Dark Passion 1 – Susan SQUIRES – L’amante delle tenebre
Oscuro è il suo sangue,
ma puro è il suo cuore
Ian Rufford è un uomo all’inferno. Prigioniero, ridotto in schiavitù, abbandonato tra le dune del deserto egiziano. Genesi delle sue sofferenze è una donna bellissima, dall’animo più nero della notte. Mutato nel profondo da una forza terribile, Ian prega per una morte che continua beffardamente a sfuggirgli. L’Egitto è anche luogo di viaggio per Elizabeth Rochewell, di ritorno in Inghilterra e a una vita che più si addice a una giovane lady. La sua strada incrocia quella di Ian, tanto affascinante quanto misterioso, depositario di un segreto innominabile. Un segreto in grado di annientare. Ma anche di sedurre.
- Note:
L’AMANTE DELLE TENEBRE ( The Companion ) è il romanzo d’apertura della serie vampiresca “Companion”, ed è il primo romanzo di Susan Squires pubblicato nella collana I Romanzi.
La serie proseguirà con “The Hunger “ e “The Burning”, di prossima pubblicazione nella collana Dark Passion,
- Ambientazione:
Egitto + Inghilterra, 1818 ( periodo regency )
- Recensioni e giudizi:
“La Squires prende una nuova direzione con questo romanzo paranormale di ambientazione Regency esotico, estremamente erotico e pericolosamente cupo. Con la sua abilità nel creare personaggi potenti e tormentati, la Squires ha creato una storia che è vivida, avvincente and indimenticabile.”
– Romantic Times
L’esordio della collana mi pare ottimo. La narrazione procede spigliata, con un buon ritmo, in cui trovano spazio anche dei flash-back, splendidamente collegati al filone principale. Ci sono una serie di colpi di scena che ci danno conto dell’esistenza di queste creature particolari e del loro legame con la storia umana. E la serie promette davvero bene.
Beth è una deliziosa femminista ante litteram, anche se quest’aspetto viene sviluppato solo nella prima parte del romanzo. Ian incarna alla perfezione, secondo me, l’eroe forte e potente, con i suoi sforzi per mantenere una spiccata tensione etica.
La lettura riserva molte chicche. Vi accenno la meno importante: scoprirete quando e come è stata costruita la Sfinge egiziana.
Unica nota dolente, la copertina, davvero ignominiosa: innanzitutto non so che abito indossi la donna, ma certo non è stile impero (come richiederebbe l’ambientazione), Ian è sì biondo, ma ha i capelli lunghi e soprattutto è un omone alto e robusto, mentre Beth è bassina (botte piccola, vino buono!). Insomma, avete capito: meglio una copertina senza figure umane, piuttosto che questa!
BELLO, L’HO LETTO TUTTO D’UN FIATO!LO CONSIGLIO PERO’ SOLO A CHI AMA QUESTO GENERE.
Contrariamente a tutto quello che è stato pubblicato, in questo volume, la componente vampiresca è più dominante rispetto al romanticismo. Per cui, atmosfere più inquietanti e scene più violente e crude.
Il romanzo è ambientato nel 1818 tra Tripoli e Londra (le descrizioni sono molto suggestive soprattutto per quel che riguarda la parte dedicata al deserto) e i punti di vista sono due (Elizabeth e Ian). Quest’ultimo aspetto l’ho molto apprezzato perché di solito è soprattutto quello femminile ad avere più spazio.
Il romanzo è incentrato principalmente sui tumulti interiori del protagonista maschile (realistici senza dubbio) ma l’autrice cura poco il risvolto romantico tra i due protagonisti (un rapporto che mi è sembrato troppo tiepido nonostante alla fine si siano innamorati e abbiano scoprerto la passione).
Il mondo vampiresco creato dall’autrice è interessante, curato e intrigante ed anche la caratterizzazione dei due protagonisti è ben fatta. Beth è intelligente, forte, brillante e con una gran voglia di scoprire misteri mentre Ian ha una personalità molto complessa a causa di quello che è stato costretto a subire per due anni.
Per il resto, trovo sia un romanzo diverso ma se siete alla ricerca di una storia con un vampiro che accetta di buon grado la sua condizione, meglio cambiare libro.