I Capolavori di Urania 1613: Punto di convergenza

novembre 26th, 2014

sheffieldNell’universo esistono oggetti che si comportano come se potessero sfuggire a ogni legge fisica conosciuta. Si ritiene che siano stati fabbricati da una razza dimenticata, gli Artefici, e avessero funzioni importantissime, ma quali? Nessuno è in grado di rispondere a questa domanda fino al giorno in cui Labirinto, l’ultimo manufatto, dà inizio a una strana mutazione… I lettori che hanno apprezzato Un mondo per gli Artefici, recentemente tradotto in “Urania” n. 1606, leggeranno volentieri le nuove avventure ambientate in un Universo ereditario tanto familiare quanto ricco di sorprese.

CHARLES SHEFFIELD Fisico e matematico inglese vissuto a lungo negli Stati Uniti, è nato nel 1935 ed è morto nel 2002. Alcuni suoi romanzi, pubblicati in Italia da “Urania”, sono ambientati nel cosiddetto “Heritage Universe”: Quake pianeta proibito (Summertide) ha inaugurato la sequenza nel 1990, seguito da Un mondo per gli Artefici (Divergence, 1991), da Trascendence (1992, ancora inedito) e dal presente Convergence (1997). Il ciclo è stato concluso da Resurgence, un romanzo del 2002.

All’interno, il racconto “L’uomo che aveva il tocco” di Antonio Bellomi.

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Urania Jumbo 27: Cory Doctorow, “Radicalized – Quattro storie dal futuro”

dicembre 29th, 2021

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Cory Doctorow, “Radicalized. Quattro storie dal futuro”, Urania Jumbo n. 27, gennaio 2022

Cory Doctorow, “Radicalized. Quattro storie dal futuro”, Urania Jumbo n. 27, gennaio 2022

Cory Doctorow, “Radicalized – Quattro storie dal futuro”, Urania Jumbo n. 27, gennaio 2022

 

In questo volume sono raccolti quattro racconti di Cory Doctorow che, attraverso il filtro della fantascienza, gettano nuova luce su temi di scottante attualità… con la stessa delicatezza con cui si getta la benzina sul fuoco.

Immigrazione clandestina, brutalità della polizia, malasanità, il controllo da parte delle grandi corporazioni su ogni aspetto della nostra esistenza: argomenti che sembrano usciti dai titoli dei giornali, si mescolano tra loro e danno vita a un cortocircuito esplosivo.

Nel primo racconto, ambientato in un futuro rigidamente diviso tra ricchi e poveri, dove l’uso di qualsiasi elettrodomestico è strettamente vincolato al proprio contratto con la rete di fornitura, e controllato tramite il sistema dei big data, una giovane rifugiata dalla fedina penale illibata si ritrova costretta dalla necessità ad hackerare prima gli elettrodomestici, poi gli ascensori di un intero condominio… con conseguenze inattese.

Il secondo racconto è dedicato al supereroe American Eagle, un campione di verità e di giustizia che ricalca da vicino la figura di Superman ed è osannato dalla gente. Almeno fino a quando non interviene per bloccare un brutale pestaggio della polizia ai danni di un uomo di colore, trovandosi catapultato in una prospettiva ribaltata dall’amaro sapore distopico.

Nel terzo racconto, un marito disperato si inabissa nel dark web per aiutare la moglie, colpita da un tipo rarissimo di cancro per cui l’assicurazione sanitaria rifiuta di pagare le cure. Scopre così che la disperazione unisce molte più persone di quanto non si creda, radicalizzandole e andando ad alimentare sentimenti di rabbia, con conseguenze estreme per una società “civile” da cui sono in tanti a sentirsi abbandonati.

L’ultimo racconto ci porta a un altro estremo: una fortezza nel deserto dove un ricco privilegiato geniale cerca rifugio dall’Apocalisse. Ma esiste davvero un luogo protetto da tutto e da tutti, da cui fuggire anche dalle conseguenze delle proprie azioni?

