Urania Collezione 122: La tigre della notte

marzo 4th, 2013 by Moderatore

tigreprev

Era un’età dell’oro, un’epoca di sublimi avventure, di vite ricche e morti rognose… ma nessuno lo pensava. Era un futuro di grandi fortune e ruberie, di saccheggi e rapine, di cultura e vizio… Ma nessuno lo ammetteva. Era un’epoca di estremi, un affascinante secolo di mostruosità”, e in quel tempo Gully Foyle stava morendo. Per l’esattezza, moriva da centosettanta giorni a bordo di un relitto lasciato a marcire nello spazio. Ma se avesse trovato la forza di uscirne, se si fosse potuto salvare da quella trappola, avrebbe inseguito il suo nemico ovunque si nascondesse nel Sistema Solare… Così comincia la metamorfosi di Gully Foyle – un manovale qualunque – in una sorta di semidio dell’odio, per uno dei massimi capolavori della sf moderna.

ALFRED BESTER (1913-1987) è autore di famosi racconti (“Furiosamente Fahrenheit”, “Stella della sera”, “Il signor Pi”) e di pochi ma eccellenti romanzi, tra i quali i capolavori assoluti L’uomo disintegrato (1953) e La tigre della notte, noto anche come Destinazione stelle (1956). Tra gli altri titoli, Connessione computer (1975), I simulanti (1981) e Psiconegozio, uscito postumo nel 1998 e tradotto in italiano nel 2000. Mondadori ha raccolto in due volumi dei “Massimi della fantascienza” tutta la produzione dei racconti.

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139 Responses

  1. gui

    che è successo alle bellissime copertine di Brambilla ?? perché sono state ridotte ? mi sembra un suicidio editoriale

  2. Piscu

    qualche anno fa non riuscivo a trovare questo libro e ho acquistato l’edizione in lingua originale, è un romanzo straordinario e mi fa piacere rivederlo ripubblicato.

  3. mary

    nooooooooo il cambio copertina c’è stato davvero! ma il formato è lo stesso o è cambiato pure quello???
    in ogni caso lo prenderò..anche se è un sacrificio.la copertina così proprio non mi va giù. spero serva almeno ad attirare nuove leve all’acquisto della collana.
    piuttosto che chiuderla preferisco che cambiate la copertina..anche se potevate fare prima un sondaggio..

  4. Replicante

    Argh, le splendide copertine di Brambilla relegate in quel piccolo cerchio!
    Personalmente avrei preferito una grafica simile a quella della Collezione anche per le altre collane Urania, dando più spazio alle immagini, non il contrario…
    Il libro comunque mi piace e lo prenderò, sebbene l’idea di “spezzare” la collezione anche in termini visivi non mi faccia impazzire.

  5. Dancing Bonbons

    Un autore che devo (ri)scoprire. Per dire “L’uomo disintegrato” può essere considerato un prequel di “Ubik” per l’uso “maturo” della figura degli Esp che farà Dick qualche anno dopo. In e qui siamo in zona “L’astronauta morto”!

    Copertina: A me piacevano queste figure piccole piccole annichilite da paesaggi surreali o strutture giganti, le copertine sono importanti ma non così importanti (Anche se storicamente per la letteratura di genere sono state fondamentali, ancora oggi usare certi font è una dichiarazione d’intenti e un atto d’amore verso certi fumetti/film/libri/dischi)… A volte Brambilla e più in generale la grafica computerizzata sono messi un po’ in difficoltà dai soggetti, basta pensare a quanto più brutta sarebbe stata la copertina del mese scorso se ci fosse stata solo la nave a calamaro che aveva design brutto-ma-carino da B-movie e dal punto di vista dell’aerodinamica era demenziale ma all’interno del contesto acquistava senso e bellezza. Messa nell’oblò avremmo notato solo il design aerodinamicamente assurdo. Vabé Peccato.

  6. TheMellowGoldenManIt'sIn The...

    La nuova veste di UCZ: veramente brutta!

    La collana più bella di Urania uniforma alle altre collane e perde parte del suo fascino.

    Perchè ?!?!?!

  7. xantio

    Il romanzo è davvero bello, peccato averlo già letto; inoltre, pur non essendo favorevole al tipicizzarsi di tutte le collane urania, e ritenendo il cerchio ormai vetusto, apprezzo di più il disegno di copertina, rispetto a quelli a cui UC ci aveva abituato.

  8. xantio

    Ps. ma accanto alla (discutibile) creazione della serie “i capolavori”, non si può aggiungere (e non sostituire) una serie che sia finalizzata a chiudere i racconti, le saghe e i cicli rimasti aperti? E’ proprio impossibile?

  9. Alexultraviolet

    Bello avere i primi 120 numeri neri e dal 120 in poi bianchi, ottima mossa…senza parole!!!

  10. jegger

    Orco zio, no il cerchio pure su urania collezione no.

  11. Sandro

    mammamia che disdetta questa copertina signori miei!!!per quale motivo avete fatto ciò???ci sono stati degli obblighi di qualche tipo?perchè sennò è inspiegabile e triste questo cambio :( ciò non toglie che continuerò a comprare i libri,ma che amarezza…

  12. Jerome

    Ragazzi…(beh, ragazzi GRANDI, mi sa quelli che siamo qui)…le motivazioni del perché del cambiamento di grafica è stato spiegato dalla Redazione e dal Sig.Lippi nel post dell’UCollezione precedente, “Nel segno di Titano”, sfogliate i commenti e troverete le spiegazioni, condivisibili o meno. Ma così è…
    I cambiamenti sono (quasi) sempre dolorosi ma se è stata fatta questa scelta vuol dire che nell’altra maniera si sarebbe andati avanti per poco. Credo che il cambio di grafica fosse già allo studio per il n.101 e fu poi posposto proprio per i mugugni di “piazza”, siamo così arrivati al n.120 ovvero i 10 anni della collana !
    Senz’altro la riconoscibilità di primo impatto della collana in edicola ne gioverà ed il “Biancone” pian piano darà omogeneità alle nostre librerie affiancandosi ai gemelli (diversi) di Urania e MilleMondi.
    Sinceramente spero più in un miglioramento della media qualitativa dei testi proposti (specie sull’Urania “madre”). Il prossimo mese ritroverò McDevitt e ciò è positivo…

  13. Alessandro P.

    la redazione ha spiegato in un altro post che il cambio di copertina, deciso dall’alto, si è reso necessario per garantire ad Urania collezione una maggiore visibiltà tra tutto quel marasma presente negli scaffali delle edicole.

    Mi dispiace non vedere più un immagine che che copra l’intera pagina, però devo dire che la riga ed il tondo argentati su fondo bianco non mi dispiacciono proprio: tra qualche mese questo nuovo formato di copertina lo ameremo alla follia :-)

  14. maxpullo

    Non è mia intenzione discutere il cambio di veste editoriale che avrà avuto le sue motivazioni economiche o di marketing. Mi permetto solo di osservare che con questo cambio – imho – Urania Collezione perde la sua connotazione di “Collezione” e diventa a tutti gli effetti una collana commerciale compra-leggi-e-getta al pari di Urania e Millemondi. Sono certo che chi ha i primi 120 numeri compatti allineati e se li tiene stretti in bella mostra riceve oggi un duro colpo per l’estetica della sua libreria: la contemporanea uscita di “capolavori” su Urania, inoltre, porta il livellamento tra le due collane a livelli preoccupanti e le rende sempre più simili (e concorrenti) tra loro. Alla fine naturalmente sarà il mercato a sancire se la scelta sarà stata buona o fallimentare, ma per adesso resta l’amarezza di veder sparire l’immagine di una collana che aveva fatto del suo formato uno dei suoi principali motivi di vanto e di distinzione.

  15. Massimo Luciani

    @Dancing Bonbons “L’uomo disintegrato” è stato anche una delle fonti di ispirazione per J. Michael Straczynski nel creare il Corpo Psi in “Babylon 5″.

  16. Nova

    Quoto Xantio in toto
    Una collana che chiuda le innumerevoli saghe e cicli aperti (sono veramente un infinità) sarebbe veramente una grande trovata. Per le copertine, presumo sia dovuto ai costi, un unico Layout per tutte e tte le collane = risparmio considerevole (imho)

  17. Marius

    Vado contro corrente: a me le copertine bianche piacciono.

  18. Giuseppe P.

    Invece di uniformare UC alle altre collane forse era meglio uniformare Urania e Millemondi a Urania Collezione!!!!
    Osservando al cover la si poteva dividere in due parti, come è stato fatto,lasciando però la parte inferiore con l’illustrazione intera e magari facendo la stessa cosa per Urania e Millemondi.

  19. dobrow

    Posso essere sincero? In confronto alla vecchia, la nuova vesta editoriale di Urania Collezione è veramente brutta

  20. nottolone

    Voi non capite niente, steriloni:-)
    Allora, ecco cosa succede: alla Mondadori aumentano il prezzo du UCZ a 8 euri. Prima però lanciano questo falso nuovo numero con la grafica cambiata(grafica? ma dove?:-)), quindi faranno un sondaggio per accertarsi se qualche lettore sia disponibile a perdere quel gioiellino che è UCZ con questa..cosa, diciamo cosi’. State sicuri, paghiamo tutti gli 8 euri:-)

  21. Gian

    Se andiamo a vedere l’aspetto estetico è proprio con Urania Collezione, con la sua bella copertina e aspetto appunto da collezione, che ho iniziato ad acquistare costantemente i libri di questa serie. Gli Urania “normali” non mi hanno mai molto attirato prima (dal punto di vista grafico intendo) e li acquistavo/controllavo meno gli anni prima in edicola.
    Probabilmente se non si fosse fatta questa scelta non avrei neanche comprato tutti gli Urania Collezione che ho preso (anche certi che non avrei acquistato per la storia del libro in sè).
    Dopo un centinaio di libri neri tutti allineati/incastrati bene nella mia libreria vedere che si passa ad una grafica praticamente identica ai “non collezione” e, ahimè, molto probabilmente anche di dimensioni diverse è un delitto.
    Il costo maggiore lo sentivo giustificato per il fatto della copertina… ora?

  22. Riccardo F.

    Vi dirò: io non la trovo malvagia, con quel cerchio grigio(elegante) non fosse altro che preferivo l’altro formato e che trovo ‘sto benedetto oblò parecchio angusto – avete pensato che la parte restante dell’immagine poteva essere messa in trasparenza? Adesso non so se il procedimento di stampa costi molto, ma almeno si poteva giustificare quell’euro in più…

  23. giuseppe lippi

    Alcuni lettori non avevano seguito, evidentemente, il dibattito che è cominciato a gennaio su questo blog e che viene ripreso sul numero di marzo di Urania nella rubrica “Lettere”. A loro ripetiamo che la decisione si è imposta per ragioni di visibilità. Non tutte le edicole d’Italia ricevono Urania madre ma solo la Collezione: in questo modo, e mantenendo la vecchia veste (bella ma meno facilmente identificabile), la nostra collana sarebbe parsa assente in numerose rivendite. Ora c’ una uniformazione, è vero, ma anche una ben diversa rintracciabilità dell’offerta Urania a colpo d’occhio. Si perde sempre qualcosa, quando si muta pelle: ma non è detto che questo sia necessariamente in peggio. Per me personalmente, la perdita del rombo colorato a sinistra del titolo, nel 1967 (1967!) fu un trauma mai del tutto superato. Eppure ho continuato a leggere “Urania”, anzi poco dopo mi sono abbonato (1969) e il seguito qualcuno di voi lo sa… :-) Ritorneremo presto con altri commenti, per cui continuate a seguirci.

