“Lungo il confine” di Amanda Scott – Classic 1106

ROMANZI_1106Soltanto lui poteva riuscire
a conquistare il suo cuore

Amalie Murray è giovane, bella e matura per il matrimonio, ma allora perché insiste a dire che non si sposerà mai? Nel giorno dell’incoronazione del nuovo re scozzese, si ritrova ad ascoltare di nascosto i piani di un terribile complotto, finendo poi tra le braccia di sir Garth Napier che, attratto dalle sue forme voluttuose e dal suo spirito indomito, l’ha seguita. Garth si rende conto che ora Amalie ha bisogno della sua protezione, e ancor più quando, travolto dalla passione e dal desiderio, riesce a estorcerle la verità sul suo segreto. Amalie potrà infatti non essere la sposa ideale, ma di certo è l’unica donna per la quale Garth è disposto a morire.

Note:

LUNGO IL CONFINE ( Border lass ) è il secondo romanzo della “trilogia del confine” ( Border Trilogy ), così chiamata perché ambientata nella zona di confine tra Scozia e Inghilterra verso la fine del 1300.
La trilogia, che si è aperta con UN AMORE DI CONFINE ( Border Wedding ) – nr. 1096 de I Romanzi Classic, proseguirà con “Border Moonlight”, di prossima pubblicazione.
Tra le altre opere di Amanda Scott già pubblicate in precedenza da Mondadori nella collana I Romanzi Classic, ricordiamo LA PRINCIPESSA DELLE HIGHLANDS ( Highland Princess ), IL SIGNORE DELLE ISOLE ( Lord of the Isles ), IL SIGNORE DEL PERICOLO ( Prince of Danger ), LA SCELTA DI SARAH ( Lady’s Choice ), IL TESORO DEL CAVALIERE ( Knight’s Treasure ) e IL SIGNORE DELLE TEMPESTE ( King of Storms ).

Ambientazione:

Scozia, 1389

Commenti
  • Matesi

    La Scott è incorreggibile e in fondo quasi sempre uguale a se stessa. E quindi centinaia di notazioni geografiche che io non riesco a collocare, dal momento che non conosco bene la Scozia, elencati minuziosamente, direi metro per metro, mentre l’autrice dà per scontato che noi non perdiamo l’orientamento. E ci sono, al solito, centinaia di personaggi che non mi ricordo mai se ho già incontrato o no (basti pensare che non rammentavo affatto Amalie!). Non parliamo poi di quelli storici che quasi sempre non conosco affatto (mia ignoranza?). E menomale che finalmente abbiamo uno Stuart (ma con la grafia originale, Stewart. Altrimenti sarebbe stato troppo facile?). Perfino la postfazione, che dovrebbe facilitare la lettrice, soprattutto non scozzese, riesce piuttosto refrattaria alla decifrazione.
    Insomma quasi tutto il romanzo è risultato per me di una noia mortale. Solo nel finale le cose si fanno un po’ appassionanti e sono riuscita a capire qualcosa (circa il 10 per cento).
    Mediocre.
    P.S. Non si potrebbe proprio inserire almeno uno spazio bianco fra un paragrafo e l’altro all’interno dello stesso capitolo?

  • Raffaella

    Bel libro, storicamente interessante..
    Aspetto il terzo..per un professore di storia come me e’ come vivere nel periodo storico raccontato nei particolari.

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