Due vite, due racconti

Prof 2.0 ieri era a cena da una coppia di amici, molto giovani. La loro piccola è nata a gennaio. Hanno occhi e orecchie solo per la bimba, che si sveglia tutte le mattine molto presto e la notte prima aveva tenuto impegnati i genitori… La mamma ad un certo punto della serata è crollata per la stanchezza ed è andata a dormire. Un racconto su tutti: la descrizione della sveglia. La bimba intorno alle 6 del mattino puntualmente apre gli occhi e comincia ad agitarsi nel suo lettino, ma senza piangere. La mamma, che potrebbe continuare a dormire ancora un’oretta (dal momento che la bimba non si lamenta), ha detto “non ho cuore di lasciarla così, sveglia, da sola, e poi non c’è nulla come il sorriso che la bimba mi regala al mattino quando mi vede per la prima volta”.

***

Una soubrette ha appena pubblicato un libro autobiografico in cui racconta, tra le altre amenità, la scoperta della sua seconda gravidanza e il motivo del secondo aborto: «Ero disposta a qualsiasi sacrificio, ma quando ho dato la notizia a V., la sua risposta è stata: “E come facciamo ad andare in barca?”… Di comune accordo abbiamo deciso di interrompere la gravidanza, ma non ho mai smesso di pensare a un figlio. Ho anche tentato di adottarne uno. La legge italiana, però, non me lo consente perché sono single».

7 commenti

  1. Pubblicato il 7 luglio 2008 at 21:14 | Permalink

    Sinceramente, non riesco a capire se in me prevale più la gioia per il primo racconto o la tristezza per il secondo.
    La vita è fatta di luci ed ombre ed a volte le seconde vogliono prendere il sopravvento sulle prime…

  2. Pubblicato il 8 luglio 2008 at 11:43 | Permalink

    :-(

  3. Pubblicato il 8 luglio 2008 at 15:50 | Permalink

    Grazie per questo post. Il contrasto evidenzia maggiormente le luci e le ombre delle due vite di queste donne. Forse per questo Cogito non sa se prevale la gioia o la tristezza.
    I tuoi post brevi e incisivi mi aiutano a pensare. Grazie!

  4. Pubblicato il 8 luglio 2008 at 19:17 | Permalink

    cogito: senza ombre le luci non si vedono…

    ape: idem. 😉

    ariel (che bel nickname!): è merito della realtà. Lo dico sempre: la vita ha il miglior copyright!

  5. Pubblicato il 9 luglio 2008 at 09:14 | Permalink

    Sì, Prof, è vero, è merito della realtà. Ma bisogna anche saperla guardare la realtà, e, purtroppo, non sempre lo facciamo. Almeno a me sembra così.

  6. Pubblicato il 9 luglio 2008 at 10:09 | Permalink

    E’ vero, se non ci fossero le ombre le luci non risalterebbero allo stesso modo.
    Resta comunque l’amarezza perchè dietro questa ombra concreta di cui stiamo parlando c’è una persona eliminata perchè un’altra avrebbe perso l’ebbrezza di andare più spesso in barca…

  7. Pubblicato il 11 luglio 2008 at 23:12 | Permalink

    Nel primo racconto c’è la bellezza della realtà quotidiana.
    E’ la situazione più diffusa, per fortuna, ma disgraziatemente questo non fa notizia e si portano agli onori della cronache i casi come quelli della seconda storia.

    Al punto che la soubrette in questione, V.M. ha pensato bene di scrivere un libro.
    Non però sullo stile di una confessione, bensì come una biografia degna di ammirazione, a cominciare dal titolo: “Lezioni Intime”.
    Ma quale lezioni vorrebbe impartire?
    Leggendo uno stralcio, oltre alla facilità con cui si possono assassinare i bambini, l’autrice spiega come fuoriuscire dal proprio corpo, anche metre cammini per strada.
    Un testo che dovrebbe entrare in tutte le biblioteche, poichè rivela di aver scoperto di essere la reincarnazione di una concubina del Re Sole.
    E il bello è che si definisce “cattolica praticante” !

    D’altronde questo è il modello di vita che anche il suo ex V.C.G. ci ha propinato attraverso i film da lui prodotti.

    Provo pena per i due personaggi.
    Mi proccupa la leggerezza con cui si diffondono questi messaggi.

    Charles

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