La pasta delle cose sono le storie

In giro per questa straordinaria città alla scoperta dei suoi tesori con un amico italiano: un dovuto armistizio per il cervello in lotta con la lingua inglese…Scoprire che la pasta di cui sono fatte le cose sono le storie.

Camminare per Portobello Road riporta alla memoria scene che vanno da “Pomi d’ottone e manici di scopa” a “Notting Hill”: la strada è la stessa…
Passeggiare lungo la southbank sul Tamigi tra artisti di strada che raccontano la loro storia a bambini meravigliati.
Fermarsi a guardare le opere d’arte della Tate Modern e scovare una storia dietro ogni quadro, anche il più incomprensibile.
Riposarsi seduti su una panchina all’ombra della statua di Peter Pan e guardare il laghetto di fronte pieno di strani animali acquatici, uccelli, papere, scoiattoli e capire perchè, su quella panchina, Barrie ha concepito il suo capolavoro dopo avere incontrato dei bambini che giocavano in quell’angolo di paradiso. A volte il paradiso mostra una delle sue “porte di bellezza” e a volte c’è un uomo capace di aprirla, spesso un artista (o un bambino…), che ci permette di affacciarci sul mistero nascosto dietro la porta e ci dischiude il panorama celato alla nostra “abitudinaria” miopia quotidiana…

Senza storie le cose sono mute.

7 commenti

  1. Pubblicato il 15 giugno 2008 at 22:29 | Permalink

    You’ve got reason. Once more time!

    Senza storie le cose sono mute.
    Le parole che riempiono le storie vengono dal cuore.

    Di miopia quotidiana ne siamo affetti tutti. Chi molto di più, chi molto di meno.
    La miopia si corregge guardando con gli occhi dell’anima.

    Ogni volta che scrivi un post è una storia del tuo cuore e una luce della tua anima!

    Tutto questo – scusa se ti pare poco – socchiude sempre un po’ di più, le porte di belleza del Paradiso, anche per chi legge i tuoi scritti.

    TNX and bye,
    Charles

  2. Pubblicato il 16 giugno 2008 at 20:26 | Permalink

    Thanks. See you.

  3. Pubblicato il 17 giugno 2008 at 17:58 | Permalink

    Ricordo a prof 2.0 queste due storie:
    Uno zio, prof2.0 e una rana
    Un cugino, prof 2.0, una tenda e un cane.
    Due storie non mute ma anzi urlanti

  4. Pubblicato il 17 giugno 2008 at 20:54 | Permalink

    Mamma!!!

  5. Pubblicato il 17 giugno 2008 at 23:45 | Permalink

    Ehy, Prof!
    Adesso però vogliamo saperne di più….

    Charles

  6. Pubblicato il 18 giugno 2008 at 16:28 | Permalink

    Non ricordo nulla…

  7. Pubblicato il 22 giugno 2008 at 22:19 | Permalink

    Non ricordi nulla?
    Vabbè, pazienza…

    Prima o poi avrò la fortuna e l’onore di conoscere mamma 2.0 …

    Ciao, a presto.
    Charles

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