Anime nere e Anime nere reloaded a Milano

luglio 7th, 2008 by Moderatore

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Gentili lettori,
Vi comunico che il giorno 10 Luglio alle ore 21.00 presso il SUD dinner Bar di via Solferino n.33, Alan D. Altieri e Andrea G. Pinketts, presenteranno i due volumi editi da Mondadori (Anime nere vol. 1 ora in edicola) con la partecipazione di Stefano Di Marino e Andrea Carlo Cappi.
Non mancate.

P.S: Alla serata parteciperanno altri autori presenti nelle due antologie.

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18 Responses

  1. Riccardo Falcetta

    Molto bella la prima antologia. Comprerò al più presto quest’ultima che contiene tra gli altri i grandi Genna e Marcialis. Il reloaded del titolo si poteva risparmiare, ma son bazzeccole :)

  2. Dario Geraci

    Buongiorno Riccardo,
    don’t you like matrix?
    Scherzi a parte, anche il secondo volume, come da previsioni è di alto livello.
    A questo punto attendiamo il terzo volume…che si tratti di un “Anime nere revolution”?

  3. Casval Som Daikun

    Letto e come per il primo ho apprezzato tutti i racconti.

  4. Fabio Lotti

    Caro Dario
    in questo blog son tutti braci e abbracci. Meglio così, naturalmente. Ma un pò di pepe non guasta che altrimenti si more di pizzichi detto alla toscana. Bene, questa seconda antologia di “Anime nere” è buona, non c’è che dire. I racconti presi uno per uno sono di qualità (con i dovuti distinguo). Però, però, come ho già scritto nella mia recensione su T.M. si incomincia a notare una certa cacofonia stilistica e un ripetersi di argomenti ormai conosciuti, sia nella stessa antologia che in altre similari. Insomma va a finire che, invece di colpire, sorprendere e stimolare il lettore, tutta questa popò di roba inzuppata di sangue, orrore e sperma lo faccia assuefare e provochi uno sbadiglio come dopo un’abbuffata coi fiocchi.
    Il pericolo c’è, credimi (mi permetto il tu).
    Fabio Lotti

  5. Dario Geraci

    Caro Fabio,
    avevo letto precedentemente la recensione apparsa su Thriller Magazine circa Anime nere reloaded.
    Rispetto assolutamente la Tua opinione e il tuo giudizio che pur non condividendo, trovo lucido e construttivo.
    Non ho fatto parte nè del pool scrittori nè del pool reddatori dell’opera, per cui il mio giudizio non può essere che quello del lettore.
    Sinceramente trovo che progetti come anime nere e anime nere reloaded, debbano segnare il passo di un nuovo modo di fare letteratura. Un letteratura che sarebbe erroneo accostare al Giallo, perchè evidentemente Giallo non è.
    All’uscita di Black Mask, al distaccamento della scuola Hard-Boiled da parte dei Maestri, la critica ufficiale storse il naso, essa non riusciva (e non voleva) accettare la pulp fiction come prodotto culturale.
    Botti, spari, squartamenti, coiti selvaggi fanno parte di quell’immenso bagaglio facente parte della nostra cultura pop(olare) del quale ci stiamo a poco a poco riappropriando dopo anni di oblio o, peggio ancora clandestinità.
    Ora, che abbiamo la possibilità di metterci in vetrina non possiamo disattendere un pubblico che da anni attendeva un prodotto italiano accostabile e comparabile al resto del marcato mondiale.
    Ora che il sogno è divenuto realtà, posticipiamo la sveglia e dormiamo ancora un pò.

  6. Fabio Lotti

    Ma sai noi giovincelli incanutiti con qualche migliaio di libri su i groppone (staggese) siamo un pò pallosi, diciamo la verità. Il libro è bello e non ci piove. Solo che i racconti vanno letti (secondo me) a gruppi con qualche spazio di tempo fra loro per non avere una crisi di rigetto. Su http://www.sherlockmagazine.it/rubriche/3218 mi sono sbizzarrito a dare i voti in maniera, spero, simpatica. Se poi qualcuno se la prende mi scriva pure sul Forum. Per ora c’è la risposta di Cacciatore che,bontà sua, si è divertito.
    Buon lavoro!
    P.S. Sotto le vostre ultime presentazioni appaiono un sacco di scritte strane.
    Infine se hai intenzione di aprire una rubrica di recensioni io sarei disponibile. Mi piace leggere e scrivere.

