Ritratto d’autrice: Julia Quinn

Julia QuinnRiproponiamo qui di seguito l’intervista a Julia Quinn, originariamente pubblicata in Il Vero Amore Esiste ( On the Way to the Wedding ) – Romanzi nr. 810, aprile 2008.

Julia Quinn è lo pseudonimo della scrittrice americana Julia Pottinger, autrice di romanzi bestseller ambientati in epoca Regency, tra cui la sua famosa serie dei Bridgerton. Julia Quinn (meglio conosciuta nel cyberspazio come JulieQ) ha dichiarato di aver scelto questo nome affinché i suoi regency fossero disposti, sugli scaffali delle librerie, accanto a quelli della celeberrima scrittrice Amanda Quick.
Diplomatasi a Harvard, ha accantonato l’idea di studiare giurisprudenza perché tutti disprezzano gli avvocati, e a Julie piace essere amata. Così ha ripiegato su medicina. Ha iniziato a scrivere il suo primo libro un mese dopo aver finito il college, e da allora ha continuato a scrivere come una forsennata; per questa ragione, oltre che per una marcata antipatia per i cadaveri, ha abbandonato anche gli studi di medicina a Yale.
Ben nota per il suo stile arguto, accattivante e appassionato, e per aver creato alcuni tra i migliori dialoghi nel genere romance, Julia è stata definita “abilissima cantastorie” dal “Publisher Weekly”. Nel dedicarle un intero servizio, evento molto raro per le nostre autrici, il “Time Magazine” l’ha presentata come narratrice “brillante e divertente”.
Quasi tutti i suoi romanzi della serie Bridgerton sono stati finalisti per i RITA, i prestigiosi premi assegnati ogni anno dall’associazione americana degli scrittori di romance (RWA), e sono entrati nella lista dei bestseller del “New York Times” già al loro debutto. Attualmente Julia e la sua famiglia vivono nel Nordest degli Stati Uniti.

Per prima cosa vorrei ringraziarti per aver accettato di essere intervistata in occasione dell’uscita italiana dell’ultimo libro nella saga dei Bridgerton, Il vero amore esiste ( “On the Way to the Wedding”: Romanzi nr. 810, NdR ). Cosa provi per questo libro in particolare?

Mi è piaciuto molto scrivere questa storia. Adoro Lucy, credo che sia un’eroina nel vero senso del termine, con caratteristiche e difetti del tutto reali. Ed è stato molto divertente far sì che l’eroe si innamorasse della donna sbagliata (almeno all’inizio). Proprio una commedia degli errori.

So che condividi un forum molto attivo con la tua amica Eloisa James. Che rapporto hai con i tuoi lettori?

Spero che i miei lettori pensino di me che sono una persona amichevole e disponibile. Il forum si è rivelato un’esperienza fantastica. Rispondo a tutte le mie email ma sono sempre irrimediabilmente indietro. Mi vergogno a dirlo, ma a volte impiego anche un anno per rispondere. Il forum è molto meno formale e, visto che ci faccio un giretto quasi tutti i giorni, rispondo alle domande molto più velocemente.

“Splendid” [pubblicato nella collana I Romanzi Emozione con il titolo Meravigliosa, NdR], uno dei miei libri preferiti, è stato uno dei pochi romanzi d’esordio a ottenere il massimo voto da “All About Romance”: davvero un inizio con il botto! Dopo tredici anni, come valuti il tuo “primo nato”?

Devo ammettere che ora, quando lo rileggo, lo stile mi sembra un po’ incerto. Ma c’è comunque qualcosa di magico nei romanzi d’esordio. Credo che nello scrivere vi sia un’immediatezza che poi, via via che lo scrittore diventa più maturo, scompare. Mi sono divertita molto scrivendo Splendid, e credo che questo traspaia dalla lettura. Spero che anche i lettori vengano contagiati da questa allegria.

Che cosa ti ha spinto a iniziare a scrivere romance? Quali autori e quali letture hanno contribuito a formare il tuo gusto e hanno influenzato il tuo lavoro?

Ho iniziato a scrivere per la stessa ragione per la quale iniziano tutti gli scrittori: mi piace leggere! E dato che i romance storici erano i miei libri di disimpegno preferiti, è stata una scelta naturale. Mi ricordo perfettamente, mentre scrivevo Splendid, la pila di libri accatastata sulla mia scrivania accanto al computer. Johanna Lindsey, Judith McNaught, Julie Garwood, Amanda Quick e Lisa Kleypas… Quante volte ho letto e riletto i loro romanzi.

Come è cambiato il tuo modo di scrivere negli anni?

Ho imparato a dare ai miei personaggi maggiore spessore e a renderli a tutto tondo. Credo che questo, più di ogni altra cosa, mi abbia aiutato a crescere come scrittrice.

