubblicato Il sonno degli dei (n. 1340), testo che è all’origine dei suoi numerosi romanzi di “archeologia spaziale”, e Seeker (n. 1546), con cui ha vinto il premio Nebula 2006.

Tags: Alex Benedict, archeologia spaziale, Il sonno degli dei, Jack McDevitt, Premio Nebula, Seeker, space opera

Arriva in edicola Seeker, il romanzo di Jack McDevitt insignito del Premio Nebula 2006 per il miglior romanzo di fantascienza.

Due astronavi, la Seeker e la Breverhaven, lasciano la Terra per fondare una libera colonia nello spazio e… scompaiono nel nulla. Con il passare degli anni il mito di Margolia, la colonia perduta, acquista un fascino sempre più potente, finché l’antiquario Alex Benedict ritiene di aver trovato un indizio più che sufficiente della sua reale esistenza. A mettersi alla ricerca di Margolia e dei suoi enigmi è la più fidata collaboratrice di Benedict: Chase Kolpaht, pilota dello spazio dotata di più che un sesto senso. E una caccia lunga novemila anni si avvicina alla fine.

Jack McDevitt, americano, è nato nel 1935. Su “Urania” ha già pubblicato Il sonno degli dei (n. 1340), testo che è all’origine dei suoi numerosi romanzi di “archeologia spaziale”. Con Seeker (2005) McDevitt ha vinto il premio Nebula per il miglior romanzo.

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