“Il Priorato dell’Albero delle Arance” – di Samantha Shannon

aprile 22nd, 2020 by Redazione

Oscar Vault logo

Oscar Vault

a cura di Beppe Roncari

“Il Priorato dell’Albero delle Arance” – di Samantha Shannon

 

Samantha_Shannon-Priorato_Albero_Arance

Samantha Shannon, “Il Priorato dell’Albero delle Arance”

“Una rivisitazione al femminile di San Giorgio e il Drago”. Così definisce la propria opera Samantha Shannon, cimentatasi per la prima volta nel genere high fantasy con “Il Priorato dell’Albero delle Arance”, recentemente pubblicato in Italia su Oscar Mondadori Fantastica.

Nel mondo creato dall’autrice britannica è stata una donna a ferire l’orrore dell’abisso, l’immenso drago Senza Nome, ma a prendersene il merito è stato un uomo, fondandovi sopra un regno e una religione. Una tale versione della storia, tuttavia, è accettata solo dai popoli d’Occidente, mentre a Oriente e Meridione se ne narrano altre, ben diverse. 

E questo è senz’altro uno dei tratti più originali dell’universo creato dalla Shannon: nessuna religione è del tutto “vera”, nessuno ha la “ragione” in tasca.

In apertura, l’Autrice dichiara: “Le terre immaginarie del Priorato dell’Albero delle Arance sono ispirate a fatti e leggende di varie parti del mondo. In nessun caso si è inteso fare riferimento a nazioni e culture realmente esistite, in alcun momento storico.” Tuttavia, la presenza stessa di questa nota fa saltare all’occhio i parallelismi più marcati: l’Occidente della Shannon è una sorta di Inghilterra medievale; l’Impero dei Dodici Laghi e Seiiki, in Oriente, ricordano da vicino l’antico Impero Cinese e il Giappone feudale; gli esotici paesi meridionali, invece, dove ha sede il Priorato, sono chiaramente ispirati ai califfati arabi. Nel mezzo, pirati, corsari e il libero stato di Mentendon, un misto tra l’Olanda e le repubbliche marinare italiane, sono le uniche valvole di mediazione e di commercio fra Occidente ed Oriente.

Questa tecnica di creazione del mondo che intesse luoghi e tempi diversi tratti dalla storia reale, trova un famoso precedente nella Terra di Mezzo di Tolkien, dove dei contadinotti inglesi alla vigilia della rivoluzione industriale (gli Hobbit) convivono con barbari a cavallo (i Rohirrim) e con l’impero Bizantino al tramonto (Gondor).

Dal punto di vista della trama, “Il Priorato” è un romanzo corale, come si addice a una grande narrazione di portata epica. I quattro narratori sono due donne, la maga Eadaz du Zāla uq-Nāra (infiltrata alla corte occidentale sotto il nome di Ead Duryan) e il cavaliere dei draghi Tané Miduchi, e due uomini, sir Arteloth Beck e il dottor Roos, alchimista esiliato in Oriente.

Ciascuno di loro è convinto che la propria visione del mondo sia quella giusta. Il conflitto che sorge tra i diversi punti di vista e il difficile cammino per trovare un terreno comune, sono i veri motori che spingono il lettore a macinare le pagine, insieme alla curiosità di scoprire cosa sia accaduto davvero.

Quanto ai rapporti tra i personaggi, un elemento emerge con prepotenza come strumento per superare i pregiudizi culturali e aprirsi alla comprensione del diverso, ed è l’amore, in tutte le sue forme. In particolare, due storie fuori dagli schemi sono quelle che spingono Ead e Roos al cambiamento, portandoli a disobbedire all’ordine costituito e a mettere in discussione le loro convinzioni più profonde. Ma non mancano altri tipi di relazione, l’amicizia, il cameratismo, l’affetto fraterno che caratterizzano il personaggio di (Arte)Loth, e il particolarissimo rapporto di rispetto che lega Tané al suo drago, la potente Nahymathun.

I personaggi negativi, viceversa, sono affetti da forme di amore malato, di desiderio di possesso, bigottismo o incapacità di vedere al di là del proprio naso e contestare lo status quo. Emblematica è la figura della strega Kalyba, che assurge a vero e proprio antagonista, insieme al drago Senza Nome. Pur essendo potentissima e immortale, Kalyba è incatenata a sentimenti morbosi, che trasformano il dono dell’eternità in un tormento senza fine.

