Urania 1622: Utopia pirata
Un ingegnere rivoluzionario e senza scrupoli porta una succursale dell’inferno sotto le strade di Torino. L’invenzione del memristore cambierà il mondo dei computer: anzi, cambierà il mondo. Un nobile transilvano guida le sue truppe nell’Italia pre-risorgimentale. Una santa ormai morta e per niente contenta continua a rompere piatti e bicchieri nella cucina di una locanda particolare. E in una Fiume parallela si compirà di nuovo il destino del Vate, degli Arditi e della Disperata, testimoni di una spettacolare visita da oltreoceano come quella di H.P. Lovecraft e del mago Houdini… Sono i temi dei racconti e romanzi brevi del nostro concittadino Bruno Argento, alias Bruce Sterling, che ha voluto riunirli per la prima volta in questo eccezionale volume italiano, orgoglio di “Urania”.
BRUCE STERLING Nato nel 1954, è tra i più importanti scrittori della fantascienza americana, da lui profondamente innovata a partire dagli anni Ottanta. Il suo scenario abituale è il mondo del futuro prossimo, ma anche il presente visto in chiave realistica e sottilmente alterata dai processi di assuefazione tecnologica. Schismatrix (La matrice spezzata, 1985) è da alcuni ritenuto il suo capolavoro, insieme a Islands in the Net (Isole nella rete, 1988) e al classico di storia alternativa The Difference Engine (La macchina
della realtà, 1990), scritto con William Gibson. Questa raccolta di racconti e romanzi brevi “torinesi” segna l’esordio del suo alter-ego Bruno Argento, il Bruce Sterling italiano.
EBOOK DISPONIBILE
Posted in Urania Collana
agosto 31st, 2015 at 19:36
Dato che è una raccolta inedita, creata appositamente per Urania, sarebbe stato bello avere anche i titoli dei racconti presenti…
agosto 31st, 2015 at 23:18
Bruce Sterling in italia che è diventato Bruno Argento? Incredibile! Questa antologia è già mia… e pensare che vive da parecchi in Italia a Torino, mi sembra che ci abbia fatto un gran onore ed mi inorgoglisce essere qui…
settembre 1st, 2015 at 18:11
Sterling è un autore che non mi dispiace ma purtroppo la sinossi mi ha scoraggiato, mi spiace ma quando si fanno incontrare Houdini, Lovecraft e D’Annunzio c’è qualcosa che non mi quaglia.
Pazienza… saltiamo e aspettiamo il prossimo…
settembre 2nd, 2015 at 09:25
Evviva per una raccolta di un grande autore! Subito comprato. Certo i racconti “italiani” di Sterling non sono i suoi migliori
settembre 2nd, 2015 at 18:43
Soldi risparmiati anche questo mese, ormai ho perso il conto dei titoli lasciati in edicola. Sensazione per me troppo strana. Noto una piccola luce in fondo al tunnel con l’arrivo di Rudy Rucker. Ci vediamo ad ottobre.
settembre 2nd, 2015 at 22:12
Sicuramente questi racconti sono una curiosità, ma non mi aspetto nient’altro che un po’ di leggerezza da un autore da sempre afflitto da una incredibile pesantezza. Non lo amo come William Gibson o il primo John Shirley ma a bocce ferme credo che se si vuole aprire una fase postcyberpunk seria bisogna ripartire da lui e sicuramente è merito suo se oggi escono cose come “La ragazza meccanica” che è profondamente sterlingiano o autori come Cory Doctorow… la sfortuna di William Gibson è stata quella di aver dato origine ad un sacco di immondizia ma non per colpa sua ed alla fine ti va a noia per colpa degli imitatori un po’ come Tarantino.
settembre 3rd, 2015 at 16:30
credo, bello o meno, sia da avere assolutamente
settembre 4th, 2015 at 21:19
La curiosità ha vinto:acquistato!
settembre 4th, 2015 at 22:59
@Silver Apple:
condivido, soprattutto per Shirley.
Gibson ha avuto molti, troppi epigoni, perché secondo me viviamo in un epoca di riciclo anche nella sf.
Poche idee, quasi postmodernismo del postmodernismo.
Dal maglione in cashemere al pile.
settembre 6th, 2015 at 15:28
Il racconto dell’inferno sotto Torino, se è il medesimo già uscito in una collana concorrente, discontinua ma interessante, non era affatto male, e prenderò questa antologia, anche se il poco che ho letto di Sterling è stato un po’ difficoltoso. Culturalmente stimolante ma un po’ legnoso a mio giudizio. Voglio i racconti di John Varley in un’edizione organica e decente: un bel Millemondi?
