“Un nome dal passato” di Maria Masella: spazio ai commenti

ROMANZI_1018Invitiamo le lettrici a lasciare in calce a questo articolo i loro commenti sul nuovo romanzo di Maria Masella, “Un nome dal passato”, pubblicato nella collana I Romanzi Classic nel corrente mese di settembre 2012.

Nel corso dei prossimi giorni, l’autrice passerà sul blog per leggere i commenti delle lettrici e rispondere alle eventuali domande.

Vi aspettiamo numerose!

Commenti
  • Matesi

    In tutti i tuoi libri si fa spesso allusione alla repressione violenta di Genova da parte delle truppe dei Savoia. A noi, nati in altre regioni d’Italia, l’avversione per l’esercito regio dimostrata anche dai personaggi di questo romanzo riesce piuttosto sorprendente, dal momento che i libri di storia dedicano una riga alla riconquista di Genova ad es. dopo i moti del 1821. E ci sembra che, nell’Ottocento, dire Torino o Genova sia la stessa cosa. Certo liguri erano sia Mazzini che Garibaldi, capi del movimento democratico. Ma davvero all’epoca c’era tutta quest’avversione anti piemontese?

  • elena

    La domanda di Matesi mi fa venire in mente un’altra questione: tra i “signorotti” si respirava frequentementente un’aria “democratica”? Mi spiego meglio: i protagonisti di questo libro (sia il padre che il figlio) sono anti piemontesi, repubblicani, ma soprattutto, molto attenti alle esigenze dei propri “dipendenti”, in un tempo in cui il lavoratore chiamava ancora il proprio datore di lavoro “padrone”. E’ una felice eccezione, espediente per rendere più “nobile” il protagonista, o esistevano già persone così all’epoca?

  • Matesi

    @ Elena
    L’attenzione dei due uomini alle esigenze dei loro dipendenti è piaciuta molto anche a me. Ma non mi illudo: nella realtà sarà stata rarissima all’epoca. Altrimenti l’Italia di oggi sarebbe molto diversa. E, secondo me, molto migliore.

  • maria masella

    @matesi
    @elena
    Care lettrici, mi permetto di rispondervi con un’unica mail, perchè i vostri commenti sono abbastanza simili.
    Ho molto apprezzato le vostre domande.
    I miei romance sono ovviamente fiction, ma cerco di rispettare la realtà storica, mettendo a frutto letture precedenti e documentandomi.
    Gli eventi di Genova nel 1849 sono reali, ho letto documenti dell’epoca. E’ però uno dei tanti eventi della nostra Storia che sono stati rimossi perché scomodi. I bombardamenti che cito in Sarà per sempre e le violenze e i saccheggi di Legami d’amore, L’ultimo segreto e Un nome dal passato sono documentati. Torniamo a quest’ultimo romance: è ambientato nel 1869 e ormai l’animosità verso i “piemontesi” si era molto stemperata, ma i due Morante erano stati feriti dagli eventi di vent’anni prima. Nel video ho cercato di dire che era un romance ambientato negli anni della “riconciliazione”, infatti alla fine…
    A proposito dell’attenzione dei Morante verso i contadini forse ho forzato, ma mentre alcune mie Colleghe fanno sognare con duchi e marchesi io preferisco uomini “nobili” di mente e di cuore! Ma forse non ho forzato tanto: da Chiavari, negli anni del mio romance, partivano numerosi emigranti verso il Sud America, erano contadini impoveriti e artigiani senza lavoro. Alcuni chiavaresi cercavano di migliorare le condizioni di vita, in prima linea quelli della “Società economica” di cui ho più volte visitato la sede.
    Questa risposta sta diventando più lunga del romanzo, nel prossimo dovrò includere “contenuti speciali”!
    Ovviamente condivido quanto ha scritto Matesi sull’Italia di oggi.

  • Matesi

    Voto a favore della nota storica. Del resto, io penso che, a parte qualche voce isolata, se leggiamo romanzi storici, vuol dire che ci piace leggere di avvenimenti ambientati nel passato (personalmente, io preferisco il NOSTRO passato). Certo, non ti consiglierei di diventare la Scott, che sforna tonnellate di riferimenti storici piuttosto nozionistici (o forse pare così a me, perché ignoro quasi tutto della Scozia settentrionale). Ma come hai fatto tu in Legami d’amore o in L’ultimo segreto,o anche in questo volume, secondo me, va benissimo.

  • elena

    Grazie mille per l’esauriente risposta. Ancora una volta ho conferma che la ricerca storica sia quell’ingrediente in più che rende certe autrici più “appetibili” di altre.
    E accetto con gioia la “forzatura”: la nobiltà d’animo è decisamente più romantica della nobiltà di sangue, almeno per me!
    Buon lavoro e a presto con il prossimo romanzo!

  • maria masella

    @elena
    per il prossimo sto raccogliendo idee!

  • maria masella

    Un nome dal passato è in eb!

  • GIUSY73

    C’è una frase nel romanzo che condivido pienamente perchè ci credo con tutta me stessa:
    -Per un uomo è difficile dire “Ti amo”,e ancor di più ammettere di non poter vivere senza la donna amata. Solo un uomo forte e sincero sa farlo-
    Se un libro “parla” al mio cuore e nutre la mia mente,allora è un buon libro.
    Complimenti, Maria.

  • maria masella

    @giusy73
    Grazie a te, cara amica! Sospetto che apprezziamo il medesimo tipo d’uomo… Grazie soprattutto per la tua frase “Se un libro parla al mio cuore”, ecco, è proprio quello che speravo che facesse la mia storia.
    In bocca al lupo!

  • GIUSY73

    @ Maria Masella
    Crepi il lupo!
    (è lo stesso augurio di buona fortuna della mia adorata Matesi).
    Amo le autrici italiane perchè le loro storie le sento “mie” e ancor di più perchè ambientano (quasi sempre) i libri nella mia bellissima Italia,qundi sono io che ringrazio te, Maria,e le tue colleghe.
    Baci

Aggiungi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *