Le avventure di Sherlock Holmes (1313)

dicembre 5th, 2012 by Moderatore

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Una foto compromettente minaccia il trono del re di Boemia. L’affiliazione a una lega di uomini accomunati dalla capigliatura rossa nasconde una diabolica macchinazione. Un anziano proprietario terriero viene assassinato e ogni evidenza accusa il figlio, ma qualcuno è convinto della sua innocenza. Una ragazza vuole la verità sulla morte sospetta della sorella, che dopo le imminenti nozze avrebbe ricevuto una cospicua rendita. Tra una serie infernale di decessi legata a cinque semi d’arancio e il mistero di un gioiello rubato, dodici sfide al limite dell’impossibile per le capacità di qualsiasi investigatore. Non per l’ingegno sovrumano di Sherlock Holmes. Anche perché, una volta scartato l’impossibile, ciò che rimane è la sorprendente soluzione. Per la prima volta nel Giallo Mondadori, una delle più famose raccolte di storie brevi del re degli investigatori.

Arthur Conan Doyle (1859-1930), nato a Edimburgo, è probabilmente il più celebre autore di gialli di tutti i tempi e, con Edgar Allan Poe, uno dei padri fondatori di questo genere letterario. Dopo aver esercitato la professione medica e aver prestato servizio come ufficiale medico durante la guerra anglo-boera, si dedicò a tempo pieno alla scrittura grazie all’immenso successo riscosso dal personaggio di Sherlock Holmes, il detective per eccellenza, immortale protagonista di numerosi romanzi e racconti

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18 Responses

  1. walter

    mi sembra che si stia raschiando il fondo del barile, 2 antologie in un mese non si erano mai viste, e poi Conan Doyle lo si trova tutto negli Oscar questa ristampa non serve alla pari della Christe il cui titolo è apparso nei classici giusto 10 anni fa. una volta le antologie non apparivano mai(la prima mi pare porti il numero 163) quest’anno ci siamo sorbiti un Chesterton un Carabiniere una Eberhart che tornerà presto e questi due titoli. intanto noto che nei classici un capolavoro come “i tre segugi”di Crofts non ia mai apparso,poi i quattro Mc Donald(john, Ross, Philips e Gregory)non si sono più visti dalla caduta del muro di Berlino o giù di li. I classici di dicembre sono proprio inutili speriamo in un 2013 migliore , auguri a tutti.

  2. Marius

    Concordo con Walter.
    Questo Conan Doyle è il classico tappabuchi.

  3. Fabio Lotti

    Mi permetto di dissentire sulla “inutilità” di certe pubblicazioni. Ricordiamoci che, come lettore, non c’è solo il collezionista o, comunque, l’esperto ma pure quello medio e quello cosidetto comune che è stato sempre attratto da certi nomi. Quindi “inutili” magari per alcuni ma non certo per gli altri che probabilmente sono la maggioranza. E certo non lo dico pro domo mea.

  4. Fabio Lotti

    Mi scuso con i lettori per le ripetizioni di “certo” e “certi”. Comunque è certo che me ne devo andare a letto.

  5. Lorenzo Trenti

    Io che incredibilmente non li ho mai letti potrei proprio iniziare da qui. A me sembra una bella iniziativa (e con tutti i film e telefilm su Sherlock usciti in questi tempi… mi pare anche una mossa sensata). Comunque questo mese volete proprio ridurmi sul lastrico. :)

  6. andrea-tortellino

    Anche a me, che di Arthur Conan Doyle ho 3 o4 libri, quest’uscita interessa. Mi spiace per i collezionisti, però dò ragione al buon Fabio Lotti.

  7. Dario

    Anche io non sono d’accordo con Walter e Marius….anzi: direi che ultimamente il giallo mondadori sta utilizzando un giusto mix nelle sue scelte per accontentare con classici i neofiti e con nuove uscite i collezionisti guru del giallo. Avanti così!!!

  8. Omar Lastrucci

    Diciamo che,anche se è un libro reperibissimo e a prezzi quasi identici a questo,il fatto che ancora mancasse nella collana dei classici del giallo mondadori aveva dell’incredibile.
    Libro aldilà di ogni recensione vista la fama (meritata)che ha,l’ho letto e riletto almeno 5 o 6 volte.I racconti sono 12 gioielli assoluti con almeno 3 diamanti a 24 carati;”Uno scandalo in Boemia”forse la storia più godibile e intrigante mai uscita dalla penna di Conan Doyle,poi “L’avventura della fascia maculata”,con un particolare raccapricciante che da ragazzo mi inquietò non poco,e “I faggi rossi”,sensazionale thriller,vero manuale di suspence imitatissimo nel tempo.