 

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Urania Collana 1628: I cacciatori di incognite

febbraio 18th, 2016

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coverCercando le tracce degli Artefici – una razza antichissima la cui stessa esistenza rappresenta un mistero – la squadra di esploratori di cui fanno parte Darya Lang, Louis Nenda e l’androide E.C.Tally si imbatte nel pericolo degli Zardalu. Esseri estinti da undicimila anni, si dice, ma così terribili da rappresentare ancora oggi uno spauracchio per alcune civiltà della galassia. Se gli Zardalu non fossero veramente scomparsi, se gli Artefici avessero preservato una scintilla della loro micidiale vitalità, più di un mondo si troverebbe in pericolo… Chi ha letto e apprezzato i precedenti romanzi di Sheffield (Quake, pianeta proibito e Un mondo per gli Artefici) ritroverà qui i suoi personaggi più indovinati e un enigma cosmico da risolvere.

CHARLES SHEFFIELD Fisico e matematico inglese vissuto a lungo negli Stati Uniti, è nato nel 1935 ed è morto nel 2002. Alcuni suoi romanzi sono ambientati nel cosiddetto “Heritage Universe”: Quake, pianeta proibito (Summertide, 1990) ha inaugurato la sequenza, seguito da Un mondo per gli Artefici (Divergence, 1991), dal presente I cacciatori di incognite (Transcendence, 1993) e da Punto di convergenza (Convergence, 1997). L’ultimo titolo ancora inedito è Resurgence del 2002.

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Urania 1640: Universi in fuga (seconda parte)

febbraio 27th, 2017

Urania-Sheffield-coverDa un braccio all’altro della spirale avanza l’incognita che Hans Rebka, Darya Lang e gli altri personaggi di questo grande romanzo sono chiamati a svelare. Dietro l’apparizione di un’astronave di morti proveniente dal Sagittario si cela infatti ben altro e tutto fa credere che lo scenario del mistero debba ampliarsi. Proprio nel Sagittario bisogna cercare le tracce dei “colpevoli”, anche se a risolvere l’enigma non basteranno le conoscenze che l’umanità ha accumulato finora sugli Artefici. (Anzi, all’inizio non è neppure certo che gli indizi porteranno a loro.) L’epica risposta a tutti gli interrogativi rivelerà, ancora una volta, il talento di Charles Sheffield non solo come romanziere ma come fisico e ideatore di plausibili civiltà del cosmo.

CHARLES SHEFFIELD Fisico e matematico inglese vissuto a lungo negli Stati Uniti, Sheffield è nato nel 1935 ed è morto nel 2002. Tra i suoi migliori romanzi vi è il ciclo dello “Heritage Universe”, interamente tradotto su “Urania”: Quake pianeta proibito (Summertide, 1990, n. 1274), Un mondo per gli Artefici (Divergence, 1991, n. 1606), I cacciatori di incognite (Transcendence, 1993, n. 1628), Punto di convergenza (Convergence, 1997, n. 1613). L’ultimo
titolo ancora inedito era questo Resurgence del 2003, così ampio e ricco di spunti che abbiamo dovuto dividerlo in due volumi, il primo dei quali è stato pubblicato il mese scorso.

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Urania 1639: Universi in fuga (prima parte)

gennaio 18th, 2017

coverDalle stelle del Sagittario arriva una macabra astronave con i resti di due diverse specie aliene; nella stessa regione, interi sistemi stellari hanno cominciato a estinguersi sotto l’impeto di forze caotiche. La necessità di scoprire cosa sia successo diventa vitale e il Braccio di Orione decide di radunare un gruppo di esperti che si erano già occupati del mistero degli Artefici e dell’antica nemesi Zardalu, una crudelissima razza creduta estinta. Tornano così in campo l’irrequieto Hans Rebka, l’esperta Darya Lang, l’impaziente computer incarnato E.C. Tally e il consigliere etico Julian Graves: insieme ad altri comprimari, dovranno scoprire l’estensione della minaccia prima di decidere se sia arrivato il momento del confronto faccia a faccia con gli Artefici, creature che nessuno ha mai visto, o con forze ancora più antiche e sconosciute.

CHARLES SHEFFIELD Fisico e matematico inglese vissuto a lungo negli Stati Uniti, è nato nel 1935 ed è morto nel 2002. Tra i suoi migliori romanzi vi è il ciclo dello “Heritage Universe”, interamente tradotto su “Urania”: Quake: pianeta proibito (Summertide, 1990, n. 1274), Un mondo per gli Artefici (Divergence, 1991, n. 1606), I cacciatori di incognite (Transcendence, 1993, n. 1628), Punto di convergenza (Convergence, 1997, n. 1613). L’ultimo titolo ancora inedito era questo Resurgence del 2003, così ampio e ricco di spunti che abbiamo dovuto dividerlo in due volumi, questo e il prossimo che uscirà tra un mese.

