La parte del romanzo in cui il Sognatore parla del fuoco che distrugge i sogni delle persone, bruciando i loro libri nelle biblioteche ideali della storia, è stata ispirata da questo libro di poesie – letto in anteprima – del mio amico Alessandro. Libro che adesso ha visto la luce: un poema epico che tra le macerie della storia riesce a scorgere una speranza, una luce, che comincia tra quelle macerie e che le rinnoverà un giorno.
I successi sono sempre frutto di amicizie profonde e debiti mai solvibili nei confronti della vita, che solo quando irrora altre vite di sangue donato, genera frutti che non marciscono.
Al tarlo del fuoco
s’aggiunse la discordia interna;
la spada separò ogni casa
e i figli replicarono ai padri.
Il cavallo rosso danzò sugli spalti
con lenta e ossessiva cadenza:
a ogni sussulto saliva il fumo
di una generazione perduta.
dalla sezione Bisanzio