24 – Stagione 7 – Trailer

gennaio 26th, 2009

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Su questo blog abbiamo già parlato di “24”, la serie TV che vede come protagonista l’agente speciale Jack Bauer (Kiefer Sutherland) e la CTU (Counter Terrorist Unit). La serie, caratterizzata da un intreccio complesso e dalla narrazione in tempo reale degli avvenimenti, realizzata anche mediante l’uso dello “split screen”, è finalmente uscita dalle sabbie mobili dello sciopero degli autori statunitensi. Originariamente prevista per Gennaio 2008, la settima stagione di “24” è ufficialmente partita l’11 Gennaio 2009 negli USA. L’attesa nel frattempo è stata resa meno pesante per i fans grazie all’ uscita, lo scorso 23 Novembre, dell’episodio doppio “24 – Redemption” caratterizzato da una delle rare escursioni dell’azione al di fuori degli Stati Uniti (un’altro esempio fu la breve trasferta messicana di Jack e Chase nella Terza Stagione).

 

Nell’attesa di poter rivedere anche in Italia la serie che ha contribuito a ridefinire le regole del genere almeno in ambito televisivo, possiamo goderci il trailer (per ora in inglese) della nuova stagione:

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Visti con il Professionista: I Classici del Cinema di Spionaggio/Introduzione

gennaio 20th, 2009

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Cari lettori e lettrici, ho il piacere di presentarvi una nuova nuova rubrica che ci terrà compagnia per i prossimi mesi: “Visti con il Professionista”, a cura di Stephen Gunn, colonna portante di Segretissimo e grande esperto di cinema, sarà una carrellata attraverso i classici del cinema di spionaggio. Una guida piacevole per chi già conosce la materia e fondamentale per chi invece desidera costruirsi una videoteca di titoli imperdibili. La parola a Stephen Gunn!

Visti con il Professionista: I Classici del Cinema di Spionaggio/1

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A cura di Stephen Gunn

 

REALTÀ E FINZIONE

Dicevano che la spy-story era morta con la caduta del Muro.

Sbagliavano.

Nei dieci anni seguenti al crollo dei due blocchi il mondo dell’intelligence, la Community come viene definita nel settore, ha subito numerosi e importanti cambiamenti. Non solo formali come quello che ha investito il KGB che si è frantumato in FSB (Interni) e SVR (Esteri) ma, nell’era di Putin, è tornato a operare con identici sistemi per “tutelare” gli interessi della Russia nel mondo.

Sono mutati gli scenari, le alleanze, nuovi avversari hanno affrontato il “campo di fuoco” con maggiore aggressività ma, soprattutto, la tecnologia e i sistemi di raccolta informazioni, analisi e reazione che una volta appartenevano ai Grandi Servizi, sono diventati accessibili a tutti.

Grandi organizzazioni criminali comprese.

La narrativa e il cinema di spionaggio si sono, forse inizialmente con un po’ di fatica, adattati. Il settore ha continuato a produrre dell’ottima fiction ma senza prendere una direzione precisa.

Poi è venuto l’11 settembre.

E anche qui fu decretata la fine della spy-story. Il declino di un’epopea narrativa è stato nuovamente sbandierato da chi il genere non lo poteva proprio soffrire. “I servizi sono inutili, avrebbero dovuto prevedere… gli eroi della spy-story son roba d’antiquariato…”

Errore terminale anche in questo caso.

L’attentato alle Torri Gemelle, la reazione in Afghanistan, la guerra in Iraq sono il frutto di una intensa, a volte confusionaria, mendace, spietata campagna di disinformazione e infiltrazione nei network spionistici da parte di tutte le forze in campo. Per quanto possa sembrare strano si è verificato un recupero di quelle che erano le risorse “umane” (HUMINT) dell’intelligence di fronte alla palese inaffidabilità di quelle esclusivamente tecniche (SATINT). E sempre incombe il pericolo delle notizie false o “interpretate”. La famosa caccia alle Armi di Distruzione di Massa di Saddam lo dimostra. Ancora una volta metodi e tecniche hanno subito un pesante rivoluzionamento, ma il succo di tutto questo lavorio di intrighi è rimasto: non fidarsi di nessuno. Inoltre la “guerra delle ombre” ormai non si combatte più con agenti-funzionari ma con operatori privati, decisamente meno legati a certi codici non scritti della Guerra Fredda. “Non si uccide un agente nemico” era un caposaldo di una lotta crudele che vedeva cadere sul campo specialmente le “risorse”, gli agenti reclutati ma non dotati di una copertura ufficiale (i Non Official Cover di Mission Impossible). Oggi tutti sono bersagli, perché sono tutti professionisti… “liberi”, nel senso che sono mercenari. Non nell’accezione lanzichenecca del termine che implicava repentini cambi di campo e molta improvvisazione. Di solito i nuovi operatori sono ex agenti passati al settore privato presso società quali la famigerata Blackwater che si occupa di vigilanza, protezione, ma anche interrogatori con metodi e sistemi che non sarebbero permessi agli organismi ufficiali. E lo stesso avviene all’Est dove, dopo un periodo di illusoria aderenza alle lusinghe dell’Occidente, la Russia torna a essere un avversario. Pericoloso soprattutto perché persegue obiettivi politici già presenti nell’epoca zarista ma che, oggi, sono sostenuti da oligarchi e società private. Per la maffya lo spionaggio sta diventando un affare.

