Oscar Vault – Inizia la saga dei Vor
Oscar Vault
a cura di Beppe Roncari
Inizia la saga dei Vor
Arrivano in libreria i primi tre romanzi del ciclo dei Vor di Lois McMaster Bujold, “Vorkosigan. L’Inizio”, la fortunata saga dei Vorkosigan, che conta ormai una ventina di titoli.
In questo Drago scopriremo i retroscena e le origini del celebre protagonista della serie, Miles Vorkosigan. Nel volume sono infatti contenuti i primi tre titoli della saga non nell’ordine di pubblicazione ma in quello di lettura ideale previsto dalla McMaster Bujold stessa, come si legge nell’Introduzione:
Molti pixel sono stati spesi (in Internet e sui social) discutendo sull’ordine “migliore” in cui leggere quelli che sono diventati famosi come i libri dei Vorkosigan, il Vorkosiverse, i libri di Miles e altri ancora, dal momento che ho trascurato di fornire io stessa una numerazione alla serie.”
Il Drago si apre con “Gravità zero” (titolo originale Falling Free, del 1988, vincitore del premio Nebula 1989), quarto libro in ordine di pubblicazione, ambientato due secoli nel passato rispetto al primo in ordine di uscita, e cioè “L’onore dei Vor” (Shards of Honor, 1986), che è il secondo titolo presente in questa raccolta. Segue “Barrayar” (1991), opera che si è aggiudicata sia il Premio Hugo che il Locus, undicesimo romanzo in ordine cronologico di apparizione in libreria.
Oltre a essere un’appassionante serie di romanzi di fantascienza d’avventura, che hanno fatto incetta di premi, la saga dei Vor ha anche il fascino della comedy of manners.
Nell’universo della McMaster Bujold il genere umano ha colonizzato il cosmo grazie alla tecnologia dei tunnel spaziali, che mettono in contatto diversi pianeti abitabili situati in punti molto distanti tra loro. Ogni sistema è stato colonizzato da gruppi omogenei dal punto di vista etnico, permettendoci di riconoscerli come un’evoluzione culturale di paesi terrestri noti. Per esempio, il pianeta che darà i natali a Miles Vorkosigan, Barrayar, è ispirato alla cultura russa.
Dal punto di vista dell’organizzazione sociale, questo sistema è rimasto per secoli tagliato fuori dal resto della comunità umana, a causa della chiusura dell’unico tunnel spaziale di collegamento con le altre colonie.
La società di questo microcosmo è nettamente divisa tra un’aristocrazia feudale e arretrata che popola la superficie del prosperoso pianeta di Barrayar, i Vor, con i loro sottoposti, e gli abitanti della colonia Beta, che vivono nelle profondità di un corpo celeste dalla superficie ostile e inabitabile, in città sotterranee dove hanno conservato una tecnologia molto più avanzata dei Vor e una civiltà egualitaria, di stampo comunista. Lo status quo viene messo in crisi dall’apertura di un nuovo tunnel spaziale, con il conseguente tentativo di invasione di Barrayar da parte del pianeta Cetadanga, abitato da una civiltà erede dell’antico popolo cinese. Temendo ulteriori minacce, i Vor intraprendono una politica espansionistica, votata alla creazione di un impero interplanetario.
Il primo romanzo presente nel Drago, “Gravità zero”, ha come protagonista Leo Graf, ingegnere specializzato in strutture spaziali, chiamato a tenere un corso di addestramento per degli studenti molto particolari: ragazzi a quattro braccia, i Quad, parte di un progetto per la creazione di strutture a gravità zero.
Il secondo e il terzo romanzo, invece, narrano l’osteggiata storia d’amore tra un nobile barrayano, Aral Vorkosigan, e una capitana betana, Cordelia Naismith, che saranno i genitori di Miles Vorkosigan. Quest’ultimo si rivelerà fin da subito un bambino geniale, nonostante la terribile fragilità genetica della sua struttura ossea, dovuta ai danni riportati dalla madre durante la gestazione.
Una storia universale quella degli amanti provenienti da due schieramenti opposti, che affonda le sue radici in “Romeo e Giulietta” e riecheggia in altre grandi opere della fantascienza contemporanea, come per esempio il fumetto “Saga” di Brian K. Vaughan.
Pronti a entrare nel Vorkosiverse? Questo Drago è il perfetto tunnel spaziale per prepararvi a conquistarlo. O a esserne conquistati.
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