Sono rimasta molto colpita dai Bridgerton e dai rapporti che intercorrono tra di loro. Come è nata l’idea di questa famiglia?

Non ci crederai, ma… non me lo ricordo!

Non si può fare a meno di notare che il “clan” è meno presente negli ultimi libri della saga. C’è una ragione per questa scelta?

Non è stata una scelta cosciente. Sono fermamente convinta che ogni libro debba essere più importante dell’intera serie, quindi la scelta dei personaggi secondari è dettata dalle necessità della trama. Alcuni libri richiedono i Bridgerton in massa, altri no.

Hai mai preso in considerazione l’idea di scrivere un romanzo corale in modo che ognuno di loro possa avere un piccolo ruolo?

No. Sinceramente, credo che sarebbe troppo forzato.

Ho notato che, nei libri successivi a La proposta di un gentiluomo ( “An Offer from a Gentleman”: Romanzi nr. 650, NdR ), la vicenda di Benedict prende una piega insolita; infatti, in Tutto in un bacio ( “It’s in His Kiss”: Romanzi nr. 795, NdR ) viene menzionato che lui e la sua famiglia conducono una vita tranquilla e lontana dalla mondanità. Come mai hai scelto questo lieto fine, un po’ agrodolce, per l’artista della famiglia Bridgerton?

Non mi è parso agrodolce. Ho pensato che lui e Sophie avrebbero voluto una vita tranquilla, in campagna. Inoltre, non si può nascondere il fatto che Sophie fosse illegittima e, per quanto i Bridgerton potessero provare a far passare questa verità sotto silenzio, comunque non sarebbe mai stata accettata pienamente dalla buona società. Quindi, è molto più logico che Benedict e Sophie abbiano scelto di vivere in campagna, dove lei non sarebbe mai stata disprezzata.

C’è un libro che si discosta molto dagli altri, solitamente romantici e leggeri, si tratta di Amare un libertino ( “When He Was Wicked”: Romanzi nr. 782, NdR ), che costituisce un “caso” anche tra i romanzi che affrontano il tema di seconde nozze e di seconde possibilità nella vita. Come è nato il personaggio di Francesca, questa Bridgerton così atipica le cui azioni possono a volte risultare sconcertanti per il lettore?

Mentre lavoravo a La proposta di un gentiluomo, mi sono resa conto che la prossima eroina (Penelope) sarebbe stata una zitella di ventisette anni. Poi, che anche quella successiva (Eloise) sarebbe stata una zitella di ventisette anni. Allora, mi sono resa conto che, se non avessi introdotto qualcosa di diverso nell’impianto della storia di Francesca, anche lei sarebbe stata una zitella di ventisette anni. A quel punto ho capito che dovevo fare subito qualcosa per rendere diversa la vicenda di Francesca. Così ho inserito un accenno al fatto che si fosse sposata e che era rimasta vedova, senza peraltro avere idea di cosa ne avrei poi fatto. Quando è arrivato il momento di scrivere Amare un libertino, ho sentito che non volevo che fosse la tipica storia di una vedova che era stata sposata con una persona orribile. Volevo che Francesca avesse amato profondamente il suo primo marito. Ma questo implicava che la trama non potesse assumere un tono leggero.

ROMANZI_810Amare un libertino rappresenta un tentativo di spostarti verso un tipo di romance diverso, con tinte più fosche e drammatiche e, in un certo qual modo, venato di angoscia?

No, è semplicemente il libro che volevo scrivere in quel momento. Credo che per uno scrittore sia importante variare di tanto in tanto. L’ultima cosa che desidero è ritrovarmi a scrivere continuamente la stessa storia.

Come ti sei sentita mentre scrivevi il tuo ultimo libro sui Bridgerton? È stato difficile dire addio a questa famiglia accogliente e chiassosa?

No, ero pronta per gli addii. Ho passato molto tempo con questi personaggi. Avevo bisogno di provare qualcosa di diverso, qualcosa dove non fossi condizionata dalle storie di personaggi preesistenti. Inoltre, volevo presentare dei nuovi personaggi alle mie lettrici. Adoro il fatto che il mio pubblico ami così tanto i Bridgerton, ma anche qui c’è un rovescio della medaglia: a volte le lettrici se la prendono un po’ con me se la storia a cui ho dato vita non corrisponde a quella che loro auspicherebbero per i loro personaggi preferiti.
Comunque, non direi proprio che questo sia un addio definitivo. Non ho ancora finito con i Bridgerton, mi mancherebbero troppo!

Fortunatamente, per quelle lettrici che come me sentono la mancanza dei Bridgerton, ora ci sono i secondi epiloghi. Come ti è venuta questa idea? Pensi di scrivere anche gli epiloghi per Il duca e io ( “The Duke and I”: Romanzi nr. 728, NdR), La proposta di un gentiluomo, Tutto in un bacio, e Il vero amore esiste ?