  24. Replicante

    Niente, io più la guardo più non riesco a farmela piacere questa nuova veste grafica, soprattutto se confrontata con la vecchia.
    Ho iniziato a collezionarli, non solo leggerli, soprattutto per l’estetica curata rispetto al 90% degli altri libri (non solo da edicola).
    Il discorso “visibilità” dietro questa scelta onestamente lo concepisco fino a un certo punto; chi compra la Collezione ormai sa com’è fatta la costina di un Urania Collezione, l’occhio gli ci cade subito. Chi, invece, è un lettore casual come un viaggiatore che vuole qualcosa da leggicchiare durante un viaggio, prenderà il primo libro di fantascienza con la costina bianca senza stare a guardare troppo se è un Millemondi o collana regolare.
    Scelta che sicuramente porterà molti più lettori casuali, quelli di cui sopra, che non fedelissimi (me). Avrei apprezzato anche un reset della numerazione, un nuovo inizio della collana, ma così spezzata non la continuerò.

  25. Riccardo F

    Cosa c’è nel prossimo numero, ragassi? :)

  26. gui

    mmm questa spiegazione concernente la visibilità mi sembra un po’ traballante … anche io continuerò a comprare UC , ma non posso non manifestare il mio disappunto !!
    va bene mutare pelle , ma il cambiamento deve sempre essere in meglio.

  27. JRolex

    La visibilità in edicola dipende anche dalla disposizione, in alcune edicole la vecchia UC faceva una bella figura. Comunque ormai non si torna indietro, io continuerò a prendere i numeri che mi interessa leggere, non tanto per avere una collezione completa. La mia domanda invece è, cosa giustifica l’euro in più se i costi di stampa sono gli stessi? Per assurdo dovrebbe costare di più la Collana, che richiede traduzioni ex-novo per i romanzi più recenti, rispetto a quelli di UC, che, immagino, siano già stati tradotti in passato.

  28. Gian

    Magari si poteva scrivere, nel formato vecchio, “URANIA” bello grande in alto con un po’ di rilievo o lucido (e/o banda orizzontale scura, o chiara, sotto semi-trasparente per far vedere l’immagine).
    Essere “condannati” a rientrare sempre nel formato “con il cerchio” per poter vendere è un vero peccato. Inoltre ora la visibilità della Collezione risulta molto scarsa (una scrittina sopra e un cerchio di diverso colore sono poco identificabili) e un lettore occasionale molto probabilmente comprerà solo quella “base” perchè costa meno e non capisce perchè dovrebbe spendere di più. Almeno la Millemondi ora ha uno sfondo grigio che la indentifica meglio.
    Io sarei anche disposto a spendere qualche decina di centesimi in più per una sopracopertina o plastica che contenga il libro nel formato vecchio (con foglio in mezzo) che evidenzi meglio quello che la casa editrice vuole evidenziare. Penso che altre persone come me, soprattutto chi colleziona la serie, potrebbero essere d’accordo.

  29. Simone Mar

    Diciamo la verita: la copertina bianca col cerchio è il marchio di Urania, si puo dire che la vecchia veste di UC era piu bella e piu da collezione (sono d’accordo),ma resta il fatto che questa veste è,come quella del giallo mondadori, un qualcosa di unico e un marchio di fabbrica.Come dice Lippi quando si cambia si perde sempre qualcosa….speriamo si guadagnino nuovi lettori e la collana goda sempre buona salute.

  30. Dancing Bonbons

    @ Massimo Luciani: Grazie per la dritta.

    Compiante copertine: Non compravo libri di autori che detesto o libri che avevo già solo perché ci vedevo sopra una bella copertina, anche a me quello dell’appeal della copertina sembra un po’ un anacronismo, oggidì trovi libri e film già commentati da un’infinità di nerd puntigliosissimi che hanno già visto e letto tutto in stra-anteprima (I servizi segreti gli fanno un baffo), comunque se le copertine non facevano quello che prima dell’avvento dei blog è sempre stato il compito delle copertine qualcosa bisognava fare.
    Vorrei far notare che i lettori dei Gialli Mondadori a tante cose non ci fanno caso o fanno finta di niente e penso che in definitiva vivano un po’ meglio di noi.

  31. gianniT

    A me verrebbe da fare una considerazione opposta: dato che il cerchio è sempre stato una caratteristica peculiare delle riviste Mondadori da edicola(gialli, fantascienza, segretissimo)non cambiate più. Che sia il cerchio e amen. La maggior parte dei cambiamenti ( a cominciare da quello pessimo che nel 1996 decretò la fine del cerchio rosso) sono risultati poco durevoli. Non è un caso che dopo il cerchio rosso di F&L la copertina più durevole è stata quella che più le somigliava: bianca con cerchio. Ritengo quindi che il cambiamento operato oggi faccia rientrare Urania nella sua tradizione. Quello però che la farà rimanere in questa tradizione dovranno essere anche e sopratuttto i contenuti. E’ qui che andrà giudicata Urania.

  32. Kolok

    Continuerò a ripetermi, ma come si fa a sostenere che in questa nuova veste UCZ avrà maggiore visibilità\riconoscibilità nei tornelli e\o espositori delle edicole rispetto a prima!?

    Si è passati dall’eleganza e dal formato+copertina con una certa dose di stile e carisma, all’anonimato e indistinguibilità dalle altre proposte, altro che il contrario.

    Ok, si poteva portarlo alle dimensioni di Urania (per abbandonare il formato pocket e avere un unico layout) ma almeno mantenere il nero secondo me era una opzione da tenere in considerazione; sulla gestione della copertina c’erano almeno altre 100 opzioni di impaginazione senza mortificare così tanto il lavoro del copertinista.

    E poi, come fatto notare giustamente, quell’euro di differenza adesso che la veste grafica non è più particolare, da cosa sarebbe giustificato? Visto che inoltre trattasi di ristampe e quindi con costi già parzialmete recuperati rispetto a Urania normale (tralasciamo la polemica relativa alla riproposizione proprio a partire da questo mese dei “capolavori”…).

    E’ previsto un allineamento in questo senso?

    Saluti

  33. waferdi

    Ho tutti gli Urania in fila, dal n. 1. Ma da oggi smeto di prendere i doppioni.
    Ho tutti gli UC in fila. Ma da oggi smetto, tanto gli ho già in Urania.
    Oggi Urania e figlie ha perso un collezionista.

  34. keitaro

    Io, con tutta sincerità, compro Urania e fantascienza sapendo piuttosto bene cosa compro quindi può al massimo “dispiacermi” se cambia veste grafica, aumenta il prezzo o spezzano un romanzo.

    Capisco davvero la situazione generale e come tutti gli innamorati sono disposto a subire tutti i trucchetti pur di godere dell’oggetto del mio amore.

    Quello che però mi UCCIDE sono i cicli non terminati e vedere invece cominciare… altri cicli! Questo fa proprio arrabbiare.

  35. Ferdinando

    In tempo di crisi.

    Io in edicola ci vado e vedo che mentre prima del “bianco lavatrice”, Urania e Urania Collezione si distinguevano, da un mucchio di altri volumetti, ora riesce più difficile, tanto che me li deve porgere il buon Stefano: l’edicolante. Credo che in realtà il cambio sia dovuto a problemi di contenimento dei costi. Peccato perché mi ero affezionato al formato di Collezione.
    A parte la copertina era molto più vicino a un libro di questi fascicoletti striminziti che sfigurano sullo scaffale della libreria. A questo punto è meglio
    l’ebook, sul mio lettore ho alcuni romanzi e racconti di SF anche se ancora nessuno di Urania, si risparmiano tempo, soldi e spazio…

    ferdinando

  36. Ti

    Francamente in tempi di e-book e lettori digitali mi sembra un po’ anacronistico essere tanto legati all’aspetto esterno del libro. Per me quello che conta (e che è sempre contato) è il contenuto. Per cui ben venga la copertina bianca e il cerchio rosso e tutto quello che serve all’editore a vendere più copie se questo mi permette di leggere le opere di Egan, Sawyer, Hamilton ecc. in italiano!

  37. waferdi

    Ho fatto errori di battitura perchè ero nervoso, l’altra parola non era consona, grazie per avere levato il commento.

  38. xantio

    Così tante parole spese per il cambio copertina che addirittura la redazione ha manifestato vita e si è espressa.
    Ora, mi chiedo, e a quanto pare non sono l’unico, qualcuno mai si esprimerà sul recupero e chiusura dei cicli interrotti?
    Non si pretende la completezza di una saga i cui libri possono anche esser letti a se stanti (sarebbe troppo bello!) ma almeno la chiusura di quei romanzi, già suddivisi in più volumi, ma rimasti privi di finale (vedi ciclo di Solace).
    Capisco che se dovessero mancare numerosi volumi alla fine sarebbe difficile per urania il recupero (l’errore fu il cominciarlo!) ma quando manca magari un solo volume, almeno, pubblicatelo!!!
    Non solo si renderebbe giustizia ai volumi pubblicati precedentemente, ma si dimostrerebbe coerenza e serietà nei confronti dei lettori, che sono coloro che sostengono la collana! Essere presi in giro non piace a nessuno!

  39. Quellen

    pessima la nuova copertina, ma d’altronde ormai va di moda far diventare tutto asettico e senza carattere.
    almeno peró potevate scegliere un colore migliore di quello squallido grigio. ( verde per esempio sarebbe stato già piú decente)

  40. Ferdinando

    Sono d’accordo con xantio, anche se non trovo così scandaloso non pubblicare tutti i volumi di un ciclo, anche perchè i cicli generalmente vanno in calando, tranne debite eccezioni. Invece credo sarebbe doveroso e sacrosanto completare i volumi spaccati in due per esigenza di spazio e costi.
    Anche qui non si potrebbero mettere in formato ebook da scaricare a prezzo adeguato?

  41. The Sign of the Vor

    Mi fa semre oiacere leggere che anche altri non si sono dimenticati delle Cronache di Solace. E’ perfino difficile dare un vero giudizio su di un ciclo così centrato sulla sfida tra i due protagonisti ma privato del suo scioglimento finale.
    Capisco che sia difficile pubblicare l’attesa conclusione così tanto tempo dopo l’uscita dei primi volumi, ma forse gli annunciati numeri dedicati alle ristampe potrebbero ovviare al problema, permettendo così a tutti di godere dall’inizio di questa bella saga.
    Se poi i diritti sono scaduti ed è impossibile recuperarli, lo si dica pure, ce ne faremo una ragione.
    Ma mi raccomando, fino a quel giorno, non ditemi come è andata a finire!

  42. Jerome

    Tutte le opinioni sono, beh…opinioni (anche la mia, certo).
    Detto ciò vorrei far notare che qua non stiamo parlando di estetica ma di…sopravvivenza…Se il restyling serve/servirà a tenere in piedi il fortino, bene ed alla via così, in caso contrario, già, quelli che adesso stanno abbandonando sdegnati la nave se un giorno sentissero il desiderio di tornarvi probabilmente non la troveranno più, perché amici vorrà dire che Urania sarà affondata, chiusa, quel che (non ?) volete voi…
    Pressoché nessuno dice che la nuova grafica è più bella della precedente, neppure Lippi lo ha detto, ma senza dubbio alcuno è in effetti più riconoscibile, riconoscibile come URANIA, che diamine, se poi non vi sembra degno di risiedere sugli scaffali di casa…opinione vostra (appunto).
    L’omogeneità della grafica (chiamatelo appiattimento, livellamento, fate voi) assicurerà che in quasi ogni edicola d’Italia ci sia sempre almeno un Urania, visibile come tale. D’altra parte la “grafica col cerchio” è per la stra-grande maggioranza dei lettori (viventi…) il formato per eccellenza della rivista, piaccia o no.
    Per la cronaca…complimentoni a Brambilla per le covers di questo mese, molto psichedelica quella de La Compagnia del Tempo, piena invece di fascinazione dello “spazio” questa, dell’UCollezione !

  43. Jerome

    Quoto Xantio al 100%, per i cicli nell’oblio…Basta all’acquisto dei diritti di romanzi a caso nel mezzo a qualche saga o dei primi 2 in un ciclo di 5 (come ad es. il Resnick del mese scorso…vedremo MAI i capitoli 3, 4 e 5 ?..), per fare degli esempi.
    Ricordate il ciclo di Elizabeth Moon “iniziato” su Urania 1429 “Eroe della Galassia”, partendo dal…terzo (3°) volume…ed uno si chiede PERCHE’ ?!..Mah…
    Poi, non so, vogliamo parlare di Dula di Marte di Haldeman…a quando il 3° ?..
    In questo modo si perdono fiducia e lettori, con internet certi (non so come chiamarli) “giochini” non funzionano più…
    @Redazione…due parole di risposta sulla questione, please, thx !

  44. Giuseppe Lippi

    Questa storia della presa in giro è degna veramente di miglior causa. Ma scusate, perché mai dovremmo volerlo fare? A parte che molti dei nostri cicli sono stati regolarmente conclusi (per quanto, a volte, in tempi dilatati che non dipendono dalla nostra volontà), in altri casi possiamo essere andati incontro a difficoltà di vario tipo. Ad esempio con i diritti:
    – l’editore o l’autore straniero ci chiedono, per i seguiti, cifre esorbitanti che non possiamo permetterci di pagare (è stato il caso, in tempi recenti, di Alastair Reynolds);oppure
    – I romanzi successivi hanno un numero di pagine altissimo, cosa che NON si poteva prevedere (come nel caso di Piers Anthony e la sua BIOGRAFIA DI UN TIRANNO); o ancora
    – L’autore stesso interrompe il ciclo, come è avvenuto con gli Chtorr di David Gerrold.
    Le nostre non sono scelte facili e qualche volta potranno essere impopolari, ma è certo che non vengono fatte per urtare la suscettibilità dei lettori.
    Per concludere, ancora una parola sulle copertine di Urania collezione: abbiamo preso atto dello scontento di alcuni affezionati collezionisti, ma è ora di andare avanti. La veste attuale di Urania è una delle migliori che abbiamo mai avuto, resistente, elegante e molto più maneggevole del tascabile che l’ha preceduta. Inoltre, aumentando di formato, ogni pagina di Urania collezione potrà contenere più battute e quindi più parole, una maggior quantità di buona narrativa fantascientifica.

  45. Pigreco

    Leggo fantascienza e Urania da 37 anni e non ho mai comprato un volume per la copertina o il formato, mi interessa quello che c’è dentro non quello che c’è fuori. Acquisterò i titoli di Urania e di Urania Collezione che mi interessano e che non ho ancora letto, come ho sempre ho fatto a prescindere da copertine (sinceramente, pur con tutto il rispetto dovuto agli illustratori, non mi ricordo una sola illustrazione, foss’anche di Thole, se non perchè il libro associato mi è rimasto impresso nella mente). Mi associo invece a coloro che sperano di vedere completati i cicli iniziati (Solace, ma anche il ciclo del Tiranno dei Mondi di Anthony…)

  46. Dancing Bonbons

    La copertina di questo mese si vede lontano un chilometro che gliel’hanno tranciata all’ultimo momento: uno di spalle che guarda chissà cosa. Quella della serie regolare almeno si vede che è stata progettata per finire nel cerchio. Sbaglio o è una citazione incrociata Botticelli/Thole di “Venere nella conchiglia”? Comunque sì, davvero molto bella e psych.

    Resnick, Haldeman e Sawyer sono fra gli autori più amati ultimamente e suppongo anche che tengano bene dal punto di vista commerciale, quindi figurati se non arrivano prima o poi!

  47. AJdPdR

    Prossima uscita in URANIA COLLEZIONE: “Le fontane del Paradiso” di Arthur
    C. Clarke, già apparso nel 1979 in URANIA (n. 796).

  48. Jerome

    @G.Lippi/Redazione…Fa piacere che ci sia un dialogo e continuativo (finalmente).
    Gli esempi da Lei riportati sono calzanti e sacrosanti ed in effetti sarebbe interessante avere delle risposte anche su altri cicli/saghe avviate, più o meno recenti, come la plurinominata saga di Solace di R.McBride Allen, cui fu dedicato perfino un Urania BIS (1499)…per finire nel dimenticatoio.
    Lascia perplessi proporre il “Galassia nemica” di Allen Steele, ottavo volume di una saga (non un ciclo “stretto”, per fortuna) e poi ripensarci e pubblicare il primo, a Luglio…che per la cronaca comprerò, eh, perché l’autore mi piace un sacco ! 😀
    L’uso degli Urania Bis o supplementi o Oro o Extra, come preferisce, con un prezzo congruo alle vostre aspettattive di vendita (quindi equamente più alto della collana “base”) potrebbe rendere giustizia a queste situazioni ed alle aspettative di molti lettori rimasti a bocca/becco asciutto.
    Anche i MilleMondi potrebbero fare da “ammortizzatore” per quei tomi che per numero di pagine e costo dei diritti necessitano una destinazione che non sia quella della collana madre.
    Voi, Lettori, quali titoli proporreste per il recupero ?..
    Buon lavoro e buone letture ! 😉

  49. Pigreco

    Leggo ora la risposta del sig. Lippi in merito ai cicli che contiene proprio un riferimento ad uno dei cicli che personalmente più mi è dispiaciuto non veder terminato, quello del TIRANNO DEI MONDI. Se i volumi successivi hanno troppe pagine non si potrebbe prevederne la pubblicazione su Millemondi o in più volumi su Urania? (Per me andrebbero bene anche gli Oscar…o qualsiasi altra pubblicazione)

  50. Saint Just

    Certo, si sapeva del cambio, ma non credevo così radicale! “Urania” scritto grosso, “Collezione” e numeretto minimizzati, quasi invisibili. Sinceramente pensavo costina e retro sarebbero diventate bianche e anche i bordi della copertina, non TUTTA la copertina. In più, come ha fatto rilevare giustamente qualcuno, ora chi in edicola li vedrà entrambi, comprerà di certo il meno costoso! E noi, collezionisti della Collezione, come dovremmo giustificarcelo? Han rimesso i risvolti? Non credo; anzi han cambiato il formato, rendendolo odiosamente sgradevole da posizionare a fianco agli altri già posseduti. L’opinione del Signor Lippi è rispettabilissima, ma lo è anche quella di qualsiasi suo lettore e la mia è che questo sia stato un errore, colossale.. Temo una mesta chiusura della serie entro fine anno..

    @Jerome: certo, ma le azioni hanno conseguenze; ergo: tu cambi la grafica e le dimensioni, bene, io non lo compro più, fine della storia. Secondo me la collana Collezione morirà ugualmente, anzi, il processo sarà accelerato dal cambio estetico e io avrei preferito vederne la morte con volumi di colore/formato uniforme..

    Ah, oggi ho disdetto il mio abbonamento..

  51. Gar

    Il fatto che tutti si lamentino ORA della nuova veste grafica forse significa che la risposta via commento in post un po’ datati non ha molta visibilità?
    Perché non un bel post con tutte le risposte interessanti che si forniscono nei commenti alla spicciolata?

    Sull’editoriale sul cartaceo, è semplice: non tutti comprano ogni singolo numero di Urania. Sarebbe carino sapere le novità anche un particolare volume non lo si compra.

  52. The Sign of the Vor

    Egregio curatore.
    Per quanto mi riguarda non penso affatto che ci sia un volontà di prendere in giro i lettori. Sono sempre grato ad URANIA e a chi ci lavora di continuare a offririci della buona FS a un prezzo accessibile a tutti, specie di questi tempi.
    Detto questo vedo nel blog un’occasione per manifestare le speranze, i desideri e magari i rimpianti di noi lettori, più o meno assidui. Chissà che non vi aiuti a cogliere qualche opportunità.
    Detto questo sono consapevole che è sempre vostro onere e merito tenere la rotta sul mare difficile delleditoria per assicurare il futuro della nostra amata pubblicazione.

  53. Valentino

    Sì, tutto quello che volete, ma questo è un colpo basso. Personalmente avrei preferito maggior trasparenza, andando ben oltre il tipico entusiasmo di facciata che non porta mai a nulla. Questo cambio di copertina e formato non potevate annunciarlo per tempo? Io realizzo sempre di più che siamo rimasti in quattro a leggere fantascienza, e tra non molto non rimarrà nessuno. Due collane identiche non potranno che penalizzarsi a vicenda.

  54. waferdi

    A proposito di saghe (o cicli) interrotte.
    Se provate a dare una occhiata su Uraniamania troverete molte considerazioni interessanti al mio Topic “della serie: Come lacrime nella pioggia”.
    Magari a qualcuno piace ed avremo nuovi simpatizzanti.
    Ricordarsi che Uraniamania è un sito di amanti di fantascienza principalmente e non a scopo pubblicitario.

  55. Martivitto

    Mi aggiungo tardivamente alla schiera di malcontento per il cambiamento sia di formato che di grafica di Urania Collezione. Un volumetto di UC aveva una sua dignità estetica non indifferente e credo che ciò lo abbia reso negli anni un elemento che lo contraddistingueva dalle altre collane, tanto è vero che le tariffe del mercato dell’usato (si confrontino siti e prezzi) ne avevano fatto un vero e proprio oggetto da “collezione”… In tempi di “mordi e fuggi” e di consumi sia letterari che musicali ancorchè filmici su tablet e via dicendo era però bello ogni mese avere un volume da aggiungere in libreria, adesso pare proprio sia finita, almeno per me. Se mi interesseranno le storie farò delle eccezioni altrimenti stop. Credo occorra una democrazia anche per chi ancora compra libri di carta e questa scelta andava perlomeno discussa in maniera più condivisa con tutti i lettori.Un vero peccato.

  56. TheMellowGoldenManIt'sIn The...

    Perchè continuare a comprare Urania Collezione ? I titoli mi stanno deludendo (“Le fontane del paradiso” ???… ma per favore!!), grafica che non mi piace, cambio di formato e sopratutto… PERCHE’ DEVO PAGARE IL VOLUME UN EURO IN PIU’ RISPETTO AD URANIA VISTO CHE ORMAI LE DUE COLLANE SONO UGUALI IN TUTTO E PER TUTTO ?? Senza voler offendere nessuno questa mi sembra una presa in giro verso il lettore.
    Mi tengo i miei 121 volumi neri di Urania Collezione e mi fermo li.
    Peccato…. avete perso un altro collezionista.

  57. VergaG

    Ho appena preso il Collezione, e devo dire che questo formato e questa copertina mi piacciono molto. Il libro, comunque, l’ho preso soprattutto per il contenuto, perché aspettavo questo titolo da moltissimo tempo, e dunque poco importa com’è la veste grafica. Anche se, in generale, confesso che a me il Collezione piace di più così. Potrò affiancarlo a tutti gli altri miei Urania, con un’identità estetica simile, che mi piace. Quei pochi Collezione sparzi che ho nel vecchio formato non erano accoastabili a nient’altro, sono dispersi con tanti altri libri sui miei scaffali. Ergo, plaudo alla scelta di cambiare. Concludos egnalando che in effetti nella mia edicola (provincia di Milano) c’era solo il Collezione, mentre l’Urania normale non è arrivato. Ho chiesto all’edicolante, e lui ha confessato che manco sapeva della suddivisione in due collane, e che quando ha ricevuto il Collezione era contento perché pensava che finalmente gli fosse arrivata Urania, che non aveva. E delle due copie che gli sono arrivate, le ha vendute subito entrambe, mentre di solito l’altro Collezione restava lì. Come vedete, è la dimostrazione, seppure in piccolo, che i ragionamenti della redazione e di Lippi sono corretti. Chissà, quindi, che questa svolta non contribuisca a dare nuova linfa a Urania, che sia Collezione o meno? Questa è la mia speranza, al di là di tutti i discorsi fatti, perché un’edicola senza Urania mi pare davvero un pensiero terribile.

  58. xantio

    L’espressione presa in giro è semplicemente un iperbole che però descrive la sensazione di chi si appassiona ad una storia, attende con ansia l’epilogo dopo alcune pubblicazioni, e poi….nulla più se non profonda amarezza.
    Gli esempi citati sono giustificabili (anche se non molto quanto a riguardo la mole delle pagine, Hamilton, da poco pubblicato, ne conta tremila circa!), ma non coprono la stragrande maggioranza dei casi; nel novero, oltre al già citato Solace (tremula fiamma di speranza ancora arde!) si può ricordare Well world di Chalker (2 soli pubblicati!) o di Gerrold Ascensore per la luna (ciclo famiglia Dingillian), altro caso di cui manca proprio l’ultima parte!
    Quindi, esclusi i cicli che per i motivi dal curatore indicati non possono venir completati, gli altri (Solace, Well World, Ascensore per la luna pr esempio) di cui manca solo una parte e che oltretutto hanno avuto ottima risposta da parte dei lettori, potranno vedere pubblicato l’epilogo?

  59. Il Trasfigurato

    @lettori di URANIA da 55 anni in giù

    La polemica ( ¿ “polemica” ? ) sulla ( ¿ “nuova” ? ) dimensione editoriale di URANIA mi appare veramente sterile….

    Le necessità editoriali hanno sempre costretto la Mondadori ad usare il canotto di salvataggio
    { ristampe “ravvicinate” } , od anche la ciambella { numeri “speciali”, “classici”, oro, incenso e mirra… } per mantenere in vita la collana MADRE.
    Certamente i Gialli Mondatori hanno maggiore visibilità, ma concordo con Dancing Bon Bon, è un “altro pubblico di lettori”… e lo dico senza puzza sotto il naso.

    I cicli editoriali sono spessissimo connessi a quelli economici,. Illuminante al riguardo, è l’Editoriale del Curatore Giuseppe Lippi sul numero 1128 di URANIA [ DEMON di J. Varley ], a pagina 171 e 172 .

    Con pazienza lo ricopio tutto a cominciare dal titolo, sperando di fare cosa, forse, utile per i più giovani lettori….

    IERI E OGGI

    Nelle precedenti puntate di questo editoriale abbiamo incontrato alcuni personaggi che hanno fatto la storia di URANIA: e mentre vi promettiamo di tornare diffusamente su alcuni di loro quando se ne presenterà l’occasione non sarà male dare una occhiata al prodotto in sé, come si dice in gergo industriale: alla nostra URANIA come ci suggeriscono ragioni di cuore.
    Nel primo editoriale concludevo che questa pubblicazione ha sempre avuto due anime: la principale è senz’altro quella di una collana di romanzi economici, solidi romanzi di fantascienza “che possono andare nelle mani di tutti”, come recitava una ispirata pubblicità del 1953.

    Vi è poi un’anima segreta, un po’ nascosta, ma che ogni tanto fa capolino; è quella della rivista vera e propria, aspirazione che si affida alle pagine del “Varietà” { per i più giovani, era una rubrica di fine fascicolo, con articoli, mini-saggi, novità editoriali, mi ricordo che firmava spesso Marzio Tosello }
    La grande forza di URANIA, comunque, non deriva dall’essere stata una rivista vera e propria, o dall’aver tentato di esserlo, ma dall’impatto che i suoi economici romanzi hanno prodotto in edicola sin dal 1952. Chi sapeva cosa fosse la fantascienza prima che uscisse “Le sabbie di Marte” di Arthur C. Clarke ?
    Quattro gatti : Sandro Sandrelli, Lionello Torossi, Armando Silvestri, Sergio Solmi, e altri solitari che leggevano la produzione inglese-americana.
    All’improvviso però, non fu più un mistero per nessuno: la copertina di Caesar, per il n° 1 dei “Romanzi di Urania” raffigurava le rosse sabbie di Marte , una città protetta da una cupola di cristallo ed un razzo affusolato che guizzava nel cielo, seguito da una coda di fiamma.

    Nel cielo stellato campeggiava una sola luna, la nostra,: lieve licenza poetica per rendere meno estraneo il cosmico insieme.
    C’era bisogno di altro per spiegare cosa fosse la fantascienza ?
    Comunque in un “Romanzo della Palma”
    { per i più giovani, era una collana di gialli con il classico cerchio rosso, vi scriveva spesso Scerbanenco } dello stesso periodo leggiamo il seguente consiglio per gli acquisti: “ Con URANIA ed i ROMANZI DI URANIA trascorrerete ovunque ore di sogno” ( la didascalia è posta sotto la foto in bianco e nero di una bella ragazza sdraiata sulla sabbia con un fascicolo di URANIA un po’ ingrandito tra le mani). E prosegue : “In questi romanzi, che possono andare nelle mani di tutti, scienza e fantasia si uniscono nell’immaginare le gesta degi uomini più arditi che primi solcheranno gli spazi interplanetari, che primi dovranno combattere contro i misteriosi invasori del cielo e che per primi , varcheranno le allucinanti barriere del tempo e dell’inconscio”

    L’idea dell’Editore Mondatori, era quella di dare , allora come prima della guerra, la collana giusta a ogni tipo di lettori, coprendo tutto l’arco della letteratura di evasione: gialli, fantascienza, sentimenti e avventura, e di lì a poco spionaggio.

    URANIA tuttavia ha avuto una importanza speciale: a parte il timido tentativo di “Scienza Fantastica”, la rivista romana di Lionello Torossi, è stato questo il periodico che introdotto in Italia la science fiction : ha formato schiere di appassionati e ancor oggi la maggior parte dei lettori, dei professionisti del settore, ed anche degli editori (cito per tutti Gianfranco Viviani della Editrice Nord), ammettono il loro debito di riconoscenza con URANIA, quasi si trattasse di una vera e propria iniziazione. Per circa vent’anni URANIA ha svolto questa funzione alternando testi obiettivamente importanti ( classici vecchi e nuovi della fantascienza) a testi d’evasione, piacevolmente avventurosi, che fossero graditi ad ampie fasce di lettori.

    I giovani sono e rimangono un punto di forza del suo pubblico, anche se negli ultimi anni i sondaggi rivelano che l’età media si è andata alzando.

    Certo, altre importanti testate hanno conteso ad URANIA il primato della qualità : GALAXY e GALASSIA dirette da Roberta Rambelli ( la seconda in seguito da Ugo Malaguti), GAMMA di Valentino De Carlo, OLTRE IL CIELO di Armando Silvestri, FUTURO di Lino Aldani, FANTASCIENZA Garzanti e FANTASCIENZA Ciscato ( preparata con gusto e con coraggio da Sandro Pergameno e Maurizio Nati), NOVA di Ugo Malaguti e ROBOT di Vittorio Cartoni.

    Nonostante questo, e nonostante la formidabile concorrenza che negli ultimi venti anni tutte le collane da edicola hanno subito da parte di quelle librarie -sino al determinarsi di una vera e propria trasformazione del mercato- URANIA ha conservato la sua dignità di più antica collana di fantascienza in Italia, ed il suo impatto di collana più economica: quella che ancora oggi può permettersi di offrire una antologia di William Gibson a 4.000 lire { per i più giovani, un poco più di € 2 al cambio ufficiale }, e di pubblicare un melange di fantascienza, horror e fantastico che tocca virtualmente tutti i punti dell’immaginario.

    Quale è stata, quindi, la cosiddetta “funzione” di URANIA ?
    Preparare come ad un ipotetico esame di fantascienza, legioni di scolari una volta tanto non neghittosi, ma anzi avidi di tuffarsi sui libri ?
    Mostrare al signor Tizio ed al signor Caio, INFALLIBILI { mio il maiuscolo } ITALIANI MEDI, che la vita non è fatta solo di tasse e corna, ma anche di imponderabili meraviglie del futuro ?
    ( ricordate la moglie baffuta del protagonista di “Divorzio all’italiana” che legge a letto un Romanzo di Urania ? ).
    Spianare la strada alla marcia trionfale della science fiction qui da noi ?

    Fate un po’ voi.
    Lo scopo di questa pubblicazione è piacere, e finché c’è piacere nella lettura tutto il resto passa in second’ordine.
    GIUSEPPE LIPPI

    Correva l’anno 1990 ed era il 03 giugno.

    Ed è necessario, oggi, ringraziare, sempre, e senza piaggeria, chi ci permette di coltivare la nostra passione lottando strenuamente con “ragiunatt” & “sales manager” vari della Casa Editrice.

    Grazie, di cuore , Lippi.

  60. Antonino Fazio

    Un applauso al Trasfigurato! :-)

  61. andrea-tortellino

    OK, ora il mio commento sarà sicuramente molto leggero, visto che segue quello de Il Trasfigurato, ma vorrei porre una sola domanda: come mai nella copertina non è più riportato l’anno (con le precedenti copertine era scritto sotto l’autore)? Semplice ‘ svista ‘ oppure è parte del cambio stile? Grazie

  62. Silver Apple

    @ Tutti: Da oggi getto la maschera, sotto le mentite spoglie di Dancing Bonbons c’è in realtà Silver Apple (Si può?). I superpoteri rimangono gli stessi, cambiano solo la macchina e il costume.

    @ Tutti: Oh ma che problemi vi fate? Anche a me un po’ spiace per il paesaggio di Brambilla che non vedrò mai però riesco a vivere abbastanza normalmente. Capita di avere libri belli con la grafica molto brutta (E non si può certo dire che questa sia brutta, l’avete mai vista una grafica brutta?). Urania Collezione è uguale a Urania e allora? “La tigre della notte” (Ammettiamo che abbia la copertina brutta) mi sembrava un libro interessante e l’ho comprato senza indugi, per dire, un altro libro di Joe Haldeman in casa non lo porto neanche se in copertine c’è Michelangelo. Urania fa ristampe come Urania Collezione e allora? “la compagnia del tempo” (Che ha una bella copertina) mi sembra moderatamente interessante (Viaggi nel tempo…mmm… l’inizio di un ciclo…mmm… però sul blog hanno detto che piano piano…) e sto tergiversando un po’. In certi periodi sono stato assiduo, in altri un po’ meno. Sinceramente non sento tanto questo senso di “fine di un’epoca” forse per ragioni anagrafiche (non sono mai stato abbonato, bazzico solo da… boh, una quindicina d’anni abbondante, mi piace il periodo con la grafica metal degli anni novanta, aveva bei disegni e mi ha dato l’imprinting cyberpunk e ancora adesso i volumi di quel periodo sono i primi ad attirare la mia attenzione in bancarelle e mercatini) ma un po’ lo posso capire, è come aver comprato i dischi della Sub Pop negli anni novanta, adesso non è la stessa cosa.

    P.S. Neanche a me fa impazzire ma se adesso sul blog di Urania ci si inizia a lamentare di Clarke dove andiamo a finire!!! E’ una scelta facile, Ok ma è come se a casa mia qualcuno si lamentasse perché sto ascoltando ancora i Velvet Underground.

  63. Silver Apple

    Anzi no: Elvis.

  64. JRolex

    sarei curioso di sapere qual’è stata la reazione dei collezionisti nel giugno del 96, quando il formato editoriale che resisteva da quasi 30 anni cambiò. Probabilmente questi scelsero di iniziare una nuova fila nelle loro librerie. Mi sembra che iniziare la nuova veste con Bester e Clarke sia incoraggiante da questo punto di vista.

  65. xantio

    le critiche che stanno nascendo su questo post non sono distruttive, a spregio di una collana che, al contrario, seguiamo tutti con enorme interesse (altrimenti non saremmo qui nè ci lamenteremmo tanto) ma bensì volte a cercare di migliorarla facendo emergere il gusto e i desiderata dei lettori.
    Dalla nascita di Urania a oggi il mondo è cambiato, e con lui sono mutate le aspettative e le attese dei lettori. La fantascienza ha fatto balzi da gigante, Asimov, Heinlein etc. sono i paradigmi da cui ha preso le mosse, ma ora siamo avanti anni luce, romanzi di nuovi scrittori con trame più intricate e avvincenti continuano a nascere, ed è proprio in questa direzione che urania dovrebbe andare.
    Purtroppo, per svariati motivi, si sta fossilizzando, adagiandosi sugli allori di un tempo che non è più, e proprio quando invece assistiamo a fausti e improvvisi sbalzi di vitalità grazie a pubblicazioni di romanzi all’avanguardia che hanno avuto un’ottima eco di risonanza in altri paesi, ecco che noi ce li si debba godere solo in parte, una sorta di coitus interruptus a causa di (non) finali troncati, avventure lasciate a metà.
    Da qui il biasimo, da qui lo scontento.

  66. bruciovento

    sono di una tristezza e di un’infinita opacità che fa passare la voglia di acquistarli…addio al fascino per l’assetticismo quasi sanitario.

  67. Il Trasfigurato

    @Dancing Bon Bon

    Forse se ne erano accorti in tanti che il tuo fosse un “nom de plume”….

    Troppo accurati e puntuali erano i tuoi post…

    Cmq, complimenti !

  68. Umberto

    a proposito di cicli.
    Mi picerebbe leggere la fine del ciclo dei Topi di James Herbert
    finora ne sono usciti solo due volumi, il primo con Sonzogno e il secondo su urania.
    Magari un bel Millemondi con tutti e quattro i romanzi

  69. The Sign of the Vor

    Oggi ho comprato l’UC di Bester. Ho un ottimo ricordo di quando lo lessi nell’edizione “Classici Urania” del 2000. La possiedo ancora ma non in condizioni ideali, per cui non ho saputo resistere.
    Devo dire che la nuova veste grafica, pur sobria, mi sembra elegante e dignitosa, inotlre la comodità del formato uniforme con gli altri Urania non è da trascurare sugli scaffari sempre congestionati di casa.
    Certo, così senza le belle illustrazioni a grandezza di copertina, è difficile giustificare la differenza di prezzo. In fondo siamo tornati ad avere Urania quindicinale.
    Immagino che in futuro, se si renderà sarà necessario un piccolo aumento, i due pezzi saranno riallineati.

  70. The Sign of the Vor

    Dimenticavo: anch’io applaudo all’opprutna citazione del Trasfigurato e, retrospettivamente, alle belle parole del Curatore.

  71. dobrow

    …oggi volevo comprare UC, oggi ho visto il nuovo formato, oggi ho deciso che non lo comprerò più, soprattutto a questo prezzo…scelta folle, ve ne accorgerete presto…addio

  72. Saint Just

    @ Silver Apple: parlandoti con molto rispetto, va bene, bel post (che però m’è risultato un pò troppo “a favore”), ma non è che tu puoi decidere per tutti gli altri! Io rispetto la tua opinone, che non condivido, ma tu rispetta il fatto che per molti, questo nuovo formato/grafica, sia sconveniente, brutto, respingente. A te non cambia niente, e va bene, per me è divenuto motivo fondamentale nel momento in cui ho deciso di iniziare a collezionare questa collana!
    Tanto per essere chiari: visto che viene a cadere l’uniformità con i precedenti, i prossimi numeri che usciranno, se saranno di mio interesse, mi limiterò semplicemente a comprarli usati (nelle edizioni delle vecchie serie o differenti case editrici) su Ebay (metà prezzo o meno, stessa resa), molto elementare, mi pare.. :)

  73. lasec

    Ultimo numero di URC. Abbonamento non rinnovato e fine di un amore (ma eravamo separati in casa già da un paio di anni).

    Peccato.

  74. Giuseppe Lippi

    L’andamento piuttosto ripetitivo di questa discussione (in realtà, un “crucifige” da parte di chi critica sempre tutto, dal prezzo alla copertina) è salvato, per fortuna, da alcuni lettori obbiettivi che cercano di fare il punto con maggiore lucidità. Per quanto riguarda gli altri, i lettori più intransigenti confondono il livello della discussione editoriale con quello organizzativo ed economico e passano disinvoltamente dall’uno all’altro senza troppe preoccupzioni. Ho già spiegato che l’aspetto grafico di Urania e collane sorelle, la periodicità, il prezzo, il numero di pagine e la distribuzione non vengono decisi dalla redazione o dal curatore ma, in linea di massima, dalla direzione della casa editrice. Prendersela a cuore va bene, ma usare questo blog (costruito dalla Mondadori) per tirare sassate lascia un po’ il tempo che trova. Lo scontento civilmente espresso per un po’ può anche starci, ma qui siamo al paradosso dei sassi tirati in testa ancora prima che il volume in questione di Urania collezione avesse raggiunto le edicole! Credo davvero che in qualche caso si siano passati i limiti della decenza.
    Quanto alle altre critiche: è vero, dalla nascita di Urania e del mondo le cose sono cambiate, ma così pure la nostra collana, che è anzi una delle più soggette ad aggiornamenti e revisioni nel corso del tempo. La collezione che ha pubblicato, negli anni Novanta e Duemila, Greg Egan e Paul Di Filippo, Peter F. Hamilton e Alastair Reynolds, K.W. Jeter e Kage Baker, Valerio Evangelisti e John Crowley, Jacques Spitz e Bruce Sterling di tutto può essere accusata meno che di stagnazione.

  75. Mary

    Appena preso UC di marzo.Che dire?
    Non è male..ma non è da “Collezione”. Copertina e pagine sottilissime amalgamate al resto di Urania, senza nessuna distinzione. La scritta collezione è così in piccolo che passando dall’edicola quasi mi perdevo l’uscita perchè associavo ancora la copertina bianca agli “altri” Urania. Tanto che mi sono dovuta fermare e spulciare i vari Urania.
    In più come qualcuno ha già fatto notare non c’è più l’anno in cui è stato pubblicato la prima volta. Mi piaceva sapere quanto fosse “vecchio” il libro..anche per collocarlo mentalmente alla tipologia di fantascenza del periodo e sapevo più o meno cosa aspettarmi, visto che grazie a questa edizione di Urania ho conosciuto autori che hanno fatto la fantascenza. e per questo non potrò mai ringraziarvi. Sono partita da Asimov, che ho letto tutto alle superiori e dopo di che le copertine e i contentui di Uc mi hanno attirato tanto da diventare una fedelissima.

    ma il cambio formato proprio non mi va giù, perchè la qualità come detto sopra è scesa di molto. Non è più da “collezione” non si distingue dalle altre che sono sempre di gran contenuti ma “economiche” quindi mi chiedo..perchè farla pagare di più? prima aveva senso. Ora no.

  76. Giuseppe Lippi

    Cercherò di far ripristinare l’anno di prima pubblicazione originale, “caduto” evidentemente per ragioni grafiche. Nel caso de “La tigre della notte” è il 1956 e d’ora in poi lo ritroverete sempre, sul piatto o in quarta di copertina.

  77. Redazione

    Sul prezzo di copertina del Collezione, di cui molti si lamentano, va spiegato che gli autori classici della fantascienza, quei grandi che oggi è così difficile emulare (come Alfred Bester, per esempio, ma come tutti gli altri che escono nel Collezione), hanno dei costi di diritti enormi, molto superiori a quelli degli autori contemporanei. A volte anche due o tre volte superiori, arrivando a “bruciare” tutti i possibili benefici del recupero di vecchie traduzioni, anche perché in redazione ogni libro viene ripreso ed editato di nuovo, e quindi non è un’operazione a costo zero. Insomma, se dovessimo pensare solo alle questioni economiche, eviteremmo di prendere i grandi autori che ci costano delle vere e proprie fortune (e a quel punto, cari lettori, questi autori li potreste leggere solo andandoli a scovare su ebay o nelle bancarelle dell’usato), ma in questo modo verrebbe a decadere una delle “missioni” di Urania, che ha sempre cercato di mantenere viva la tradizione, oltre che tenere un occhio puntato sulle novità. La ripubblicazione dei grandi classici è uno sforzo enorme, ma che riteniamo necessario per il bene della fantascienza in Italia. In quest’ottica stiamo facendo di tutto per cercare di uniformare anche il prezzo di copertina del Collezione a quello di Urania, ma non dipende da noi, quanto dai risultati di vendita e dagli sforzi che stiamo compiendo per convincere le agenzie letterarie ad abbassare un po’ le loro pretese sui diritti d’autore, per scongiurare il pericolo di veder scomparire dalle edicole italiane i grandi capolavori del passato in volumi dal prezzo ben più vantaggioso rispetto a quelli da libreria. Naturalmente, ci auguriamo che gli appassionati capiscano che in un momento di crisi generalizzata come questo, non è più possibile sostenere una collana se il conto economico non è almeno in pareggio, e il Collezione, nella precedente veste grafica, aveva dei costi così elevati da rendere impossibile continuare a pubblicare titoli con regolarità. Adesso siamo convinti che la collana sia più facilmente identificabile nelle edicole, soprattutto dai lettori di passaggio che acquistano d’impulso e che sono la stragrande maggioranza del nostro pubblico. Se i numeri ci daranno ragione, allora vedrete che riusciremo anche ad abbassare il prezzo di copertina, uniformandolo a quello di Urania, evento questo che non accade certo troppo spesso, nel nostro Paese.
    Insomma, speriamo che i nostri sforzi vengano compresi, e se volete continuare a leggere i grandi classici del passato a un prezzo più che abbordabile, allora sostenete il Collezione. Grazie a tutti.

  78. Il Trasfigurato

    Beh ! direi che la questione è chiusa…

    “Speriamo che URANIA me la cavo ! “

  79. Marcello Mori

    Gentile Signor Lippi e Gentile Redazione d’Urania,
    vorrei chiedervi quale sarà il prossimo Millemondi, e quando e come uscira “Fiume degli Dei” di Ian McDonald.
    Grazie.

  80. Mary

    Grazie redazione per la spiegazione.
    ora ha senso :)

    Perchè anche se non può piacermi la copertina, e ho dovuto mettere il n. 122 da un’altra parte in libreria e non vicino ai suoi “fratelli” UC, il contenuto continua a piacermi e se sparisse dall’edicola sarei disperata!!! per cui continuerò a sostenervi.

    spero davvero che i vostri e i nostri sforzi portino alla continuazione della collana e all’abbassamento di prezzo 😉

    incorciamo le dita!

    @Lippi: grazie per la data

  81. mary

    @ redazione.
    grazie per la spiegazione. sosterrò uc e incrociamo le dita!

    @ lippi
    grazie per la data

  82. xantio

    Per quanto mi riguarda sono pronto a sacrificare tranquillamente sia la vecchia veste grafica che un prezzo livellato all’urania collana, il tutto a favore della qualità delle opere pubblicate e dell’impegno a chiudere almeno qualche ciclo (magari proprio quelli cui manca l’ultima parte e i cui costi di diritti non siano esorbitanti, iniziamo almeno da quelli!!!).
    Sarò ripetitivo ma è una cosa che mi esaspera davvero il non legger la conclusione di una storia che ho seguito a lungo e mi ha appassionato.

  83. Antonino Fazio

    “ho deciso che non lo comprerò più… scelta folle”

    detto così sembra un ripensamento, o quantomeno un conflitto inconscio… :-)
    Battute a parte, c’è una cosa che mi sfugge: capisco l’affezione (al cuor non si comanda) ma tutti questi collezionisti non hanno mai comprato l’Urania normale? No, perché se la veste grafica va bene per gli Urania standard, compresi i Millemondi, non può diventare improvvisamente indegna quando ne venga rivestita un’altra collana.
    Se posso azzardare un’ipotesi psicologica, mi sembra che il vero problema sia quello dell’uniformità, non la grafica in quanto tale. I collezionisti amano le distinzioni. Ciò del resto è ben noto (Freud lo chiama il narcisismo delle piccole differenze) e immagino possa spiegare il vero motivo della levata di scudi. Allora forse basterebbe introdurre un qualche segno visibile di distinzione, senza eliminare l’uniformità della grafica.
    Naturalmente la discontituità coi precedenti numeri rimane, ma il cambiamento in natura è fisiologico.

  84. andrea-tortellino

    Grazie al cortesissimo sig. G. Lippi per il ripristino della datazione sulla copertina, per gli appassionati o per i neofiti non è poco sapere -al volo- la data del romanzo che si sta acquistando -o che si è già acquistata-.
    @Redazione
    Spero che il vostro desiderata- di abbassare il costo del volume collezione si possa fare (e in formato ebook quanto verrebbe di conseguenza?), altresì mi auguro che UC venga maggiormente comprata dagli acquirenti spot in modo tale da fornire una costanza di vendite (una linea in crescita o quanto meno in pareggio?). Lato mio posso garantire quanto fatto fin d’ora, non essendo un collezionista puro, ovvero comprando i volumi che mi interessano maggiormente. Probabilmente grazie anche al lettore ebook qualche uscita per la quale prima potevo tentennare ora la prenderei.

  85. Marco

    ho comprato il numero di urania collezione, beh mi sono torvato un pò in confusione in edicola, siccome le copertine erano uguali ho faticato un pò a capire quale era l’urania collezione e quella dei capolavori…poi le linee grigie sinceramemte non mi piacciono per nulla, potevate scegliere un colore più vivace magari blu o arancione.

  86. Diego

    Io vi sostengo e vi sosterrò sempre!!!! Chi non acquista più URANIA COLLEZIONE o URANIA solo per il cambio di copertina,”che a me piace molto ;)” in fondo non ama la FANTASCIENZA…

  87. Stefano

    be’, comunque all’interno si trova sempre la data di prima pubblicazione originale, mi pare

  88. anacho

    E’ vero, i grandi autori costano.
    Per questo diventa importante recuperare autori non di primo piano ma leggibilissimi e appassionanti, che a volte sconfinano nel capolavoro.
    Per dire l’Hamilton de Gli incappucciati d’ombra, il Cooper di La terza fase o Uomini e androidi, Pedler & Davis di L’effetto dinosauro, Del Rey con L’undicesimo comandamento, Moore con Lot o il Leinster de Il pianeta dimenticato.
    Poi magari costano più di altri, ma sono senz’altro degni di UC.

  89. lasec

    E’ tempo di crisi per tutti, non solo per Mondadori.
    Alcune scelte sono difficili, altre di meno.
    In bocca al lupo.

  90. Giuseppe P.

    D’accordo con l’editoriale del Curatore riportato dal Trasfigurato
    come anche con quanto affermato sempre da G. Lippi sopra (14 marzo).
    Purtroppo sono d’accordo anche con molte delle osservazioni di Mary.
    Conclusione:
    Con UC n.122 ho acquistato un ottimo romanzo ma Urania Collezione per quanto riguarda la veste grafica ha fatto decisamente UN GROSSO PASSO INDIETRO!

  91. Silver Apple

    @ Saint Just: Ma, in realtà credo di essere fin troppo critico nei miei commenti, soprattutto nella collana madre. (E poi non decido proprio niente, altrimenti Urania sarebbe una roba deplorevole e antieconomica da orgasmi multipli, morti per infarto e processi penali ahahahah… lasciamo stare). Mi sembrava giusto solo mostrare un po’ di comprensione dopo che sono venuti a dire che c’è da scegliere fra le copertine e il nulla della “Storia infinita”, così come mi spiego perché non c’è neanche un libro di Philip Dick nella Collezione (Blindatissimo) o perché non pubblicano i seguiti di Dune: costano tanto e fanno raccapriccio. Tanto, più o meno quanto “L’ultimo teorema”. C’è di che ringraziare ma glieli si chiede incessantemente salvo poi lasciare una valanga di “Fate schifo” se dovessero pubblicarli. O chiedere fino allo sfinimento di ripubblicare i cicli difficili da trovare e quanto te ne servono uno nei “Capolavori” (Non l’avranno certo fatto perché gli era stato chiesto però…) ci si indigna come se si fosse caplestata la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Dibattiti così accesi denotano un grande attaccamento e credo che nessun’altra collana o editrice possa vantare un seguito così appassionato (E nessuna però dialoga col proprio pubblico, visto che ci si lamenta che la redazione si fa viva una volta ogni elezione di Papa) però quando le critiche si fanno infantili e gratuite (Non ce l’ho di certo con te, non ricordo tutto quello che hai scritto, è il tono generale dei commenti da quando seguo il blog) e l’affetto si trasforma nell’attaccamento morboso dello stalker da commentatore inizio a chiedermi che senso ha il blog (Almeno i DRM erano una buona causa). Soprattutto perché quelli che si beccano gli insulti non sono quasi mai i veri bersagli. Ci sarà qualche executive a cui di fantascienza presumibilmente non frega assolutamente niente (Azzardo: neanche di letteratura in generale, è il tipo di persona che ha rovinato i film di Orson Welles, per dire) che non capisce cose tipo perché per un nerd un cambio di grafica è così sconvolgente – OK in linea di massima l’unico manager buono è un manager morto ma qui tutti i torti lo stesso non glieli riesco a dare eheheh- e vive senza drammi l’irreperibilità degli arretrati – p. es non sfruttare il canale già bello e spalancato delle catene di negozi è davvero una scelta miope. Poi però posso capire se un abbonato mostra meno pazienza di me riguardo a certe scelte o alle ristampe nella collana regolare ed in generale rimangono cose che continuano ad essere incomprensibili e che continuerò a criticare.

  92. waferdi

    Per Diego, non dire cose avventate, quando avrai 6.000 libri di fantascienza potrai parlare. Sono solo uno dei tanti che non comprerà più doppi.

  93. Jerome

    Auspico che con le ultime (e ultimamente puntuali) precisazioni redazionali la querelle estetico/economica sia chiusa, posto che ognuno può mantenere le proprie perplessità, se ne ha.
    Che si possa riprendere la navigazione editoriale di entrambe le testate, ora sì davvero “gemelle”, sperando che non siano molti quelli che le abbandoneranno per un moto d’irritazione.
    Purtroppo, mi ripeto da un mio precedente post, qua si tratta di una sfida per la SOPRAVVIVENZA, non tanto di Urania, quanto di un genere…La FANTASCIENZA, che in teoria da queste parti dovremmo amare tutti.
    Quanta SF leggeremmo, che siano inediti, capolavori o (da) collezione, se chiudesse Urania ?..Quanta ne vedete in libreria ?..
    Io non desidero un FUTURO da leggere…in pdf…Fate voi.

  94. Filo79

    Finalmente ho anch’io in mano il nuovo UC, e posso rendermi conto delle modifiche di cui ho letto in questo stimolante blog.
    Non aggiungo nulla di nuovo a quanto già detto: mi sono avvicinato alla fantascienza proprio grazie ad UC, di cui mi era piaciuta subito la veste grafica non convenzionale, e dal primissimo non ho mai perso un numero; la mia delusione è evidente, anche perché sono tra quelli che gradiscono l’oggetto libro in sé oltre al romanzo, ed amano tenerli tutti allineati in libreria, anche se a qualcuno può sembrare puerile.
    E’ chiaro che le critiche vengono soprattutto da appassionati e collezionisti, che però, come spiegato dalla Redazione, non rappresentano la maggioranza degli acquirenti, quindi la loro delusione è il male minore.
    Ciò che si poteva fare, secondo me, e qualcuno l’ha accennato, era fornire qualche segno di continuità con la vecchia veste grafica, magari mantenendo il font della numerazione o del nome dell’autore, o richiamando in qualche modo l’immagine a tutta pagina; messi uno a fianco all’altro, i volumi non sembrano proprio appartenere alla stessa collana.

  95. Riccardo F.

    Io dico, se permettete, ormai quel che è fatto è fatto e dalla rubrica di Urania regolare si carpiscono molte cose interessanti per il futuro rilancio di questo genere in Italia da parte di Mondadori (il recupero dell’opera di Vance, lo spazio conosciuto di Niven per dirne qualcuna, la conferma della prosecuzione di alcuni cicli come quello di Haldeman). Siamo fiduciosi.

    @Mr Lippi: grazie per la disponibilità a ospitare articoli musica/sci-fi su queste “colonne”, mi metterò al lavoro appena possibile (cioè non prima di maggio). Intanto nei prossimi giorni risponderò brevemente su varie questioni ai tanti entusiasti che hanno cominciato a parlarne :) Grazie a tutti per l’interesse: a mio avviso oltre ad essere un argomento interessante e mai abbastanza esplorato, serve anche a rinfrescare l’aria del blog, ultimamente diciamocelo purtroppo un po’ amara e uni-direzionale…
    In tal senso aspetto l’editoriale di news promesso per inizio marzo e ancora non postato, per ulteriori e più complete considerazioni. Grazie ancora di cuore al Curatore e ai naviganti. R

  96. docmarvel

    Concordo con tutti quelli che hanno stigmatizzato la decisione di cambiare formato e design alle copertine della Collezione. Mi piacerebbe si facesse un sondaggio per sapere quanti collezionisti e quanti lettori occasionali comprano Urania Collezione. Sono certo che lo “zoccolo duro” è formato dai collezionisti come me, a cui è preso un colpo nel vedere lo scempio visivo provocato dal giustapporre alle uniformi, rassicuranti, belle copertine nere l’ oblunga, pallida, diseguale copertina bianca. Perché non si vuole capire che questi dettagli sono fondamentali? Sono molto amareggiato… (Giuseppe, puoi redimerti solo pubblicando le prime raccolte di Bradbury, eh, eh, eh…)

  97. lasec

    Jerome,
    tu chiedi quanta sf si veda in libreria. Se consideriamo Mondadori (togliendo Asimov) direi ben poca…

  98. Il Trasfigurato

    @ per la Redazione

    Può essere utile il, tradizionale, appello ad abbonarsi ?

    In fondo se non ricordo male la collana economica di Fanucci “Solaria”, è morta proprio per non avere raggiunto il break even point…

    Come detto da tutti è tempo di crisi, e non c’è da vergognarsi a fare un appello del genere…

    Mi faccio umile e vi dico perchè non vado in centro a comprare l’usato :
    autobus andata € 1.50
    Urania usato mediamente € 2.50
    Urania Collezione mediamente € 3.00
    autobus ritorno € 1.50.

    Totale medio minimo Urania € 5.50

    Totale medio minimo Urania Collezione € 6.00 .

    Occorrono altre considerazioni ?
    Scusatemi il minimalismo, ma io sono, lo so, un privilegiato, c’è gente che vedo rovistare negli scarti dei mercatini ( non la solita vecchietta pensionata ) enon compra NULLA che non sia per la propria sopravvivenza quotidiana…

  99. Kosmo

    Capisco la necessità di un rinnovo editoriale ma così le fantastiche copertine del signor Brambilla sono sacrificate,peccato.

  100. xantio

    @ silver apple: “O chiedere fino allo sfinimento di ripubblicare i cicli difficili da trovare”. Cosa intendi? Cicli difficili da trovare per la Mondadori? Oltretutto dopo che ne ha pubblicato una parte? Continuo a trovare assurdo che un ciclo che prevede una conclusione rimanga zoppo senza un finale, perchè vengono stampati i soli 2/3 (quando va bene!E magari a distanza di anni).
    Pensi sia così strano prendersela o insistere per la conclusione di almeno quelli cui manca solo la parte finale?

  101. Luca

    Sono un orgoglioso possessore di tutti i 121 volumi precedenti a questo…ma il cambio di copertina e di formato non mi rende molto felice!!!

  102. Il Trasfigurato

    A prposito di rinnovo editoriale, visto che nella copia di carta è ritornata la cara vecchia rubrica la “Gaia Scienza”, è ipotizzabile una sua attivazione sull’ebook in modalità “ampia & linkata “ ?

    E magari con qualche articolo “linkato” che abbia interesse scientifico e, sottotraccia, fanta-scientifico ?

    Qui di seguito un link su una appassionante teoria sul bosone di Higgs, forse ha 5 identità plurime e questo forse spiegherebbe perché il 96% dell’Uni-verso è totalmente invisibile….

    LA PARTICELLA DI DIO HA CINQUE VOLTI

  103. TheMellowGoldenManIt'sIn The...

    Scusatemi, io non vedo niente di sbagliato se un appassionato (in possesso, TRA LE ALTRE COSE, di tutti i 121 volumi di UCZ più il 122° bianco…) decide di non comprare più UCZ a causa del cambio di grafica.
    Capisco chi critica le scelte di Mondadori, capisco chi invece le appoggia; non capisco chi critica il pensiero degli altri.
    E se ho deciso di non comprare più non è a causa del prezzo: il Trasfigurato ha fatto un conto relativo ai costi medi di un Urania o UCZ usato, beh io ti posso dire che i miei conti sono ben diversi. Gli urania usati li compro anche a 60 cent, gli UCZ usati anche ad 1,50, Cosmo Oro ed Argento e Libra da 2 a 4 euro, e di solito non compro un volume ma un pacco di volumi !
    Tutto questo per dire che se fino ad ora ho comprato TUTTI i numeri di UCZ non è certo perchè non avevo altro modo per procurarmi quei romanzi (ne avevo parecchi di modi…) ma perchè MI PIACEVA DAVVERO TANTO la collana nel suo insieme.

    Concludo dicendo che così come è da rispettare la scelta di Mondadori (che ha i suoi buoni motivi) e così come rispetto il parere di chi è entusiasta, o semplicemente favorevole al nuovo formato, nello stesso modo andrebbe rispettata l’opinione di chi è deluso da questo cambio.
    Se ho deciso di non collezionare più UCZ ma di comprare solo i numeri che mi interessano non è, come dicono Diego o altri, perchè non amo la fantascienza; cosa c’entra ?
    Sapeste quanto spendo per assecondare la mia passione per la SF ….

  104. Silver Apple

    @ xantio: No, no la conclusione dei cicli è sacrosanta. Io poi se non ho in casa tutti i volumi non inizio neanche a leggerli. Ho uno scaffale “purgatorio” apposta, è molto affollato e non va bene.

  105. gui

    al fine di procedere ad una riconciliazione con il pubblico :) , perché non coinvolgere lo stesso nella scelta dei futuri numeri da pubblicare su UC ??
    magari compilando una lista di romanzi o raccolte di racconti ( era stato promesso il meglio di weird tales ad es.) tutti papabili ad entrare a far parte della collana e scegliere in base ai voti ?
    molti utenti , interagendo con la redazione , partecipando con questa alle scelte , sarebbero più motivati anche all’acquisto …
    Si potrebbero finalmente vedere in edicola autori differenti , quelli che rendono felice il pubblico come quando fu ristampato Wyndham o Fredric Brown

  106. VergaG

    Una considerazione da collezionista: pensateci, ma adesso il Collezione con il vecchio formato vale molto di più. Chi ha tutti i numeri è sicuro di avere una collezione unica, limitata, ben classificabile. Chi non li ha tutti… ne vada a caccia sulle bancarelle, finché può!
    e per tutti gli altri dico: adesso ricomincia una nuova collezione, con le cover nuove, tutta la prendere per non lasciarsi sfuggire la possibilità di averle tutte fin dall’inizio, in attesa del prossimo cambiamento. Anche questo fa collezione, no? Quindi qual è il problema? Sempliceemnte abbiamo ricominciato, e una nuova avventura è sempre una buona avventura!

  107. Almas

    Peccato. Compravo tutti i numeri (la maggior parte li avevo già) per affetto. Così è una brutta copia di Urania. Adios…

  108. Giuseppe P.

    @Il Trasfigurato
    Veramente interessante l’articolo sul bosone di Higgs.
    E’ quel 96% di universo invisibile responsabile della forte espansione dell’Universo?
    La scienza si interroga!

  109. Diego

    VergaG ha capito tutto…:)

  110. xantio

    Quoto silver apple e tutti coloro che spingono affinchè ci sia la possibilità di concludere qualche saga.
    Proposta alla redazione: almeno UN volume all’anno per chiudere qualche ciclo, a vostra discrezione (in base ai costi ed alle possibilità dei diritti); è cosa impossibile?
    Curatore Lippi, può prendere in considerazione un simile progetto?

  111. Matteo F.

    Urania si è sempre distinta per l’avanguardia nelle sue proposte grafiche e le nuove copertine bianche con cerchio rosso e grigio sono sobrie, pulite ed eleganti. E poi ricordiamoci che stiamo parlando di una collana POPOLARE (e ben venga!). E’ questo che contraddistingue Urania da 60 anni. Semmai interroghiamoci se il “popolare” della veste grafica e del prezzo bastino ad aumentarne la diffusione.

  112. Luca

    Il cambio di grafica decreta il termine della mia collezione. Peccato perché possiedo tutti i volumi ma questa nuova veste grafica è davvero ben poca cosa.

    Complimenti Mondadori.

  113. Luca

    Leggendo i commenti Urania Collezione avrà vita breve. Molto breve.

  114. ophiucus75

    Trovo veramente infantili e deprimenti tutti i commenti relativi alla questione del cambiamento grafico: io adoravo i primi Urania Collezione con le alette, a un certo punto sono scomparse e ne ho preso atto. Non riuscire a capire che in un momento di difficoltà come questo è necessario stringere i denti e puntare all’essenziale(buoni testi, edizioni integrali con presentazione bio-bibliografica, controllo accurato delle bozze) e fossilizzarsi sulla questione esteriore è ridicolo. Spero che nel mondo dei lettori di Urania sia maggiore il numero degli appassionati di buoni testi rispetto ai maniaci dell’esteriorità che, neppure di fronte ad un’esauriente spiegazione delle motivazioni, riducono il loro livore. A me interessano buone letture fantascientifiche con testi integrali e corretti, poi siano ebook, volumi neri, bianchi, grigi, a rombi o con oblò non mi interessa. Spero che i lettori di Urania comprendano queste dinamiche e non si abbandonino ad un deleterio “cupio dissolvi”, per poi glorificare magari libretti da 120 pagine a 12 euro, spesso pure ristampe.

  115. VergaG

    @Luca: io mi auguro di no. E sarebbe stupido fare diveresamente. Anche perché i classici della sf ce li dà solo Urania Collezione. Dove altro andremmo a prenderli? Quindi credo convenga a tutti dare sostegno alla collana, perché se dovesse chiudere, sarebbe una iattura. A meno che non vi interessi nulla della fantascienza… ma allora perché perdere tempo a scrivere qui?

  116. Giuseppe Lippi

    La nostra intenzione è di chiudere tutti i cicli attualmente in corso, e quindi Mike Resnick, Allen Steele, Joe Haldeman, eccetera. Per quanto riguarda quelli del passato, ci sarà tutto il tempo di verificarlo quando avremo chiuso le “pendenze” attuali. Ma non vorremmo trasformare Urania in un serial infinito…

  117. Marcello Mori

    Ma perché giudicate il libro dalla copertina? Io giudico la traduzione, l’edizione, la storia, etc…

  118. Giuseppe P.

    1)Malgrado tutte le critiche alla grafica UC VIVRA’ !!!
    2)A quando un’antologia di racconti di Sheckley?
    3) I 7 volumi del ciclo di fondazione pubblicati in Urania sono integrali? Qualcuno oltre il curatore sa la risposta!

  119. Giuseppe Lippi

    Comincia la campagna anti-anonimato! E’ vero che per postare un commento dovete lasciare la vostra email, ma a parte l’amministratore del blog nessuno la vede. Sarebbe bello se, accanto allo pseudonimo favorito o anche prima, metteste il vostro nome e cognome autentici. Io lo faccio da sempre! :-)

  120. Jerome

    La via per la diffusione di Urania e della SF passa anche per le piccole cose…ho mini-recensito il romanzo qui presente sulla mia pagina FB, a beneficio (?) dei miei amici, più o meno virtuali (e “ho” venduto almeno una copia), ecco qua…:

    “Straordinario, scritto nel 1956 ma attualissimo, idee, intuizioni e trovate a profusione ad ogni pagina, ne verrebbe fuori un film spettacolare. “Dice” tutto quel che deve dire in poco più di 200 pagine serrate…anziché quei cicli di X-mila libri (specie Fantasy) che (vi) piacciono tanto…
    Uno dei romanzi “di genere” migliori che abbia letto.
    Lo trovate in (qualche) edicola ancora per una settimana circa, ad euro 5.90. Poi ca…voli vostri.”

  121. Riccardo F.

    @Signor Lippi: grazie per la rassicurazione sui cicli recenti. Vorrei solo aggiungere che non sarebbe cosa così sconveniente pubblicare gli ultimi volumi di Somers (Electric Church) e di Solace, in quanto l’ultimo ciclo è recentissimo su Urania e dell’altro, il terzo volume The shores of Tomorrow da quanto si dice è ragionevolmente leggibile di per sé (gli autori USA seriali fanno sempre in modo che tutti i loro libri siano sempre leggibili in maniera autonoma e nel frattempo la serialità involgia i lettori a prendere gli altri). Insomma va bene avere conclusi cicli ragionevolmente lunghi laddove ne valga la pena e laddove non siano stati conclusi per un volume appena, ma non facciamone una ossessione ragassi! ^_^

    Infine in merito ai testi particolarmente ricercati, come lei definisce quelli in cernita per i Capolavori (io li definisco “particolarmente contaminati”) dovreste forse riconsiderare il magnifico La città dell’estate del grandissismo John Crowley, e considerare l’acquisizione di The Rosetta Codex del mai dimenticato Richard Paul Russo (per me Ship of Fool/Into Leviathan fu una autentica folgorazione), da troppo tempo assente da Urania.

