20 years & beyond: intervista a un curatore stellare

marzo 16th, 2010 by Admin Urania

Lo scorso febbraio il nostro Curatore ha compiuto venti anni alla guida di “Urania”: in attesa di più adeguate celebrazioni, festeggiamo l’anniversario con una chiacchierata che ci svela retroscena della storia e anticipazioni sul futuro di “Urania” e delle sue sorelle. 

Giuseppe Lippi (Stella Cilento, 1953) non ha certo bisogno di presentazioni su queste pagine. Traduttore, saggista, autore di racconti, esperto di letteratura fantastica in tutte le sue molteplici declinazioni, oltre che di cinema (è autore, tra le altre cose, della guida definitiva al capolavoro di Stanley Kubrick: 2001 Odissea nello spazio: dizionario ragionato, pubblicato nel 2008 dalla casa editrice Le Mani). È stato curatore per la Mondadori delle collane Oscar Fantascienza, Fantasy e Horror, ha curato l’opera completa in volume di H.P. Lovecraft ed è recentemente tornato in libreria con l’antologia Racconti fantastici del ‘900 (Mondadori, 2009). Da vent’anni è al timone di “Urania”, come l’ha definita un grande amico scomparso da poco: “la corazzata della fantascienza italiana”.

Vent’anni sul ponte di comando di “Urania”. Domanda interlocutoria al Capitano Lippi, alias P. Kettridge Jr.: cosa si prova a essere stato per tutto questo tempo il punto di riferimento della fantascienza in Italia?

GL: Si prova un giramento di testa, e infatti la mia non è più tanto giusta, da allora. E si pensa: sono vent’anni che mi trovo qui, poco meno del tempo che è trascorso da quando ho aperto la mia prima copia di “Urania” e quando ne sono diventato curatore. Tutta la vita racchiusa nelle sue pagine!

Secondo la “Storia tecnica” della corazzata della SF redatta da Ernesto Vegetti (apparsa in tre puntate sui numeri 1526, 1530 e 1532 di “Urania”, in occasione del suo 55simo anniversario nel 2007), hai assunto ufficialmente la guida della collana con il numero 1121, ma già da un anno ti apprestavi a prenderne la curatela. Cosa puoi raccontarci di quel periodo e dell’eredità lasciata dal tuo predecessore, Gianni Montanari?

GL: Oltre all’incarico di dirigere “Urania”, di quel periodo ricordo volentieri la chemioterapia che mi ha salvato da un linfoma di Hodgkin. Essendo sopravvissuto, ho potuto dedicarmi al nostro lavoro con più fiducia e soprattutto slancio vitale. Gianni Montanari mi aveva lasciato una ricca eredità (un anno di produzione) e ho rispettato le sue scelte nel modo più assoluto, lasciando che uscissero per tutto l’89. Solo nel febbraio ’90 hanno cominciato ad apparire le mie. Prima di congedarmi da questa domanda vorrei ancora ricordare il calore e l’affettuosità con cui venni festeggiato – già allora, novello curatore – nella redazione dei libri di genere. In particolare da Gianfranco Orsi e Stefano Di Marino, che a quell’epoca era redattore di “Urania”, ma anche da tutti gli altri: il nostro caporedattore Marzio Tosello, i grafici Nicola Giacchetti e Maria Lina Pirovano e la dolcissima segretaria di redazione, Cinzia Monaco.

Sotto la tua direzione “Urania” ha festeggiato traguardi importanti. Il numero 1500 ti ha offerto l’occasione per approntare una rassegna dei curatori che ti avevano preceduto in questo ruolo. Com’è evoluta “Urania” dalla sua fondazione, nel 1952?

GL: Negli anni Cinquanta “Urania” è stata una collana pionieristica, avrei detto “eroica” se non fosse già esistita una testata con quel nome. Nei Sessanta diventa una creatura sofisticata, nei Settanta rappresenta un po’ il supermarket del fantastico o l’Antigravitazione per tutti. Negli anni Ottanta scopre nuovi orizzonti, mentre a metà dei Novanta tenta la via della libreria, trasformandosi in un’elegante serie pocket. Un certo nocchiero che non starò a nominare l’ha traghettata allegramente nel XXI secolo e speriamo di vederne ancora nelle belle. Oh, a proposito: per “Urania” il 2012 sarà l’anno del sessantesimo compleanno, non certo quello delle profezie maya.

Una critica che viene talvolta mossa alla collana è di aver dato troppo spazio alle mode del momento. Personalmente ho invece l’impressione che nel corso della sua esistenza “Urania” abbia saputo mantenere una sua identità, dando sempre spazio sia alle novità che al gusto consolidato dei suoi lettori. In definitiva, non sono mai mancate le dimostrazioni di carattere. Come ti sembra che sia cambiata la fantascienza nel corso di queste due decadi, nella sostanza e nella percezione del pubblico?

