Urania Collezione 79: La fortezza di Farnham
Il ritorno di un controverso classico degli anni ’60, arricchito da una copertina allucinata dell’inesauribile Franco Brambilla: tra incubo e apologo, Robert A. Heinlein ci presenta La fortezza di Farnham.
“Da Farnham . Emporio, ristorante, bar. Attenzione! Procedete a mani alzate. Restate sul percorso. Evitate le mine. La settimana scorsa abbiamo perso tre clienti. Non possiamo permetterci di perdere VOI!” Questo cartello campeggia davanti alla fattoria dei Farnham, una famiglia americana d’oggi che dallo scoppio della guerra totale vive asserragliata come in un bunker. Ora la guerra è finita, ma il tempo è passato troppo in fretta e i nuovi padroni della Terra sono gli ex diseredati di una volta. Per i Farnham comincia l’odissea della sopravvivenza, nel cuore del problema razziale americano. Solo che, stavolta, i termini della questione sono letteralmente capovolti.
Nato nel 1907 e scomparso nel 1988, Robert A. Heinlein è autore di romanzi e racconti che si inquadrano in una complessa storia futura, da Requiem a La luna è una severa maestra, da Universo ai Figli di Matusalemme. Al cinema ha fornito la sceneggiatura di Destinazione Luna (1950) e il soggetto di due adattamenti postumi dei suoi celebri romanzi Il terrore della sesta luna (1994) e Fanteria dello spazio (1997).
[Visualizza la quarta di copertina.]
Posted in Fantascienza, Urania Collezione
luglio 25th, 2009 at 08:51
Posso solo ringraziare per la possibilità di leggere un altro libro di Heinlein….
luglio 25th, 2009 at 12:53
Ottima notizia, dopo tantissimo tempo tornerò a comprare un UC
luglio 25th, 2009 at 16:54
In nuova traduzione come annunciato?
V.
luglio 25th, 2009 at 16:57
Bello, questo lo prendo di sicuro!
luglio 26th, 2009 at 07:41
Bellissimo questo romanzo di Heinlein.
Nella prima parte si riconosce l’Heinlein pensiero dove ogni persona e’ un ingranaggio di una grande macchina e per far si che la grande macchina funzioni al meglio, ogni ingranaggio deve performare la sua parte al meglio.
Nella seconda parte, che a mio avviso inizia repentinamente con una brusca sferzata di timone, si vedono altri temi tipici degli anni in cui fu scritto.
Curiosita': Robert A. Heinlein fu tra quegli americani che fece costruire un boonker anti-atomico nel proprio giardino. Diversamente da Farnham, Heinlein non dovette mai farvi ricorso!
Buone letture.
luglio 27th, 2009 at 17:12
Un’inezia, ma importante per i motori di ricerca: ci sarebbe da sistemare la lettera “H” nel titolo dell’articolo
luglio 27th, 2009 at 17:22
Grazie Quiller.
luglio 29th, 2009 at 10:33
La traduzione è satata completamente rivista e integrata delle parti mancanti, un ottimo lavoro di Silvia Castoldi. Questa è la prima pubblicazione italiana integrale.
luglio 29th, 2009 at 14:41
Splendida notizia. Va ad integrare il mio costituendo corpus heinleiniano.
Peccato che sia estate e gli arrivi in edicola tardino sempre un po’. Ad ogni modo, ho detto di tetermelo da parte.
luglio 29th, 2009 at 23:00
Ottima cosa! Lo segnalo subito sul mio sito. Solo due edizioni italiane di un romanzo di Heinlein in effetti erano un po’ poche, anche perché l’ultima era del 1987!
luglio 30th, 2009 at 06:13
Ottimo.
V.