    Nella stessa ottica di scelta per testi particolari (irrinunciabili, contaminati, storici etc etc.) io riconsidererei per Millemondi o Urania Collezione Harlan Ellison e le sue Dangerous Visions 😉

  122. Riccardo F.

    @Signor Lippi: ultime cosette. Ma ‘sto editoriale flash con altre novità, promesso per l’inizio di marzo, manco per Pasqua è possibile? :)

    Il fatto che abbia promesso la prosecuzione e la chiusura dei cicli attualmente pendenti mi fa ben sperare per la prosecuzione dei due di McDevitt, di cui, mi permetto, sarebbe anche opportuna a questo punto la riproposizione di The Engines of God, uscito tipo quindici anni fa su Urania e testo fondante di tutto l’universo di Cauldron.
    So che alcuni dei libri di McDevitt sono lunghetti, ma sono sicuro che il nuovo formato della testata e le formule di pubblicazione che evolvono e continueranno ad evolvere grazie ai mattoni di Hamilton e McDonald, troverete alla fine il modo di farceli leggere.

  123. Alessandro P.

    Faccio davvero fatica a credere che la gente smetta di comprare UC solo perchè sono cambiati il formato e la copertina: d’accordo che il cambiamento è radicale ed i nuovi numeri sullo scaffale non si sposano bene con quelli vecchi, ma ciò che conta è il romanzo racchiuso tra la prima e la quarta di copertina.

    E’ stato spiegato in maniera esaustiva che questo cambiamento è servito come una sorta di rilancio della nostra amata collana, e solo con il sostegno di noi lettori appassionati alla follia di FS potrà continuare a regalarci momenti di svago e meraviglia così come è avvenuto finora.

    Invece di abbandonarla (ma forse lo sdegno durerà poco e presto la riabbraccerete), scegliete un volume per voi particolarmente significativo, e prestatelo ad un amico che abitualmente legge altre cose: magari riuscirete a far scattare la passione per la fantascienza anche a lui, e gli potrà venir voglia dei comprare lui stesso i volumi che verranno

  124. Il Trasfigurato

    @TheMellowGoldenManIt’sIn The…

    Oggi per motivi di lavoro sono andato in centro, (libreria dell’usato c/o Tribunale per i palermitani), non la mia solita dell’usato….

    Urania a € 2.50, o Palermo è stramaledettamente cara… oppure c’è meno leggi e getta per la FS…

    Mi sembra che indirettamente ciò sia un segnale positivo per Urania…

  125. aetius

    Mi pare che ci sia troppa gente legata
    al passato.Pensiamo invece che il mondo
    dell’editoria è in crisi e la fantascienza non scherza.
    Non lamentiamoci troppo e teniamo stretto quel poco ( di fantascienza ) che è rimasto sul mercato.

  126. nottolone

    Adesso siamo convinti che la collana sia più facilmente identificabile nelle edicole, soprattutto dai lettori di passaggio che acquistano d’impulso e che sono la stragrande maggioranza del nostro pubblico.

    Potrei sapere, a nome dei lettori piu’ stanziali,a quali agenzie si è rivolta la Mondadori per monitorare questa asserita maggioranza?
    Urania dunque sarebbe letta in maggioranza da un lettore impulsivo e di passaggio?
    Mi si perdoni se dissento fortemente da questo ritratto davvero offensivo che non fa onore nè alla casa di Segrate nè all’incolpevole Lippi, che certo va ringraziato per il suo trentennale impegno a migliorare la fruizione della fs in Italia.
    En passant: certo, contano i contenuti. Però anche l’occhio vuole la sua parte. Con Thole, Urania era bella e venduta gia’ dalla copertina. Ora è anonima e triste.
    La leggero’ ancora, ogni tanto. Da passante.

  127. Shub

    Ciao a tutti, e’ di oggi una mail di Mondadori che sottolinea che sei uscite l’anno saranno dedicate a ristampe di vecchi classici. E’ indicato di rispondere o chimare un numero 199 per esprimere il proprio parere, e cosi’ ho fatto. Riporto qui, nel massimo rispetto del punto di vista di ciascuno, quanto ho scritto:

    ==================
    Buongiorno,

    in base a quesa vostra in calce, mi pare che di fatto si dimezzi solo la “nuova fantascienza” che già arriva con il contagocce, in Italia: solo sei uscite inedite, tra cui un premio Urania, immagino. Non e’ affatto entusiasmante. Da appassionato dico che la scelta mi pare utilitaristica e inutile, i testi realmente introvabili sono pochissimi, io stesso sono assiduo compratore di Urania usati per pochi euro. Solo alcune rarità, penso a Jack Vance per esempio, sono di difficile reperibilità, ma non impossibile se si e’ disposti a pagare il giusto prezzo per prime edizioni del ’74 della Fanucci… sempre Vance su ebay.

    Il numero di questo mese, “La compagnia del Tempo” di Kage Baker, e’ stato da me letto e strariletto: probabilmente non uscirà dal cellophan. Non parliamo degli altri grandi che potrebbero essere ripubblicati… penso a Heinlein, Asimov e tanti altri, di cui qualsiasi abbonato di Urania avrà letto tutto o quasi. Forse non il compratore casuale, che per altro non riconoscerà certo un classico da una novità.

    Detto fuori dai denti, mi sembra un modo di ristampare romanzi di cui Mondadori ha già i diritti, anziche’ investire su nuovi autori, penso ad un Greg Egan, scrittori “nuovi” ed eccellenti. Mi trovero’ solo ad avere in libreria due copie dello stesso romanzo, se non di piu’. Frank Herbert? Ho letto tutto quello che ha scritto.

    Per questo tipo di iniziativa non c’e’ già Urania Collezione? Sono molto deluso.
    ===============================

  128. aetius

    Ho letto che è in lavorazione il film tratto da “Il gioco di Ender” di
    Orson Scott Card.L’uscita in Usa è
    prevista per il 1^ novembre di quest’anno,fra gli attori Harrison Ford
    e Ben Kingsley.Sarebbe bello che la
    Mondadori lo ripubblicasse (se ricordo
    uscì per i tipi della Nord il 1986)

  129. Giskard

    Stavo giusto valutando se rinnovare il mio abbonamento ad Urania Collezione. Dopo 10 anni (ho tutti i volumi dal numero 1) vedere quel 122 bianco che spicca fuori dagli altri credo che mi aiuterà nella scelta di non rinnovare. E’ stato bello finchè è durato, ma è ora anche per me di un cambiamento. Saluti.

  130. Marcello Mori

    Io compro i titoli che ritengo interessanti. E giudico la trama, non la copertina. Comunque il nuovo stile grafico è molto vintage e pulito.

  131. lasec

    X Alessandro P
    Parlo per me e solo questo posso fare. Sono stato abbonato a Urania per oltre 23 anni (da Indagine su Tankur del 1989) ma la passione è scemata già da un po’. Poi, complice spazio, ristampe, traduzioni migliorative, cambi di formato, qualcosa s’è rotto e da adesso, non rinnovato l’abbonamento, comprerò quelle poche cose che mi interessano, UrC in primis ma basta coi doppioni.

    X Lippi
    campagna anti-anonimato? Cos’è, è arrivata la febbre grillina dei troll?

  132. emanuele

    Vedo che i commenti sulla copertina sono abbastanza uniformi: disastro, disperazione, dispiacere. Purtroppo un ulteriore cambio editoriale sarà possibile solo tra… altri 100 numeri!

  133. Antonio

    Vorrei portare un contributo anche io alla discussione sulla nuova veste editoriale di UCZ, vista con l’ottica di chi è passato, negli anni di gioventù, attraverso moltissime delle diverse mutazioni di Urania, costa bianca con quadrato prima nero poi giallo, costa rossa, costa rossa pocket, al rombo prima immagine piena poi nel cerchio, e cerchio rosso in campo bianco (qui mi fermo perché sugli anni più recenti non posso e non so dir nulla). Tutte queste metamorfosi editoriali sono state all’inizio scioccanti, ma poi la voglia di leggere fantascienza prevaleva e si continuava a comprarla ed oggi quelle lontane copertine hanno tutte un loro fascino, nessuna esclusa. (A Lippi piacevano le losanghe, a me il pocket rosso, alla maggioranza il cerchio rosso ormai considerato come il logo della rivista). Il problema non sta qui, il problema è tutto nel fatto che negli anni 50, 60, 70 ecc… si leggeva e si collezionava la fantascienza per il racconto o per l’autore e anche se poi sono venuti i Capolavori, i Classici, i Millemondi, ecc…., la funzione di Urania era ed è chiara. UCZ sembrava essere qualcosa di diverso, costituite da scelte mirate, in qualità, in popolarità degli autori, in ripresentazione di saghe prima parcellizzate anche su riviste diverse (chi si ricorda che i tre volumi del ciclo di Morgan Chane videro la luce su tre collane differenti?), quindi riproposizione di testi di caratteristiche particolari in un formato particolare. Non può stupire che quindi molti acquirenti fossero vecchi appassionati che possedevano già la maggior parte dei volumi stampati in altro formato, e li ricomprassero per averli in COLLEZZIONE, e che quindi si ritrovino spiazzati dalla novità e non amino continuare su una strada di uniformità con le altre pubblicazioni Mondadori che già hanno o che ancora comprano. Per i neofiti invece vale il discorso opposto, loro stanno vivendo quello che abbiamo già vissuto noi in passato e quindi giustamente criticano o apprezzano le novità, ma poi le accettano come da noi già fatto.
    Mi domando però una cosa, nella politica Mondadori l’idea di avere due collane con target così diverso non doveva giustificare il mantenimento di una differenziazione?, semmai tagliando i costi su collane meteore che sono apparse e scomparse negli anni ed evitando la auto concorrenza con gli indistinguibili volumi dei Capolavori?. Ovviamente la risposta sta all’editore e al mercato. L’aumento di prezzo non conta più di tanto.

  134. Redazione

    Segnaliamo che le trattative per l’acquisizione dei diritti digitali di questo romanzo si sono concluse positivamente, e quindi sarà possibile avere prossimamente la versione ebook di questo libro. Sarà nostra cura comunicare quando questo avverrà.

  135. Laura

    Il mio edicolante (e forse non sarà l’unico) dice che Urania collezione non esiste più.
    Forse il progetto visibilità non ha centrato proprio in pieno l’obiettivo…..
    10 anni non sono pochi, ormai ci eravamo tutti abituati alle bellissime copertine nere.

  136. Claudio Bovino

    Per ora non entro nella discussione su copertine, linee editoriali, etc, ….perchè voglio solo dire che “Tiger, Tiger!” è F-A-N-T-A-S-T-I-C-O!!!

  137. Filo79

    Un po’ deluso dalla postfazione, mi aspettavo di più…
    Spero che la nuova linea editoriale non preveda un taglio anche su questa parte, che reputavo molto interessante…

  138. Maurizio Salvatore Carbe'

    Ciao a tutti.
    I cicli che verranno completati saranno editati nel nuovo formato.
    Questo significa che mettendo i vari libri di uno stesso ciclo uno a fianco all’altro avremo vecchia veste grafica a fianco alla nuova?

    Grazie mille.
    Maurizio

  139. Punitore

    CAPOLAVORO!

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