GL: Il genere in sé ha subito varie trasformazioni, trionfando al cinema e rinnovandosi anche nella sua forma letteraria: vedi il fenomeno cyberpunk, il cosiddetto cyber-noir e l’imprevista rinascita della space opera, soprattutto grazie ai bravi autori inglesi. Con gli anni il pubblico degli appassionati è diminuito ma lo zoccolo duro è rimasto vigile, fedele e interessato. L’attenzione dei media verso la fantascienza letteraria, invece, è venuta a mancare, almeno in Italia. All’estero è diverso, “Le Monde” ed “El Pais” dedicano sempre una pagina al genere, mentre il critico del “Guardian” è nientemeno che John Clute, il compilatore dell’Encyclopedia of Science Fiction. In Italia, a parte alcune testate come “Il manifesto”, siamo più pressappochisti: ci piacciono i film con gli effetti speciali e scriviamo di quelli, mentre sui quotidiani e le riviste che contano la critica letteraria è di stretta osservanza e pratica l’apartheid, lasciando fuori la narrativa d’immaginazione.

Estrapolando dai dati della summenzionata “storia tecnica” estesa da Vegetti, sei ormai sulla strada per festeggiare i 500 numeri di “Urania”. A bruciapelo: potendo tornare indietro, quale scelta non ripeteresti?

GL: Oh my God, non ripubblicherei la serie di Paul Preuss Nome in codice: Sparta. Né la novelization di Alien: dentro l’alveare, anche se fosse firmata Sheckley. E neppure Ithaqua, il mostro di Brian Lumley, così isolato dal suo contesto come uscì negli anni Novanta. Quel ciclo andrebbe rifatto integralmente su “Epix”, anche se si tratta di robina divertente più che edificante. Per il resto, come diceva Michael Moorcock: bisogna difendere a spada tratta tutti i nostri libri. Dietro ognuno, anche il più traballante, c’è una scommessa, una scelta, un desiderio.

Le tue scelte sono state fondamentali per far conoscere ai lettori italiani scrittori del calibro di Joe R. Lansdale, Michael Swanwick, M. John Harrison, Valerio Evangelisti. Di quale titolo o iniziativa vai più orgoglioso?

GL: Vado fiero di tutti gli autori che hai citato, e fra i più recenti aggiungerei Greg Egan, Peter F. Hamilton e Alastair Reynolds. Ma il mio senso dell’orgoglio – se tale può essere definito quello di un mero tramite com’è un direttore di collana – si scioglie al burro su un’autrice in particolare: Amanda Prantera. Amanda è inglese, vive in Italia, scrive romanzi bellissimi e complessi e considero i suoi Il cabalista e Cerchio segreto tra i più bei titoli usciti su “Urania” nel campo del fantastico moderno. Senza dimenticare il fantasy La regina dei Fani, apparso in una collana da libreria ma ultra-meritevole di un’epix-fanìa.

Quale risultato o iniziativa ti ha maggiormente gratificato?

GL: Vent’anni di premio Urania hanno visto l’affermazione di autori come Vittorio Catani, Valerio Evangelisti, Luca Masali, Nicoletta Vallorani: mica male, come scuderia. Altri autori hanno lasciato il segno sulle loro orme, fino ai recenti Paolo Aresi, Dario Tonani e Giovanni De Matteo. A parte il premio, che mi ha indotto a occuparmi di fs italiana pur non essendone un partigiano sfegatato, direi che i miei ricordi più belli siano legati ai numeri off-beat, strani, spesso usciti per festeggiare ricorrenze particolari. E quasi sempre antologici. Ricordo qui il volume del quarantennale (Metà P metà S, 1992), quello del quarantacinquesimo (Tutti i denti del mostro sono perfetti a cura di Valerio Evangelisti, 1997), il libro d’oro del mezzo secolo (Cinquant’anni di futuro, 2002) e il n. 1500 (Tutta un’altra cosa, 2005). Ma anche l’antologia di fantascienza auto-referenziale Fantashow (uscita per il Natale 1995) e quella dedicata ad Halloween da Robert Bloch (Le escrescenze della luna, 2000). Nei vecchi “Classici Urania” la mia serie preferita è quella dedicata ai Grandi Maestri della sf, cioè i vincitori del Grand Master Award, mentre nel “Millemondi” mi ha dato grande soddisfazione la serie in due volumi Avventure nell’ignoto e Nuove avventure nell’ignoto (The Fantasy Hall of Fame a cura di Robert Silverberg). Anche la ristampa dei racconti di Richard Matheson, Shock, è stata una bell’occasione per il “Millemondi”. Ricorderei ancora i due volumi de La fantascienza di Playboy (in “Urania” nn. 1368 e 1373; 1999) e la prima antologia della sf cinese apparsa in Italia, L’onda misteriosa (n. 1511 del 2006). A proposito, una seconda antologia cinese uscirà nel 2010.

Un romanzo o un autore che avresti voluto pubblicare?

GL: Guarda, non è per dire ma noi abbiamo pubblicato tutti i maggiori talenti: da William Gibson a Bruce Sterling, da Lucius Shepard a Octavia Butler, e questo nei vari periodi della storia della collana. Se vuoi una confessione, mi sarebbe piaciuto “scoprire” Iain Banks che invece è stato fatto conoscere dall’amico Piergiorgio Nicolazzini per la Nord. O Paul Di Filippo, che abbiamo recuperato in seguito. Tra i classici mi piacerebbe fare una nuova traduzione di Clark Ashton Smith, il più misconosciuto del circolo Lovecraft. Magari negli “Oscar” e poi su “Epix”, o viceversa.

La tua attività non è cominciata con “Urania”. Chi e cosa ricordi più volentieri delle esperienze precedenti?

GL: La mia storia professionale comincia nel 1977 con “Robot”, la rivista edita da Armenia di cui sono stato redattore per due anni; all’epoca il mio mallevadore e amico fraterno è stato Vittorio Curtoni. All’inizio dell’esperienza in Mondadori ho avuto la fortuna di lavorare con editor di grande finezza e cultura come Glauco Arneri (dal 1980 al 1984) e Ferruccio Parazzoli (dal 1985 al ’95), direttori per lunghi anni dei libri economici. Qui ho messo in piedi un catalogo di fantascienza, fantasy e horror che per quei tempi era particolarmente ricco e agguerrito. In seguito, ho collaborato con gli “Oscar” di Massimo Turchetta e Antonio Riccardi, che oggi sono tra i massimi dirigenti dell’azienda, e ancora con Luigi Sponzilli e Fabio Di Pietro. Nel caso di “Urania”, il primo della lunga serie di editor è stato Leone Buonanno, che saluto qui cordialmente: un ligure che riuniva in sé le capacità di ottimo amministratore e la sensibilità di un lettore avveduto, mai schizzinoso e anzi amante di molti generi artistici. A lui sono seguiti Gianfranco Orsi, direttore-chiave del “Giallo Mondadori” ma anche di “Segretissimo” e “Urania”; Franco Amoroso, un manager puro amante delle belle donne e delle macchine veloci; Stefano Magagnoli, dirigente di valore con il quale abbiamo vissuto tante avventure, in primis il passaggio delle collane al formato tascabile e lo sbarco in libreria del 1996. Annalisa Carena è stata l’unica signora del gruppo: con lei facevamo lunghissime riunioni a Segrate e giù al bar, nelle after hours, quando il tempo non bastava. Sandrone Dazieri è stato il primo romanziere ad arrivare al timone della divisione edicola: ricordo che mi porgeva i suggerimenti di un suo lettore di fiducia, un appassionato di fantascienza che veniva dalla militanza leoncavallina ed era soprannominato l’Elefante. Dopo di lui c’è stato Marco Fiocca, il più giovane della serie.

Torniamo al presente. E al futuro. Da qualche anno ti ritrovi a collaborare a stretto contatto con l’editor Sergio Altieri, attuale direttore del mass market Mondadori. Insieme avete riaperto agli italiani al di fuori delle maglie del premio Urania e avete varato la nuova collana dedicata al fantastico, all’horror e alla weird fiction: “Epix”. Cosa avete ancora in serbo per i lettori?

GL: Molte cose. Per esempio, prevedo di allargare la mia area di consulenza allo spionaggio (una mia vecchia passione: vedi il recente volume dedicato a Jean Bruce, OSS 117: Romanza della morte, apparso come supplemento a “Segretissimo”) e al giallo d’autore. In questo campo ho progettato un volume con tutti i racconti di Ed McBain dedicati al personaggio di Matt Cordell e usciti negli anni Cinquanta su “Manhunt”. Sarà un “companion” del romanzo A un passo dalla tomba, curato da Mauro Boncompagni e uscito lo scorso anno. Nel campo per noi più ortodosso del fantastico, ho varie idee allo studio: su “Epix” dovrebbe uscire un secondo volume dei Miti di Lovecraft, con altri importantri racconti, e poi una riproposta del miglior Machen (ad esempio Il gran dio Pan). In campo fantascientifico, seguo varie linee di pensiero contemporaneamente: un’”Urania-rivista”, per esempio, con racconti e romanzi ma anche articoli, forum, eccetera. E poi un programma di e-book, sia classici che contemporanei. Infine, sono già al lavoro su alcune ipotesi per il numero speciale del sessantennale. Posso anticipare che Sergio Altieri condividerà la realizzazione di tutti questi progetti. Una curiosità: noi due ci siamo conosciuti più di trent’anni fa, quando lui era uno scrittore agli esordi e io redattore di “Robot”.

