L’Editoriale di Giuseppe Lippi: Luglio 2008

luglio 7th, 2008 by Admin Urania

Con l’avvicinarsi delle ferie, Urania non dorme, non va a prendere la tintarella e non lascia soli i lettori. Anzi, moltiplica le uscite (sei volumi tra romanzi “bianchi”, Collezione, Millemondi e Grandi saghe) e inaugura un blog che, dovendo fare il rodaggio a luglio, è veramente qualcosa di… bollente. L’importante è esserci e noi ci siamo.

Il dono di Svet. Gli argomenti cui vorrei accennare in questo intervento sono tre. Innanzitutto il Premio Urania, ormai maggiorenne e sempre meglio frequentato. Lo vince per la seconda volta, come avrete letto nel flash, un narratore come Donato Altomare, che si era già imposto una volta con Mater Maxima e adesso si presenta con un romanzo ambientato nella città più affascinante e trasformata del pianeta, in balia per giunta di una crudelissima dittatura. Il tutto nel Dono di Svet che ci fa conoscere un eroe (anzi eroina) dal fascino fuori del comune. Presto pubblicheremo un’intervista con l’autore, mentre non sono escluse altre più ghiotte anticipazioni. Dall’anno prossimo il Premio cambierà sotto un aspetto importante: vista la crescente apertura delle nostre collane agli autori italiani ― un fenomeno che si era già verificato negli anni Novanta con Valerio Evangelisti, Luca Masali e Nicoletta Vallorani, ma che sperabilmente si amplierà ― il regolamento non permetterà più che un autore già laureato possa vincere una seconda volta. In altre parole, il concorso sarà riservato soprattutto ai neofiti e agli autori che vorranno mettersi in lizza, mentre gli autori già premiati potranno inviare i loro nuovi lavori direttamente in redazione, dove saranno valutati in tempi più brevi. Altomare, dunque, è l’ultimo dei plurionorati e ci congratuliamo con lui per il successo di questo romanzo d’azione che è anche un’avvincente storia nelle pieghe del tempo.

The Little Shop of Marvels. Il secondo argomento riguarda le uscite del mese. Sono tante, come voi stessi avete sottolineato, e ben quattro su sei rimarranno in edicola anche ad agosto. Quelli che dovete affrettarvi a comprare, se non l’avete già fatto, sono l’Urania collezione di Simak, L’anello intorno al sole, che esce dalla circolazione il 15 luglio, e il Robert J. Sawyer de La genesi della specie, che è il primo di un’appassionante trilogia sul tema degli universi paralleli, e che comunque rimarrà in vendita fino alla fine del mese. Il romanzo era già uscito in Italia presso un altro editore, ma la trilogia non era stata completata. E’ quello che faremo noi, offrendo una seconda chance al grande autore canadese. Per quanto riguarda i supercalibri, abbiamo innanzitutto l’annuale appuntamento con The Year’s Best SF, i migliori racconti della produzione angloamericana scelti da David G. Hartwell e Kathryn Cramer. Il Millemondi, che si avvia passo dopo passo verso il traguardo dei quarant’anni (il primo è stato pubblicato nell’estate 1971), è la collana ideale a ospitare la massiccia antologia della nuova fantascienza, quella che ci aggiorna sulle tendenze del genere. Ne siamo particolarmente orgogliosi, e quest’anno tocchiamo il traguardo del decimo volume pubblicato.

Danzare a Zanzibar. Le Grandi Saghe, infine, meritano un discorso soprattutto per quanto riguarda la sezione fantascienza (inaugurata due anni fa) e la neonata sezione horror, mentre la fantasy continua a navigare tranquilla sull’onda dei massicci romanzi di George R.R. Martin. Per la fantascienza abbiamo deciso di tentare un esperimento: inserire un romanzo unico, di notevoli proporzioni, che da troppo tempo mancava dal mercato: un esempio di quella fantascienza ecologica, “impegnata” e politica che oggi non è facile leggere, ma che ci restituisce tutta l’atmosfera degli anni Sessanta, prossimi ormai a trapassare nei Settanta. E un grande autore come John Brunner al meglio della sua forma. Che ne pensate? Se la formula vi piacerà, potremo continuare a intervallare cicli e saghe con importanti romanzi di grandi dimensioni e farvi ripercorrere con noi le tappe importanti della fantascienza letteraria. Su Brunner e il  resto, d’altronde, torneremo nell’ultima sezione di questo post.

Horror a L.A. L’horror è un genere che sta riacquistando importanza sul mercato librario, cinematografico e dei videogiochi. Per questo abbiamo cominciato a insistere sul genere nei supplementi di Urania, le cui tre categorie portanti sono ora numerate autonomamente. Sergio Altieri, che è un fermo sostenitore dell’horror in tutte le sue forme, ha pensato di attingere al catalogo di una casa editrice specializzata come la romana Gargoyle per riproporre uno dei migliori romanzi di Robert McCammon, autore di cui avevamo già tradotto alcuni titoli ai tempi di Interno Giallo Mondadori/Mystbooks. Il romanzo in questione, Hanno sete (1991), è una moderna storia di culti segreti e vampiri, con una grande ambientazione losangelena e personaggi scavati nel buio della notte. Ritengo che fosse importante riproporre McCammon in edizione economica: negli anni Ottanta e Novanta ha segnato una svolta del genere ed è stato tra i concorrenti più efficaci di Stephen King. E’ probabile che anche l’anno prossimo avremo un suo romanzo, ma voglio anticipare fin d’ora che ci muoveremo anche sul terreno di… altri orrori, riportando in auge la mitologia lovecraftiana, il blasfemo culto di Cthulhu e i terrori sospesi sull’abisso di William Hope Hodgson.

Urania New Wave. Infine, riprendendo il discorso accennato a proposito di John Brunner: ma è proprio vero che Urania si è sempre tenuta alla larga dalla nouvelle vague della fantascienza? Che ha preferito offrire ai suoi lettori autori più canonici e storie non-troppo-sperimentali? Siamo qui a smentirlo. Il Brunner riproposto oggi (che è, del resto, avanguardia storica: 1967) non avrebbe potuto essere pubblicato ai tempi, data anche la sua mole, ma molti testi della fantascienza più ardita sono usciti proprio su Urania, a cominciare dai lontani esperimenti di Giorgio Monicelli. Allora di New Wave non si parlava ancora, ma è chiaro che pubblicare, nel n. 1 del 1952, un romanzo di Arthur C. Clarke, voleva dire pescare tra i più nuovi talenti del genere. E lo stesso vale per Isaac Asimov e John Wyndham, i cui primi successi presso il pubblico generale risalgono agli anni Cinquanta, non prima. Pubblicare L.R. Johannis e Samy Fayad era come scoprire oggi Evangelisti e Masali, insistere con Emilio Walesko era l’equivalente che ospitare un romanzo di Dario Tonani o di Giovanni De Matteo. E i francesi? Ce ne sono stati anche di belli! Improvvisamente, era come scoprire la sf di un universo parallelo. Ma la new wave di Urania è esplosa nel 1962 con Carlo Fruttero, poi nel ’64 con Fruttero & Lucentini insieme. Improvvisamente arrivano autori come J.G. Ballard, il compianto Thomas Disch, l’apocalittico John Christopher, il geniale Walter Tevis e il già scoperto ma sempre vulcanico Philip K. Dick. Questa era pura New Wave ante-litteram, e per i lettori avvertiti fu come una scossa. Solo nelle collane rilegate di Roberta Rambelli si poteva trovare qualcosa di paragonabile alla sferza dell’Urania settimanale; e solo otto anni più tardi, nella devastante “Galassia” del duo Curtoni-Montanari, la seconda fase dell’onda avrebbe colpito con testi sempre più agguerriti e criptici. Lascio a voi elencare i romanzi nouvelle vague (o assimilabili) della fantascienza post-1968 apparsi su Urania: ma a mio avviso vi rientrano benissimo Serge Brussolo e Octavia Butler, Somtow Sucharitkul e il John Brunner della Scacchiera; e dagli anni Novanta a oggi, ciascuno a suo modo, Valerio Evangelisti, Michael Swanwick, Greg Egan, Paul Di Filippo…
Tornare a Zanzibar, danzare a Zanzibar è dunque prendere un appuntamento con la fantascienza più vigile e profetica. Sapete a cosa allude il titolo? Al fatto che nei primi anni del ‘900 avreste potuto sistemare tutta la popolazione mondiale ― a patto di farla stare in piedi ― sull’isola di Wight. A metà del secolo la gente era tanto aumentata che Wight non sarebbe bastata più: sempre in piedi, sempre gomito contro gomito, avrebbe occupato l’intera area di Zanzibar, un’isola molto più vasta. E nel XXI secolo? Dove esploderà la razza umana? La risposta in un testo catastrofico solo in apparenza. Tutto, in realtà, è molto più pericoloso.

Alla prossima avventura,
Giuseppe Lippi

Posted in Antigravità

32 Responses

  1. S*

    Il regolamento non permetterà di vincere una *seconda* volta! Meno male, temevo che Lanfranco Fabriani non avrebbe potuto vincere il premio per la *terza volta* con il terzo romanzo dell’UCCI 😉

  2. Ernesto

    Quindi Costantini, Altomare e Fabriani potrebbero vincere per la terza volta? Non male. 😎

  3. Giuseppe Lippi

    Eh,ci siamo capiti perfettamente, vedo!

