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Archivio articoli contenenti il tag: ‘fate’

Attenzione! Attenzione!

scritto il settembre 20th, 2010 da alphabetcity

Alcuni di voi si chiederanno: Ma come? Non era il giorno della nuova puntata?

Effettivamente sì, lo era, ma c’è stato un cambiamento in corso d’opera! Niente paura però, le trasmissioni riprenderanno regolarmente al più presto, cioè mercoledì!

Quindi vengo al dunque e vi spiego questa piccola pausa momentanea: l’ultimo post ha solo 5 commenti! Quindi ho pensato di darvi più tempo! Non solo, ho deciso di mettere questo post anche perché così i nuovi utenti, o quelli che era da un po’ che non facevano un saltino da queste parti, non si sentano spaesati o, peggio, esclusi! Infatti se vi siete persi l’iniziativa del minifantasy per intero o solo per qualche puntata non vi resta che andare a sbirciare i post precedenti e troverete tutto!!!

Perciò non deludetemi e accorrete nuovamente numerosi altrimenti che minifantasy corale è se non siamo in tanti a partecipare! Niente letargo per i fan di Licia Troisi, in autunno vi voglio più attivi che mai!

Naturalmente, però, un grazie speciale va ai miei fedelissimi che sono fantastici!

Prima di darvi appuntamento a mercoledì (quando comunque pubblicherò la sesta puntata) voglio segnalare a tutti voi un nuovo blog sulla vostra beniamina!

http://liciafantasy.blogspot.com/2010/07/concorsi.html

Vi anticipo che potrete trovarvi un’iniziativa particolarmente carina e originale, soprattutto se vi piace disegnare!

Per ora è tutto cari i miei ragazzi drago VI ASPETTO IN TANTIIIIIIII E PIENI DI ENTUSIASMO!!!

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La prima puntata!!! Scriviamo il nostro fantasy PER Licia Troisi

scritto il agosto 2nd, 2010 da alphabetcity

Ci siamo! Le vostre proproste erano tutte così allettanti e piene di fantasia che scegliere è stato davvero complicato… e così ho deciso che l’ultima parola spetterà proprio a voi! Quella che segue è un’introduzione abbastanza lunga per conoscere meglio la nostra protagonista e l’evento che le cambierà la vita. Devo ammettere che ho lavorato di mio pugno per questa prima parte, ma poi A e B contengono i vostri suggerimenti divisi in due gruppi: starà a voi scegliere il gruppo di personaggi che vi alletta di più! Per il momento potete votare A o B tramite i commenti, ma speriamo di riuscire ad inserire la funzione sondaggio al più presto.

Prima puntata

Nei suoi tredici anni di vita aveva sempre pensato di potersi ritenere fortunata: solo le tipiche malattie esantematiche, niente apparecchio, niente occhiali da vista, niente acne, corporatura nella media, intelligenza vivace, una bella casa, una famiglia affettuosa e degli amici. Per altro, il dolore le aveva riservato un trattamento speciale esentandola dal dover presenziare a quelle tristi occasioni che prima o poi entrano a far parte della sfera dei ricordi che vorremmo dimenticare. Tilde pensò a questo mentre infilava le spesse calze di lana nere, abbottonava la camicetta anch’essa nera e si faceva scivolare dalla testa la scamiciata grigia. Dallo specchio la guardò un’immagine che non le assomigliava, eppure non era il momento di fare storie: per il funerale della nonna i vestiti li aveva scelti la mamma e non c’era la possibilità di ricorrere in appello.

