“Eredità d’amore” di Maria Masella – Classic 1214

CLASSIC_1214Può l’interesse
sopraffare i palpiti del cuore?

Genova, Regno d’Italia, 1863. Anna ha lasciato Viareggio e i suoi parenti per raggiungere Pegli, un borgo nella riviera di Ponente. Ha affrontato il viaggio sperando che il tenente Federico Martelli mantenga la promessa di sposarla. Di lui non sa molto, soltanto che è un ufficiale del Regio Esercito e un proprietario terriero. Una volta giunta a destinazione non trova Federico, ma sua sorella, che governa la tenuta, e un cognato. Anche la casa non è come l’immaginava. Resta, perché non può fare altro. Resta, perché continua a sperare di non essersi illusa sui sentimenti del giovane Martelli, ma quando lo rivede la sua confusione aumenta. Cosa prova Federico? E lei, in fondo, cosa prova per lui?

 

Note:

EREDITA’ D’AMORE è l’ultimo, avvincente romanzo di Maria Masella, già autrice per i Romanzi Mondadori di numerosi romanzi storici, tra i quali ricordiamo LE RAGIONI DEL CUORE, LEGAMI D’AMORE, SCRITTO NELLE STELLE, IL PRIGIONIERO, PER VEDERE IL MARE, UN NOME DAL PASSATO, IL CORAGGIO DEL CUORE, LA FORZA DEI SOGNI e LE VIE DEL DESTINO.

Si tratta del sequel di DEBITI D’AMORE, già pubblicato nella collana I Romanzi Classic – nr. 1199.

 

Ambientazione:

Italia, 1863

 

 

Commenti
  • Miki54

    Ma quando arrivano su Kobo gli ebook di gennaio ? Ci sono già nelle altre piattaforme (kindle tolino Ibs)

  • Maura

    Buongiorno,
    Anche oggi ho provato su kobo e nn c’è. Mi spiacerebbe comperearlo su kindle.
    Ci potete rispondere.
    Grazie

  • Maika

    Genova, Regno d’Italia, 1863. Di ritorno a Pegli, qualche anno dopo, dove ad attenderci non c’è solo Francesca: con Padrona Martelli vi è il marito Daniele e prole. Un giorno come tanti, di fatica come la donna è sempre stata abituata, si imbatte in una ragazza da “salvare”: darle soccorso e ristoro è il minimo che possa fare.

    «Mi chiamo Anna Olivari. […] Vengo da Montepulciano, dal Granducato… Dalla Toscana, insomma. Provincia di Arezzo. No, ora è in quella di Siena. […] Sono la promessa sposa di Federico. Di Federico Martelli.»

    Francesca si ritrova con un altro grattacapo e la causa è sempre suo fratello. Probabilmente Federico avrà messo incinta la toscanina che viene a riscuotere i propri diritti. Una ragazza che sarà stata circuita dalle parole e dal fascino del tenente, con l’illusione di una vita da “moglie di un militare possidente”.

    Piuttosto, Anna scappa. Scappa da un infausto destino che l’ha separata dai genitori e affidata a dei lontani parenti che la trattano poco più di una servetta. Fugge da un matrimonio pianificato a tavolino con retroscena torbidi. Corre dietro a una promessa, a due parole che le martellano in testa: “mia sposa”.

    La ragazza immediatamente si sente catapultata in un altro mondo, dopo aver subìto già un cambiamento con la morte dei genitori. Con la sua famiglia viveva nell’agio, probabilmente anche superiore a ciò che potevano permettersi, vista la situazione in cui poi si è trovata. Con Martelli auspica a un matrimonio migliore rispetto a quello “organizzato” dagli zii con il vecchio notaio… se non altro dividerà il letto con un bel giovane. Ma deve ricredersi su tante cose non appena inizia a interagire con la famiglia della Padrona: sono tutti strani, con abitudini assurde, senza alcuna etichetta da rispettare; i dubbi iniziano a tormentarla, “forse era meglio rimanere a Viareggio”. Tuttavia, quando Federico fa ritorno grazie alla lunga licenza…

    «Federico Martelli era giovane, alto con un viso aperto e il sorriso pronto. Non puzzava di vecchio, come il notaio Scalera, anzi aveva un leggero sentore di cuoio e tabacco, molto virile. L’aveva notato subito, appena si erano conosciuti»

    I ricordi di fugaci incontri innocenti infiammano Anna e Federico, mettendo in discussione tutto, in special modo i sentimenti; accantonano convinzioni e vecchi propositi per abbandonarsi all’amore. Parlano anche di matrimonio… ma non sarà facile per Anna acquisire il titolo di Signora Martelli. Entrambi cadranno in un vortice di bugie e inganni; tuttavia qui viene il bello, perché la “storia” con i suoi intrecci politici e di potere, vi porteranno verso un finale che non potrete mai dimenticare!

    «Quando sei lì, solo, nella notte, scopri cosa è davvero importante, scopri cosa illumina il buio, scalda la notte e ti fa battere il cuore. Federico ha capito che per lui l’amore di Anna conta più di tutto il resto. È la carta di maggior valore del suo mazzo…»

    Non ci crederete, ma sono già stata a casa Martelli e ricordo alla perfezione l’uscio dove vidi entrare Daniele la prima volta; rammento Francesca alle prese con la gualchiera da sistemare, con il pensiero dei conti che non tornavano mai, grazie alle mosse sconsiderate di suo fratello. Ho rivisto entrambi i coniugi Grassi, determinati e forti del loro amore; coalizzati e complici in aiuto a Federico – che sebbene sia da “strozzare” qualsiasi cosa faccia –, per la Padrona resta sempre la persona più importante, e di riflesso Anna, per Francesca, diventa una sorella.

    Con Eredità d’amore, Maria Masella ci riporta a Pegli, dove ci eravamo lasciati con “Debiti d’amore”. L’uno non vincola la lettura dell’altro, ma se vi dico che entrambi sono imperdibili, dovete fidarvi! Il primo motivo – oltre l’ambientazione Italiana e il pertinente contesto storico – è il modo di vivere “rivoluzionario” in casa Martelli; un’intera famiglia – e includo anche la servitù – priva di etichette, grazie a Francesca: donna solida, concreta, lavoratrice, senza peli sulla lingua e altamente altruista, è colei che tiene unita tutta la famiglia in entrambi i volumi. Personaggio pazzesco, che ho apprezzato ancor di più in questo “spin-off”. Anna è la seconda rivelazione, e se non siete riusciti ad afferrarne il carattere appena arrivata in terra ligure, la guarderete con altri occhi da quando si troverà a fare i conti con il cuore…

    Federico è un Martelli, e ha la testa dura. Ha i suoi tempi per ammettere i propri sentimenti, identico in ciò alla sorella. Ma quando ne comprende la vastità…

    «–Ti amo, mi credi? Non so quando è cominciato, ma ti amo. All’inizio? Non lo so. Mi piacevi. Mi sei piaciuta subito. […] Ora sapeva che per lui sarebbe stata sempre bella, anche con le occhiaie di chi ha dormito poco e male…»

    Geniale la trama, ogni singolo intreccio che ha tenuto fede al contesto storico, al volere – udite bene! – di Vittorio Emanuele II, ai meccanicismi politici ed economici… Adoro l’accuratezza dell’autrice in ogni dettaglio che consacra la perfezione di questo romanzo, che merita un libro aperto!

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