Le pagine hanno le orecchie

Gli amici di Prof 2.0 godono di un privilegio. Possono maltrattare i libri che Prof presta loro. Segnare dei passi. Fare le “orecchie” sugli angoli delle pagine. Che direste di una camera da letto che non manifestasse la personalità di chi la abita? I libri non si leggono si vivono. E questo lo sa bene Sceneggiatrice Cuore Pensante (SCP) con la quale Prof sta scrivendo una commedia per il cinema, insieme anche a Sceneggiatore Testa di Nuvole (STN). SCP dopo una giornata di lavoro sulla sceneggiatura restituisce a Prof un libro prestato qualche tempo fa. Il libro è pieno di orecchie. SCP sa che non deve rimetterle a posto. Prof 2.0 torna a casa. Il libro è alto il doppio. Spiega, in senso fisico e non solo, le orecchiute pagine una ad una e su una di esse legge un pezzo di dialogo, un rabbino parla ad un artista in crisi creativa:”Un artista che non riesce a esprimere la sua arte è come un Rabbì che ha perso la chiave del cancello che deve varcare per raggiungere il Padrone dell’Universo. Ma il nostro Rabbì ci ha insegnato che gli ostacoli ci vengono dati per rafforzare il nostro desiderio. Più una cosa è nascosta all’uomo, più egli la desidera, e maggiori sono le possibilità che un giorno egli la scopra. Pregherò affinchè presto tu possa superare questi ostacoli”

Non vale solo per l’arte.
E questi sono doni che solo le pagine orecchiute ti sanno fare.

10 commenti

  1. Pubblicato il 6 aprile 2008 at 17:04 | Permalink

    Un “dono” sarebbe un segnalibro all’allievo!
    Bye!

  2. Pubblicato il 6 aprile 2008 at 21:26 | Permalink

    Avrei bisogno di un finanziamento…

  3. Pubblicato il 7 aprile 2008 at 11:16 | Permalink

    C’è la concreta possibilità che quello che si sta cercando con grande desiderio durante il cammino si riveli qualcosa che non è utile per il nostro bene e ci si rende conto che bisognerebbe cambiare completamente la direzione del desiderare…Ma capita di volere continuare lo stesso su quella strada …. Forse è solo testardaggine o forse no…

  4. Pubblicato il 8 aprile 2008 at 10:45 | Permalink

    O forse fare delle scelte è la cosa più difficile… Decidere vuol dire tagliare. E tagliare qualcosa è sempre doloroso. Ma la scelta è scelta perchè si è rinunciato a tutte le atre possibilità. Rimane il rischio di sbagliare e siccome la vita è una questo fa paura. Ma questo ci rende maturi.

  5. Pubblicato il 9 aprile 2008 at 20:18 | Permalink

    ho desiderato l’arte della poesia e grazie alla preghiera riesco a esprimere cosa è per me l’umanità…ma forse ora bramo il cielo..l’arte del vivere rimane una stella oscurata…sorrido dell’allegria ma spero nella felicità..troppe volte biasimo la realtà e mi riaddormento in un sogno…

  6. Pubblicato il 10 aprile 2008 at 08:30 | Permalink

    Giada: grazie!

  7. Pubblicato il 10 aprile 2008 at 19:20 | Permalink

    scusi la domanda…perchè grazie??

  8. Pubblicato il 10 aprile 2008 at 20:45 | Permalink

    Grazie perchè non so chi sei e ti sei presa qualche minuto per leggermi. Ti sei presa qualche minuto per scrivere. Ed è tempo dedicato in qualche modo a me. In fondo noi possiamo donare agli altri solo questo veramente: il tempo.

  9. Pubblicato il 12 aprile 2008 at 21:23 | Permalink

    forse è vero..ma a volte il tempo è solo un’immagine del limite..visitare il suo blog per me è dedicare tempo alla scrittura e scoprire un mondo di prof diverso dal solito stereotipo..in questo modo ho scoperto che la cara persona che mi ha indicato il suo indirizzo non è come pensavo l’unica prof “diversa”,innamorata della persona umana..

  10. Pubblicato il 13 aprile 2008 at 09:00 | Permalink

    Allora sei a pieno titolo parte della classe 2.0. Qui la regola è che anche gli alunni insegnano ai prof e quindi benvenuta!

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Bianca come il latte, rossa come il sangue

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

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