“Il falco e la rosa” di Albanese, Camocardi, Ciuffi, Formenti, Masella, Melville, Picasso – Classic 1000

ROMANZI_1000Amori e passioni
nell’eredità di una stirpe

Storie di guerrieri, congiurati, pittori, musicisti, patrioti ed ereditiere si avvicendano attraverso i secoli all’ombra di un palazzo maestoso, custode di segreti e di misteri, mentre il medaglione di una schiava passa di sposa in sposa, pegno di amori tormentati ma sempre vittoriosi. Speranze e avidità, orgoglio e illusioni, inganni e rivincite si intrecciano così, dalle Crociate al Novecento, nella storia della nobile famiglia fiorentina dei Monfalco. Ne sortisce un affresco di amori e passioni in una Firenze indimenticabile, raccontata dalla penna di sette grandi autrici italiane in un romanzo unico, in tutti i sensi.

    Note:


IL FALCO E LA ROSA è un’antologia di racconti firmati da sette fra le più valenti scrittrici italiane di romance, che raccontano l’avvincente saga di una famiglia fiorentina attraverso i secoli.

A questo link potrete trovare un articolo dedicato all’antologia, dove ognuna delle scrittrici descrive il “dietro le quinte” del proprio lavoro:

http://blog.librimondadori.it/blogs/iromanzi/2012/03/21/il-falco-e-la-rosa-il-backstage/

*** ebook disponibile a maggio 2012 ***

Commenti
  • manu63

    @ matesi
    condivido in pieno la tua analisi “storica” dei fatti legata al periodo in oggetto(non per niente i tuoi commenti sono sempre un punto di riferimento per me) e sicuramente il finale scelto è perfettamente idoneo…
    ma, personalmente, quando leggo un romance, cerco comunque la “favola” , non la realtà o la compatibilità con il contesto storico..
    ecco perchè mi ha deluso il finale
    fin dall’inizio ho “sentito” il palazzo come qualcosa di vivo, un sogno realizzato, il terzo protagonista che si evolve e si adatta a tutte le generazioni dell’antologia e fa parte di loro,un amante esigente a volte impegnativo, che comunque,nelle mie aspettative naturalmente, era destinato ad avere il lieto fine legato alla famiglia, anche se fuori dalla realtà storica…
    non so se sono riuscita a spiegare bene le mie sensazioni
    un abbraccio
    manu

  • matesi

    @ manu63
    Capisco benissimo le tue sensazioni. Per parte mia, ad es., io non posso sopportare che le protagoniste soffrano troppo, esigenza non facile da soddisfare per un’autrice.
    Ciao (a proposito, come ti vanno le cose col tuo giro di giostra?)

  • GIUSY73

    @ manu63 e matesi
    Se possibile,vorrei sapere anch’io come state entrambe. Naturalmente rispetto la vostra privacy ma vorrei una rassicurazione sulla vostra salute.
    VI VOGLIO BENE

    P.S. Io non sopporto quando è l’uomo a soffrire,perchè rispetto alla donna è molto più fragile….anche se sembra il contrario… (e parlo anche per la vita reale).

  • manu63

    @ matesi
    a distanza di un mese dall’operazione sono ancora molto debilitata
    d’altra parte, anche quest’anno come l’anno scorso,all’apertura c’erano più sorprese del previsto..
    speriamo che questa volta il ciclo di terapie sia più efficace
    dovrei cominciarle a breve,giusto il tempo di rimettermi un po’
    …e comunque il bicchiere è SEMPRE mezzo pieno!!
    un bacione manu

  • Mariangela Camocardi

    Cara Manu63, sono passata a leggere i commenti sulla nostra antologia e, leggendo quello che scrivete, mi permetto di augurarti una pronta guarigione. A Matesi li ho fatti personalmente, e poichè a tuo riguardo immagino quello che viene taciuto, essendoci passata io stessa ti dico: FORZA Manu, a botta calda è durissimo trovare l’energia per reagire, ma ce la puoi fare!
    Un abbraccio.
    Mariangela Camocardi

  • matesi

    @ manu63 (e Giusy73)
    Forza e coraggio. In fondo, per una cosa o un’altra, siamo tutti sulla stessa barca.
    Per quanto mi riguarda,al momento va tutto splendidamente. Ma naturalmente del doman non c’è certezza.

  • GIUSY73

    @ manu63
    So che non ti conosco e che sembra strano volersi bene virtualmente ma attraverso i commenti mi sono fatta un’idea (molto vaga,certo) della persona che c’è dietro e in più dò molta retta all’istinto,per cui ti dico che ti auguro DI CUORE una pronta guarigione.
    @ matesi
    Sono contenta per te… e anche per me.Mi mancate,quando non commentate.
    Baci e abbracci a entrambe

  • manu63

    @ mariangela, matesi e giusy
    grazie infinite per il vostro incoraggiamento e l’affetto che dimostrate
    è un balsamo per l’anima insostituibile e aiuta più di quanto si possa immaginare!
    un abbraccio a tutte voi
    manu

  • Miriam Formenti

    Care amiche, dopo aver letto i vostri interventi mi permetto anch’io di augurarvi ogni bene possibile.
    Come dici tu, Manu, bisogna vedere il bicchiere sempre mezzo pieno e andare avanti con coraggio, proprio come suggerisce Matesi.

