Ragazzi una risposta richiedeva la scoperta di qualcosa che non abbiamo ancora studiato. Ma potevate arrivarci con quello che avevamo già fatto. Solo una persona ha trovato la soluzione, e l’ho premiata.
Non è giusto. Non è giusto! Ad un certo punto meglio la matematica… Lì non hai scampo…Sembra che la curiosità, il desiderio di scoprire siano rimasti incastrati da qualche parte.
Ci sono solo risposte esatte o sbagliate come quelle dei quiz televisivi.
La ragione si è fatta strumentale (punta all’utile) e non trova la sua sapienzialità (il saper godere della verità-bellezza-bontà delle cose e non solo usarle).
Il sapere è scoperta. Dal noto all’ignoto. Dallo stupore alla conoscenza. Altrimenti non ha sapore.
Sarà un caso che si dica “buongustaio”, ma anche “avere buon gusto?”.
Continua la faticosa battaglia di svegliare questa sete di sapere e di sapore. E i prof sono i cuochi del sapere, purché anche loro amino cucinare. Giorno dopo giorno. Anno dopo anno… Sempre ai fornelli…
Per fortuna Dio ha inventato le vacanze.
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Un discepolo una volta si lamentava con il maestro: “Ci racconti delle storie, ma non ci sveli mai il loro significato”.
Il maestro disse: “Che ne diresti se qualcuno ti offrisse un frutto e lo masticasse prima di dartelo?”.
Nessuno può sostituirsi a te per trovare il tuo significato. Neppure il maestro.