Matematica della lettura

In un’ora si leggono circa 50 pagine. In mezzora (o mezz’ora, è lo stesso) 25.

Basterebbe dedicare mezzora ogni giorno (quella prima di addormentarsi la sera) alla lettura per leggere un libro di 350 pagine ogni due settimane.

L’Odissea è composta di 24 libri. Ogni libro si legge ad alta voce (esperimento fatto in classe) in 25 minuti (media). Per leggere l’intera Odissea bastano 12 ore. Si esce da cinque anni di liceo classico senza avere letto l’Odissea…

Oggi una alunna mi ha detto che ha fatto il suo record di lettura leggendo 11 ore di fila in un giorno. Cosa? Un libro di Stephen King. Il libro è di 1248 pagine. Non consiglio uno sforzo del genere (e neanche il libro, ma questa è un’altra storia). Mi basta mezzora.

La lettura non è un’equazione, ma pagine e minuti sì. Alle pagine ci pensano gli scrittori, ai minuti noi. Mezzora in meno di TV. Mezzora in meno di internet. Mezzora in meno di videogame. Mezzora in meno di facebook. Mezzora in meno di msn. Mezzora in meno di cazzeggio.

In un anno? Avremo letto 21 libri da 350 pagine, oppure 10 libri da 735 pagine, oppure 5 libri da 1470 pagine, oppure 2 da 3675, oppure 1 da 7350. Proprio così, con mezzora al giorno abbiamo a disposizione almeno settemila pagine.

Voglio una riforma della scuola che preveda 30 minuti di lettura obbligatoria. Senza commenti di nessuno: l’alunno, il libro, una matita. Naturalmente il prof sta in classe e legge anche lui…

Adesso non ci resta che compilare una lista di libri che facciano almeno 7000 pagine.
Poveri alunni…

14 commenti

  1. Pubblicato il 17 novembre 2008 at 13:12 | Permalink

    Ho intercettato una strana “sinergia” nel cyberspazio!Se passi dal mio blog capirai..

  2. Pubblicato il 17 novembre 2008 at 19:28 | Permalink

    come è scioccante il mondo reale… supera ogni immaginazione e molte difficoltà: 30 minuti da oggi!
    Visto che passo 16 ore leggendo, ci metto dentro i videogames…\

    scherzo, prof.

  3. Pubblicato il 17 novembre 2008 at 20:33 | Permalink

    Ho calcolato che ,per adesso, abbiamo avuto circa 14 insegnanti di italiano per i nostri figli.Di questi solo due hanno invitato gli allievi a leggere ,facendo l’ora di lettura in classe!
    Naturalmente in famiglia si deve incentivare e incoraggiare la lettura,ma ho sperimentato che l’indole influisce.Anche se prima o poi un libro fa capolino anche con i più ostinati!

  4. Pubblicato il 17 novembre 2008 at 20:57 | Permalink

    Ottimo consiglio Prof…Per grandi e piccoli!!

  5. Pubblicato il 18 novembre 2008 at 00:31 | Permalink

    Romanzi vero?!
    No perchè se si parla di potenziale elettrico etc, sarebbe bello andare a 25 pagine l’ora (altro che 50) ! 😉
    Almeno è così per me.

    Seriamente parlando.
    Voto a favore dei 30 minuti di lettura in classe senza commento… quanto odiavo i commenti, soprattutto quelli mirati solo a vivisezionare il testo senza capirlo!!!
    Sai che ti dico, anche ore sane si potrebbero fare… se i libri sono scelti bene secondo me si impara tanto… Per dirti, ho fatto il liceo scientifico, per un intero anno ho studiato chimica ma ciò che ricordo meglio di chimica sono quei concetti raccontati nel “Sistema periodico” di Primo Levi.
    Il che è tutto dire, ma la mia prof di scienze era sorda e decisamente e fuori dal mondo… quindi non è che fosse il massimo come insegnante.

  6. Pubblicato il 18 novembre 2008 at 11:09 | Permalink

    franca: misteri della rete…

    screwball: 16 ore è decisamente troppo…

    vanda: nessun prof può nulla se i ragazzi non sono abituati a vedere papà e mamma ogni tanto con un libro in mano… e perchè no, magari una lettura familiare ogni tanto di qualcosa di bello, attorno al camino… soprattutto se il papà è un attore.

    laquintafiglia: ho finito il libro che mi hai prestato, bello e strano.

    nightowl: romanzi, poesia, reportage, biografie… insomma tutto quello che parla del mondo o dell’uomo. Insomma ciò che è gratuito e non funzionale ad una interrogazione o esame.

  7. Pubblicato il 18 novembre 2008 at 12:07 | Permalink

    perché stephen king no?
    g-r

  8. Pubblicato il 18 novembre 2008 at 17:57 | Permalink

    g-r (?): non è no in assoluto. Uno dei miei film preferiti è tratto da un suo romanzo. Ci sono romanzi molto interessanti, ma a volte si compiace nel suo claustrofobico horrorismo, che non so se porti il lettore alla realtà. E una lettura che non ti porta alla realtà mi lascia perplesso. Tu che ne pensi?

  9. Pubblicato il 18 novembre 2008 at 17:57 | Permalink

    Guarda, anni fa per mio figlio: Harry Potter Dan Brown e anche S.King(che non ho letto),perchè ritenevo che non ci fossero libri giusti e sbagliati ,quando la sua scelta era determinata in buona sostanza dall’emozione che cercava in un libro.”Purchè legga..”mi dicevo, scontrandomi con i suoi insegnanti che la consideravano “robaccia”.
    Pensavo:se questo “coinvolgimento”, arriva mediante la parola scritta da un altro uomo, da un suo pensiero,per quanto criticabile;per me va bene.Oggi,mio figlio non legge quasi più. Quei libri sono diventati films di successo..e la Velocità, conseguenza della (in)civiltà dell’immagine, ha alterato la percezione del pensiero, e le stesse emozioni. Senza lasciare quasi lo spazio e la possibilità, di discriminare alcunchè.
    Ma io sono sempre qui, in allerta..pronta a cogliere anche il più piccolo segnale..

  10. Pubblicato il 18 novembre 2008 at 20:22 | Permalink

    Mio marito avrà letto 1 o 2 libri per “diletto”,io non riuscirei a contare quanti ne leggo in un anno!Eppure lui ha scritto bellissimi racconti e poesie!I nostri cuccioli sono variegati!Quando erano piccoli e a volte,ma più raramente, anche adesso,quando troviamo una “bella”cosa la leggiamo agli altri,purtroppo non davanti al camino.E certi libri ce li passiamo gli uni agli altri,ma solo con chi condivide l’interesse e l’argomento del libro.

  11. Pubblicato il 19 novembre 2008 at 17:12 | Permalink

    franca: come dici tu non è questioni di libri giusti o sbagliati, ma di libri che superano o non superano la prova del tempo…

    vanda: curioso di sapere qualche titolo di letture familiari condivise…

  12. Pubblicato il 19 novembre 2008 at 18:26 | Permalink

    stand by me o le ali della libertà?
    :-)
    non seguo più king da anni, perché mi ha stufata (ed è peggiorato parecchio da quando aveva giurato di non scrivere più nulla, tipo quindici libri fa)però mi piace difendere la sua prima produzione… anche se non era capace di scrivere i finali: dopo mille pagine di climax, in cui sapeva creare nel lettore grandi aspettative, la vicenda si risolveva spesso in una manciata di pagine deboli e deludenti…
    be’ in questo rimanda alla vita reale, no?
    😉
    sto scherzando;
    sulla questione della realtà sto riflettendo, invece, non è possibile che tutte le letture portino alla realtà?
    g-r

  13. Pubblicato il 19 novembre 2008 at 20:59 | Permalink

    Ci sono libri che sono entrati nella storia della nostra famiglia,qualcuno ha segnato un epoca!Però mi vergogno a dire i titoli!Ad esempio le storie di Nicola di Sempé e Goscinny,che leggevamo insieme alla sera e una volta terminati tutti, il papà aveva inventato lui storie simili per poter continuare il rito!Bisogna specificare che adesso che i ragazzi sono più grandi le letture si sono diversificate e qualcuno di loro legge addirittura dei manuali prima di dormire,la maggiore divora i libri in un attimo,il più giovane legge i riassunti in internet!Sigh!Inoltre andiamo ad ondate e ad argomenti diversi.
    Li avevo iscritti nella biblioteca del posto dove abitiamo che il più piccolo era ancora nel passeggino!E per tutti era una gioia scorrazzare nella sezione bambini fra libri da scegliere o da leggere subito!

  14. Pubblicato il 19 novembre 2008 at 21:48 | Permalink

    g.r.: Le ali della libertà. Pienamente d’accordo sull’analisi che fai di King: si aggira nei meandri dell’oscuro ma poi ti lascia lì.
    Sui libri che portano alla realtà ho cercato di rispondere nel post successivo “Libri. Fuga o ritorno?”. Aspetto le tue opinioni.

    vanda: rispetto la tua privacy libraria. Grande il Petit Nicolas! Bisogna dirlo ai genitori che i prof non possono nulla se i figli non vedono papà e mamma con dei libri in mano…

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Bianca come il latte, rossa come il sangue

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

Cosí, quando arriva un nuovo supplente di Storia e Filosofia, il protagonista si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva.

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