agosto 3rd, 2009 at 13:45
E quindi ci siamo. In genere non stravedo per Heinlein, ma questo è proprio un libro bruttissimo. Già si affacciano i deliri senili e satireschi che poi dilagheranno nell’ultimo periodo (un uomo dalla visione limitata del sesso e dei rapporti con le donne che sente sfuggire la propria virilità, non lo accetta e cerca la rivalsa in patetiche fantasie erotiche; tutto ciò ricorda la recente politica italiana? la ricorda), ma soprattutto quello che non funziona è il contesto della civiltà del futuro in cui è ambientata la seconda parte: quella che è di solito la forza di H. (riconosciuta anche dai suoi detrattori), ovvero la capacità di creare scenari plausibili e concreti, qui è del tutto latitante, e le vicende mancano di sostanza, di realtà, tanto nei personaggi che nel mondo raffigurato. Quello che ho provato leggendo questo romanzo è noia e incredulità di fronte alle banalità e alle grossolanità delle situazioni e della trama. Ma pazienza, anche una collana di capolavori non può ospitare solo capolavori…
agosto 3rd, 2009 at 14:42
@Alessandro
Anche io ho avuto una brutta impressione nel leggere la prima traduzione italiana. Fruttero e Lucentini avevano un criterio estetico che a volte lascia perplessi. Se ritenevano che alcune parti di un romanzo fossero noiose, tagliavano senza pietà, anche quando non c’erano scuse di spazio. La prima edizione è stata pubblicate negli Omnibus, una collana prestigiosa, a prezzi non popolari, per l’epoca.
La curiosità non mi ha mai spinto al punto da leggermi il testo inglese (il primo romanzo che ho letto in originale è stato, guarda caso, un libro di Heinlein: Stella Doppia. La versione italiana, diciamo così, mi era parsa decisamente insoddisfacente).
Attenderò l’uscita di ferragosto per rileggermi il romanzo. Silvia Castoldi (Lippi non ne può parlare troppo bene, in fin dei conti è l’oste) è molto compenetrata in R.A.H e la sua traduzione di A noi vivi è quasi perfetta. Certo questo R.A.H. tende ad essere lievemente conservatore, ma penso che Silvia l’avrà trattato con il dovuto rispetto.
Le scelte dei curatori possono essere non condivise, ma l’importante è che ci diano testi accurati ed inquadramenti con il minimo livello di faziosità possibile. Ed in questo Lippi è estremamente bravo. Poi, si può discutere…
agosto 3rd, 2009 at 15:02
@Ernesto
> Le scelte dei curatori possono essere non condivise, ma l’importante è che ci diano testi accurati ed inquadramenti con il minimo livello di faziosità possibile. Ed in questo Lippi è estremamente bravo. Poi, si può discutere…
…assolutamente d’accordo (come troppo spesso, ahimè
agosto 12th, 2009 at 13:41
Uscito a Firenze
agosto 12th, 2009 at 22:08
Felicemente uscito anche a Roma
Ne approfitto per augurare buon ferragosto e buone letture a tutti!
agosto 15th, 2009 at 11:37
In lettura a Trieste. ;-))
Buon Ferragosto
agosto 17th, 2009 at 17:08
Grazie, mi mancava!
settembre 2nd, 2009 at 17:57
prima volta che il nostro mi annoia..verso la fine spero di sbadigliare meno..
settembre 3rd, 2009 at 19:50
@cartacci
Debbo convenire. A metà si sveglia un poco. Ma l’integrale oramai è politicamente corretto e non si può migliorare il maestro con qualche taglietto. Chi gioca a bridge avrà avuto qualche difficoltà a capire cosa intendesse RAH. Siamo alla pari con quelli che di bridge non sanno una mazza
settembre 4th, 2009 at 17:34
Uscito attorno al 20 agosto anche a Venezia. 😀
Il mio ragazzo, falecius, l’ ha trovato più “tardo” e complessivamente meno interessante della produzione heinleiniana anteriore.
Molto “politico” e molto molto segnato dalla sua imminente adesione al Partito Repubblicano.
Ma tutto sommato da leggere.
settembre 6th, 2009 at 13:36
Carissime e carissimi, ho recuperato il romanzo in Aosta qualche giorno fa. Lo lessi da adolescente sul quel famoso Omnibus di cui altri hanno già scritto… Complimenti a Giuseppe Lippi per il coraggio di ripubblicare questo volume controverso finalmente rivisto.
Ho trovato bellissimo il saggio di Silvia Castoldi, la ringrazio per il suo lavoro. Sullo scaffale avevo proprio un posto vuoto accanto a “La strada” di Cormac McCarthy! Sarà che lavoro in un osservatorio astronomico e vivo in cima a una montagna, quindi sono un po’ lontano dal mondo civilizzato laggiù… Grazie, Andrea
ottobre 12th, 2009 at 19:51
Un’informazione, nel futuro sono previste altre pubblicazioni di Heinlein nella collana?
Grazie mille