Se non sbaglio, “Urania Collezione” era stata originariamente concepita per durare 100 numeri. Avvicinandosi al traguardo, puoi dirci cosa succederà dopo?

GL: Credo che durerà molto di più. E’ una collana (concepita da Sandrone Dazieri, fra parentesi) che ha dato molte soddisfazioni e altre ne darà. A farla brillare in edicola pensano le belle copertine di Franco Brambilla, ormai entrate a buon diritto nell’olimpo dei classici dell’illustrazione di sf. Oserei dire, i primi veri classici italiani dopo quelli di Kurt Caesar, Karel Thole e Giuseppe Festino.

Il restyling di “Epix” ha esplicitato il suo legame con la collana madre (o sorella maggiore). L’esperienza di “Epix” è forse emblematica delle insidie dell’edicola. Una questione sollevata ripetutamente dai lettori, anche attraverso i commenti a questo blog, riguarda il problema della distribuzione che troppo spesso segue logiche imperscrutabili ai comuni mortali. Come cambieranno adesso le cose?

GL: La distribuzione è sempre sotto controllo da parte della direzione libraria, ma procede per grandi blocchi e forti numeri. E’ possibile, quindi, che a volte si verifichino disguidi e alcuni punti vendita siano coperti troppo, mentre altri rimangano coperti poco o niente affatto. E’ un dilemma stringente, quando si hanno tirature inferiori alle trenta o quarantamila copie. Confidiamo che il restyling aiuti la fidelizzazione dei lettori e li invogli verso un genere di esperienza che “Urania” sente vivamente il bisogno di coprire.

Ti va di darci qualche anticipazione? Quali titoli vedremo nei prossimi mesi su “Urania Collezione” ed “Epix”?

GL: Su “Urania collezione” avremo – non necessariamente in quest’ordine – Non-A di A. E. van Vogt, Pianeta d’acqua di Jack Vance, Paradosso cosmico di Charles L. Harness, Stella doppia 61 Cygni di Hal Clement, Shadrach nella fornace di Robert Silverberg, Furia di Henry Kuttner, Il cieco del non-spazio di Bob Shaw e Addio, Babilonia di Pat Frank. Su “Epix” sono in arrivo Beowulf di autori vari, Carni estranee di Adriano Barone, il Wolfman di Nicholas Pekearo, The Iron Dragon’s Daughter di Michael Swanwick, La signora oscura di Giulio Leoni, La città vampira di Paul Féval ritradotto da Massimo Cavaglione e I racconti dell’orrore di Robert E. Howard in due parti. Più altre cose.

Che cosa ci riserva invece il futuro di “Urania”?

GL: Innanzi tutto una doppietta di autori italiani, Claudio Asciuti ed Errico Passaro, con i due romanzi brevi Vento eclissale e Zodiac, poi Birmingham, 35 miglia di un nuovo autore, James Braziel, quindi Nova Swing di Michael John Harrison. Nel “Millemondi” di maggio avremo il colossale romanzo di Peter F. Hamilton The Dreaming Void, primo di una trilogia ad amplissimo respiro. E ancora, su “Urania” normale, The Digital Plague di Jeff Somers, Incandescence di Greg Egan, il premio Hugo di Vernor Vinge Rainbow’s End, Rollback di Robert J. Sawyer e in novembre, se tutto andrà secondo i piani, una nuova antologia della sf cinese curata per noi da un esperto del campo, Lorenzo Andolfatto. Nei “Millemondi”, infine, avremo l’antologia annuale del Meglio della sf e una corposa raccolta invernale dedicata ai maestri della science fiction europea.

Prima di chiudere, una domanda sulla tua carriera di scrittore di fiction. Nel sopracitato numero 1500 di “Urania”, Tutta un’altra cosa, era compreso anche uno dei tuoi rari racconti. Si chiamava “Il lago d’inferno” ed era ambientato sulle sponde del Golfo, nella tua Napoli, in una città insidiata da minacce tanto oscure quanto letali. Alla fine, il protagonista decideva di prestarsi alla delicata partita a scacchi tra i No e gli umani sopravvissuti alla loro invasione. Ce n’era abbastanza per un romanzo intero, ma la storia s’interrompeva sulla soglia del mondo fantastico che si schiudeva al di là di una tela che era anche un manufatto psichico, e al lettore non venivano concessi molti indizi su ciò che sarebbe accaduto in seguito. Scopriremo mai chi erano davvero i No e cosa è successo a Bill Ford?