settembre 6th, 2015 at 20:59
@ Valentino … “Noto una piccola luce in fondo al tunnel con l’arrivo di Rudy Rucker. Ci vediamo ad ottobre.” …
… Per leggere la ristampa di …
http://www.mondourania.com/urania/u1401-1420/urania1419.htm
secondo episodio di una tetralogia …
http://www.isfdb.org/cgi-bin/pe.cgi?485
Boh …
settembre 6th, 2015 at 21:12
Però non è male, ho divorato tutti e cinque i racconti, decisamente ben scritto.
settembre 7th, 2015 at 16:19
Interessante ad ottobre il Ciclo del Ware di R.Rucker ma cominciare dal secondo romanzo proprio non l’ho capita!
settembre 7th, 2015 at 21:18
Ecco, com’è la storia sulla tetralogia di Rucker? Software, che è il primo romanzo, non viene ristampato?
settembre 7th, 2015 at 22:09
Ragazzi, non so se qualcuno di voi segue Segretissimo (i romanzi italiani di quella collana sono spesso delle bombe), che da questo mese, ahmè, passa alla bimestralità, seguendo a ruota il passaggio dei gialli dalle uscite quindicinali a quelle mensili. A questo punto credo che lassù a Urania stiano facendo tutti gli sforzi possibili per mantenere la mensilità della collana…
Non parlo di Mondadori, parlo appunto di Urania, che pare sia un mondo a parte rispetto al restante parco pubblicazioni dell’editore.
Alla redazione dico che sono felicissimo della ristampa di Wetware di Rucker in arrivo ad Ottobre, ma mi sfugge il motivo per cui anche di questa tetralogia (detta mi pare dei “Boopers”, e importata all’epoca dal grande e troppo sottovalutato Daniele Brolli) si cominci col (ri-)pubblicare il 2° capitolo. Perchè questa è una di quelle sequenze che proprio andrebbero lette in sequenza…
Penso che i lettori siano solo felici di poter sostenere Urania, ma anche voi però cercate di ascoltarci un pò almeno sulle cose possibili…
Infine ho visto in edicola delle raccolte di romanzi rosa scopertinati, ricopertinati a gruppi (come le raccolte Bonelli) e mi sono chiesto se arriveranno anche delle raccolte simili di Urania e Segretissimo. Sarebbe cosa, anche questa, buona e giusta 😉
settembre 9th, 2015 at 12:12
Probabilmente il secondo capitolo della saga è ritenuto un capolavoro, diversamente dagli altri tre.
Se così fosse, perché pubblicare un capolavoro tratto da una saga? Sarebbe meglio lasciar stare e puntare su un titolo stand-alone. O no?
Se invece si vuole pubblicare tutta la saga, è proprio una cacchiata voler procedere come si è fatto con la saga di Sheffield e altre… mah, a volte è un po’ difficile difendere Urania anche mettendosi d’impegno!
settembre 9th, 2015 at 20:57
A questo punto si spera che Urania ci ascolti e ci venga in contro su certe nostre piccole richieste
settembre 9th, 2015 at 23:15
Appoggio totalmente l’idea di Riccardo, Urania come il Giallo e Segretissimo hanno dietro di sé un fiorente mercato dell’usato ed è un errore trascurarlo. Se trovassi pacchi di vecchi titoli venduti a prezzo forfettario comprerei a scatola chiusa con fiducia.
settembre 10th, 2015 at 00:45
@ heropass:
Sì ma la differenza si vede, William Gibson secondo me è fra i pochi scrittori che ho visto in tempo reale ad avere la statura del classico, anche perché quando mette da parte le pagliacciate tipo gli innesti, le protesi etc etc, scrive la trilogia di Bigend che per me equivale a “Jackie Brown” nella carriera di Tarantino (Chi si dice che è noioso non ha veramente capito Tarantino, ha girato un film come lo avrebbero girato Melville o Di Leo sarebbe come dire che ti annoi guardando “Le Samourai” o “Milano Calibro 9″, senza contare che i delinquenti di mezza tacca e di mezza età secondo me assomigliano di più a quelli di jackie Brown che non a quelli di “Pulp Fiction”), o “Soldi sporchi” in quella di Sam Raimi, non un personaggio sopra le righe, una scrittura/regia misuratissima, non un virtuosismo, solo se sai di essere un grande sai che non hai bisogno di sbattere in faccia al prossimo la tua bravura.
Rudy Rucker è simpatico ma un vero capolavoro secondo me non l’ha mai scritto.
Avrei preferito il pirotecnico “Signore dello spazio e del tempo o l’ormai rarissimo “Le formiche nel computer” che ha come protagonista una specie di Big Lebowski e potrebbe essere considerato come un prequel della tetralogia dei Boopers – oggi con le stampanti 3D una AI malvagia avrebbe tutti i mezzi per impadronirsi del mondo – che poi purtroppo va a finire a schifiu, gli ultimi episodi sono stati scritti in piena epoca nanotecnologie… ci sono tipo degli alieni/dei col corpo di plastica – con una citazione di Thomas Pynchon sprecatissima – che fanno tutto quello che vogliono con una specie di bacchetta magica, non ricordo bene, ricordo solo che mi era sembrata una porcheria. Se del cyberpunk qualcosa da salvare c’è del… si dice “nanopunk”? va buttato tutto nello sciacquone della storia della fantascienza.
