I pirati e l’astronave (1591)

gennaio 29th, 2013 by Moderatore

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La Teddy R. era un’astronave da combattimento ma ora è una nave pirata. Il suo comandante, Wilson Cole, non ha altra scelta per sfuggire a un’infamante accusa di ammutinamento, ma trasformarsi in un corsaro non è un’impresa facile. Wilson ha bisogno di nuovi maestri, ed ecco entrare in scena due esperti del settore come Val la Valchiria e David Copperfield, il ricettatore extraterrestre. Con questi memorabili personaggi Mike Resnick – plurivincitore del premio Hugo – torna all’insegnamento del suo più recente ciclo interstellare. La lezione è: nella galassia non si finisce mai d’imparare.

MIKE RESNICK è nato a Chicago nel 1942 e ha vinto cinque volte il premio Hugo e una volta il Nebula. “Urania” ha pubblicato i suoi romanzi: Purgatorio: storia di un mondo lontano (n. 1253), Inferno (n. 1257), Il killer delle stelle (n. 1449) e Gli ammutinati dell’astronave (n. 1579).

Posted in Urania Collana

65 Responses

  1. Marco

    vediamo questo nuovo capitolo della saga di wilson cole :)

  2. andrea-tortellino

    Vale lo stesso discorso fatto per il volume millemondi: copertina molto bella e attendo l’uscita per prenderlo!

  3. Riccardo F.

    L’astronave sembra un po’ l’Arcadia di Harlock ^_^

  4. Riccardo F.

    Qualcuno lo ha già acquistato? Sa dirci per caso cosa si annuncia per il mese prossimo? ^_^

  5. Dancing Bonbons

    Ho appena letto della morte di Antonio Caronia che fra le altre cose è stato uno dei pochi a scrivere cose sensate su Philip Dick. E sta iniziando davvero ad assomigliare alla trama di “Ubik” dove se ne vanno via uno dopo l’altro e rimaniamo sempre in meno, sempre più soli.

  6. Kolok

    Nella sezione degli annunci dei prossimi libri c’è già la 1a ristampa dei “capolavori” come annunciato nell’editoriale di Lippi, uscirà il mese prossimo:

    I CAPOLAVORI – Ristampa
    La compagnia del tempo (Cage Baker)

    1a uscita su Urania #1432 del 27 Gennaio 2002
    Per quanto mi riguarda procederò all’acquisto non possedendo la versione di 10 anni fa, ma quanti altri lettori di Urania che invece ne sono in possesso faranno altrettanto?

    Sono d’accordo sull’idea di riproporre cicli di buon livello, ma forse proporli con numerazione BIS nello stesso mese su Urania o tentare la strada di una collezione di ristampe di grandi cicli (vedi Fanxxx) poteva essere una scelta migliore; detto questo, di lavoro non faccio l’editore e spero quindi di sbagliarmi e di assistere ad un “miracolo” editoriale in questi tempi difficili.

  7. Massimo Luciani

    Riccardo F. il prossimo mese su Urania sarà ristampato “La compagnia del tempo” di Kage Baker a inaugurare i “capolavori” mentre su Urania Collezione ci sarà “La tigre della notte” di Alfred Bester.

  8. AJdPdR

    Lo avete letto l’editoriale che appare a pagina 254 di quest’ultimo numero di URANIA?
    Se non lo avete fatto, fatelo ora.
    Ci viene confermato che, d’ora in avanti, anche su questa collana verranno pubblicate ristampe, a partire dal prossimo numero, che sarà “La Compagnia del tempo” di Kage Baker, titolo apparso soltanto undici anni fa.
    Non voglio farla lunga.
    Ricapitolando:
    Ristampe su URANIA COLLEZIONE.
    Ristampe su MILLEMONDI.
    Ed ora, riprendendo una triste politica editoriale risalente ad alcuni decenni fa, ristampe anche su URANIA!
    E questo a scapito di nuovi titoli.
    Vi invito dunque a meditare.

  9. Antonio M.

    x Riccardo F.
    Si annuncia bella sorpresa. UNA RISTAMPA
    Sotto il cappello I capolavori ristampa
    e’ previsto La compagnia del tempo di Kage Baker.

    PS
    Questa cosa mi porra’ sicuramnete problemi.
    Dal mio edicolante , se non sei puntale nell’acquisto c’e’ il rischio che il distributore sospenda l’invio dell’articolo.
    Altra cosa inquietante in comsolonea B 1 moncao all’appello 5 storie Rispetto all’edizione Biblioteca di Urania. Che fine faranno?

  10. Riccardo F.

    Grazie ragazzi…
    Che dire, quei titoli li ho già entrambi, anche Bester. Circa le ristampe mi aspettavo qualcosa di più vecchio e più interessante, ma evidentemente Kage Baker ha venduto parecchio ultimamente e tira. A me impazzire non fa.
    Circa me, a parte la curiosità sulla periodocità di queste “ristampe” l’unica consolazione è che quest’anno spenderò meno soldi e leggerò tante altre cose… La vedo dura per chi faceva l’abbonamento…

  11. ophiucus75

    Il primo volume di questa serie non era affatto male, pulp sì ma con una certa vena amara e polemica in coda e un bel numero di variopinti alieni. Speriamo che Urania abbia acquistato i diritti anche per i rimanenti e pubblichi altre opere di Resnick.

  12. walter

    le ristampe in Urania sono inutili e dannose, titoli che hanno 10 anni di vita devono andare in U.C.Già nei Classici apparvero romanzi dopo 9 anni dalla prima uscita, cito solo”illusioni di potere” di Dick e “Occhi verdi” di Shepard, anche se il record spetta a Evangelisti con sei anni.Ma il taglio degli inediti è solo economico, con 7-8mila copie di tiratura Urania non può reggere a lungo, l’editore, che non è un benefattore, pretende un utile da ogni testata, dopo un periodo di rosso profondo si chiude. Si aggiunga l’arrivo degli e-book che toglieranno copie al cartaceo e la frittata è servita.Tempi neri ci aspettano a noi fans di questo genere e il rischio che Urania faccia la fine di Epix è reale e forse più prossimo di quanto ci aspettiamo, che Santo dobbiamo pregare?

  13. Nova

    Con 7/9.000 copie è dura tirare avanti. Passare a bimestrale, però sono con inediti ?

  14. xantio

    Urania vende meno? strano, non capisco come mai non ci sia la corsa a riricomprare un romanzo presente in svariate e molteplici edizioni! Urania Collezione è diventata la riproposizione dei Classici Urania, Millemondi invece che permettere la pubblicazione integrale di romanzi consistenti non fa che ripescare materiale vetusto o romanzetti da 4 soldi (“due mondi oltre la soglia”), e ora, Urania si è abbassata a riproporre se stessa, oltretutto con un’opera che di capolavoro ha proprio poco…mah…e intanto nel limbo vegetano cicli mai conclusi, zoppi, senza una fine o addirittura nè un capo nè una coda.
    Perchè?

  15. heropass

    Forse i diritti di ristampa costano meno e Mondadori risparmia.

    Certo non sono affatto contento di vedermi arrivare a casa un libro che ho già acquistato e letto, essendo abbonato da anni.

    Come si fa a non polemizzare?

    Speravo in ristampe provenienti da altri cataloghi di vecchie case editrici, magari Galassia.

    Forse le cose vanno male davvero, ma non so se con questa politica, invece di acquistare nuovi lettori non se ne perdano dei vecchi.

  16. attilio

    D’accordo che l’editore costringe auto-frankensteinamente a rimestare nel proprio semidefunto catalogo… ma tra tante cose proprio proprio “Psyconegozio” e K.W. Jeter (PESSIMI è dir poco) bisognava scegliere?!?!?!

  17. ophiucus75

    Quello che a me pare strano è che in un’epoca così buia e triste come l’attuale le persone non cerchino qualche consolazione nelle fughe fantastiche e fantascientifiche. Credo ci sia stato però un mutamento sociale nel lettore medio: prima la fantascienza era un genere popolare, di massa nell’accezione positiva del termine, adesso è divenuta stranamente di nicchia. Bisognerebbe forse indagare su questo fatto: non mi convincono le spiegazioni legate alla diffusione di serie tv, fumetti, videogiochi che avrebbero saturato il panorama, credo ci sia stato dell’altro e sarebbe necessaria un’analisi approfondita per capire le ragioni di questa lenta ma inesorabile ghettizzazione al contrario verso l’alto e trovare un rimedio per rendere nuovamente popolare il nostro genere preferito. Perché non provare magari ad inserire nel catalogo qualche romanzo o raccolta legata a serie di successo (che ne so Doctor Who, Fringe) per cercare di intercettare l’interesse di chi la fantascienza la fruisce solo in video o proporre qualche speciale estivo legato ai fumetti sf? Non voglio neanche immaginare un mondo senza Urania: passino (si fa per dire) IMU e balzelli vari, ma questo no!

  18. Nova

    – Compagnia del tempo di Kage Baker
    – Psyconegozio di Alfred Bester e Roger Zelazny
    – Anonima stregoni di Robert A.Heinlein
    – Le macchine infernali di K.W. Jeter
    – Pianeta stregato di Larry Niven e David Gerrold

    Questi saranno i “capolavori” ri stampati… ????
    Mi aspettavo, forse l’ho già detto, qualche cosa di meglio. Mah……
    Mi piacerebbe leggere, essendo un blog, i commenti del Sig. Lippi (impegni potendo) in proposito, anche perchè non mi sembra che la platea sia così entusiasta.Anzi!

  19. Riccardo F.

    Ho acquistato il numero e letto l’editoriale. Ad essere sinceri tra quello scorso e quello odierno non si è capito tantissimo di come si articolerà l’annata 2013 di Urania. Si capiscono comunque alcune cose: pochi titoli veramente nuovi (Resnick, Steele, Sawyer, forse McDevitt, forse McDonald), alcuni titoli inediti ormai quarantenni (Ward Moore, forse Watson)e un po’ di ristampe (interessanti Jewter e Niven /Gerrold) che per come la vedo io dovrebbero ottimizzare le spese sui diritti e permettere di riesumare anche in e book anche queste opere già edite ma di gran qualità (ho notato che sono tutti titoli con molta contaminazione di generi e il pastiche oggi va molto). Non si è ben capito se queste ristampe si alterneranno agli inediti, ma forse si intende andare a braccio, saggiando le reazioni dei lettori.
    Evidentemente i tempi delle vacche grasse, dei 3,4,5 romanzi al mese sono finiti, in un certo senso è da capire, il periodo è quello che è.

    Ribadisco: dal mio canto avere anche la metà degli inediti all’anno mi starebbe anche bene, a patto che sia tutto materiale superlativo e che le ristampe magari si concordino anche un pochino col pubblico che in fondo deve acquistarle…
    E non mi garba per nulla l’idea di uniformare UC alla collana madre visto che è un gioiello unico e irripetibile così. Io mi sarei aspettato che uniformaste Urania a Urania Collezione, come pareva dover avvenire all’inizio degli anni 2000 (@xantio: io sono d’accordo con te! Cerfcavo solo di analizzare le scelte editoriali).
    Circa la visibilità dei volumi nelle edicole mi viene da pensare ai mercati esteri, tipo quello americano, dove le edicole e le librerie sono molto più intasate e variegate delle nostre e i libri si producono secondo criteri grafici semplici, fantasiosi e “personali (le avete viste le cover tedesche per la serie di Resnick? Guardatele…), e penso: ma noi siamo meno intelligenti o più tonti che non riusciamo a scovare i nostri mensili nelle edicole? Boh…, forse anche qui si tratta di ottimizzare le spese di produzione. Penso che se la redazione si premurasse ogni tanto di fornire agli affezionati del blog qualche spiegazione seria e articolata circa le scelte editoriali, i lettori capirebbero di più e vi supporterebbero. Il periodo sappiamo che non è semplice. In fondo internet dovrebbe servire a questo. Buon lavoro! R

  20. Marius

    Nella sezione Capolavori c’è speranza di vedere in un prossimo futuro i dieci romanzi di Peter F. Hamilton pubblicati anni fa (magari non in dieci numeri ma in quattro o cinque).
    Attendo una risposta dalla Direzione. Grazie.

  21. Carlo C.

    Credo che questa operazione di ristampare romanzi relativamente recenti si rivelerà fallimentare, perchè i vecchi lettori non le acquisteranno (almeno io farò così)e di nuovi da conquistare sono anni che non ne vedo all’orizzonte (purtroppo!)
    Spero per l’editore di sbagliarmi.
    Saluti

  22. nottolone

    Concordo con Walter, purtroppo.
    L’editore potrebbe studiare qualcosa tipo la vendita mirata via internet, una sorta di abbonamento a prenotazione. Credo che a breve non ci toccherà subire l’onta di un U solo versione ebook, per ora almeno. Ma in futuro si.
    Rispampe? Ma io ho 50 anni e ho letto o possiedo già tutto quello che vorrebbero ristampare. Comprerò dunque di meno. Libri da leggere non me ne mancano. :-) ps Resnick è un grande, leggetelo gente, vale la pena. Almeno questa è una notizia positiva.

  23. Jerome

    Visto che la (astro)nave Urania fa ormai acqua da tutte le parti non si potrebbe provare a tappare qualche falla redistribuendo le rimanenze degli arretrati tra librerie e fumetterie, anche in conto assoluto (ovvero senza reso per le stesse), magari a prezzo (al pubblico) scontato ?..Potrebbe essere un’idea per fare un po’ di cassa anziché tenere i resi a…marcire nei magazzini Mondadori…
    Evito commenti sulla faccenda dei “Capolavori” (e su quanto lo siano, capolavori…), personalmente preferirei un Urania bimestrale, con prezzo maggiorato ed un aumento della foliazione…una sorta di Millemondi ma con testi di qualità ed inediti.
    Prevedo, temo un crollo degli abbonamenti per la prossima annata.
    Noi appassionati, sinceramente, non ce la meritiamo una fine così, la fine del Futuro…

  24. Nova

    Io non capisco anche questo “silenzio” da parte di chi è preposto alla cura della collana. Quantomeno, basterebbe dire, Signori la situazione è questa…. Almeno ce ne si fa una ragione e basta. Ce una pletora di commenti quantomeno negativi e tutti motivatissimi. La risposta è il silenzio. Se le tirature sono da 7/9000 unità aumentando le ristampe come è possibile tenere in piedi la collana?

  25. andrea-tortellino

    Spero vivamente che non ci sia una fine del Futuro, non riuscirei a vedere un Futuro senza Urania in edicola…
    ma questa dovrà trovare la forza di sgomitare con altre riviste e libri, e credo che la soluzione sia nella maggior qualità, a partire dalle bellissime copertine di Brambilla, che andrebbero maggiormente valorizzate (UC è il top come grafica per me!). La distribuzione di Urania nelle librerie Mondadori sarebbe il minimo, aumentando in maniera esponenziale le possibilità di farsi conoscere dai lettori (anche gli occasionali), ce ne sono moltissimi che acquistano solo in libreria e non considerano le uscite da edicola… proviamo a fargli cambiare idea, no?
    Evitiamo le rese, magari -come suggerito da altri- lasciamo in libreria le copie, oppure si potrebbero rimandare in edicola un paio di mesi dopo l’uscita a prezzi + bassi, meglio guadagnare poco che nulla e tenermi carta in magazzino, no?
    Ribadisco, miglioriamo la qualità del prodotto, cominciando dalla parte grafica e poi- ovviamente!- dal contenuto, poi dopo del tempo potremmo tirare le somme. In passato avevo suggerito anche una sorta di carnet per acquistare in edicola (edicola fissa certo) le copie, un carnet di 4 o 5 biglietti ognuno valevole per una copia. In questo modo chi non volesse fare l’abbonamento -per varie cause, dalla distribuzione lenta, alla consegna di copie rovinate, per evitare duplicazione di libri che già si tengono o più semplicemente uscite che non interessano- potrebbe prendere il volume avendo già pagato prima (parliamo di carnet aperti, valevoli + tempo, altrimenti se avessero durata 1 anno potrebbero essere troppi rispetto alle uscite che vorrei acquistare e quindi non mi interesserebbe. Oppure, alternativa, carnet da diversi tagli, da 3 a 5 a 8 uscite, che so!).

    Sperem bene….

    Un saluto
    Andrea

  26. AJdPdR

    E poi, scusatemi, che ne pensate delle copertine della nuova serie?
    A me sembrano una più brutta dell’altra … specialmente l’ultima.
    E’ mai possibile che quella specie di “scarrafone” sia un’astronave?
    Vabbè che agli artisti tutto è concesso … però …

    Ah … ć. ćaesar … come ti rimpiango …

  27. Vincenzo

    Sulla qualità dei cosiddetti capolavori non mi esprimo, dato che non li ho letti, ma dai commenti precedenti non posso che temere il peggio. Onestamente continuo a non capire la politica editoriale a mio avviso fallimentare. Se Urania si regge sui vecchi fedeli non è saggio affidarsi a delle ristampe, dato che i vecchi le possiedono già, e di conseguenza li si prende in giro. Capisco tutto, le difficoltà economiche e il calo dei lettori. Ma allora il tentativo più semplice ed ovvio sarebbe un cambio di rotta VERO, non è cambiando la veste grafica che si acquistano lettori affezionati. Il novellino che vede una bella colpertina (e francamente la nuova versione la trovo brutta rispetto alla precedente) se poi quello che legge dentro è spazzatura state pur certi che il prossimo numero non lo vede manco se sopra ci mettete una freccia lampeggiante di 3 metri per 5. Altro che visbilità.
    La qualità dei romanzi pubblicati negli ultimi anni è crollata miseramente, con Lippi che praticamente chiama ogni romanzi pubblicato capolavoro, che con tutto il rispetto delle necessità editoriali poi è un modo per attirarsi quanto meno lo scherno di chi si fa due risate a leggere tali definizioni per romanzetti di quarto ordine. Vero, ci sono delle perle, ma il lettore affezionato va trattato con rispetto, ed allora ripaga con la fiducia, sostenendo la rivista anche per quel numero che proprio non si può leggere… ma quando in un anno abbiamo 6 romanzi spazzatura, 3 così così, due belli e uno solo veramente buono a quel punto viene meno pure il senso di una collana economica. Se volete resistere nell’era in cui il classico lo trovo gratis in formato digitale dovete puntare sulla qualità, non sul fumo colorato.
    P.s. Mi auguro che almeno i rimasugli di epix siano finiti, ci mancano giusto solo quelli e chiudiamo definitivamente.

  28. xantio

    Temo che la latitanza di chi potrebbe dare un minimo di senso a questa complessa strategia (i cosiddetti “capolavori”, l’abbassamento drastico di qualità di UC e la sua parificazione a Urania madre, la mancanza di info sul mistero de i 5 racconti scomparsi del Cosmolinea) sia un segnale, purtroppo non positivo, di una forte crisi che ha costretto tale scempio…non ci sono strani motivi, Urania vende poco.Molto poco.Tutto qui.
    @riccardo: sì, figurati, non me l’ero presa.I nostri interventi sono finalizzati non ad una critica polemica e fine a sè, ma a puntellare l’edificio ormai scricchiolante che si sta dimmostrando Urania…Speriamo in una direzione di rotta!

  29. xantio

    dimostrando

  30. Dancing Bonbons

    Sinceramente non so neanch’io cosa pensare di queste ristampe… mi aspettavo altri recuperi, per dire, bombe alla “I.N.R.I.” di Moorcock. E’ chiaro che come certi poliziotti interpretati dall’indimenticabile Maurizio Merli, i curatori hanno le mani legate: nessuno nel pieno delle proprie facoltà vi verrà mai a dire che il capolavoro di Jeter da riportare alla luce è “Le macchine infernali” e non “Dottor Adder”. Ma al di là dei gusti personali e di quello che mi piacerebbe vedere (Il director’s cut della trilogia “A song called youth” di John Shirley o “Life during wartime” di Lucius Shepard, un gioiellino del cyberpunk minore come “Halo” di Tom Maddox, per citare i più urgenti) è lo scopo dell’operazione a non essere del tutto chiaro… anzi purtroppo lo è. I tempi sono quello che sono.

  31. TheMellowGoldenManIt'sIn The...

    @ Ophiucus75: il discorso della SF prima di massa ed adesso di nicchia non credo sia legata direttamente alla SF. Purtroppo i ragazzi di oggi (parlo degli over 18 circa…a grandi linee) leggono pochissimo !! le statistiche parlano chiaro… si può dire che, con le dovute eccezioni, NON LEGGONO !
    Per di più la SF è un genere che prende se sei intellettualmente curioso, se sei aperto e ricettivo a stimoli e novità. Oggi purtroppo regna l’apatia.
    Tristissimo… ma questo sembra essere lo scenario !!!

  32. paolof

    concordo con in toto con jerome

  33. ophiucus75

    @The Mellow Golden…: questo è vero ma ho notato durante i venticinque anni di lettura fantascientifica che si è passati dallo scherno iniziale per la lettura spazzatura alle spallucce nei confronti di un genere ritenuto, a torto, eccessivamente intellettualoide o sofisticato. Colpa di alcune correnti che hanno reso eccessivamente “esoterica” la letteratura sf? Non è tanto vero però che i giovani non leggano: se non sbaglio da inchieste recenti dai 15 ai 24 anni si ha una fascia considerevole di lettori ma certe esigenze editoriali hanno preferito puntare sul sicuro con cicli infiniti di banalità young adult. Quello che mi lascia perplesso è il passaggio di Urania dai tram alle cattedre universitarie: beati i tempi in cui all’ombra delle copertine tholiane gli italiani sapevano ritagliarsi qualche ora settimanale di relax… Sulla questione “capolavori” non mi esprimo: purtroppo ne possiedo 3 su 5 di quelli elencati e in edicola non li ricomprerò; in ebook, come per il recente Brown, magari sì. Ma il numero di nuovi lettori eguaglierà quello dei vecchi fedelissimi? Sinceramente avrei preferito un aumento di prezzo per romanzi inediti, ma così è.

  34. jashugan

    leggendo del programma di ristampe su Urania a me non dispiace affatto.semplicemente comprerò meno Urania.io credevo che magari finissero qualche buon ciclo (come quelli di Gerrold che attendo da anni…) invece di ristampare Kage Baker,ciclo oltretutto monco causa scomparsa dell’autrice…
    purtroppo i numeri di questi tempi sono quel che sono,e purtroppo sono destinati a calare,con un programma così…

  35. Valentino

    Gli annunci del mese scorso mi facevano ben sperare su quest’annata.
    Ristampare Kage Baker e cose come Psico-negozio denota scarsa fantasia e poca voglia di osare, ancor peggio mi sento all’idea di vedere Urania Collezione uniformarsi alla collana madre. Ripensateci. Ascoltate i lettori che vi seguono con passione.

  36. Dancing Bonbons

    @ ophiucus75 & TheMellowGoldenMan: quando si cerca svago nel fantastico ci si rivolge alle cacciatrici di draghi prepubescenti ed ai vampiri che non si spingono mai oltre il petting (C’è chi individua la causa di questo proliferare di pessima fantasy oltre che all’endemica idiozia del popolo italiano ad un generale clima antiscientifico e irrazionalista, un disastro, neanche Padre Pio che vede attraverso le mani ci può salvare) ma per assurdo è stato un bene che non ci sia stato un fenomeno di massa del genere legato alla fantascienza, già così è abbastanza umiliata ed offesa (Come se la famosa letteratura “alta” italiana avesse prodotto chissà cosa e chissà quale intellettuale, meschini opinionisti da talk show). Se per sopravvivere bisogna affannarsi a riprodurre i linguaggi dei telefilm e dei videogiochi è meglio scomparire perché quello non è vivere. E da Tondelli a questa parte in Italia praticamente non si è prodotto altro che munnezza paratelevisiva, basta prendere in mano un libro di prima degli anni ottanta per ri-imparare a leggere, se i Landolfi, i Volponi, i Gadda i D’arrigo – ah, fra l’altro Horcynus Orca che è scritto da dio quando uscì fu stroncato perché accusato di essere solo un’operazione di marketing e oggi si da del grande scrittore al ghost writer di Fabio Volo perché vende tanto – se tutta questa gente esordisse adesso scrivendo così sarebbe come minimo relegata nell’inferno dell’editoria a pagamento. Chiudere Urania perché i mercati reagiscono male ad un titolo troppo audace (Cosa penserà lo spread di Giuseppe Lippi quando pubblicherà “River of Gods”?), laurearsi in ingegneria per andare a girare gli hamburger da McDonald, spianare le rovine di Pompei per fare un bel centro commerciale col cemento impoverito della camorra, è un solo problema. I dinosauri se ne sono andati con molta più dignità degli italiani.

  37. heropass

    Se è vero che gli abbonati costituiscono lo zoccolo duro di Urania, vorrei proporre alla Redazione di provare a contattarli e sottoporre loro un qualcosa come un referendum o una serie di domande e/o di proposte con la possibilità di farli interagire con altre proposte e fare un “fine tuning”.

    Dare ascolto a proposte, critiche e verificare se fosse possibile la realizzazione di una rivista più “on demand”.

    Magari molti abbonati (io sicuramente) preferirebbero altre formule.

    Leggo sopra di una trasformazione in bimestrale con prezzi maggiori e proposte di maggiore qualità e mole.

    Non so quale sia il rapporto tra vendite in edicola e abbonati, ma non credo che i cambiamenti di grafica servano a molto.

    Ribadisco che l’idea di trovarmi dei duplicati di Urania che ho già letto e pagato mi fa i……e parecchio.

    Preferirei pagare di più, ricevere meno numeri ed avere maggiore qualità.

  38. TheMellowGoldenManIt'sIn The...

    @valentino: ascoltare ?
    Ma se non è arrivata nemmeno uno straccio di risposta ….

  39. Jerome

    Sarebbe interessante parlare con l’ufficio marketing Mondadori…
    Ormai chi compra la rivista fa parte dell’amato/odiato (da Mondadori) “zoccolo duro”, con radi lettori occasionali ed ancor più rari nuovi lettori, con speranze di fidelizzazione.
    Lo…zoccolo i romanzi che verranno riproposti come Capolavori (bimestralmente ?) li ha già e se non li ha è a ragion veduta…che senso ha, Signori del Marketing, mandare in edicola un’uscita per vedersela tornare indietro pressoché in toto ?..
    I numeri (dei lettori) sono bassi ?..Bene o male questi sono, lavoriamo su quelli, ritocchiamo il prezzo, miglioriamo la qualità dei testi proposti ed il rapporto (quasi inesistente) con il lettore, valutiamo altri canali, non rendiamo l’edicola la tomba di Urania.
    Chiudo con esili speranze, Mondadori ha pregi e difetti dei dinosauri, grande ma lenta, coriacea ma poco adattabile…e i dinosauri non hanno fatto una bella fine…

    PS: La Compagnia del Tempo è comunque un gran bel romanzo (che ho già, appunto)…compratelo !
    Molta perplessità riguardo i successivi Capolavori…

  40. Il Trasfigurato

    @per consolarci o no : c’è ancora fantaSCIENZA popolare ?

    Temo che quello che interessi alle nuove generazioni sia SOLO il “wonderland” .

    Altrimenti non si spiegherebbe il successo in tutto il Pianeta Terra di Harry Potter, dei neo-vampiri, e del fantasy in genere….

    Anche se è pur vero è che il ballo Excelsior sui destini immanenti e progressivi della SCIENZA appartiene all’ ‘800…

    E la nostra nicchia di genere si chiama, appunto, SCIENCE FICTION … [ in italiano ancora peggio : “fantascienza”, scienza di fantasia, quindi assenza di scienza…]

    Dal mio osservatorio scolastico, in Italia, vedo poi ridursi l’approccio formativo, e quindi le occasioni per incuriosirsi e meravigliarsi, prima nelle superiori c’erano materie quali : Chimica, Fisica, Scienze Biologiche, Scienze della Terra….

    Tutte ora sono diventate una materia di 3 ore a settimana ”Scienze integrate, e non certo per fare onore al Connettivismo…

    Forse, per me che sono vecchio, può essere consolatorio questo articolo, per i giovani forse potrebbe appassionarli :

    UN ALTRO MONDO È POSSIBILE

  41. heropass

    Ricordo quel che è successo con la critica ai tagli fatti a “Alla fine dell’arcobaleno” e a quelli per la suddivisione in due tomi dell’ultimo volume del Ciclo del Vuoto di Hamilton.

    La redazione non l’ha presa bene e ha ribadito che questo spazio non era stato pensato per intavolare un rapporto dialettico con i lettori, soprattutto quelli che criticavano pesantemente, mentre si sarebbero accettate le critiche propositive, se non erro.

    Mi sembra che, all’interno delle critiche tout court ci siano anche semi di proposte, ora.

  42. Carlo C.

    X il trasfigurato: da insegnante ( precario) di scienze ti informo che dall’anno scorso le ore di “scienze integrate” sono (purtroppo) diventate due!
    Concordo con chi dice che la nostra sta diventando una società in cui la curiosità scientifica è diventata merce rara, la gente è sempre più spinta verso l’irrazionalità e tende a non chiedersi più i perchè delle cose, ma aspetta l’esperto di turno dei talkshow per ascoltare fesserie improbabili; in queste condizioni la fantascienza “doc” non credo possa prosperare.
    saluti
    P.S. comunque, vista la quantità di interventi non proprio a favore del progetto editoriale, la redazione penso debba almeno esprimere la propria posizione al riguardo.

  43. Dancing Bonbons

    @ Jerome:
    E’ vero che gli italiano leggono poco e quasi solo robaccia, Mondadori da grande gruppo editoriale in balia degli eventi naviga a vista (Ma non credere che Einaudi o Feltrinelli siano così reattive, basta vedere come si muovono nel mondo dei libri elettronici- così lentamente che sembrano fermi- o il ritardo con cui alla Feltrinelli hanno capito Ballard e Vonnegut Jr, basandosi sulle loro scelte editoriali da neorealismo socialista uno sarebbe portato a pensare che questi siano gli unici autori salvabili nel mare di robaccia che è la fantascienza SVEGLIA! NON SIETE PIU’ DI SINISTRA! LA GUERRA FREDDA E’ FINITA! SIETE SOCIETA’ PER AZIONI NON DOVETE PIU’ SEGUIRE LE DIRETTIVE DEL PARTITO!).
    Al poliziesco è stata riconosciuta la capacità di lettura del reale che alla fantascienza non è stata riconosciuta (Che poi spesso è proprio all’acqua di rose: la prostituta ammazzata perché sapeva chissà cosa), tant’è che il giallo ha quasi soppiantato la letteratura “mainstream” e infatti molti “casi editoriali” sono dei gialli sgrausi scritti per chi non ha mai sentito parlare di Charles Willford, o Cornell Woolrich, o Jim Thompson o uno qualsiasi di questi nobili artigiani che hanno fatto grande il genere e probabilmente camperanno senza sapere chi sono Derek Raymond e David Peace, tutti soddisfatti del loro Faletti.
    Ma penso che la ragione principale dell’insuccesso della fantascienza è che non è possibile scrivere fantascienza per un pubblico generalista, per capire veramente un libro di fantascienza devi avere incamerato un certo immaginario ed avere le chiavi di lettura che il pubblico medio italiano medio-basso tendente all’infimo non ha (Ed aver visto qualche film evidentemente non basta). Il nostro genere resta nel limbo, troppo per una collana da edicola, prestigiosa e longeva e significativa quanto si vuole ma inadeguata a certi sforzi editoriali tipo i kolossal alla Pynchon di autori consacrati tipo Neal Stephenson, ma troppo poco per il grande salto nel mercato generalista.
    Continuo a considerare un po’ così certe scelte editoriali uraniche ma gli concedo un bel po’ di attenuanti.