GL: Spero di sì, anche perché uno dei limiti del racconto è proprio quello di interrompersi su un “cliffhanger”. Nella mia mente, i No erano l’anti-umanità personificata, a cominciare dal nome. Potentissimi controllori del mondo, di probabile origine interstellare, ai quali non potevi neanche pensare senza che ti scoprissero. Una sorta di Grandi Fratelli all’ennesima potenza, ma dai quali ci si poteva isolare grazie alla protezione di alcuni manufatti artistici, o, come dici tu giustamente, psichici. Chi li avesse fabbricati resta un mistero (almeno per ora), ma un antiquario russo trasferitosi in Campania ne aveva scoperto un esemplare particolarmente potente sul lago d’Averno del titolo. Nella seconda metà della storia, ritengo si possa scoprire che il mondo al di là della tela sia un universo perfettamente normale, simile al nostro, senza i No e i loro servitori camorristi (i Cutolo, alias Cthulhu). L’agente Ford, che ha accettato di passare il varco, scoprirà che si tratta di una dimensione situata nel passato recente, prima dell’avvento dei controllori. In che modo riuscirà a svolgere la tela e a sabotare il potente nemico, è quanto si vedrà nella nuova avventura. Potrei pubblicarla su “Segretissimo”, tanto la trama mi appare nera e spiona…

Ti ringrazio per questa chiacchierata, Giuseppe, e lo faccio oltre che da blogmaster soprattutto da lettore di fantascienza e scrittore italiano. A te l’ultima parola…

GL: Innanzi tutto, sono io che ringrazio te e i lettori per avermi dedicato tanta attenzione. Per concludere, dirò che far marciare una macchina periodica complessa come quella di “Urania” non richiede soltanto conoscenze, gusto oppure “la testa”. Le schegge del puzzle sono tante e ognuna deve andare esattamente al suo posto. Occorrono molta accortezza e, soprattutto, molta pazienza. Una volta ho coniato il motto “pazienza e fantascienza”: mi sembra quanto mai attuale.

[Per l’illustazione di apertura, opera di Franco Brambilla, si ringraziano Giorgio Raffaelli (per la foto di base), Selene Verri e Luigi Milani. In basso: Giuseppe Lippi a Roma, nel 1998.]

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47 Responses

  1. Antonino Fazio

    Voglio essere il primo a congratularmi pubblicamente per i venti anni del “nostro” curatore. Venti anni? Praticamente un giovincello… :-)

  2. bibliotecario

    Abbiamo aspettato tanto le parole del nostro Curatore ma ne è valsa la pena.

    All’capitano Lippi auguro altri 20+20 anni sul ponte di comando della più bella corrazzata che mai abbia solcato gli spazi siderali :-)

  3. andrea "hawksmoor" Scatena

    Battuto sul tempo, una intervista bellissima a un grande Lippi. Mi ha fatto conoscere storie incredibili, che ancora oggi sono rimaste impresse indelebilmente nei miei ricordi.
    E un plauso alle uscite di quest’anno. Mi viene da piangere pensando che dovrò probabilmente chiedere un aumento di fido per acquistare la maggior parte di quanto annunciato

  4. G

    Auguri! Tempo fa si era parlato di Charles Stross. E’ ancora in programma?

  5. bibliotecario

    Scusate,
    l’emozione e l’ora mi hanno fatto scrivere vari orrori.
    Ovviamente volevo scrivere “Al capitano” e “corazzata”
    chiedo ancora scusa, un grande amico da poco scomparso non mi avrebbe perdonato :-(

  6. Eremita

    Grazie Mille a Giuseppe Lippi di quanto fatto finora, e soprattutto un buon, lungo e duro lavoro per gli anni a venire.
    Con ammirazione.
    Andrea

  7. Vincenzo Oliva

    Auguri e grazie a Lippi! Le anticipazioni paiono prospettare un futuro immediato davvero interessante.

    V.

  8. Mondourania

    Un sentito ringraziamento anche da parte nostra: grazie per tutto il lavoro di questi vent’anni… e dei prossimi venti!

  9. Riccardo Falcetta

    Ammazza. Complimentoni e auguri per il futuro! 😉
    UN acosa non ho capito: per il romanzo di Leoni si intende la terza parte della tr9ilogia di Anharra firmato come Rylan o si tratta di altro?

  10. Andrea Grossi

    Un monumentale grazie anche da parte mia e l’augurio di continuare il più a lungo possibile su questa rotta!

  11. Dario Tonani

    Voglio ringraziare affettuosamente il Capitano Lippi, come appassionato e come autore in cui ha creduto. Ci ha dispensato ottime storie in questi vent’anni e, quel che più conta (almeno per me), anche una generosa dose di sogni.
    Buon lavoro, Giuseppe, per i prossimi venti!

