Thomas M. Disch (1940-2008)
Il grande Thomas M. Disch si è tolto la vita il 4 luglio scorso all’età di 68 anni. Ne apprendo la notizia da Fantascienza.com, dove potrete trovare maggiori dettagli sulle circostanze del suicidio.
Disch, poeta, saggista, narratore, iconoclasta, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 era stato uno dei protagonisti della New Wave. Nella sua sterminata produzione risaltano almeno due romanzi scritti proprio in quegli anni: Campo Archimede (Camp Concentration, del 1968, un inno alla libertà ambientato in un campo di concentramento dei futuri USA, sotto il tallone di ferro di una Amministrazione McNamara, in cui i detenuti diventano le cavie per esperimenti sulla coscienza) e 334 (romanzo-mondo del 1972 che, attraverso le vicende di un gruppo di inquilini di un edificio della Manhattan del 2025, traccia un parallelo tra la decadenza dell’Impero Romano e il declino degli Stati Uniti). Il primo dei due era stato pubblicato l’ultima volta in Italia nei Classici di “Urania” (n. 147) nel 1989.
Disch è stato un grande sperimentatore, a suo agio con l’audacia delle avanguardie e l’anticonformismo dei geni. Per ricordarlo, non può esserci di meglio che rileggere i suoi lavori.
R.I.P.
[Leggi anche il necrologio del New York Times]
Posted in Orizzonti
luglio 7th, 2008 at 14:15
La notizia correva già sul filo dei Blog questa notte…
Sei stato un grande, Tom. Anche tu hai contribuito alla mia iniziazione… MM
luglio 7th, 2008 at 16:42
Una notizia davvero sconvolgente. Di lui ricordo il vivido “334” letto molto tempo fa presso Fanucci. Sono sempre i grandi (gli innovativi e originali) ad andarsene.
Alberto Henriet
luglio 7th, 2008 at 16:42
Ricordo ancora con emozione le due antologie uraniane degli anni ’70 che mi fecero scoprire Dish e…Kafka. Da allora l’ho sempre annoverato tra i Grandi del genere, anche se in Italia deve avergli molto nuociuto, in termini di popolarità tra gli appassionati,la sua adesione alla “new Wawe”. Tuttavia, a parer mio, chi scrive racconti come “Thomas l’incredulo” e “riva d’Asia” è semplicemente un grande scrittore, punto. Riposa in pace, Thomas , e piume dalle ali di un angelo sul tuo giaciglio.
luglio 8th, 2008 at 10:38
purtroppo non ho mai letto nulla di suo, magari per ricordarlo e farlo scoprire a lettori che non hanno avuto la fortuna (come me) di leggerlo, ci vorrebbe un urania collezione in suo onore, la descrizione mi ha incuriosito tantissimo, che ne dite è così “impossibile”?
luglio 8th, 2008 at 13:19
No che non è impossibile. Ieri ci siamo sbilanciati in favore di “334”, ma un romanzo che nessuno ha ricordato, e che è tra i capolavori assoluti di Disch, è proprio quello che facemmo noi su Urania argento nei Roaring Nineties: ON WINGS OF SONG, alias LE ALI DELLA MENTE.
luglio 10th, 2008 at 11:31
Ho iniziato a leggere le sue opere con Gomorra e dintorni e la signora degli scarafaggi su Urania.
quando uscì su urania argento ( collana non fortunata ) mi precipitai ad acquistarlo.
Inquieto come i suoi romanzi spero che ora abbia trovato pace. Daniele
luglio 11th, 2008 at 13:55
Lo leggevo da tanti anni;poi ho scambiato alcune frasi con lui sul suo blog “Endzone”-nome che adesso acquista un connotato premonitore-ed ora questa notizia.
Beh…addio Thomas Disch.Grazie di tutto.
luglio 15th, 2008 at 00:08
[…] questa istanza di rinnovamento: basti pensare a Campo Archimede del recentemente scomparso Thomas M. Disch (Camp Concentration) e a Nova di Samuel R. Delany. E a questi possiamo aggiungere anche Il […]