    Un sincero abbraccio affettuoso a tutte.
    Miriam Formenti

  • Lina

    Se devo essere sincera, mi sono approcciata alla lettura de “Il falco e la rosa” con un po’ di diffidenza. Avevo già letto e apprezzato alcune delle autrici, ma era la forma “antologia” che mi lasciava perplessa.
    Non sono mai riuscita a leggere per intero un’antologia di racconti.
    In questo caso invece mi sono dovuta ricredere.
    Questa è sì un’antologia, perché ogni tappa della famiglia Monfalco è scritta da un’autrice diversa e ogni racconto potrebbe vivere di vita propria, però è un anche un romanzo.
    I racconti seguono la famiglia nell’arco dei secoli, con richiami e legami con quelli precedenti ma non vincolanti, e ogni volta ci presentano nuovi personaggi e nuove storie, senza per questo disturbare la lettura. Il filo conduttore è il palazzo e la famiglia, la storia è articolata in otto secoli e ogni volta i protagonisti sono nuovi e da scoprire. Non per questo però, non ci si innamora di loro ogni volta.

    La storia nella storia di Miriam Formenti è una piccola chicca. Presenta la famiglia e ci introduce materialmente nel palazzo, raccontando sia la storia che ha portato alla sua costruzione, sia l’amore che ha legato i capostipiti dei Monfalco (il falco e la rosa, da cui ha preso il titolo l’antologia).

    Paola Picasso intreccia la passione dei protagonisti con la sanguinosa congiura dei Pazzi, regalandoci ora momenti di estasi e di complicità fra Costanza e Raniero che vivono la loro storia in clandestinità, ora momenti di cruda realtà descrivendo l’assassinio di Giuliano de’ Medici e i successivi arresti e impiccagioni dei colpevoli.

    Ornella Albanese ci porta invece in un mondo fatto di colori, di ombre e di luci. Nel suo racconto sboccia l’amore insieme allo scorrere dei pennelli sulla tela. Il suo modo di raccontare coinvolge così tanto che mentre leggi, ti lasci trasportare nella bottega di Andrea del Sarto, inspirandone l’atmosfera e aspirandone gli odori pungenti dei colori.

    Mariangela Camocardi ci fa vivere l’amore fra i protagonisti Lapo e Olivia intrecciandoli con i sotterfugi di Lucrezia, la cugina arrivista, e con la trasgressione del mondo ecclesiastico, cosa abbastanza comune all’epoca, ma soprattutto evoca nel racconto quell’alone di stregoneria che trasuda da ogni riga e di cui era così facile essere accusati se si aveva a che fare con le guarigioni o con le erbe medicamentose.

    La storia che ci ha raccontato Theresa Melville è molto delicata e soprattutto è fatta di sensazioni. Chi meglio di colui che ama la musica può provare a vedere con le orecchie, le mani, e soprattutto con il cuore? Il racconto è tutto uno scoprire di sensazioni vissute attraverso gli occhi velati di chi non vede, menomazione però che non può essere di ostacolo ai protagonisti e al loro amore che nasce, sopravvive ed emerge su ogni avversità.

    Il racconto di Maria Masella si mette in evidenza per gli equivoci, ma soprattutto per un amore che vince sugli equivoci e non ha paura di affrontare le difficoltà, anche quelle economiche. La protagonista, promessa a un nobile, non esita neppure un minuto a scegliere il garibaldino bello e affascinante ma senza soldi. È l’amore che vince su tutto dunque, ma soprattutto è l’amore che abbatte le barriere fra i ceti e se ne infischia delle tradizioni nobiliari.

    Il racconto di Roberta Ciuffi chiude la storia in maniera egregia. Senza perdere di prestigio, Giuliano Monfalco decide in funzione dell’amore ma anche della tradizione. È costretto a fare una scelta difficile a cui l’hanno portato le cattive gestioni del patrimonio. L’amore saprà indirizzarlo sulla strada giusta per salvare le tradizioni dei Monfalco, ma per salvare anche il suo amore per Minnie che è un amore moderno e non può vivere fra le mura di un palazzo pieno di storia ma ipotecato all’inverosimile, in cui le donne amano presentarsi come “tappezzeria” che si dedica al ricamo e al cucito di cui fanno una ragione di vita, mentre al di fuori c’è un mondo diverso che evolve ed esige una donna più viva e con un protagonismo diverso che però non le toglie prestigio ed eleganza.

    Sette racconti bellissimi, che ci accompagnano alla scoperta di personaggi che si fanno amare e con cui si trepida nell’arco dei secoli raccontati attraverso le storie dei protagonisti, secoli che scorrono come un fluido fiume fra le righe. Il tutto accompagnato da quella che viene definita la galleria dei ritratti e che è la storia degli stessi Monfalco: ogni protagonista infatti ha il suo ritratto nella galleria, a testimoniarne il passaggio, ma anche la presenza costante che ci accompagna nella lettura dall’inizio alla fine.

  • Ornella Albanese

    Carissime tutte,
    rientro oggi da un viaggio di alcuni giorni e sono qui a leggere le vostre mail. Ho sempre più forte la sensazione che si tratti di un luogo d’incontro tra amiche, dove l’irrealtà dei nostri romanzi si mescola alla realtà della vita. Voglio farvi anch’io i migliori auguri per tutto ciò che più desiderate e abbracciarvi virtualmente,
    Ornella Albanese

  • Laura75

    @Redazione

    Ormai siamo a fine aprile e ancora non trovo questo libro in formato digitale. Sapete darmi qualche informazione al riguardo?

Aggiungi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *