Lib(r)idine

Periodicamente vado in una piccola libreria vicino casa, dove mi sono fatto un’amica. Una simpatica signora direi sopra la sessantina che, oltre ad essere una delle proprietarie, è una divoratrice di libri. Insomma mi faccio suggerire quello che vale veramente la pena leggere nel panorama attuale. Lei sa che sono prof e che un po’ deve consigliarmi libri adatti ai miei gusti un po’ deve sorvegliare il panorama dei romanzi che possano piacere anche ai miei pargoli. Così cominciamo una lunga chiacchierata durante la quale mi sottopone almeno una ventina di romanzi e poi io scelgo quelli che mi attraggono maggiormente. Dopo averli letti ci confrontiamo e ricomincia il gioco. Grazie a questa amicizia sto conoscendo libri e autori che non avrei mai letto, né avrei avuto il tempo di andare a scovare. Questa amicizia mi arricchisce, mi fa risparmiare tempo e mi garantisce buone letture. E come sempre puoi contagiare agli altri solo ciò che ti appassiona, e a volte è proprio lei a sconsigliarmi un libro pur sapendo di perdere un guadagno…Ne sono sempre più convinto: la letteratura, i libri hanno un aspetto sociale importante. Creano legami: libri consigliati, regalati, prestati… creano fili invisibili ma resistenti tra le persone. Non sempre le librerie-supermercato di oggi ci consentono di coltivare questi legami, di pari passo con la passione per la lettura. Ma i libri si conoscono, si amano, non si consumano.
Come le persone.

10 commenti

  1. Pubblicato il 6 maggio 2009 at 18:06 | Permalink

    Già…aggiungerei ( come amava ripetere uno dei professori che ha lasciato un segno nella mia vita)che i libri bisogna “trattarli bene”, come le persone.
    ” Non si consumano”, è vero, perchè i legami autentici non ledono niente, bensì arricchiscono pur apparentemente rubandoti qualcosa.
    Sono questi i legami che valgono.
    Tra libri e libri.
    Tra persone e libri.
    Tra persone, grazie ai libri.
    Tra libri, grazie a persone.
    Tra persone e persone.
    P.s.: il titolo di questo post è sublime, non ci avevo mai pensato!
    Sei grande prof!
    Carmen

  2. Pubblicato il 6 maggio 2009 at 22:42 | Permalink

    puoi consigliarne qualcuno anche a noi ?
    Grazie

  3. Pubblicato il 7 maggio 2009 at 12:10 | Permalink

    Carmen: bella questa fenomenologia delle persone e dei libri! Mi ha dato una bella idea…

    Anonimo: per cominciare

    V.Swarup, Le dodici domande
    C.Potok, Il mio nome è Asher Lev o L’arpa di Davita
    I.Nemirovsky, David Golder
    P.Camerun, Questo dolore un giorno ti sarà utile

  4. Pubblicato il 7 maggio 2009 at 12:52 | Permalink

    Ogni giorno una perla di saggezza…
    Caro prof , aggiungo, se posso permettermi, che i libri oltre a conoscerli e ad amarli, si “vivono”…E’ un pò strano, ma la prima cosa che faccio è quella di scrivere il mio nome e la data di inizio lettura, sottolineo ed evidenzio le parti che più mi colpiscono e molto spesso annoto piccole riflessioni o parole chiave in didascalie…metto punti esclamativi ed interrogativi quando non comprendo ciò che mi vuole dire…non so se è giusto “trattarlo” così, ma in questo modo è come se iniziasse un dialogo tra me e lui creando una relazione, un legame.
    Purtroppo per la mia gelosia, difficilmente presto libri, ma li consiglio o li regalo: penso di dare una parte di me alla persona che lo riceve ed anche qui un legame…

    Non si sa mai quale tra tanti libri scegliere, oltre ad essere consigliato, a volte è come se è “quel” particolare libro che richiama la tua attenzione, facendosi notare e ti conquista subito.

    Ho sempre pensato che i libri sono come i mattoni con i quali edifichiamo i nostri pensieri e le nostre idee e che si collocano negli scaffali della vita di ognuno di noi e per questo quando inizio a leggere spero sempre di trovare una frase scritta apposta per me e che dopo condivido con altri…

    Credo proprio che si può dire: “chi trova un libro trova un tesoro”, perchè oltre a portare con sè i suoi segreti, un libro ti arricchisce e unisce le persone con quei fili invisibili…

    Ciao prof

  5. Pubblicato il 7 maggio 2009 at 13:49 | Permalink

    Caro Ale, sei un uomo decisamente lib(r)ero. ciao Bianca

  6. Pubblicato il 8 maggio 2009 at 11:07 | Permalink

    Anonimo: hai proprio ragione. I libri, i grandi libri, ci insegnano ad origliare noi stessi.

    Biancaneve: …ma che fatica!

  7. Pubblicato il 8 maggio 2009 at 12:54 | Permalink

    questo post mi ricorda il film “C’è posta per te” e il contrasto tra la piccola libreria dell’angolo di Meg Ryan che si cura delle persone e crea legami tra le persone e il mega libromarket Fox di Tom Hanks… Alla fine la libreria dell’angolo si salva. Non può mai essere definitivamente sconfitto ciò che è vero e bello

  8. Pubblicato il 8 maggio 2009 at 13:02 | Permalink

    aspettate… mi è sorto un dubbio. Si salva, vero??

  9. Pubblicato il 8 maggio 2009 at 13:07 | Permalink

    potrei averla “scafazzata” terribilmente

  10. Pubblicato il 8 maggio 2009 at 16:13 | Permalink

    Non ti preoccupare Giacomo. La libreria chiude nel film, ma sono sicuro che nei nostri cuori è rimasta aperta. Ed è giusto che sia così.
    😉

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Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

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