  7. Il professionista

    Scusatemi se m’intrometto. Ho letto le recensioni di Sherlock. Okay , ognuno il suo gusto. A me piacciono di più i racconti sanguigni e di esperienza nel campo… be’ un po’ ne ho. Però capisco che non si può pretendere di piacere a tutti. Ho trovato ottima anche questa seconda tornata di Anime neree. Da qualche parte ho scritto che se IGMP riesce a riscuotere successo e sta aprendo una nuova strada per lettori e autori è proprio grazie a queste antologie. D’altronde ci siamo sciroppati anni e anni di comissari buonisti con il mal di pancia che ancora occupano i paginoni, i premi e via dicendo quindi…tuonino le Colt e sia tempo di massacro.
    Per me quanto per i colleghi mi spiace un po’ vedere dei voti, espressi come per un compitino. Ma lo sapete la passione e la fatica che ci si mette a scrivere un libro o un racconto? Belli o brutti che siano. Quelle cifre messe lì mi sembrano cose superate e poco simpatiche. Soprattutto per chi magari si becca un “senza voto” che nessun vezzeggiamento riesce ad addolcire. Ovviamente la mia è un’opinione ma come autore mi sembra che esprima l’esigenza di rispetto per il proprio lavoro. Che non necessariamente deve piacere a tutti.

  8. Fabio Lotti

    Preciso e ribadisco quanto segue “Anime nere reloaded” è una buona antologia (la prima mi pareva ottima). Solo che a mio avviso vi sono anche tematiche ormai risapute e i racconti letti nell’insieme danno, al sottoscritto naturalmente, una sensazione di, come dire, chiamiamola ridondanza stilistica. Per quanto riguarda il “gioco” dei voti naturalmente accetto la tua critica e il tuo richiamo. Io sono per natura portato all’ironia e all’autoironia su tutti i campi della vita ma capisco che possa non essere accettata e mi sono sempre accollato le conseguenze. Per il “senza voto” è talmente evidente la mia “deficienza” di lettore che non averlo dato va certo a scapito del sottoscritto e a vantaggio dell’autrice. Poi, come ho scritto più volte, il lettore non deve dare troppa retta al recensore, anch’egli un semplice lettore, ma verificare di propria iniziativa la bontà o meno del libro. Io non voglio togliere rispetto a nessuno ma mi sembrava evidente il senso del tutto goliardico dell’articolo. Se invece questo senso non c’è o anche se ci fosse dà comunque fastidio o che ti devo di Marino e chiederò scusa a tutti quelli che si sono offesi. Però, ragazzi, e un prendiamoci troppo su i serio…
    Fabio Lotti

  9. Il professionista

    Non è questione di prendersi più o meno sul serio…al di là del fatto che molti di noi su questa attività ci vivono o lo faranno in futuro, per cui sono il primo a esortare colleghi e giovani nuovi talenti a non dar troppo conto dei recensori.La mia era un’opinione.Non mi piacevano i voti a scuola, figurarsi adesso. Sulla ridondanza dei temi..be’ tenete conto che Anime nere reloaded faceva parte di un unico volume tematico che è stato diviso in due per ragioni di spazio. In ogni caso in qualsiasi filone ci sono delle storie o degli spunti ripetuti. Nessuna storia è mai assolutamente originale. Tutto sta in come la si racconta. E qui si vedono le differenze. Poi è ovvio che se amo un genere anche sentirmi raccontare più o meno la stessa storia non mi infastidisca e se invece il genere non mi va di fronte a ogni seppur lontana ripetizione la reazione sia “ecco la solita minestra”.Come dicevi, caro Lotti,meglio non prendersi troppo sul serio, come autori e come recensori. L’importante è continuare a leggere e raccontare.