  4. Take me

    Ah, sì certo… Che meraviglioso dialogo ironico… un umorismo sopraffino! :(

  5. Yung Yung

    Salve a tutti! Volevo chiedervi… nn è prevista alcuna pubblicazione del grande Harlan Ellison nella vostra collana? E’ un autore meraviglioso che, non capisco come, in Italia è stato tradotto poco, pochissimo… Perchè nn proponete qualche sua antologia???

  6. Riccardo Falcetta

    Chiedo scusa ma la numerazione dei volumi Grandi saghe, non credo sia affatto autonoma da quest’anno! Lo era finoall’anno scorso!! A meno che io non abbia preso un abbaglio, per riportare un esempio subito chiaro, Grandi Saghe Fantasy, l’anno scorso (Il gioco del trono) riportava il numero 1, mentre quest’anno è numerato col 4!! Cosa succede?
    Altra cosa: quando sarà possibile vedere in ordine il materiale più vecchio su Urania Collezione e mettere sul nuovo più materiale inedito?
    Altra cosa: la space opera più moderna e speculativa ha ripreso il volo da un pezzo, con grandi romanzi (Greenland, Baxter, Hamilton, Schroeder…) e grandi antologie…quando ci diamo una mossa? Avevate annunciato Reinolds e Harrison per il 2008 ma siamo qui ancora in attesa a rileggere troppa minestra riscaldata (con tutto il rispetto per i Garrett, gli Sheckley, gli Harrison, maestri ritrovati :)
    Ultima cosa: grandissima l’idea che scommetto essere tutta lippiana di riportare sul mercato i libri di William Hope Hodgson (Lovecraft in libreria c’è già in tutte le salse, date la precedenza ai dimenticati…)non vedo l’ora. A proposito di ripescaggi: propongo Death’s Dealer, la saga completa!
    Un abbraccio a tutti, con l’augurio che ascoltiate di più i lettori, che i libri li attendono con ansia e li acquistano. R

  7. Bibliotecario

    Caro Giuseppe,
    Ti ritengo direttamente responsabile per i sicuri rimproveri della mia dolce metà, per tutto il tempo che secondo lei, perderò durante le sospirate ferie nella lettura di tutte le uscite di questo mese.:-)
    Prima che mi faccia sparire anche il portatile, ti voglio ringraziare e con te tutte le persone della redazione per la passione e la voglia di far sempre meglio in quello che certamente non è soltanto lavoro.
    Grazie.

  8. Ernesto

    Chiedo scusa a Grasso.
    Anche lui è un terzabile…

  9. Andrea Grossi

    Mi unisco ai complimenti di Bibliotecario! Grazie di cuore per tutto il lavoro svolto e per portare sempre nuovi orizzonti!

  10. Piscu

    per quanto riguarda le prossime edizioni del Premio Urania: ma non era già in vigore la regola per cui i vincitori delle edizioni precedenti non potevano partecipare?

    non so in quale numero fosse, ma ricordo che in un bando del concorso che avevo letto era scritto qualcosa del genere. mi confondo io?

  11. Ernesto

    Riccardo Falcetta
    Della questione numerazione si è ampiamente discusso in altra sede:
    http://blog.librimondadori.it/blogs/urania/2008/07/03/le-grandi-saghe-di-urania-tutti-a-zanzibar/#comment-681

  12. Riccardo

    Grazie! :)

  13. Giuseppe

    Lunga vita al “Blog di Urania”, mi auguro che si tenga conto anche di noi lettori e delle proposte che facciamo o faremo.
    L’inizio sembra buono.

  14. Attilio Funel

    Le cose con Lippi iniziano bene, poi lentamente si perdono nel nulla…

  15. bibliotecario

    Attilio Funel,
    dai un pò di sano ottimismo!

  16. Riccardo

    Lippi, difendiamoci coi fatti, please! 😛

  17. Attilio Funel

    Lippi è certamente una persona squisita e un ottimo curatore… vogliamo però parlare delle decine di rubriche iniziate e poi sparite dalla beneamata Urania? “Marziano in cattedra” vi dice qualcosa?

  18. Giuseppe Lippi

    “Decine” di rubriche? Andiamo! Una, due al massimo. Comunque, il Marziano tornerà (e in verità avevo una mezza idea di farlo resuscitare proprio su questo blog). A parte gli scherzi, grazie per la vostra attenzione.

  19. marco milani

    Ok, lo ammetto.
    In una vita di Urania, una volta letto il romanzo e quasi sempre le note dell’autore… ho quasi sempre saltato le rubriche. :)
    E’ grave?