Cambiare tutto per non cambiare nulla? Questa la realtà. Ma nella finzione?

Il cinema di spionaggio esalta spettacolarità e avventura, ma è strettamente legato all’evoluzione dell’intelligence “vera” e, perché no?, anche a quella dei romanzi cui spesso s’ispira anche se molto liberamente. Nel panorama cinematografico e letterario, la spy-story sta vivendo un momento di ripresa (sì, anche italiana!) che ci auguriamo regali agli appassionati nuove emozioni…

Avete mai pensato al passatempo preferito del Professionista, quando non è in missione? Oltre a quello che state pensando, voglio dire. Quando si trova a casa da solo, a casa con uno dei suoi sigaracci e una bottiglia di vodka. Be’, dovreste vedere la sua collezione di film di spionaggio! E da tale riserva stiamo per attingere…

Cominciamo con questo intervento una rubrica dedicata al grande cinema di spionaggio che è nato con le azioni di sabotaggio della Seconda guerra mondiale è proseguito la Guerra fredda, approdando sino all’epoca contemporanea e la sua guerra…eterna della quale non ci accorgiamo di essere protagonisti. Si tratta di un filone ricchissimo che ha mescolato il noir, la detective story e l’azione bellica di volta in volta con risultati differenti. Il cinema di spionaggio è riuscito a fondere i migliori elementi del thriller “nero” con quelli dell’’avventura. Ci ha portati in cima alle fortezze naziste con i commandos più spericolati, nei più oscuri vicoli della Guerra Fredda per trattare con inaffidabili agenti doppi e negli scenari più esotici e glamour del pianeta a flirtare con le donne più affascinanti. Naturalmente con la pistola sempre in pugno.

Sempre, però, ha raccontato storie complesse, avvincenti al centro delle quali ci sono eroi soli, donne irresistibili e pericolose, personaggi ambigui.

La politica, per la verità, ha sempre avuto un posto relativamente ridotto, se non pretestuoso. La spy-story cinematografica nasce per intrattenere il grande pubblico e, più che sull’ideologia, gioca sull’intrigo, e la capacità dei protagonisti di venirne a capo.

I film che analizzeremo tracciando questa panoramica hanno tutti un denominatore comune. Sono storie affascinanti, ben raccontate. Storie da brivido. Proporremo una carrellata per costruirsi una ideale videoteca di grandi film di spionaggio. Non seguiremo un criterio squisitamente temporale, ma alterneremo dei classici a storie più moderne, specchio dei nostri tempi. Il piacere è quello di sedersi nella sala buia e lasciare che le immagini, i personaggi, le atmosfere ci introducano in un mondo di “maschere e pugnali” come titolava un famoso film di Fritz Lang. Ogni articolo riporterà oltre a un’analisi del film anche una scheda tecnica e l’inserimento in una particolare classificazione del sottogenere che vi permetterà di inserirlo tematicamente rispetto agli altri ( SPIE IN GUERRA- AGENTI D’ASSALTO- LA GUERRA FREDDA- IL NEMICO SIAMO NOI- LOTTA AL TERRORISMO). Un universo di finzione ed emozione sì, perché questo è lo scopo della fiction, ma anche uno specchio.

Soprattutto dell’epoca e del momento politico in cui questi film sono stati girati.

Lo specchio delle spie.

Parola del Professionista.

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“24”

ottobre 3rd, 2008

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Usciamo in parte dall’argomento libri, per affrontare lo spionaggio e l’intrigo da un diverso punto di vista. Parliamo infatti di una serie TV che ha avuto un certo impatto sul modo di racontare queste tematiche e non solo sul piccolo schermo.

Come avrete già capito, si tratta di “24“.

Creata da Robert Cochran e Joel Surnow, la prima stagione è datata 2001 e da allora ne sono state girate sei; la settima stagione è attualmente in fase di lavorazione e se ne prevede l’inizio per Gennaio 2009.

Protagonista della serie è l’Agente Speciale Jack Bauer (Kiefer Sutherland, che con questo ruolo ha rilanciato la sua carriera)  della C.T.U. (Counter Terrorism Unit) di Los Angeles. La particolarità dello show è che ogni puntata dura un ora (45 minuti al netto degli spazi pubblicitari, negli USA perfettamente calibrati come durata) e ogni stagione racconta appunto una giornata intera nella vita dell’Unità e dei suoi operativi.

 Il tempo reale è abilmente sfruttato per aggiungere tensione, con un orologio che scandisce il passare dei minuti sullo schermo e ampio uso dello split-screen per rendere il senso della contemporaneità delle azioni.

Paragonata a serie più tradizionali, “24” è un esperienza decisamente nuova: la formula del tempo reale è unita a una trama sempre ben strutturata, spesso con mini-storie che si innestano nella principale.

Un legame comunque col mondo dei libri e di Segretissimo c’è: nella nostra collana sono infatti usciti come Speciali i primi due episodi dei romanzi basati sulle avventure di Jack Bauer.

Supplemento N°30 al N°1532, Ottobre 2007, Marc Cerasini – 24 La Porta dell’Inferno

Supplemento N°31 al N°1539, Maggio 2008, Marc Cerasini – 24 Trojan Horse

 

 

Prossimamente parleremo di “24 – Redemption” e del relativo trailer… stay tuned.

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