Un lavoro impagabile…

I prof cospirano. I prof sognano. I prof si scambiano esperienze per insegnare meglio. I prof si dannano per capire come aiutare tizio. I prof si scervellano per valorizzare caio. I prof pensano ai loro alunni mentre guidano, mentre leggono, mentre studiano. I prof preparano le lezioni. I prof correggono tutti i compiti dei loro allievi nel triplo del tempo che un alunno ha impiegato a farli. I prof prendono il tram. I prof ascoltano l’ipod. I prof perdono tempo su internet. I prof non sanno rispondere. I prof amano. I prof soffrono. I prof si stancano. I prof ballano. I prof gridano. I prof ridono. I prof piangono. I prof giocano. I prof vanno a letto tardi e si svegliano presto. I prof si lavano i denti. I prof si chiedono chi glielo ha fatto fare. I prof ringraziano chi glielo ha fatto fare.I prof fanno un lavoro impagabile: infatti non vengono pagati…

11 commenti

  1. Pubblicato il 17 settembre 2008 at 18:21 | Permalink

    …ma vengono APpagati dalle difficoltà che gli alunni riescono a superare grazie ai vostri insegnamenti e anche dalle nozioni che apprendiamo per merito vostro… giusto?

  2. Pubblicato il 17 settembre 2008 at 20:52 | Permalink

    Questa è veramente buona! Non ci avevo pensato! Sì è proprio così come dici tu. L’APpagamento fa dimenticare lo stipendio… Ma il merito delle difficoltà superate è vostro, noi proviamo a farvi vedere la meta. E non sempre ci riusciamo.

  3. Pubblicato il 18 settembre 2008 at 10:28 | Permalink

    Questo lo fanno i professori che professano, che si riferiscono alle cose che insegnano come a sfaccettature di verità che loro stessi continuano a cercare di conoscere. Ce ne sono molti, di questi tipi; ma ce ne sono anche molti di un altro tipo , e sono quelli che confondono due alunni che hanno cognomi simili, che fanno la stessa lezione da quindici anni, che arrivano a scuola cronicamente in ritardo ecc ecc. Questi ultimi non saranno appagati, ma purtroppo sono pagati. (da noi)

  4. Pubblicato il 18 settembre 2008 at 10:57 | Permalink

    Questo post – se mi permetti – diventerà una specie di manifesto sul mio blog. A leggerlo, mi viene voglia di inneggiare come un intero coro gospel che grida coi cuori in fiamme: tutto vero, brother, halleluyah! (Rimane il mistero sul dettaglio: dove i prof trovino i soldi per il dentifricio.)

  5. Pubblicato il 18 settembre 2008 at 12:51 | Permalink

    si avvicina la fine del mese (…).
    Come diceva un mio grande maestro: Maestro viene da Magister, Ministro da Minus (…)

  6. Pubblicato il 18 settembre 2008 at 17:57 | Permalink

    biancaneve: purtroppo è vero…

    pokankuni: pensa te fare dei consigli di classe cantandola tutti insieme…

    bidibodibu: ma non avremo mica avuto lo stesso prof al liceo?

  7. Pubblicato il 19 settembre 2008 at 07:53 | Permalink

    I prof hanno un punto di vista privilegiato sul mondo, perchè lo guardano attraverso i cuori dei loro alunni…e da lì appare tutto più complicato, appassionato, entusiasmante e di una verità e purezza meravigliosa!
    Anche quando odiano, urlano, piangono, si ribellano, i ragazzi restano sempre veri e ci chiamano ad esserlo…perchè loro “sentono” chi siamo…
    Asterope

  8. Pubblicato il 19 settembre 2008 at 07:55 | Permalink

    asterope: è vero, loro sono lenti che siamo costretti ad indossare per guardare il mondo… per questo fare il prof è il segreto dell’eterna giovinezza…

  9. Pubblicato il 23 settembre 2008 at 20:50 | Permalink

    i prof dovrebbero essere come lei..
    consapevoli di tutto ciò..
    del fatto che il loro lavoro è una missione prima ancora che un mestiere..
    bellissimo il suo blog..
    complimenti..
    Alessandra

  10. Pubblicato il 23 settembre 2008 at 21:31 | Permalink

    Grazie Alessandra. Ma ricordati che molto dipende anche da voi. Noi accompagniamo e curiamo la pianticella. niente di più.

  11. Pubblicato il 23 settembre 2008 at 23:38 | Permalink

    Ebbi la mia prima lezione di economia dalla mia prfessoressa di lettere alle medie.
    Un giorno lamentandosi (giustamente) per lo scarno stipendio, spiegò: “Sapete perchè gli insegnanti sono pagati poco? Perchè non producono niente. Alla fine d’anno cosa possiamo vendere? Chi può misurare l’efficienza della nostra produzione? I frutti del nostro lavoro li darete voi (riferendosi a noi alunni), ma molto più avanti, quando avrete finito da un pezzo le scuole”.

    Ho constatato infatti che i migliori investimenti (e anche più facili da progettare) sono quelli a lungo termine.
    Il problema è che non puoi tirare la cinghia fino alla pensione.
    E’ più difficile trovare un investimento che ti permetta di godere di guadagni soddisfacenti nel breve periodo.

    Bye,
    Charles

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Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

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