I combattimenti di Segretissimo – Spy Combat 3 di Stefano di Marino

novembre 23rd, 2019 by Redazione
Spy Combat 3

Spy Combat 3

SPY COMBAT-3 – LE ARMI DEL PROF

 
Le armi da fuoco per un agente d’azione sono gli strumenti di lavoro. Chance Renard come ex legionario, mercenario e free lance in un mondo dove prima si spara e poi si fanno le domande lo sa perfettamente. Anche i “ferri” fanno parte della sua leggenda, della mitologia che lo rende familiare ai lettori. Non sono un fanatico delle armi da fuoco e il loro uso nei racconti è strumentale; possiedo diversi manuali sull’argomento e cerco di inserire sempre delle novità che siano ben documentate ma, se devo essere sincero, l’arma è uno oggetto di scena. La vedo più come parte di una coreografia che come un tool da usare in maniera realistica.

Per intenderci preferisco le irrealistiche ma efficacissime sparatorie di John Woo a una troppo statica anche se più aderente alla verità rappresentazione dello scontro armato. Alla fine, come sempre contano le emozioni. Detto questo il Professionista nelle prime avventure del 1995 non aveva un’arma particolare. Una Browning, mi pare. In seguito con Appuntamento a Shinjuku, l’arma da pugno del Prof divenne la Beretta 92F che era un parabellum 9mm, quindi una seria bocca da fuoco e per di più era un’arma italiana famosa nel mondo tanto da essere adottata dalle forze di polizia americane ed era sempre presente nei film di Heroic Bloodshed orientali.

Nelle successive edizioni la feci diventare l’arma preferita da Chance. Non è un’arma da signorine e non si può nascondere facilmente sotto un abito da gran galà per cui, a volte gli faccio impugnare una più compatta Coguar o una Tangfoglio. In anni più recenti, Chance ha sostituito la 92F (che a volte ha usato nella variante 93 che spara a raffica ed è una vera e propria mitraglietta) con la Px4 che è il modello più recente.

Tenendo conto che nella realtà gli scontri armati avvengono entro pochi metri, cerco sempre di evitare “tiri impossibili” che ritengo non realistici e non in sintonia con la narrazione. Se devo proprio mettere in scena un colpo a distanza vedo sempre di chiamare all’appello quei vecchi ma perfetti fucili di precisone come il PSG1 o il Dragunov, che è un’arma delle Spetsnatz russe, recentemente affiancato da modelli come il VSS. Per la media distanza, Chance non ha una preferenza particolare, ma spesso usa varianti del classico AK-47 russo che è un’arma da guerriglia dal funzionamento semplice ma che, in vari modelli come quello corto da paracadutista, ha affrontato ogni campo di battaglia in ogni condizione.

Armi troppo sofisticate nel deserto, nella giungla sotto la pioggia, tendono a incepparsi. Per cui Chance preferisce i vecchi modelli con cui è cresciuto tra i quali fa bella mostra la UZI israeliana che è una mitraglietta di tutto rispetto anche nelle versioni corte Micro e Mini Uzi. Spesso, per ragioni di servizio, Chance usa armi silenziate e in battaglia (le missioni combat ormai sono una percentuale alta, considerato l’evolversi del genere) fa uso di dispositivi di stabilizzazione come manopole e supporti, quanto di mirini al laser Sure Fire e ottiche a ingrandimento variabile.

È tutto un arsenale di oggetti di scena che va accompagnato da qualche conoscenza tecnica, qualche particolare che può intrigare il lettore. Per esempio, avete fatto caso alle posizioni di tiro? A parte la classica Weaver traversa e il tiro da combattimento che consiste nell’avanzare con l’arma imbracciata ad altezza del viso e tirare a distanza ravvicinata, la presa più comune per le pistole per esempio è quella a due mani “pollice su pollice”.

Ma il problema sta negli spostamenti durante i quali è opportuno non puntare l’arma davanti a sé per evitare di colpire compagni o passanti ma al tempo stesso averla ben pronta all’impiego. Una corsa o una scalinata affrontata a passi rapidi, possono influire sul respiro, sulla saldezza della presa e anche per questo un agente esperto deve essere addestrato specificamente. In particolare, l’arma va tenuta con la canna verso il basso nella posizione SUL, che significa “sud” e viene da un gergo studiato dalle Tropas de Élite brasiliane che, nelle favelas per la lotta ai narcos, hanno sperimentato ogni genere di spostamento tattico. Pistola vicino al petto e dito rigorosamente parallelo alla canna, distante dal grilletto mentre ci si sposta. Sono dettagli, molti dei quali ormai noti a chi segue serie e film d’azione, ma che rendono più realistico il racconto. Soprattutto se poi, nella sparatoria, accadono cose che vano al di là della verosimiglianza.

Ricordiamo sempre che stiamo raccontando una vicenda d’avventura che, prima di tutto, deve colpire il lettore che non sempre e non necessariamente è un esperto d’armi. Chance che pure è un appassionato di arti marziali armate e disarmate, non è un feticista delle bocche da fuoco. sono il suo strumento di lavoro, da buon manovale sa come servirsene.

 

Ancora una volta grazie a Stefano Di Marino, alias Stephen Gunn, per la terza puntata dedicata ai combattimenti nei romanzi del Prof! Se vi è piaciuto l’articolo, diffondetelo sui social media e commentatelo qui sul blog!

Posted in Attualità, Segretissimo, Visti con il Professionista

6 Responses

  1. Flavio

    Carissimo Stephen… grazie per questo succoso articolo! Non vedo l’ora di rivedere Chance in azione, mi sta mancando è troppo tempo che non lo trovo in edicola!!!

  2. il professionista

    caro Flavio, a dicembre una bella e lunga avventura

  3. nostalgico

    Appartengo a quella schiera di lettori che non è un esperto d’armi (soprattutto se da fuoco), e pur preferendo i corpo a corpo (non c’è arma + micidiale del corpo umano) e i combattimenti all’arma bianca, ho trovato l’articolo interessante soprattutto xké non è infarcito di tecnicismi, e quindi alla portata degli incompetenti come me. Bravo!

  4. stefano galliena

    Grande Stefano, questo vuol dire essere documentati

  5. il professionista

    grazie a voi e buone letture

  6. calca10

    ..Grande Stefano!!aspetto con l’ansia l’uscita di Docembre..ho visto che su Kobo non c’è ancora per prenotarlo….

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