  20. Ernesto

    marco milani
    :) Gravissimo :)

  21. marco milani

    Ciao Ernesto.

    Non è che per punizione devo ripassare tutta la libreria a leggermi le rubriche sugli arretrati… :)

  22. Giuseppe Lippi

    Al contrario, spesso a me capitava (nei begli anni verdi) di NON leggere il romanzo ma sempre le note o rubriche che fossero. In fondo, di romanzi ce n’è a iosa, mentre di informazione così poca… soprattutto informazione mirata, fatta su misura.

  23. Dario Tonani

    Concordo con Lippi sull’opportunità di salvaguardare e valorizzare la parte, diciamo così, saggistica. Internet non può e non deve fagocitare tutto e va adoperata in funzione delle sue caratteristiche, prima fra tutte proprio l’interattività con i navigatori-lettori. Ma rischia di essere memoria volatile. Insomma la carta è un’altra cosa… 😉

  24. Rick

    Sono pienamente d’accordo con le parole di Dario. Scripta manent, verba volant, dice così il proverbio, no? Le parole è meglio stamparle e averle fisicamente in mano e su carta…finchè ci sono alberi…:P Scherzi a parte, poi sul web si può sempre inserire lo stesso articolo, come qui è già stato fatto con il nuovo profilo di Jack Vance curato da Lippi, dove questo raggiunge un enorme numero di nuovi potenziali lettori. Con l’enorme plus valore che la rete ha, circa la possibilità di farci interagire istantaneamente con le redazioni. R

  25. Giuseppe

    Io prima di leggere un libro (Urania o altro) vado sempre a cercare la prefazione, la nota, il commento o le notizie sull’autore); poi mi lascio trasportare dalla lettura. La penso come Lippi:l’informazione è importante specialmente se veritiera e accurata.
    Il curatore di Urania ha scritto e scrive con grande competenza, molti saggi sui più svariati argomenti, sugli Almanacchi della Bonelli: bimestrale che compro più per l’informazione che per il fumetto (pure essendo lettore di molti comics, specialmente di SF e di avventura).
    Conclusione: ben vengano saggi e commenti sulla SF e sugli autori, magari anche un rivista.

  26. Ernesto

    marco milani
    Può essere un bell’esercizio.
    Se fossimo in un paese di lingua inglese potrei dire che certe notizie sono oramai vecchiezze.
    Ma certe informazioni rimangono valide e certi articoli sono praticamente eterni.
    La rete è labile, la carta un po’ meno. E con un buon indice si può ritrovare tutto, specie se la fonte è sottomano.
    Il buon lettore legge sempre l’appendice e, se ispirato, il resto :-)

  27. Rick

    Di alcuni Urania, personalmente finisco per leggere SOLO la parte redazionale…

  28. Thx 1138

    L’ipotesi di prevedere per grandi saghe l’alternanza di cicli e saghe con importanti romanzi di grandi dimensioni mi sembra il primo passo per snaturare fin da subito la collana… personalmente non ho gradito brunner (sarà che l’avevo già letto) e meglio l’avrei visto piuttosto in un prossimo millemondi. Viceversa un grandi saghe fedele al suo nome completerebbe lo spettro dell’offerta di Urania a mio avviso. ciao ciao

  29. HelRick

    John Brunner è un autore talmente “avanti”, sui generis (è un post moderno ante litteram) e il suo romanzo così ostico ed “elitario” che nemmeno in un Millemondi ci sarebbe stato bene…la miglior cosa sarbbe stato riportare il testo in libreria (cosa che cmq sono convinto avverrà, visto quanto si sta ristampando in PBO) e lasciare Grandi Saghe alle Grandi Saghe. R

  30. HelRick

    Non sarebbe male se, accanto ai “mattoni” da edicola, venissero presentati dei volumoni da libreria con saghe di SciFi complete. E’ già stato fatto un ano fa con il volumone di Gerrold sugli Chtorr e con altre saghe (il ciclo di Dune, per esempio) da altri editori.
    Largo, Largo! :)
    R

  31. Giuseppe ora Giuseppe P.

    Dopo aver letto l’interessante-piccolo saggio su Arthur C. Clarke, con belle illustrazioni, di Lippi (Almanacco della Fantascienza 2008 -Bonelli), vorrei sapere se la “buona notizia” della pubblicazione di “The Last Theorem” di Clarke e Pohl entro il 2008, riguarderà anche la “nostra” Urania?
    I lettori di Urania e di Clarke aspettano una risposta!

  32. angelo

    Ciao a tutti
    ho già chiesto senza avere risposta… dove posso trovare il bando per il premio Urania che, credo, scade a novembre 2008?
    grazie

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