  12. Luigi Milani

    Lodi, lodi, lodi, Maestà! :-)

    Un abbraccio,
    luigi

  13. Alessandro

    Grazie di tutto Giuseppe!
    Tra tutte le idee che ribollono in pentola, quella che mi attrae di più è l’Urania Rivista. Speriamo di vederla un giorno.

  14. Giuseppe Lippi

    @ G: Stross è stato comprato ma, per un disguido, non mandato in traduzione! Ora rimediamo e lo facciamo uscire appena pronto.
    @ Riccardo: Sì, il Leoni è quello.

  15. Quiller

    Bella intervista, sentitissimi auguri. Aspetto con interesse le nuove incursioni spionistiche e spero che l’Urania-rivista vada in porto. Trovo stuzzicanti molte delle anticipazioni (benissimo Machen, CAS e Howard) e noto che andranno sempre forte apocalissi e dopobomba (Frank, Braziel, olre al recente Oppegaard).

  16. Riccardo Falcetta

    Grazie Giuseppe! :)
    Bella l’idea per Urania Rivista. Francamente non so quanto reggerebbe in edicola, però. Forse sarebbe in caso di distribuirla in liberia…sarebbe interessante aprire un discorso in tal senso.

  17. Riccardo Falcetta

    Questo Braziel secondo me dev’essere una bomba…

  18. Kolok

    Tanti complimenti e auguri per il futuro anche da parte mia.

    Le anticipazioni sono tute succose e soprattutto sono veramente entusiasta riguardo la possibilità che nasca una Urania Rivista.

    Attendiamo fiduciosi.

    Avanti tutta!

  19. GianniT

    Complimenti veramente per questi venti anni.
    Per essere onesto fino in fondo, devo dire che all’indomani della fine della storica serie bianca ero abbastanza contrariato. Gli anni 2000 mi hanno fatto ricredere, grazie all’accoppiata Collezione-Brambilla si è tornati ai livelli degli anni di Thole.
    Eccitatissimo per l’Urania Rivista.

  20. Quiller

    @Riccardo Falcetta: romanzi in edicola e riviste in libreria? Copernicano… :-)
    Io invece ci terrei che l’ipotetica rivista fosse tale da tutti i punti di vista, prezzo compreso.

  21. Giuseppe P.

    Mille, mille e mille auguri a Lippi per quanto ha fatto e farà per la “nostra narrativa”.
    Davvero interresante, con tutti quei nomi, il futuro di Urania e sorelle.
    Una Urania-Rivista sarebbe il massimo:VEDO CHE SIAMO IN TANTI A VOLERLA.

  22. Palmer

    Seppur recente appassionato, aggiungo anche io ai complimenti.
    Urania è un prodotto a dir poco straordinario nel rapporto qualità prezzo. Autori, formati, copertine, illustrazioni approfondimenti e le bibliografie che spero possano continuare.
    Ho visto molti commenti entusiasti di fronte all’ipotesi Urania Rivista, ma nemmeno uno riguardo agli ebook!!
    Su questo fronte in Italia siamo davvero arretrati.
    A mio avviso la fantascienza come genere, contenitore e pubblico e con lei Urania si candida perfettamente ad una sperimentazione in questo senso.
    Tempo fa riflettevo su un commento di Dario Tonani riguardo al fatto che, purtroppo, Urania da un grande slancio, ma non ammette la disattenzione.
    Ovvero, ed è il caso appunto di INFECT@, un libro molto bello, di un ottimo autore, rischia il dimenticatoio dopo l’uscita mensile.
    Reperirlo successivamente potrebbe risultare difficile, impossibile per un urania uscito più di 5 anni fa.
    AD esempio leggerei molto volentieri L’Algoritmo Bianco, ma ho serie difficoltà.
    Uno store online che permetta di comprare e scaricare le uscite di urania in contemporanea all’edicola e soprattutto le vecchie uscite e i classici della scuderia mondadori sarebbe un modo per dare slancio alla fantascienza e un modo – forse l’unico – di approfondire il genere per i nuovi lettori come me.

    Ps: spero che La trilogia di Hamilton venga portata a termine…

  23. Nick

    Complimenti Lippi e grazie per questi primi vent’anni.Ricordo un’intervista del 1990 su L’ETERNAUTA giornale,forse la prima fatta da Lippi neocuratore.Ne è passata di acqua sotto i ponti ma grazie anche per la coerenza dimostrata in quest anni.Attendo con impazienza il Millemondi dedicato ai maestri europei,lo avevo sollecitato nella lista dei desideri col compianto Ernesto Vegetti,sarebbe bello potessimo dedicare quel volume a lui.