Non ancora trentenne, Samantha Shannon è già stata definita “una nuova George R.R. Martin” e “il successore femminile di Tolkien”. A noi piace accostarla anche alla Marion Zimmer Bradley del ciclo di Avalon, per la sua capacità di mescolare storia e magia. 

E dopo questo successo mondiale, ci aspettiamo di sentire ancora parlare in futuro di lei e dei mondi a cui saprà dare vita.

Posted in Ebook, Fantasy, Grandi Saghe, Oscar Vault

16 Responses

  1. Luigino Ramon

    Questo libro non c’entra niente con gli Urania.

  2. Redazione

    Ciao @Luigino Ramon, il libro non è pubblicato sulla nostra collana, ma Urania ha sempre ospitato il fantasy accanto alla fantascienza.

  3. Bibliotecario

    Non amo particolarmente il genere fantasy.
    Ma ho dato il mio contributo: l’ho regalato a mia sorella che lo ha molto apprezzato :-)

  4. Redazione

    Ci fa piacere, @Bibliotecario!

  5. Giuseppe P

    Anche se non ho, come una volta, interesse per il Fantasy non vedo nulla di male che si pubblichino notizie su questo genere.

  6. TralfaRalfa

    Il genere fantasy è un po’ come un virus: si insinua nelle cellule della fantascienza e le distrugge …

  7. Redazione

    Brrr… @TralfaRalfa: una trama degna di un romanzo di fantascienza catastrofista! Secondo altri sci-fi e fantasy sono entrambi sottogeneri della narrativa fantastica… Stay tuned!

  8. paolo f

    C’é fantasy e fantasy…. Io consiglio
    vivamente di leggere Joe Abercrombie.

  9. stefano galliena

    Mi fa piacere trovare sul blog le novità di Oscar Vault, anche perché non tutti i lettori tracciano i confini letterari con il righello. L’edizione del romanzo della Shannon è semplicemente superba.

  10. Sergio

    anch’io non amo il fantasy,ancor meno quello femminista militante

  11. Fabri

    E’ noto se è l’inizio di una saga o è autoconclusivo?

  12. Redazione

    Ciao @Fabri, è autoconclusivo!

  13. Tris

    Non l’ho comprato ma l’ho visto in libreria e devo ammettere che l’edizione è davvero spettacolare. Bella, rifinita bene, nulla è stato trascurato. In generale complimenti Mondadori perché vedo che state facendo un bellissimo lavoro con Oscar draghi e Oscar fantastica. Ho visto, a proposito di Oscar draghi, un volume dedicato a Herbert. Potete darci qualche informazione in merito?

  14. Redazione

    Ciao @Tris,
    Ti riferisci, immaginiamo, a “Esperimenti e catastrofi” di Frank Herbert, la cui uscita è prevista per fine mese a maggio.
    L’opera contiene i romanzi “L’alveare di Hellstrom”, “Esperimento Dosadi” e “Il morbo bianco”; i tre romanzi mettono in scena scenari apocalittici ed esplorano i temi come la sopravvivenza umana, la religione e i limiti che la scienza non dovrebbe oltrepassare. I protagonisti dei tre romanzi mettono in atto progetti ambiziosi e pericolosi in un mondo dove distinguere “buoni” e “cattivi” è sempre più arduo.
    Stay tuned!

  15. heropass

    Mi piace la nuova politica editoriale, va bene fantasy, horror e qualunque etichetta si voglia utilizzare per generi e sottogeneri.
    La cosa importante è che siano bei libri, ben curati e ben tradotti e, come vedo state facendo nel caso di romanzi che fan parte di cicli narrativi, che siano pubblicati a breve distanza l’uno dall’altro o che siano raccolti in uno o più volumi, come per Asimov.
    So di essere in minoranza ma se state valutando buoni romanzi anche al confine della sf io li compro.

  16. Gianan

    Bella presentazione e volume di pregio, ma per motivi vari non mi attira proprio.

    Invece che dite di un’edizione italiana per “A stranger in Olondria” di Sofia Samatar?
    Altro romanzo fantasy vincitorediqualcosa, ma sembra di tutt’altro livello.

Leave a Comment

Please note: Comment moderation is enabled and may delay your comment. There is no need to resubmit your comment.

Spam protection by WP Captcha-Free