Sono contento che quel filone sia finito presto e che sia rimasto lettera morta.
settembre 10th, 2015 at 15:13
Se è vero che partono dal 2° romanzo del ciclo mi confesso sinceramente stupito e incredulo (nonché costernato…) e lo dico senza alcuna polemica.
Il mio sogno è che qualcuno della redazione ci spiegasse il motivo (perché è impossibile che non ci sia un motivo) ma non per fini di giustificazione, ci mancherebbe: solo per pura curiosità .
settembre 10th, 2015 at 22:16
@heropass: non c’è motivo, se non che (come dice Stefano) è forse il migliore dei della serie di 4. Va specificato che il romanzo da solo si può leggere se non si fa troppo gli schizzinosi. Ma arriva il momento in cui viene ritirato in ballo il professore che si era inventato i Boopers e in quel momento qualcuno potrebbe avere la netta sensazione di essersi perso una parte importante della storia.
settembre 11th, 2015 at 20:21
@ Riccardo:
puo’ essere che sia il migliore, ma chi lo decide?
A questo punto bisognerebbe capire se hanno l’intenzione di pubblicare gli altri; se lo fanno allora non si capisce perché sono partiti con il secondo.
Inoltre sarei curioso di sapere se in quarta di copertina scriveranno che il romanzo fa parte di una serie: non credi che un nuovo lettore al leggere che hanno cominciato con il secondo della serie rimarrebbe “leggermente” stupito?
L’unica conclusione logica è che non ripubblicheranno gli altri ma si fermeranno qui.
Francamente non riesco a capire; sicuramente ci sono motivi editoriali ignoti al pubblico.
settembre 13th, 2015 at 18:14
@Silver Apple:
concordo su Rucker. Sarà anche un bravo scienziato ma è rimasto un nerd, dialoghi da nerd, sviluppi della trama da nerd.
Il che non significa che non sia divertente o leggibile, solo che per me rientra a pieno titolo (con esclusione di Hamilton per vari motivi) tra quegli scrittori che scrivono cose più grandi di loro che non comprendono appieno.
Hans Peter Dürr dice che guardiamo all’universo come un analfabeta che si ritrova tra le mani una poesia stupenda; non sapendo né leggere né scrivere esaminiamo con attenzione e scopriamo che alcuni segni si ripetono diverse volte e che cominciamo a contare, riordinare e catalogare.
Alla fine sul foglio abbiamo tante “a”, “b” e “c”.
Guardiamo orgogliosi il risultato del nostro lavoro ma della poesia non abbiamo capito proprio nulla.
Ecco, io penso che oggi molti scrittori di sf non siano all’altezza dei temi che trattano.
settembre 16th, 2015 at 15:59
Da che mondo e mondo, ogni epoca preferiva la precedente, idealizzandola.
Fra cinquant’anni si dirà: cacchio, gli scrittori di oggi sono insipidi, altro che Alastair Reynolds ecc…
settembre 23rd, 2015 at 16:49
@ Stefano:
Sarà così ma dopo una piacevole fase “New Wave” (Epoca che non ho visto) Urania sta attraversando una fase cyberpunk (Epoca che ho visto e posso reputare ben più avara se non di capolavori almeno di opere ben scritte e un po’ più durature e guarda che il cyberpunk è stato un flagello per tutte le arti, prova a vedere che ne so Johnny Mnemonic e poi “Soylent Green” o “Rollerball” e poi fammi sapere quale sembra una baracconata)
settembre 26th, 2015 at 14:18
Be’, son (sotto)generi un po’ diversi, non sono molto paragonabili; e poi secondo me Mnemonic non è da buttare, c’è di peggio.
Tornando in topic, chiedo a qualcuno che ha letto questo Urania un’informazione, una curiosità che non posso soddisfare non avendolo acquistato:
ma sto Bruno Argento è solo l’alias italiano di Sterling come scrittore o è un personaggio all’interno di uno o più racconti?
ottobre 3rd, 2015 at 04:03
L’alias italiano… Ottima raccolta di racconti, divertente, variegata… e il romanzo breve finale ambientato a Fiume… No comment, leggetelo!
novembre 2nd, 2015 at 19:08
L’ho letto solo ora, (sono rimasto assorbito totalmente dalla lettura del saggio di G. Lippi “Il futuro alla Gola” ), e mi sembra che manchi l’essenza profonda di quella atmosfera così peculiare di Torino che la rende unica in Italia. Chissà, “qualcuno” potrebbe consigliare Bruno Argento di leggere/farsi leggere “La Donna della domenica” di F. & L. , sono certo che ne trarrebbe una significativa ispirazione…..