“Passione alla meta” di Nalini Singh – Extra Passion 130

EXTRA_130Jacob Esera è un famoso giocatore di rugby della nazionale neozelandese. Atleta e ragazzo modello, è inoltre padre single di una bambina di sei anni da quando un male gli ha portato via il suo primo amore, Calypso. Jacob si è ormai ripreso dal trauma, ma quando al matrimonio del fratello incontra Juliet Nelisi, l’ex migliore amica di Calypso, la sua vita subisce uno scossone. Juliet è sempre stata una ragazza problematica, però ora pare cambiata: oltre a essere una donna sicura di sé e sensuale, ha una carriera in ascesa e ha superato i gossip sul fallimento del proprio matrimonio con un atleta professionista. Rivedere Jacob non lascia indifferente nemmeno lei, anzi la chimica tra loro è tale che decidono di concedersi una notte di fuoco. Ma è chiaro a entrambi che quell’incontro non potrà rimanere l’unico…

 

Note:

PASSIONE ALLA META ( Love Hard ) è il terzo romanzo della serie Hard Play.

I precedenti romanzi della serie, AMORE TRAVOLGENTE ( Cherish Hard ) ed ATTRAZIONE RIBELLE ( Rebel Hard ), sono già stati pubblicati nella collana I Romanzi Extra Passion – nr. 109 e 124 de I Romanzi Extra Passion,

Tra le opere di Nalini Singh già pubblicate da Mondadori, ricordiamo A TUTTO ROCK ( Rock Addiction ), ROCK INTENSO ( Rock Wedding ) e COL ROCK NEL SANGUE ( Rock Redemption ), nella collana I Romanzi Extra Passion.

 

Ambientazione:

Nuova Zelanda, oggi

Commenti
  • Maika

    “Me la sono guadagnata questa punizione e la sopporterò con orgoglio”.

    — Hai ragione Jules. — Ehi, non siamo amici, Jacob. Io per te sono Juliet.

    Tra gli ultimi battibecchi e poi si sono persi di vista; dove sia finita la più “monella” della scuola non lo sa nessuno, nemmeno Calypso, la sua migliore amica, e al tempo fidanzatissima con Jacob Esera. Trascorrono, quanti, sette anni? Già, e si ritrovano tutti – tranne Callie – al matrimonio del terzo figlio dei Bishop-Esera. Gabriel convola a nozze con Charlotte e una delle damigelle è Juliet, compagna di corso di cucina della sposa. Un incontro inaspettato che riporta a galla il dolore per la perdita della ragazza più amata da entrambi; la morte prematura di Calypso lascia in eredità lineamenti e vitalità in un piccolo folletto di sette anni, Esme.

    Una festa che supera decisamente le aspettative: per Jake è piena di curve pericolosissime, per Jules è fastidiosamente affascinante. Non capite, vero? Al tempo, quando condividevano l’amicizia di Callie, i nostri protagonisti si odiavano, chissà, forse per una sorta di rivalità. Oggi, dopo il tempo e il dolore non condiviso, è una bella scoperta rivedersi, perché devono iniziare a combattere con le rispettive reazioni del corpo: Jake non contempla l’avventura di una notte e Juliet non è una che arrossisce tanto facilmente. Ma tutto termina con il matrimonio, no? Perché dovrebbero rivedersi – anche se entrambi ne morirebbero dalla voglia – se si sono sfuggiti per tanti anni? Un barbecue, una giornata sotto i riflettori… e una complicità inaspettata oltre la tensione sessuale che ha bisogno di essere soddisfatta. Ma cosa impedisce di andare oltre a una semplice notte? La paura per le conseguenze, per il passato, per un futuro incerto… per il ruolo che entrambi rivestono.

    Jake Esera, il “ragazzo d’oro”, e un cattivo soggetto come Juliet Nelisi?

    Jake era il giocatore di rugby più noioso di sempre per i tabloid, ed era esattamente ciò che lui voleva.

    Lei e Jake insieme erano come il fuoco e la dinamite. Avrebbero finito per uccidersi.

    Invece hanno finito per amarsi. Termino così la parte riassuntiva perché avremo modo di vedere altro ed evito di ripetermi.

    Questa è la storia di due ragazzi feriti che necessitano – quasi per diritto divino – di una seconda possibilità. È davvero uno scherzo del destino il loro incontro, eppure entrambi erano stati avvisati della presenza dell’altro… ma non si ha sempre la prontezza che si ha sul “campo”. Infatti Jake, come abbiamo capito, rimane scioccato alla vista di Juliet, e di quanto sia cambiata la bambina tutt’ossa! La caratterizzazione dei personaggi è il punto forte del romanzo, seppur sia capitato di conoscere una protagonisa orfana e dall’altra parte genitori molto presenti, che non si discosta da altre storie; soprattutto ho amato la presenza di Esme e quanto questa influenzi le scelte del padre, tutte ben contestualizzate. L’autrice esce dal cliché dello sportivo affascinante – ovvio, con un fisico statuario! – per regalare al lettore un baby-papà, ragazzo-padre, che eleva la sua Boo a prima e unica ragione di vita: tutto gira intorno alla piccola e Jake di conseguenza pondera le proprie azioni dimodoché non la feriscano. Juliet è sparita a una certa età, e siccome su di lei è stato fatto un bel percorso di semina, lascio a voi scoprire perché ha indossato una corazza che però fa falle in ogni dove; per esempio, proprio per il fatto di sentirsi sola, concede troppe possibilità anche a chi non merita, come il suo ex. Reid è l’antagonista per eccellenza e comparirà in un paio di occasioni…

    Con Passione alla meta ho attraversato più fasi. Subito incuriosita dai tanti personaggi, ho rallentato per capire parentele e dinamiche; se da un lato mi sono trovata a sorridere più volte, grazie anche a Esme, ho trovato la “presentazione” un po’ lunga ma molto gradevole. Intensa e particolareggiata la prima notte insieme, di pari passo i protagonisti evolvono, si scoprono innamorati ma tremano nel doverlo dire ad alta voce.

    — E se io potessi essere il fulcro stabile della tua vita e tu le mie ali, e mi insegnassi a volare oltre i muri che mi costruisco intorno da solo? Che ne dici, Jules?

    Dopodiché avviene il primo incidente, il colpo di scena che farà emergere ancor di più i protagonisti, contribuendo al disvelamento totale di Jacob: è protettivo e dimostrerà di conoscere a fondo Juliet. La risoluzione, però, risulta frettolosa e si avvale di ancora un altro personaggio. Il lettore ora si chiederà se sarà davvero finita qui…

    La storia prende il volo, e a tratti sembra quasi un elenco di fatti; a mio modesto parere c’erano dei passaggi che andavano rafforzati preparando il lettore al climax, con una tensione molto alta, invece l’effetto sperato non c’è. Ricompare, come per magia, “l’imprevisto” e la soluzione è davvero troppo sbrigativa; l’epilogo è come ci si aspetta… a lietissimo fine!

    Come estimatrice di Nalini Singh, conoscendola anche attraverso il paranormal-fantasy, mi attendevo più suspense; è pur vero che chi cerca il genere rosa sarà pienamente soddisfatto.

    Super promosso con il cuore, con riserva per quanto riguarda la costruzione della storia. Alla Singh si perdona tutto, anche perché la sua scrittura si lascia divorare. Buona lettura!

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