Perle di saggezza

Un simpatico ex-alunno ha confidato a Prof 2.0 alcune perle di saggezza elargite dai suoi nuovi professori e raccolte giorno per giorno, impietosamente, su un blog, di cui non svelo l’idirizzo per l’incolumità del suddetto… (E poi i prof si chiedono perchè i ragazzi oggi siano messi così male…).Stima tra colleghi
Una prof di un’altra: “Quella crede nei puffi… ma io dico: può insegnare filosofia?!”

Questione di “carattere”
“Ma dai ragazzi come fate a non capire? Eppure c’è scritto sul libro a caratteri genitali!!!”

Beati loro…
“Se gli antichi parlavano di folletti, evidentemente li vedevano”

Scioglilingua
“Probabilmente non c’è più un universo. Universo vuol dire verso un unico verso. Oggi si parlerà di multiverso, cioè tanti universi che vanno verso versi diversi”

ps. Prof 2.0 ha scoperto che uno dei suoi compagni del liceo (il Pubblicitario) ha conservato il quaderno con tutti gli strafalcioni dei prof del liceo. Da pubblicare…

9 commenti

  1. Pubblicato il 21 maggio 2008 at 15:14 | Permalink

    Questi sono prof o.1! se prof 2.0 fa pulizia a shit city, questi sguazzano nel pantano!

    Sghicio

  2. Pubblicato il 21 maggio 2008 at 15:57 | Permalink

    Sempre massimo rispetto per i colleghi… Soprattutto quando ci strappano una risata (anche se un po’ amara)…

  3. Pubblicato il 21 maggio 2008 at 16:39 | Permalink

    Quello degli studenti di ridere degli strafalcioni dei prof è un diritto sacrosanto. Dovrebbe essere scritto nella costituzione, nella dichiarazione dei diritti dell’uomo, ed inciso nel basalto (il marmo è troppo labile). Io al liceo scrivevo TUTTI gli strafalcioni dei miei prof sull’ultima pagina di ogni quaderno. All’università pure. Ora la giusta nemesi prevede che i miei alunni facciano lo stesso con me, che di scemenze ne dico a miriadi, e di cuore mi auguro che lo facciano, e che si sbellichino fra di loro rileggendole, come io facevo allora, ridendo fino alle lacrime coi miei amici. No, non sono risate amare. Se il prof si dà le arie, è il minimo che si merita. E se invece non se le dà… sarebbe lui il primo a divertirsi.

  4. Pubblicato il 21 maggio 2008 at 16:46 | Permalink

    Grazie Pokankuni, hai ragione… non bisogna prendersi troppo sul serio!

    E poi é vero le migliori risate del liceo e dell’università sono quelle relative a questi mitici quaderni degli errori ed orrori dei prof.

  5. Pubblicato il 22 maggio 2008 at 12:10 | Permalink

    Una volta tentammo l’ardua impresa di ricopiare e rilegare in un piccolo libretto tutte le frasi celebri dei nostri prof raccolte in 5 anni. Beh… Dopo 2 settimane avevamo all’attivo ben 4 diari e oltre 1000 citazioni. Alla fine abbiamo dovuto abbandonare l’impresa perchè stava diventando più ardua della compilazione dell’Index Thomisticus!

    Ricordo ancora l’ultima perla annotata, regalataci dalla prof di matematica durante lo scritto della maturità e prontamente incollata con un post-it sulla copertina dello Smemoranda: “Ragazzi, va bene copiare… Ma no così!”

  6. Pubblicato il 22 maggio 2008 at 14:14 | Permalink

    Ma la cosa più bella è annotare, insieme a quelli dei professori, anche gli strafalcioni degli alunni…allora si che le risate saranno triplicate(se si ha un po’ di autoironia)!!

  7. Pubblicato il 22 maggio 2008 at 14:58 | Permalink

    Sarebbero dei best-seller…

  8. Pubblicato il 25 maggio 2008 at 10:42 | Permalink

    Sai Prof cosa sarebbe bello?! trovarci un giorno a metà strada.. od anche in mezzo all’oceano, non importa o persino li tra i banchi di scuola.. tornarci giusto per una mattina di lezione e leggerlo insieme il quaderno del Pubblicitario… i muri che ascoltano e le zucchine che crescono in aula… beh che grasse risate… e mi spiace davvero che non tornino più! un abbraccio stelleva

  9. Pubblicato il 25 maggio 2008 at 14:54 | Permalink

    Cara Stelleva, anche a me spiace che non tornino, ma nella memoria sono vivi come allora e nessuno potrà strapparmi quei ricordi. E poi cosa ci impedisce di incontrarci a metà strada? A presto.

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Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

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