Dopo una funzione boriosa e nient’affatto somigliante all’indole di quella arzilla vecchietta,  la nonna proveniva da una famiglia di nobili decaduti e certe cose erano da considerarsi prassi, tra qualche lacrima furtiva che proprio non aveva voluto rimanere al suo posto e il pizzicore della lana sulle gambe, la ragazzina tornò nella grande casa di famiglia che ora le sembrava vuota e triste. Mentre la mamma e il papà cominciarono a ricevere gli ospiti nella sala grande, sgattaiolò per diversi corridoi e molte rampe di scale. Si sentiva triste, inquieta: per la prima volta nella sua vita niente sembrava poterla tenere al riparo dal dolore. Fu a quel punto, quando la disperazione stava per fare di lei un sol boccone, che la sentì: “Tilly! Tilly! Da questa parte!” la voce, che ad un primo momento le sembrò quella della nonna, ma che poi  riconobbe come appartenente alla zia Guglielmina, sorella della nonna, proveniva da una porta malmessa e socchiusa ad un paio di metri da lei. In un lampo Tilde entrò, gli occhi ancora gonfi di pianto e le gote rosse per la vergogna e lo stupore di sentirsi vulnerabile: un’ondata di luce la travolse, colori sgargianti e vivaci rendevano ogni centimetro delle pareti un tassello di un mosaico di gioia e fantasia. “Sono i lavori di mia sorella! Tua nonna era una grande pittrice, nei suoi quadri prendevano vita universi paralleli. Peccato che non abbia mai voluto farne parola con nessuno, me esclusa.” Le disse la zia e le sue gambette di adolescente cominciarono a tremare come foglie dall’emozione sotto la noiosissima scamiciata grigia. Così, nonostante la sua età che la spingeva sempre più lontano dall’infanzia, la ragazza cedette all’impulso: “Zia, ti prego, raccontami la storia di uno di questi quadri, anzi, raccontami la storia di quello là!”

 A

E Tilde indicò con fermezza il quadro più grande, che dominava la parete più spaziosa della stanza: una cornice dorata a forma di drago seguiva il perimetro dell’immensa tela piena zeppa di disegni fantastici. Gli occhi di zia Guglielmina si spalancarono e lasciarono intravedere un bagliore che la nipote non riuscì a definire con precisione ma che venne comunque mentalmente annotato tra i fatti interessanti della giornata: “Proprio quello? Ne sei certa?” Di fronte alle due si parava una scena piuttosto complessa. In lontananza si intravedevano, oltre un fitto bosco in cui lampeggiavano piccole fate, le figure avvolte in una fosca nebbia di una strega incatenata al dorso di un drago che, a guardar meglio, poteva sembrare in procinto di spiccare il volo. La parte centrale della raffigurazione, che invece ritraeva una radura luminosa nel mezzo della boscaglia, sembrava una sorta di limbo in cui un elfo senza pupille teneva fieramente incoccata una freccia nel suo arco, come mirando verso qualcosa al di fuori del dipinto, e un giovane di una rara bellezza sedeva su di un masso pizzicando una cedra quasi a cercare di strappare un sorrsio ad una piccola ninfa dall’aria assente che guardava assorta qualcosa nel fitto del bosco. In primissimo piano una cascata riempiva la scena di schizzi dai colori cangianti, e sotto la parete d’acqua scrosciante si intravedeva la sagoma di una ragazza: una sirena?.

 B

E Tilde indicò con fermezza il quadro più piccolo dell’intera stanza, un minuscolo rettangolino che sembrava uscito da una mostra dei macchiaioli in cui, eccezzionalmente, erano state le sfumature del blu e del viola ad avere la meglio. Gli occhi di zia Guglielmina si spalancarono e lasciarono intravedere un bagliore che la nipote non riuscì a definire con precisione ma che venne comunque mentalmente annotato tra i fatti interessanti della giornata: “Proprio quello? Ne sei certa?”. La vecchina prese tra le sue mani rugose e ossute l’oggetto e lo mostrò alla nipote: le macchie composero un paesaggio lunare e inquietante in cui in un angolo si intravedeva chiaramente la sagoma di un vampiro con tra le braccia una figurina esile e alata. Tilly non resistette all’idea di sfiorarla con un dito e l’immagine cambiò: un drago enorme se ne stava accovacciato ai piedi di un’elfa dai capelli verdi in una stanza illuminata solo dalla luce dal caminetto; un altro tocco e lo stesso drago vigilava su una culla mentre fuori dalla finestra il profilo di un ghoul dava forma all’inquietudine. Poi le macchie cominciarono di nuovo a mescolarsi e tra profili di elfi, fate e creature magiche di ogni sorta la tela tornò allo stato iniziale.

Che ve ne pare!?! Non dimemticate di suggerire eventuali evoluzioni della storia nei commenti!!! Per la prossima puntata l’appuntamento è per il 23 agosto!!!

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