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Charles Sheffield

giugno 2nd, 2014

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Laureato in fisica, inglese ma da sempre in America, 

è uno scrittore che sa cosa voglia dire “hard sf”, 

la nuova fantascienza tecnologica.

 

Verso la fine degli anni Settanta vi è stato, in America, un imprevisto rifiorire della fantascienza tecnologica. Stimolata dall’esempio di autori che si erano affermati nei primi anni del decennio, fra i quali vanno subito indicati Larry Niven e David Gerrold, altri scrittori cominciavano a intravvedere le possibilità della nuova hard sf.  Negli anni Ottanta e Novanta sono apparsi sulla scena scrittori intelligenti e maturi che hanno saputo sfruttare questa occasione: Gregory Benford, Greg Bear, Roger McBride Allen, Allen Steele e lo stesso Sheffield, fino al caso clamoroso di Greg Egan (tutti ospitati nelle nostre edizioni). Charles Sheffield, nato nel 1935, è inglese di origine ma si è stabilito negli USA fin dalla metà degli anni Sessanta. Laureato in fisica e scrittore anche in campo scientifico, è da tempo considerato uno dei migliori autori di “hard sf” che il nostro genere letterario ci abbia dato dopo Niven. Di lui abbiamo pubblicato numerosi titoli: Quake pianeta proibito (n. 1274), Le lune fredde (n. 1305), Memoria impossibile (n. 1345) e Punto di convergenza (n. 1359). Charles Sheffield è autore altresì di numerose opere di divulgazione e saggistica. Nelle Sfere del cielo (2001) riprende l’ambientazione e alcuni personaggi di Caccia a Nimrod (The Mind Pool, 1993, pubblicato in Italia dall’Editrice Nord), romanzo di cui può essere considerato un seguito leggibile anche in modo autonomo.

Un mondo per gli Artefici (Divergence, 1991) è ambientato nello stesso universo di Quake, pianeta proibito (1990) e del successivo Punto di convergenza (1997), entrambi già tradotti nella nostra collana. Si tratta del cosiddetto “Heritage Universe”, dove scoperte e tecnologie di razze antichissime avranno un impatto inatteso sula civiltà umana: un tema poi ripreso e sfruttato da numerosi autori e che si rifà a un’originaria concezione di Arthur C. Clarke.

 

G.L.

 

 

 

 

 

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Lo spazio non è acqua

aprile 10th, 2011

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Aprile 1961-Aprile 2011. Per festeggiare i cinquant’anni dal primo volo umano nello spazio e la straordinaria impresa di Yuri Gagarin-Sergej Pavlovic Korolev, “Urania” ha preparato il numero speciale ora in edicola. Riproduciamo qui tutti gli interventi del corposo dossier saggistico, dovuti ad esperti giornalisti scientifici come Giovanni Caprara, Fabio Pagan e lo stesso Paolo Aresi, autore drel romanzo del mese: Korolev.

12 aprile 1961: un uomo vola oltre la terra e per la prima volta ha la possibilità di abbracciarla in un colpo d’occhio solo, descrivendone l’azzurro. L’uomo, Yuri Gagarin, è un pilota sovietico alto appena un metro e cinquantasette ma che un duro allenamento ha forgiato alla massima resistenza fisica e morale. E’ lui ad aver dimostrato che si può viaggiare nello spazio: un traguardo che sarà uguagliato, ma non superato, solo dagli uomini destinati a scendere sulla luna. Gagarin vola nella capsula Vostok 1 progettata dal Costruttore Capo Sergej Pavlovič Korolev, l’artefice dell’astronautica russa. Vostok (che significa “Est”) è un veicolo di dimensioni ridottissime ma che pesa ben cinque tonnellate: di qui il vantaggio di rinchiudervi un astronauta basso e poco ingombrante. Né Korolev si accontenta del successo raggiunto con il volo di Yuri o, prima di lui, con lo Sputnik e l’esperimento della cagnetta Laika; nel 1963 manderà una donna, Valentina Tereskhova, a inseguire l’uomo del cosmo e progetterà il veicolo spaziale Voshkod per consentire ad Alexei Leonov di effettuare la prima passeggiata nell’abisso.

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