  9. Redazione

    Il Giallo Monadori è una collezione storica, una collana che rappresenta un mondo a se stante. Ritenevamo incredibile che MAI fossero uscite nei nostri fascioli le antologie dei racconti di Conan Doyle dedicate a Sherlock Holmes in questa collana. Si tratta quindi di un’operazione editoriale a tutti gli effetti, dedicata a dare la giusta connotazione e il giusto spessore alla collana Il Giallo Mondadori, nessun tappabuchi come qualcuno ha troppo sbrigativamente ipotizzato. Tanto più che è stato fatto un lavoro certosino insieme ai massimi esperti di Sherlock Holmes per aggiustare i titoli dei racconti (usciti in varie edizioni con i titoli più disparati, a volte senza alcun senso) e i racconti stessi, che sono stati verificati e uniformati al Canone uno per uno. Uno sforzo imponente, quindi, nonostante stiamo parlando di un libro in vendita a 4,90 euro. Per i tappabuchi non si spendono soldi in più e non si lavora così tanto…

  10. andrea-tortellino

    Grazie Redazione

  11. Fabrizio

    Consiglio l’antologia di Penzler, un piccolo grande capolavoro moderno. Poi sono gusti, ovvio, ma racconti di Cook, Clarck, Roazen, meritano, meritano e meritano. Ho preso anche l’antologia di Chesterton, che non avevo e quindi io personalmente delle scelte fatte sono molto soddisfatto. Non ho preso questa di scherlock, avendo già tutto il canone, ma è giusto accontentare anche i neofiti. Poi sono d’accordo con l’idea che ci sia un 30% di tappabuchi per QUESTA antologia. Ma per chi non avesse un Holmes, o non avesse questa, è un buon inizio.

  12. Gianluca Carinci

    Mi permetto di dichiararmi discorde con chi considera questa uscita un tappabuchi : nonostante io non sia un particolare cultore di Sherlock Holmes (anzi , trovo i suoi metodi d’indagine forzati , come riuscire ad individuare due serie distinte di orme tra le migliaia che affollavano la casa dello studio in rosso , per non parlare dell’intuire la professione di una persona soltanto guardandola : entrambi inverosimili) , c’è comunque da dire che le antologie sono pur sempre libri a tutti gli effetti : non sono racconti raggruppati a caso , bensì riuniti secondo un preciso canone .
    E poi , sempre meglio un’antologia anche con 4/5 racconti pessimi , che un romanzo mediocre , perchè nelle antologie , tra i granelli di sabbia , è quasi sempre possibile trovare qualche “perla” .

  13. Matteo

    Vorrei umilmente ricordare a chi considera i racconti come dei “tappabuchi” che il primo poliziesco della storia è un racconto (I delitti della Rue Morgue), che un autore come Chesterton viene celebrato in ambito poliziesco per i racconti-non solo di Padre Brown- che Queen ,Carr, la Christie ecc ecc hanno scritto centinaia e centinaia di racconti, molti dei quali hanno fatto la storia del genere. Avercene, di tappabuchi come questi.