  10. Fabio Lotti

    Chiedo scusa al gestore del sito e a tutti i suoi frequentatori ma mi preme sottolineare un fatto ben preciso che altrimenti sembra che io ce l’abbia con “i racconti sanguigni” citati da Stefano. Sono andato a rivedere i voti che ho dato al primo “Anime nere”. Tralasciando per ora il fatto che questo “artificio” sia un modo sbagliato o non sbagliato (l’ho usato tre volte su qualche centinaia di recensioni), al racconto di Stefano Di Marino detti un nove, a quello di Sandrone Dazieri un nove e a quello di Gianfranco Nerozzi un dieci. Voglio dire a tre autori altro che sanguigni! Se questa volta il giudizio (al di là di questi dannatissimi voti) è diverso, cioè meno positivo non è da ascrivere solo ad una mia “deficienza” di lettore come nel caso di un racconto (tra l’altro esplicitata in modo palese proprio per correttezza, come mi era già capitato in passato per un racconto di Altieri) ma perché non mi pare abbia raggiunto il livello del primo.Tutto qui. Anche il tempo del massacro ha bisogno di tiratori scelti altrimenti si spara nel vuoto.
    Mi scuso ancora per il doppio intervento, ritiro la coda e mi chiudo nella mia tana.
    Fabio

  11. Dario Geraci

    Gentile Fabio,
    non c’è alcun bisogno di scusarsi,anzi.
    Il sito del Giallo Mondadori è nato anche e soprattutto per questo.
    Mettere a confronto scrittori e lettori, autori e recensori.
    Il dibattito, specie se come in questo caso rimane su binari civili e costruttivi è il sale della disputa culturale.
    Se nessuno avesse nulla da obiettare ci daremmo solo gran pacche sulle spalle e nulla più.
    Per quanto riguarda il mio giudizio non vorrei risultare ripetitivo, per cui, mi limito a sottolineare come Anime nere ha un senso nella sua unità e completezza.
    Concordo sulla “posologia” da Te indicata, va gustata lentamente, assaporata, come un buon vino.
    Berla tutta d’un fiato…sarebbe un delitto!

  12. Fabio Lotti

    Però non mi hai risposto sulle eventuali recensioni o su una eventuale rubrica di recensioni. Con i voti, naturalmente…(scherzo)
    Fabio

  13. Dario Geraci

    Mi scuso, effettivamente preso dalla discussione non avevo risposto.
    Per ora, non è previsto uno spazio apposito per recensioni che non siano del Giallo, del quale mi occupo personalmente.
    Grazie comunque per la disponibilità.
    Buona continuazione.

  14. Il professionista

    E con questa chiudo anche io la discussione. caro Lotti, come sicuramente avrai capito non era un intervento ad personam contro di te o le tue preferenze.A volte mi capita di essere un po’ protettivo nei confronti di giovani autori che so sensibili nei loro primi passi. per i lresto esprimevo solo il mio pensiero sull’uso dei voti come metro di giudizio,sistema che aborro anche per il cinema. Quindi buone letture e sacrosanto il diritto di non apprezzare un racconto o un romanzo o un film…paghiamo, indi è logico esprimere giudizi. come si diceva una volTa la discussione costruttiva ha sempre valore.
    e chi non è d’accordo con me… gli sparo eheheheh

  15. daniele

    Salve,
    personalmente sono un semplice lettore di gialli, finora ne ho letti circa un centinaio e ho cominciato animr nere reloaded questa mattina, ho gia’ letto il primo racconto di Cinzia Tani e ho quasi terminato il secondo, ma la mia domanda è questa: in termini rigorosamente tecnici la pulp fiction può definirsi giallo nel senso classico del termine? attendo fiducioso i vostri pareri

  16. Quiller

    Ciao Daniele, la pulp fiction (nel senso dei racconti pubblicati sulle riviste pulp americane della prima metà del secolo scorso) abbracciava tutti i campi della letteratura di intrattenimento, dall’avventura esotica alle storie di aviazione, all’horror, al fantasy, al western ma in effetti la parte del leone la faceva proprio il giallo, soprattutto quello hardboiled a base di detective privati dalla bottiglia e pistola facile…
    Continua sereno la lettura, ma ricordati che qui nessuno ti chiederà conto dei gialli letti (beh, quasi nessuno ^__^).

  17. daniele

    grazie quiller per la puntuale spiegazione, forse sono io che sono legato di più ad un genere più classico e per quanto riguarda il numero dei gialli letti era solo per indicare la tipologia e la numerosità degli stessi letti dal sottoscritto comunque grazie ancora

  18. Quiller

    Figurati, comunque piacerebbe anche a me (se qualcuno lo sa) sapere quanta parte dell’immensa produzione di storie “pulp” delle riviste americane era dedicata al giallo classico “deduttivo”. Comunque credo che sia la Ellery Queen’s Mystery Magazine che la Alfred Hitchcock Mystery Magazine rientrino nel novero

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