Assolutamente sì! I prossimi due usciranno a settembre.

Lo scorso anno hai pubblicato The Secret Diaries of Miss Miranda Cheever, una storia deliziosa e divertente che hai iniziato a scrivere nel 1994. È stato difficile rimettere mano a un manoscritto accantonato da tanto tempo?

Non direi che sia stato difficile, ma ho impiegato decisamente più tempo di quanto mi aspettassi. Una volta che mi sono immersa nel manoscritto, mi sono resa conto che avevo bisogno di risistemarlo più ampiamente di quanto credessi. Tuttavia, mi sono divertita molto nel farlo. Il rimaneggiamento di un testo richiede l’utilizzo di una porzione del cervello completamente diversa da quella impegnata per scrivere un soggetto originale. Mi sono goduta questo cambiamento.

Pensi di scrivere la storia di Olivia e Winston?

Quasi certamente farò qualcosa per Olivia. Per quanto riguarda Winston, non sono ancora sicura.

Nei tuoi libri incontriamo bambini straordinariamente precoci, come Lucas e Susan da Io ti avrò ( “How to Marry a Marquis”: Romanzi nr. 523, NdR ), e Hyacinth ne Il duca e io. Nel tratteggiarli, ti sei ispirata a bambini di tua conoscenza, o magari a te stessa da piccola?

Judith ne La melodia del cuore ( “Brighter than the Sun” ) era ispirata alla mia vicina di casa, che all’epoca aveva quattro anni. Mi ricordo una recensione in cui si affermava che non era credibile, ma ti garantisco che molte delle cose che diceva erano prese direttamente dalla bocca della mia vicina! Ci sono dei bambini piuttosto svegli intorno a noi.

Puoi raccontarci qualcosa sui tuoi prossimi libri, The Lost Duke of Wyndham e Mr Cavendish, I Presume. Quali sono tuoi progetti dopo di questi?

The Lost Duke of Wyndham e Mr Cavendish, I Presume formano un set di due libri, ognuno dedicato a un uomo che potrebbe essere il vero duca di Wyndham. Le storie si svolgono in contemporanea (infatti, iniziano la stessa notte), perciò le ho scritte simultaneamente. Parecchie scene si ritrovano in entrambi i racconti, ma vengono descritte da punti di vista diversi. Per me si è trattato di un’esperienza davvero affascinante.
Dopo di questo, non sono ancora sicura di cosa farò. Cerco di non pensare troppo al futuro. Lo so che sembra strano, detto da una che ha scritto una serie di otto libri, ma è pur vero che non intendevo scrivere una serie di otto libri quando ho iniziato Il duca e io.

Un’ultima domanda: puoi illuminarci sulla tua foto/avatar per il forum?

Che ridere! È solo un foto un po’ buffa che ho preso tra i provini per le mie foto “ufficiali”. Probabilmente dovrei cambiarla, ma è così simpatica!

Commenti
  • elena

    FANTASTICA AUTRICE!!Mi dispiace soltanto che i suoi vecchi libri siano a prezzi troppo esosi sul mercato dell’usato.
    A quando le ristampe?

  • morena

    Julia Qinn…..semplicemente UN MITO!
    Spero tanto in altre sue pubblicazioni!!!!
    Morena

  • marianna

    Bellissimo libro!
    Subito dopo averlo letto mi sono andata a rileggere “cieli di cornovaglia” dove ho ritrovato tutti i personaggi ma purtroppo manca il libro intermedio con la storia della cugina di lei…… Anche se avete detto che non saranno pubblicate serie nell’edizione”Emozioni” non potreste fare un’eccezione e completarla?
    ciao Marianna

  • LUISA

    La Quinn è una fantastica autrice e voi state facendo un lavoro meraviglioso con le sue pubblicazioni, spero in futuro pubblicherete anche EVERYTHING AND THE MOON, BRIGHTER THAN THE SUN, TO CATCH AN HEIRESS e HOW TO MARRY A MARQUIS (quest’ ultimo è stato pubblicato alcuni anni fa in altra casa editrice: La melodia del cuore), visto che è vero che la stessa Quinn li presenta suddivisi in più serie, ma se si entra nelle note dell’ autrice sui singoli romanzi si scopre che questi 4 romanzi sono anche se in modo molto tenue sia legati tra loro che con la serie di Meravigliosa e con i Bridgerton. Averli tutti pubblicati in Mondadori sarebbe un sognoooo e comunque ogni romanzo della Quinn è una garanzia.

  • Enza

    sapete dove posso trovare i cieli di cornovaglia???

  • Maria

    Sono usciti i secondi epiloghi della saga bridgerton? Che tu sappia avete il programma di farli uscire a breve?

Aggiungi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *