Il Trentunesimo Giorno – La nuova eco-distopia di Dario Tonani

luglio 19th, 2023 by Redazione

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a cura di Beppe Roncari

L’eco-distopia di Tonani

 

Dario Tonani, "Il Trentunesimo Giorno"

Dario Tonani, “Il Trentunesimo Giorno”

I cadaveri sono fatti per stare sottoterra, giusto? Sbagliato!

Ci pensa Dario Tonani a sconvolgere le nostre certezze con un romanzo e che fin dalla copertina non può che lasciare spiazzati. Decine di corpi galleggiano nell’aria, oscurando in tutto il mondo la luce del sole.

Come sia potuto accadere nessuno lo sa, anche perché la macabra scoperta arriva dopo un altro fatto inspiegabile, un’alluvione di dimensioni bibliche che ha sconvolto l’intero pianeta per trenta giorni di seguito. Un Diluvio incessante che lascia i meteorologi esterrefatti.

Finalmente, al “Trentunesimo Giorno”, che dà il titolo al romanzo, i primi timidi raggi di sole squarciano le nuvole. Ma i superstiti alzano gli occhi al cielo e, invece di trovare un misericordioso arcobaleno, assistono allo spettacolo dei propri cari estinti che volteggiano a centinaia di metri di altezza sopra le loro teste, come orribili spade di Damocle.

Dario Tonani lascia momentaneamente il Ciclo di Mondo9 per regalarci un affresco dai toni surrealisti, definito dall’editore una eco-distopia catastrofista made in Italy.

I morti fluttuano nell’atmosfera della Terra come in un brutto incubo, incagliandosi e decomponendosi, e presto i vivi devono venire a patti con la nuova, inspiegabile realtà e con una necessità al tempo stesso pratica e morale: bisogna tirarli giù.

Vengono perciò istituite delle squadre di “Zavorranti”, uomini e donne che si offrono come volontari per andare a recuperare i corpi con gli unici mezzi disponibili sicuri, dato l’insolito quanto inquietante “traffico aereo” di cadaveri. Solcando i cieli a bordo di palloni aerostatici.

Sorgono così delle nuove professioni: acrobati, necrofori e tiratori scelti, incaricati di andare “a pesca” dei morti galleggianti e districarli dai mille garbugli in cui si sono andati ad arenare, sotto i balconi delle case, fra le piante, sotto i viadotti…

Lo storia si presenta nella forma di un romanzo corale, con un mosaico di situazioni ambientate in varie parti del mondo, ma i protagonisti della storia sono un uomo e una ragazza del nostro paese. Due persone che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra: Alvaro, esperto topo d’appartamento di mezza età dal carattere un po’ burbero, con un codice morale tutto suo, ed Evelyne, trapezista sedicenne abbandonata dal suo circo itinerante durante le intemperie, insieme alle gabbie degli animali feroci alla deriva.

I due unlikely heroes, insieme allo scimpanzé ammaestrato Camise (o «Occhi Bianchi»), entrano a far parte della stessa squadra di Zavorranti, dove dovranno combinare i propri eterogenei talenti, ereditati dalle loro vite precedenti, in modi che non si sarebbero mai immaginati. Ma tra un cadavere che svolazza nell’aere e l’altro, si troveranno di fronte al cadavere di una “Ballerina” impigliata tra i rami di un albero, con una chiave misteriosa appesa al collo.

E c’è anche un altro enigma da risolvere per i nostri coraggiosi “becchini del cielo”: una donna che non è morta a causa delle piogge torrenziali, ma è stata assassinata.

Già, perché questo mondo bizzarro in cui Inferno e Paradiso sembrano essersi scambiati di posto, è l’ambiente ideale per commettere il delitto perfetto.

Dario Tonani ci propone una visione coraggiosa e inquietante del futuro, mettendo i suoi personaggi in situazioni estreme per rivelare la loro natura profonda. Come ci racconta lui stesso nei Ringraziamenti:

Questo romanzo è nato da una tempesta. E dagli scuri di una mansarda-studio che mi lasciavano inquadrare solo due scacchi di cielo; nord e sud, fronte nuvoloso e ultimi raggi di sole. A mia scelta. “Hai visto quelle sagome che galleggiano lassù?” Passare da una finestra all’altra e cambiare prospettiva aiuta. Placa i tormenti, dona entusiasmo, arricchisce, rigenera. Vale per gli psicologi che elogiano le virtù del “pensiero laterale” e di quello “divergente”, vale a maggior ragione per gli scrittori che dall’osservazione (della realtà e di se stessi) ricavano i punti di riferimento di cui farsi beffe, alla ricerca invece di quelli di “ribaltamento”, senz’altro più produttivi. A volte mutare prospettiva è consapevole, altre no: i casi della vita ci pongono di fronte a burrasche furibonde e improvvise, a raffiche di vento impetuose (e cambiare finestra non si può!). E allora… giù di pensiero laterale o divergente!”

E così Tonani, sopravvissuto al suo personale Diluvio, prende il volo in questo stand-alone distopico, simile a una jam session di blues o a un affresco surrealista alla Magritte, con echi di Ballard e de “La strada” di McCarthy. E a noi… non resta che lasciarci trascinare con lui!

 

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9 Responses

  1. giampi

    bene Tonani, ma nel diluvio di fantasy fantastico e cose strane la fantascienza è dimenticata! Quando vedremo la seconda perte di The calculating stars, il seguito di un Ricordo chiamato impero, e gli inediti di Banks?
    Bene Urania, jumbo ecc ma tenere in ostaggio per anni queste opere mi sembra un tradimento

  2. Redazione

    Ciao @Giampi,
    stiamo valutando molti titoli che speriamo di poter annunciare presto, come per esempio “Matter” di Banks, 8° volume del ciclo della Cultura, che uscirà nel 2024.
    Segui il blog per restare aggiornato!

  3. Tom Sawyer

    Scusate ragazzi, ma se Urania deve pubblicare anche fantasy, allora ditelo, no? Oppure pubblicate una nuova collana dedicata al fantasy.
    Gìà Mondo9 non è fantascienza, ma un fantasy fatto e finito e la fantascienza è altra cosa!
    Non è questione di lana caprina, e nemmeno di definizioni, capitemi: sono due cose differenti. O c’è una spiegazione razionale, plausibile (per quanto magari al di là delle attuali conoscenze) ma che lascia capire che il romanzo si basa su estrapolazioni scientifiche, sociali o altro…o non è fantascienza. Come diceva Ben Bova (con cui sono del tutto d’accordo) “Le storie di fantascienza sono quelle in cui un qualche aspetto di scienza futura o di alta tecnologia è così integrale alla storia che, se togli la scienza o la tecnologia, la storia collassa.”
    Per dire: Peter Hamilton o Adrian Tchaikovsky scrivono cose assurde, fantastiche, di una complessità micidiale, ma sempre senza mai perdere di vista la componente tecnica o scientifica: tutto – e lo si capisce sempre – si basa su questo assunto.
    Quindi: o mi si spiega come mai succede quel che succede nel “31mo giorno” o è fantasy.
    Almeno per quel che mi riguarda!
    Un saluto a tutti!

  4. Redazione

    Ciao @Tom,
    in realtà il romanzo “Il trentunesimo giorno” è uscito in Oscar Fantastica, non in Urania, e l’articolo pubblicato qui nel blog fa parte della rubrica “Oscar Vault – Il fantastico in libreria”.
    Buona giornata!

  5. VergaG

    @giampi e @Tom Sawyer, ma perché si deve fare inutilmente polemica senza nemmeno leggere i post pubblicati? La rubrica Oscar Vault ci rende edotti di cosa Mondadori pubblica IN LIBRERIA (non in Urania) nella collana dedicata al FANTASTICO (non alla fantascienza). Non è difficile capirlo, basterebbe leggere, rima di commentare a sproposito…

  6. Bibliotecario

    Ma è Fantascienza o Fantasy?
    Ma se è Fantascienza a quelle sotto genere appartiene?
    Si va be’ ma è di autore italiano o straniero?
    Ma se è italiano a quale parrocchia si richiama?

    Ma anche basta per piacere.
    Leggiamo e godiamo di un libro senza ogni volta cavillare di inutili e già mille volte sentite questioni di lana caprina.
    Il trentunesimo giorno è in libreria e niente ha che vedere con Urania.
    E per inciso è un bellissimo romanzo.

  7. giampi

    certo che seguo il blog! E sulle scelte di Urania sono sostanzialmente d’accordo, anche sugli Jumbo, meno sui Millemondi dove vorrei vedere di più la serie il meglio dell’anno. Purtroppo mi sembra che negli ultimi anni tali serie siano collassate negli USA. Una domanda “spinosa”: Mondadori ha pubblicato innumerevoli volte la trilogia classica della Fondazione sempre nella stessa traduzione, ora la pubblica in una nuova traduzione, vale la pena per un vecchio cultore della SF acquistarla?

  8. paolo f

    Fantastica la notizia della futura pubblicazione di “Matter” di Iain Banks. A proposito di grandi autori di Space Opera : ci sono novita’ sui soliti noti cioe’ Alastair Reynolds e Peter Hamilton ?

  9. Enry

    Anch’io voto per la fantascienza, e contro la fantasy che sta invece occupando troppo spazio a discapito della prima.

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