  44. Frog

    Andrò controcorrente ma io vado nelle bancarelle a cercarmi i vecchi numeri di Urania , i nuovi romanzi li trovo dei polpettoni pesanti ( a parte ” l’ultimo Teorema ” ) e la fantascienza italiana noiosa e troppo legata al fantasy . È possibile andare in libreria e nella sezione fantascienza trovare solo libri sui Vampiri ? Ma i vampiri non dovevano fare paura ? .
    Ho riletto le sabbie di Marte …..che bello ma che bello …ma che bello ! Ha tutti gli amanti della fantascienza vi consiglio fantascientificast .

  45. xantio

    Ma che fine ha fatto il terzo volume del nuovo ciclo di haldeman?
    E il terzo capitolo della saga www di sawyer?
    E il terzo della Chiesa elettrica di Somers?
    Ma qualche ciclo arriverà mai a compimento?
    Non è per nulla corretto pubblicare dei romanzi solo in parte, “dimenticando” le conclusioni (vedi ciclo di Solace)!!!!

  46. Il Trasfigurato

    @ Dancing Bonbons & Carlo C.

    C0ncordo, rispettivamente, con voi….

    Salvo eccezioni…c’è poca curiosità scientifica in giro…. e come scrive D.B. ” avere le chiavi di lettura che il pubblico medio italiano …. non ha”.

    Immagino che Carlo C. sappia che il famoso racconto “Sentinella” fu incluso in un Einaudi-Scuola…

    Prova a chiedere ai tuoi colleghi se l’hanno mai fatto leggere in classe…

    Mentre fare un “progettino” di integrazione culturale, politically correct, con 10 ore di FIS, quello invece, SI !

    PS FIS=misere ore di straordinario per docenti…

  47. Carlo C.

    X il trasfigurato
    Sì, lo sapevo, ma se chiedo (come ho fatto) ai colleghi(che sono più che altro colleghe)di fare una lezione congiunta sulla fantascienza (o più semplicemente sulla speculazione scientifica in letteratura) mi rispondono: “ah, quelle cose lì, ma leggono già tanto Harry potter a casa”, questo per darti un’idea della situazione (e credo che quello che succede a scuola rispecchi fedelmente la società all’esterno).
    Progetto sulla fantascienza!! Hai idea dei bilanci delle scuole? Non lo potrei fare neanche gratis perchè poi dovrebbero pagare il bidello che deve stare lì.

  48. Jerome

    Redazione (ma esiste davvero una redazione di Urania ?..), dateci un segno di vita…questo silenzio è più pesante di un nucleo stellare…:(

  49. ophiucus75

    Resnick è un autore davvero interessante: ho letto da poco IL MANGIATORE DI ANIME e IL PIANETA DI SATANA, due vecchi Urania di 30 anni fa. Speriamo Urania torni a ripescare dal Birdright Universe, la rivisitazione mitologica in chiave galattica immaginata da Resnick e, ovviamente, che continui a pubblicare il ciclo di Wilson Cole.

  50. AJdPdR

    E se poi sono proprio costretti a doverci propinare delle ristampe, abbiano almeno la decenza di riproporci titoli che sono fuori stampa ormai da decenni e che siano di indubbia validità.
    Ne cito, fra i tanti, un paio: “Ombre sulla Luna” e “Polvere di Luna” … entrambi di Arthur C. Clarke …

  51. Bibliotecario

    Finalmente anche su Urania un bel libro di sana, spensierata, divertente buona vecchia fantascienza; senza tanti fronzoli e orpelli, ci voleva.
    Alla via cosi.
    Attendiamo con trepidazione i prossimi capitoli delle avventure di Capitan Wilson Cole.
    Menzione di merito per la Valchiria, ultimo personaggio in ordine di tempo ad aggregarsi alla riuscitissima ciurma della Teddy R.

  52. xantio

    Se la redazione ancora c’è, batta un colpo…

  53. nottolone

    Aria di smobilitazione:-). Del resto, tutta questa carta bianca al popolo non puo’ che voler dire che chiudono tutto e quindi ci si lascia dire cio’ che vogliamo, tanto…

  54. AJdPdR

    @ xantio …..

    “Se la redazione ancora c’è, batta un colpo…”

    Non può ….. è in giro per la Galassia alla ricerca di nuovi titoli ….. tutti per noi …..

  55. heropass

    Sarà possibile leggere ancora Piers Anthony?

  56. Giuseppe Lippi

    La redazione c’è, il curatore anche. Vi avverto però che gli editoriali (e da marzo la rubrica della posta,con estratti da questo blog) appariranno sempre più riccamente all’interno di Urania. Noi prendiamo atto delle proposte e anche delle proteste dei lettori, ma a volte il dibattito si insterilisce perché i lettori rifiutano di capire che determinati cambiamenti (prezzi, veste grafica, periodicità, ristampe o non ristampe) non dipendono dalla redazione bensì da esigenze e mandati della casa editrice. Pur avendolo chiarito più volte qui e altrove, si continua a fingere di non vedere il problema. Perché Urania, pur essendo totalmente dedicata ai suoi lettori, non può prescindere dai bisogni di una gestione complessa, né dalle attese finanziarie e contrattuali di un grande editore. Alcune decisioni, agli occhi dei lettori, potranno essere sgradite, ma è chiaro che se sono state prese c’era a monte un motivo molto serio. Un motivo economico, prima che editoriale, e non certo da prendersi alla leggera. Urania, infine, è un prodotto che a voi costa (relativamente) poco, meno di qualsiasi altro libro in commercio, ma a noi costa sempre di più fare: traduzioni, diritti, carta, stampa e rese incidono sul budget di una collana venduta a cinque euro. Ecco perché, a volte, bisogna cercare di ottimizzare. Grazie a tutti e alla prossima.

  57. AJdPdR

    Redazione …..
    ….. c’è nessuuuuuno ?????

  58. Il Trasfigurato

    @ Carlo C

    scusa ma solo oggi ti leggo, troppi consigli e collegi…. A casa mi addormento a tavola…

    Senza pretese di insegnarti nulla, e sapendo che comunque è molto difficile….

    Un modo c’è, forse, fare il progetto integrativo per quanto ti riguarda chiedendo SOLO la retribuzione quale “progettista” per un paio di ore NON DI LEZIONE [così non pesti i calli a quelli di ruolo ], poi chiedere al Cons. d’Istituto di utilizzare la sinergia dell’apertura pomeridiana del persona di Segreteria che come sai, per legge, DEVE essere garantita almeno =1= volta alla settimana. Risultato nessun costo di portiere-bidello. Per la pulizia e riordino post attività dichiarazione scritta di tutti gli allievi che in adesione al [famigerato] Patto Educativo di Corresponsabilità si impegnano a non sporcare ed a lasciare in ordine l’aula, in caso contrario revoca dell’attività.

    Ovviamente necessita che nessuno ti ostacoli volutamente, e tra l’indifferenza dei più [ il solito illuso che sta a scuola per “missione” ], riuscirai a fare il tuo mini seminario…
    Io l’ho fatto nel 2008 con il vincitore del Premio Urania Francesco Verso, solo per una mattinata di circa =2= ore, ma c’erano circa 250 studenti….

    @tutti i fanta-amici del Blog e per la Redazione: scusatemi ma non sono riuscito ad ignorare il grido di dolore di Carlo C……

  59. Alexultraviolet

    Dai discorsi che si stanno facendo qui sui commenti del blog, non posso che pormi una domanda ed essendo ignorante in materia non so ricercare una risposta: ma visto che Urania è pubblicata da Mondadori, quali sarebbero le difficoltà di portare i volumi usciti mensilmente anche in libreria?? Ne guadagnerebbero certamente in visibilità e sarebbe più semplice recuperare eventuali numeri perduti (come accade a volte anche a noi poveri abbonati).

  60. AJdPdR

    Una proposta …..
    Allora … se la situazione è questa … perché mantenere in vita ben tre collane?
    Sopprimetene una … e delle due rimanenti … una destinatela esclusivamente alle novità e alle antologie … l’altra alle ristampe … ma che siano ristampe di qualità e con titoli validi risalenti a decenni fa, ormai non più reperibili, e non titoli usciti soltanto da pochi anni.
    E’ mia opinione, per quanto possa contare, che proseguendo su questa strada … perderete lettori.

  61. Carlo C.

    X il trasfigurato
    Grazie dei consigli, e spero di riuscire a metterli in pratica, ma ho paura che ( come tu hai osservato), qualcuno mi ostacolerà, per motivi che tu, vivendo la scuola, puoi ben immaginare. Comunque vediamo come va a finire.
    Saluti a tutti

  62. Dancing Bonbons

    Urania in libreria: penso che rendere reperibili gli arretrati ad un costo abbordabile nelle librerie Mondadori farebbe del bene anche alle librerie Mondadori. Non so altrove ma qui la Mondadori è il tipo di libreria dove trovi gli stra-classici-che-in-un-paese-civile-sarebbero-di-pubblico-dominio-da-un-pezzo, le novità che “tirano” nei supermercati e lo striminzito scaffale di fantascienza è pieno di fantasy e c’è più biodiversità nel settore dei film che in quello dei libri. Un bel po’ di persone avrebbero almeno un buon motivo per entrarci più spesso.

  63. heropass

    @Giuseppe Lippi:
    è ovvio e comprensibile quanto lei ha scritto sulle esigenze dovute a costi, strutture e sovrastrutture.

    Ma non sarebbe possibile verificare un percorso di, se non dialogo, almeno di sondaggio tra, perlomeno, gli abbonati?

    Immagino sia stato studiato un progetto che miri a tre cose
    1) evitare di perdere abbonati
    2) aumentare le vendite in edicola
    3) “ottimizzare” i costi

    Ora, se le esigenze degli abbonati non contrastano con quelle degli acquirenti di Urania in edicola, non sarebbe un passaggio interessante proporre un sondaggio tra i varii abbonati con idee e suggerimenti che provengano anche dagli stessi abbonati?

    È implausibile pensare che un “fine tuning” possa soddisfare maggiormente le aspettative sia della casa editrice e allo stesso tempo dei lettori?

    O la Mondadori non contempla una simile ipotesi?

  64. Giuseppe Lippi

    Le risposte sono in parte già arrivate e potete trovarle in calce al volume di Fredric Brown (Millemondi) e di John Varley (Urania collezione). Inoltre, su Urania di marzo leggerete un nuovo Editoriale e la prima puntata della rubrica Lettere a Urania. Sul blog è prevista per i primi di marzo una nuova serie di anticipazioni-lampo. Buona lettura a tutti!

  65. xantio

    Speriamo nella pubblicazione degli altri romanzi della serie!!!

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