  14. walter

    ritorno sull’argomento sull’inutilità di certi titoli, la redazione parla di sforzo imponente per adeguarsi al canone, sarà, ma io vorrei che tale sforzo venisse dirottato altrove, mi spiego:prendendo in mano quasi tutti gli “speciali del giallo” vi si trova citati un gran numero di capolavori mai apparsi nelle collane momdadoriane,esempi:nel num. 20 del maggio 1999 dal titolo: la parola, alla difesa, viene citato the bellamy trial di Noyes Hart scelto da Rex Stout come uno dei 10 migliori gialli mai scritti, poi Boncompagni di Edward Grierson, autore di” il secondo uomo” lo considera forse il giallo giudiziario più bello della decade. Nello speciale nr.55(l’isola dei delitti)c’è:il promontorio della paura di John Mac Donald che Boncompagni ritiene bellissimo,pubblicato nei Mistbook ma mai in economica.E che dire di Bruce Hamilton autore di Too much of water definita opera appassionante e rafinatissima, citazione apparsa sullo speciale nr.49? Chiedo. che dobbiamo dire noi comuni terrestri residenti in Italia venuti a sapere che in giro per il mondo ci sono ancora capolavori, ottimi romanzi, chicche varie,condannati come questo bicembre a imbarcamenarsi con delle minestre ri-ri-riscaldate come “verso l’ora zero, o le avventure di…la stizza ci sta o no?Una cosa su Boncompagni. delle due l’una: o la redazione non legge proprio le introduzioni e allora discorso chiuso, oppure il Buoncompagni viene considerato un mitomane buono solo a riempire pagine,ma allora la pazienza del Buoncompagni dovrebbe essere esaurita da tempo, perchè fare un lavoro da certosino e non venire mai preso in considerazione? Va bene qualche libro sarà un maloppone, di qualcuno, vecchissimo, non si sa chi detiene i diritti, ma gli altri? Scusa Boncompagni se ti tiro per la giacca, non ti sto accusando ma solo diffendendo,perchè la redazione non ti fa fare bella figura, ma ti fa predicare nel deserto, e io verrei che continuassi a scriverle queste introduzioni che mi fanno rileggere titoli armai dimenticati con i cui giudizi concordo quasi sempre.
    A proposito della Christie, ho appena riletto un vecchio e ottimo giallo dalla Eberhart, la verità di casa Madrone e nella posta, l’allora redattore G.F.Orsi, rispondendo a un lettore che lamentava l’ecessiva proliferazione dei romanzi della Christie rispondeva così:”la Christie sta uscendo dalle orecchie anche a me” era il 1981, da allora la proliferazione è divenuta grandinata e la Cristie ora ci esce dalle orecchie, dal naso e dagli occhi.scusate se sembra una polemica ma io l’intendo una puntualizzazione buone feste a tutti.

  15. Marius

    Il termine ‘tappabuchi’ che ho usato ha creato un vespaio.
    Il termine usato (che non rinnego) si riferisce non alla qualità dei racconti di Conan Doyle (io tra l’altro sono un fan di Sherlock Holmes e oltre alle opere originali penso di possedere tutti gli apocrifi di cui sono a conoscemza) ma al fatto che tali opere sono ampiamente reperibili sul mercato e che quindi non necessitano di nuove proposte.
    Questo discorso è già stato fatto per altri lavori proposti in precedenza come ad esempio i racconti di Agatha Christie (Le fatiche di Hercule) e quelli di Rex Stout: sono opere di assoluto valore che però il lettore affezionato sicuramente conosce.

  16. Kronos H

    E che ne direste di qualche antologia di Frederic Brown? Ne è stata mai pubblicata qualcuna?

  17. Lady Holmes

    Inizio col dire che sono di parte, e non lo nego nemmeno nel nik. Da appassionata dei testi di Doyle non posso che rallegrarmi per il progetto della redazione e pur avendo diverse edizioni del Canone ho acquistato anche questa, in primo luogo perché essendo tra quelli che ci hanno messo mano so la serietà del lavoro che è stato fatto, quando sarebbe stato davvero più facile, veloce ed economico mandare in stampa tutto così come era, e questo la dice lunga sulla serietà della collana, in secondo luogo perché molti personaggi di successo (Hocner di Criminal Minds, Grissom di CSi, il Dott. House, il protagonista di The Mentalist e chi più ne ha più ne metta) prendono spunto proprio dal famoso detective, senza parlare delle diverse serie recenti a lui ispirate (UK, USA e Russia). Forse tanto successo qualcosa vorrà dire. Doyle ha inventato il binomio detective + spalla che oggi tutti usano, per non parlare di espedienti narrativi geniali. Perdere un po’ di tempo a rileggerlo penso non farebbe male a nessun appassionato di gialli. A volte crediamo di conoscere già il personaggio, ma il fatto che sia l’unico di cui si scrivono migliaia di apocrifi e su cui si discute e dibatte dottamente per mezzo mondo fa capire quanto ci possa essere ancora da scandagliare. Quindi ben vengano iniziative di questo genere.

  18. cathy tzalonikou

    Posso ritrovare il libro le avventure di Sherlock Holmes? è IL MIO LIBRO PREFERITO.

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