Ho titolato il post prof giovani e non giovani prof non perché io sia un prof anziano con ansie da prestazione giovanilista in cerca di un viagra didattico. Sono effettivamente giovane, tanto più che in Italia ogni anno la longevità aumenta di tre mesi e siamo arrivati a medie di 84-85 anni e a pensionamenti, di conseguenza sempre più avanzati. Ho titolato così perché la giovinezza è una condizione dello spirito e non semplicemente biologica. Ci sono colleghi sessantenni a scuola che si bevono noi ragazzini imberbi (ci facciamo la barba due o tre volte a settimana) per esperienza e gioventù interiore. Quindi non sono l’ultimo dei sessantottini postmoderni che vuole cacciare “i vecchi” della scuola affibbiando a loro tutte le colpe di cui già li vessa abbondantemente la nostra società ipergiovanilista. Insomma il post non è per giovani prof ma per prof giovani qualunque sia la loro età. Giovane vuol dire “nuovo”, ma non come lo si intende oggi. Nuovo oggi vuol dire “ultimo modello”, il più recente, che solo per questo motivo è migliore del precedente. No. I giovani prof non sono migliori di quelli della generazione precedente perché sanno usare facebook o perché estraggono dalle orecchie gli auricolari dell’ipod prima di entrare in classe. Qui intendo giovane come “sempre nuovo”, cioè ciò che non invecchia, cioè ciò che sa dare sempre qualcosa di nuovo e scoprire qualcosa di nuovo. Dante è giovane. Shakespeare è giovane. Omero è giovane. Eppure di secoli sulle spalle ne hanno. Moccia tra 50 anni sarà vecchio e decrepito e dopo soli due o tre anni già accusa le prime rughe… Non avrà più altro da dare se non quello che ha dato subito, come le canzoni dell’estate. Le ascoltiamo centinaia di volte, ma l’anno dopo ci fanno pena. Ecco quindi prof giovane, parlo a te, a te che non hai rinunciato ad essere nuovo, a dare sempre qualcosa di più ai tuoi alunni, a te che non fai mai la stessa lezione anche se è la stessa da 5 o da 50 anni, a te che il pomeriggio studi e leggi per scoprire cose nuove, a te che hai di fronte ragazzi sempre diversi e quindi non puoi dire mai le stesse cose, a te che sei costretto da quei giovani a rinascere ogni giorno. A te che hai spiegato Dante negli anni ’70 e non avevi bisogno di spiegare cosa fosse la teologia, a te che lo hai spiegato negli ’80 e non lo potevi dare più per scontato, a te che lo hai spiegato nei ’90 e non ricordavi bene cosa fosse, a te che lo hai spiegato negli anni ’10 del nuovo millennio e hai usato wikipedia per scoprirlo, a te che lo spiegherai negli anni ’20 di questo stesso secolo e non so cosa ti aspetta.
A te che sei giovane e diventi giovane, a te io auguro un buon inizio di anno scolastico.
5 commenti
buon anno scolastico anche a te
Meno male che ci sei tu a ricordarmi l'inizio della scuola.
Ieri sera così ho chiamato a casa per respirare l'aria della vigilia del grande giorno. Inutile dirlo ma erano tutti abbastanza eccitati.
Mia sorella, dieci anni la più piccola di casa, oggi iniza le scuole medie (se si chiamano ancora così) e aveva l'adrenalina a mille.
Mio fratello è al quarto anno di liceo scientifico e la sua unica preoccupazione era quella di prendere l'ultimo banco, ma tanto in classe sono meno di venti ed è dura nascondersi.
Infine mia mamma che insegna alla scuola materna ( sicurmente ha un altro nome) e non vedeva l'ora di ritrovare i suoi bambini, vedere come sono cambiati durante l'estate.
Speriamo che tutto vada per il meglio e buon inizio a tutti!!!
P.S. però non è giusto io ho sempre avuro prof "vecchi", ci reputavano dei rincoglioniti, odiavano internet perchè da lì si scaricano le versioni (lo ammetto, l'ho fatto anch'io) poi pensa che alcuni, non solo non cambiavano le lezioni con il passare degli anni, ma non cambiavano nemmeno le domande nei compiti in classe.
Scusate se ho scritto un piccolo temino (non dare voti, please)
Anna
Caro Prof 2.0, mi hai dato lo spunto per un futuro post per il mio blog,su un argomento intorno al quale vado girando già da tempo.Lo potrei titolare "Vademecum di un papà giovane" o meglio "Vademecum di un nonno giovane". Si perchè anch'io la giovinezza me la porto nella mente e nel cuore, e non è certo quella anagrafica. E'quella gioventù di cui parli che mi esige ogni giorno di più, per dare a figli e nipoti ciò che è di sempre, ma in maniera ogni volta nuova ed accattivante, e non ciò che scimmiotta mode povere di contenuti autentici,
un saluto e buon lavoro a te e ai tuoi alunni,
(nonno) Baffo
Strawberry: grazie altrettanto!
Anna:buon inizio anche a te!
Baffo: aspetto con ansia il tuo vademecum!
grazie ( mi sento uns prof giovane!) e buon anno anche a te!
life