  24. Gundam70

    Grazie Sig. Lippi. Grazie per tutte le belle letture passate, presenti e future che ci ha saputo regalare.

    Con sincero affetto.
    Pier Luigi.

  25. Salvatore Proietti

    Posso solo dire: grazie Giuseppe per lo straordinario lavoro fatto, e grazie in anticipo per quello a venire! :-)

  26. Piero

    Io ricordo che Giuseppe Lippi, prima che amante di fantascienza è stato ed è un grande amante di gialli classici, e ha curato varie cosette. Tra l’altro scrisse (come pure fecero Mauro Boncompagni e Roberto C.Sonaglia autori di articoli riguardanti altri aspetti della produzione carriana) un articolo dal titolo “Carr ed il fantastico”, molto illuminante, sul G.M. 1821 del 1983, su cui venne anche pubblicato uno dei capolavori carriani “He Wouldn’t Kill Patience” cioè “Perchè uccidere Patience”?
    Tanti auguri anche da parte mia.

  27. iguana jo

    Bella l’intervista, succose le novità, ma vogliamo parlare della meravigliosa creazione di Franco Brambilla?

    :-)

    (contento di esserci dentro!)

  28. tortellino

    MILLE più mille auguri al nostro Lippi per quanto fatto e per quanto farà, per noi, per Urania e per la sf in Italia. Anche se sono ‘ritornato’ da poco lettore di Urania l’affetto e la cura con cui viene prodotto si sente… Urania non diventa un libro da leggere ‘sotto l’ombrellone’, ma un libro da leggere e custodire con gelosia…
    Un saluto e tantissimi in bocca al lupo.
    ps mi unisco al coro della rivista (da edicola!).

  29. Charlie Brown

    Tantissimi auguri a Giuseppe Lippi con la speranza che URANIA-rivista e gli e-books possano divenire realtà molto presto. Spero soprattutto in questi ultimi per potere finalmente ricevere dalla nostra lingua natia le emozioni che mi danno le letture di SF della casa editrice americana BAEN Books.

  30. lanfranco fabriani

    Venti anni? Accidenti!
    Complimenti complimenti complimenti.
    Speriamo in altri venti.

    E grazie per tutto il pesce!

    Lanfranco

  31. Piero

    Auguroni al grande Lippi anche per…San Giuseppe.

  32. Riccardo Falcetta

    @Quiller: non credo che la mia sia una concezione copernicana. In realtà se ci pensi quella tra rivista ed edicola non è una relazione così scontata. Non dimentichiamoci che molte proposte ultrasettoriali del genere oggi escono nel circuito librario che ne garantisce una distribuzione magari quantitativamente minore, certamente più regolata, mirata a un pubblico di fedelissimi che la sostenga e la faccia crescere. Quello delle edicole è un circuito “random”, più dispersivo. A riprova cito Robot, che mi pare funzioni secondo tal econcezione, da quando è rinata. E cito la fine che fece all’epoca il tentativo di proporre una rivista di Urania. Per l’immaginario collettivo degli italiani, Urania è una sola: il libro monografico. La rivista è auspicabile, ma credo la si debba proporre su altri canali.

  33. Quiller

    @Riccardo Falcetta: quanto dici lo sottoscrivo, ma vale solo per quegli editori che non possono contare sulla distribuzione in edicola. Per loro non credo che sia una scelta: se potessero, andrebbero di corsa nelle edicole anche loro. Mondadori, che nelle edicole ci va da sempre, non avrebbe interesse a essere distribuita solo (o semplicemente “anche”!) nelle librerie. Tu dirai che con minor tiratura e senza la distribuzione, la rivista potrebbe sopravvivere anche vendendo meno. Io replico che non credo che il “sogno” di Lippi per questa fantomatica rivista sia così minimalista.
    (ovviamente stiamo speculando su qualcosa che forse nemmeno esisterà, beninteso; nè da parte mia c’e’ una conoscenza vera dei meccanismi editoriali…sono chiacchiere di appassionati!) Ciao.

  34. Palmer

    C’è anche da guardare le tendenze del mercato. Per fare un esempio, alcuni analisti pensano che per il 3 aprile, data di lancio dell’Ipad di apple, le prenotazioni avranno raggiunto il mezzo milione. E che arriverano al milione entro due settimane dal 3 aprile.
    E l’ipad è il lettore perfetto per le riviste.. il mercato all’estero va in questa direzione.. a me tocca girare tre edicole per il mio Urania, che se lo perdo o mi tocca pagarlo il triplo o lo ho perso per sempre.
    O spendere un patrimonio per leggere il ciclo di Tschai. quando su amazon lo troverei a pochi spicci..

