Gli Speciali del Giallo Mondadori 91: Freeman Wills Croft, J.J. Connington, R. Austin Freeman, “Investicatori col monocolo”

agosto 28th, 2019 by Redazione
AA.VV., "Investigatori col monocolo", Il Giallo Mondadori Speciali 91

Freeman Wills Croft, J.J. Connington, R. Austin Freeman, “Investigatori col monocolo”, Il Giallo Mondadori Speciali 91, settembre 2019

Freeman Wills Croft, J.J. Connington, R. Austin Freeman

“Investigatori col monocolo”

Il Giallo Mondadori Speciali n. 91

Settembre 2019

 

Due romanzi e un racconto, tre fini capolavori di analisi del crimine, di tre autori classici dell’epoca d’oro del poliziesco.

 

Introduce il volume Mauro Boncompagni:


Investigatori col monocolo? Be’, bisogna intendersi. Se pensiamo al monocolo dei detective aristocratici o dai modi aristocratici (come lord Peter Wimsey, tanto per citare un nome, o Philo Vance), il campo sarebbe alquanto ristretto. Ma se il monocolo indica, oltre che un vezzo o una stravaganza nel comportamento, anche la capacità di guardare a fondo nelle cose, di concentrarsi sugli aspetti più nascosti di una vicenda, allora diventa automaticamente uno strumento di analisi, un tramite metaforico tra lo sguardo del detective e la sua capacità di arrivare al cuore di un problema. Questo monocolo come allegoria della sagacia investigativa è quello che in fondo, volenti o nolenti, hanno sfoggiato un po’ tutti i grandi detective della Golden Age, a cui questo Speciale è giustamente dedicato. Perché loro avevano la capacità di soffermarsi sugli indizi anche meno evidenti, sui particolari addirittura minimi della vicenda, per costruire un quadro d’insieme coerente e arrivare vittoriosi allo scioglimento della matassa.

 

Il volume comprende:

Freeman Wills Crofts, “Il silenzio delle ombre”: l’ispettore French di Scotland Yard indaga su una serie di misteriose sparizioni in un piccolo villaggio del Surrey.

J.J. Connington, “Il cratere del diavolo”: sir Clinton Driffield alle prese con un tesoro vichingo e un’oscura maledizione.

R. Austin Freeman, “Il caso Burnaby”: il dottor Thorndyke deve far luce sul caso di un uomo – sposato con una donna molto più giovane e attraente di lui – che presenta tutti i sintomi di avvelenamento da atropina.

 

Buona lettura!

 

EBOOK DISPONIBILE A SETTEMBRE

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11 Responses

  1. Alberto Minazzi

    Volume molto interessante: appena arriva, lo prendo di sicuro!

  2. Alberto Minazzi

    Acquistato e messo in lettura. Come sempre, ottima la prefazione di Boncompagni! Al proposito, vorrei chiedere a Mauro: ho letto con piacere che sono in arrivo Connington inediti; per i due Crofts di camera chiusa (di cui personalmente ignoravo l’esistenza), ci sono speranze?
    Ps: Mi sto arrovellando sul “quiz carriano” che hai messo tra le righe: qualcosa mi richiama, ma non ho una grandissima memoria (e in certi casi è una fortuna, perché così posso rileggere bellissimi gialli quasi come se fosse la prima volta!).

  3. Piero

    Bisogna vedere cosa intenda Mauro per chiaroveggente. Se chiaroveggente è un o una indovino/a che legge la sfera di cristallo, so a quale romanzo di riferisca e a chi.
    I romanzi di Camera chiusa sono due, ma il più famoso dei due è Sudden Death, che è stato compreso nelle 99 camere di Roland Lacourbe. Nel volume antologico di John Pugmire in cui tra gli altri vi è un mio racconto, ve n’è uno anche di Crofts: The Mystery of the Sleeping-Car Express.

  4. Mauro Boncompagni

    Alberto: posso darti un aiutino riguardo al romanzo misterioso di Carr, ma senza esagerare, altrimenti cadremmo nello spoiler. Pensa a un romanzo a firma Carter Dickson scritto negli anni Trenta. Un romanzo famoso e molto bello in cui l’autore aveva l’ardire di… Ecco, basta, mi fermo qui.
    Quanto ai due Crofts con dentro una camera chiusa, “Sudden Death” e “The End of Andrew Harrison”, sarei naturalmente molto felice se fossero disponibili in italiano. Chissà. Forse l’editor, se ci legge, potrebbe farci un pensierino…

  5. Piero

    Se invece è la magia nera il termine di paragone, il romanzo potrebbe essere un altro di Carr. Un romanzo per così dire minore di Fell

  6. Alberto Minazzi

    Intanto, grazie a Mauro per la pronta risposta (e a Piero per aver arricchito come sempre la discussione). Quanto ai diritti, mi viene da dire: se non lo sai tu che sei dentro il sistema… Per la risposta al quiz, aspetto di leggere Connington. Intanto ho letto il racconto di Freeman e mi è piaciuto. Lui, ovviamente, dà una spiegazione scientifica; io avevo pensato a un bel finale “a sorpresa” (se volete, lo posto; ma come faccio a indicare lo spoiler?). Sono partito anche con Croft e l’atmosfera di campagna inglese, quella che più mi piace, si respira appieno. È appena avvenuta la prima sparizione, per cui aspetto per giudicare il romanzo nella sua matrice più prettamente gialla classica.

  7. Piero

    Mauro fa riferimento ad un terzo romanzo In effetti anche in quel romanzo c’è un chiaroveggente che pretende di… vabbè non lo dico. Però è uno dei grandi romanzi di Carr, come il primo che avevo citato Uno sparo di fucile: anche lì c’è il chiaroveggente nella cui tenda viene compiuto un omicidio impossibile. Ma non è quello il romanzo. Nella copertina c’era.. Mauro posso dire cosa c’è nella copertina?

  8. Mauro Boncompagni

    Piero: hai la mia benedizione.

  9. Fabio

    Il primo romanzo mi sembra davvero bello. È una mia impressione o French assomiglia tanto al mitico Tenente? Nei modi, soprattutto. Pacatissimo, sempre cordiale… ho anche notato un “Scusi, ancora una domanda” a p. 49!
    Buona lettura a tutti.

  10. Alberto Minazzi

    Ho finito la lettura: Crofts molto bello per ambientazione, si appiattisce a mio parere un po’ troppo su French quando parte l’indagine. Connington molto strano come impostazione e come rivelazione della verità, ha un interessante metodo fisico-chimico per spiegare come sono avvenuti gli omicidi, ma personalmente l’ho trovato un po’ troppo tecnico.

  11. Alberto Minazzi

    PS: Per la somiglianza con Carr, anche a me è venuto in mente Un colpo di fucile. Il Dickson a cui si riferisce Mauro ancora mi sfugge. L’ho invece trovato simile, per quanto riguarda il veggente, a un altro romanzo, se non erro della Marsh (ma la memoria mi potrebbe tradire).

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