  35. Riccardo Falcetta

    @Quiller: pienamente d’accordo. IO penso semprlicemente che anche le realtà da grossa distribuzione (come Mondadori) debbano cambiare alcune logiche al proprio interno. Ma auguriamo davvero il meglio a una redazione che ci sta dando un sacco di soddisfazioni!

  36. Paolo

    Che bella notizia quella di una Urania-Rivista!

    Ovviamente spero nella sua concretizzazione e nel suo essere un prodotto popolare (e quindi IN EDICOLA) e per tutte le tasche (come da tradizione-Urania daltronde^^).

    Spero vi trovino posto racconti, proposte di novità e ri-proposte di libri classici (“serializzati” mensilmente) oltre ad articoli, illustrazioni, segnalazioni di libri in uscita e, ovviamente, la checklist delle uscite Uraniane del mese.

    Da appassionato di fumetti mi piacerebbero anche alcune pagine dedicate alla Letteratura Disegnata, ma forse è chiedere troppo! ^^

    Sul formato credo sia valido un qualcose di ben visiile, anche se non disdegnerei un formatino piccolo e maneggevole “alla Lanciostory”….

    Comunque sia, ottima iniziativa che, se andrà in porto come auspico, seguirò senza dubbio! 😉

  37. AgenteD

    Auguri e complimenti per l’attività svolta! Urania mi è stata compagna di tanti viaggi in mondi “impossibili” e Giuseppe Lippi, pur non conoscendolo personalmente, è diventato un caro amico…
    Le novità sono molto interessanti e sottoscrivo anch’io l’apprezzamento per gli e-book!!

  38. Spud

    E verrano completati i cicli lasciati in sospeso? Tipo Kage Baker?

  39. Spud

    Comunque ottima intervista, attendo con anzia Vernon Vinge e Michael Swanwick.

  40. Maura Arduini

    Congratulazioni, sig. Lippi!
    E’ stato un onore veder citato The Cabalist, romanzo che ho tradotto e amato moltissimo.

  41. Fabio Novel

    Congratulazione anche da parte mia al “nocchiero” Giuseppe! :)

    Leggo con piacere la panoramica su vent’anni che, non so per voi, a me sembrano passati troppo veloci.

    Scopro con curiosità e interesse le possibilità del domani che ci aspetta, in Urania.
    Rivista (!), e-book, inediti e riproposte…

    Un brindisi a Giuseppe e alla corazzata Urania, allora! :)

  42. tehom

    Per me la novità più grossa è senz’altro l’annuncio degli e-book. E’ notizia di qualche giorno fa che Mondadori progetta per l’autunno un massiccio sbarco nel settore, con un migliaio di titoli, il cui costo dovrebbe aggirarsi su quello attuale di un tascabile.
    Quanto toccherà alla SF non è dato ancora saperlo ma, in questo modo, se si bada solo ai contenuti, credo sarà possibile fare fronte a tutti gli inconvenienti che negli ultimi anni molti lamentavano, ad esempio sui romanzi di una certa mole iperspezzettati, sulle collane poi chiuse che avrebbero dovuto ospitarli, sui sequel prima annunciati e poi persi per strada o addirittura cancellati, sugli arretrati disponibili solo a prezzi “osceni” ecc. ecc.
    Per come la vedo, io più carne c’è al fuoco meglio è.
    Volente o nolente Urania e la Mondadori sono rimaste le uniche protagoniste del mercato fantascientifico di massa nostrano, sta a loro essere all’altezza di questa responsabilità nei confronti degli appassionati.
    Se il solo modo per colmare il gap storico tra il nostro mercato editoriale e gli USA (oggi forse al top) e l’e-book, allora ben venga.
    Io, almeno, me ne sono fatto una ragione.

  43. Peeping Tom

    Complimenti ed auguri a Giuseppe Lippi.
    Però..però.. scusate ma non posso tacere:
    il decimo anniversario della scomparsa del grande Karel Thole non se lo ricorda nessuno? L’evento non meriterebbe forse degne celebrazioni anche a livello editoriale?
    Un saluto

  44. Giuseppe P.

    D’accordo con Peeping Tom.
    Non possiamo, assolutamente, dimenticare K. Thole.
    Sarà sufficiente una celebrazione sul Blog e un ricordo su Urania?

  45. GianniT

    Eh si, sarebbe proprio il caso di ricordare degnamente il grande Thole con un numero speciale di Urania.

  46. Peeping Tom

    Quanto sarebbe bello uno o più volumi che raccolgano tutte le tavole disegnate per Urania ?

  47. Andrea Bernagozzi

    Caro Giuseppe, in forte ritardo causa impegni di lavoro che mi hanno portato via dal blog di Urania, mi unisco al coro di grazie per il tuo lavoro per questa collana e per tutto il tuo contributo alla cultura della fantascienza in Italia!

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